A somiglianza di un rigattiere che acquista e accumula roba usata per poi rivenderla, l'autore ha voluto riunire nel volume, per offrirli al lettore-avventore, alcuni suoi scritti sicuramente non inediti, essendo già stati pubblicati in varie riviste. D'altra parte, come di vario genere si presentano i vecchi oggetti che il rigattiere vende nella sua bottega, così diversa è la natura degli scritti: sono ritratti di uomini noti, conosciuti dall'autore nelle più disparate circostanze; descrizioni di luoghi e di città, svolte con acuta sensibilità estetica; testi polemici su questioni varie, principalmente sul tema della giustizia; e ancora resoconti di conferenze e di convegni di carattere professionale ed elogi di amici. Il rigattiere e l'avventore si presenta, dunque, come una sorta di miscellanea di prose, tra le quali occupano un posto di rilievo, e non solo per una ragione numerica, gli scritti che rievocano incontri con personaggi di indubbia fama, stimati e ammirati dall’autore.
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