VIA
DELLA
SETA
2015

Il FORUM DEI PELLEGRINI è vicinissimo a Italo in questa difficilissima e impegnativa esperienza e raccoglierà eventuali contatti e informazioni utili al cammino che Italo andrà a realizzare.
Per ogni segnalazione potete scrivere a scrivi italobenedetti23@alice.it

Orso

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Benedetti
I CAMMINI SENZA FRONTIERE

DI ITALO BENEDETTI
a cura di Francesco Urso

Il 21 gennaio 2019 Italo Benedetti ci è venuto a mancare il nostro amico Italo Benedetti.
… Ci piace ricordarlo sempre presente tra noi, in un’altra dimensione, ma presente più che mai!
Possiamo sempre sostenere che Italo ci ha insegnato il cammino senza frontiere,
lui che aveva fatto il Cammino di Gerusalemme, il Cammino di Sigerico da Canterbury a Roma, il Cammino di Santiago,
sempre partendo a piedi da casa sua.
Ci aveva insegnato la tolleranza e la generosità in cammino, ed anche nella vita quotidiana.
Il tutto svolto con semplicità e senza inutili orpelli, talvolta evidentemente pesanti in persone che non sanno coniugare cultura e umanità.
Ci aveva raccomandato di parlare sempre con la gente che si incontrava in cammino,
e di non fare eccessivo uso degli strumenti della tecnica.
Nessuno di noi dimenticherà Italo e la sua semplicità di uomo buono.
A maggio del 2018, quand’era venuto in Sicilia pur sapendo di non poter camminare,
s’era portato dei bastoncini. La domenica conclusiva del cammino si avvicinò con quella nostra smagliante maglietta addosso a me,
Ciccio Urso, che assieme ad Elisabetta Ventura sono il promotore di quel cammino dedicato alla Madonna, e mi disse: “Questi sono per te”.

… mi regalò i suoi bastoncini, perché aveva capito che… Quando me li vedrete, pensate immediatamente a lui,
perché, immagino che me li ha dati perché assieme ad altri pellegrini li custodissi
nell’interesse di quel cammino del Cammino della Madonna delle Milizie in Sicilia, a cui li era legato!
Ciccio Urso


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Un cammino tutto a piedi
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La via della seta
Fra Oriente e Occidente.Un filo sottile che univa Pechino al Mar Mediterraneo. Un canale di transito di idee e culture.
Dal 53 a.C. ad oggi, per venti secoli ambasciatori e missionari, guerrieri e navigatori hanno percorso il cammino che parte dal Medio Oriente, passa per Baghdad, Samarcanda, attraversa la Cina e si conclude a Luoyang.
Un itinerario oggi conosciuto come “via della seta”, definizione usata dal geografo e geologo tedesco Ferdinand von Richthofen nell'introduzione all'opera Tagebücher aus China, pubblicata a Berlino nel 1907. Infatti fu proprio la seta, il prezioso e fin dall'inizio costosissimo tessuto dall'origine avvolta di mistero, a permettere che gli scambi commerciali di profumi, spezie, oro, pelli, metalli, porcellane, medicinali cominciassero a fiorire. Grazie al viaggio di numerosi mercanti, anche i Romani vennero a contatto con la seta, che chiamavano “serica”, perché fabbricata dal lontano popolo dei Seri, come a Roma venivano chiamati i cinesi. Attraverso quello stesso percorso, intorno alla metà del I secolo dopo Cristo, il buddismo fece il suo ingresso in Cina.

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La via della seta è costretta a numerose diramazioni a causa delle innumerevoli barriere poste dalla natura, che ne ostacolano la linearità. Infine, il clima molto rigido d'inverno e torrido d'estate nelle depressioni del deserto del Takla Makan, metteva a dura prova gli uomini e gli animali, che avrebbero poi dovuto affrontare gli aspri passi del Pamir per scendere lungo le valli del Pakistan a dell'Afghanistan. Inoltre, le carovane correvano un serio pericolo, poiché erano esposte agli attacchi degli Xiongnu, una popolazione di bellicosi nomadi del Nord che assaliva i viaggiatori che si avventuravano in quelle zone deserte.
Il declino della “via della seta” cominciò con la concorrenza di una nuova arteria commerciale più rapida e sicura della via di terra: l'India e la Cina venivano raggiunte via mare.

Francesca Masci, Giada Vitali, Federica Re

(da http://www.liceoberchet.it/ricerche/4o_04/storia.htm)



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