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PARTENZE .::. LE DATE DEI PELLEGRINI => Io partirò nel 2022 in data... => Archivio Partenze Anni Precedenti => Topic aperto da: Oxyuranus - 02 Febbraio 2012, 19:10

Titolo: Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 02 Febbraio 2012, 19:10
Salve a tutti.
Ho da pochi giorni iniziato il mio cammino attraverso la Spagna che mi porterà a percorrere i tre cammini più famosi.
Per l'occasione ho creato un mio blog che terrò aggiornato il più possibile.
Fino ad ora lo avevo promesso durante gli altri cammini effettuati ma stavolta sto facendo le cose in grande.
Immagino... spero  ;D che vi sia qualcuno di voi interessato a seguire le mie vicissitudini.
Vorrei solo sapere se per voi va bene che faccia ciò da qui, sul bellissimo sito di Francesco, oppure se basta l'indirizzo che segue.
Un caro saluto.
Roberto
roberto-camminando@blogspot.com
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: antoniodonatelli - 02 Febbraio 2012, 21:28
Buon cammino,
forse sul sito di Francesco sei più accessibile. Comunque ti seguiremo ovunque e poi sentiremo le tue impressioni magari in qualche incontro tra pellegrini,
buon cammino sempre, antonio
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Francesco Urso - 03 Febbraio 2012, 23:12
Ciao Roberto-Oxyuranus, vedo che sei riuscito ad aggiungere un post...
Tieni conto che siamo straordinariamente interessati a questa tua nuova avventura on the road da pellegrino coraggioso e impegnato.
Ti seguiremo e cercheremo di segnalari tutti i nuovi tuoi passi.
Ciao, ultreya pellegrino...
Buon cammino da tutti noi!
Francesco
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:21
Ciao Francesco.
Inizio oggi con 13 giorni di ritardo a pubblicare il mio diario.
Vado con la prima tappa:


28 gennaio

Siviglia a Guillena 24 km.

La giornata non inizia bene.
All'aeroporto: per 5 cm di zaino in più in altezza 40 euro di sovrapprezzo.
Quel che è peggio è una telefonata dall'Italia con notizie poco confortanti.
Come d'accordo, presso la cattedrale, incontro Francesco con il quale dovrei camminare fino a Caceres, alle 11 ci avviamo verso la prima destinazione, non prima di una buona tostada con mantequilla ed una tazza di menta calda.
Mi era stato detto che il periodo migliore in Andalusia sia quello che va da febbraio ad aprile. Le premesse ci sono ed a parte il vento che disturba le temperature sono decisamente "cammminabili".
Il cielo è sereno e la leggera brezza non permette al sole di riscaldare come si vorrebbe ma camminare in queste condizioni è decisamente il meglio che si possa desiderare.
Il percorso non è difficile e si snoda perlopiù attraverso la campagna che comincia a colorarsi di verde, un verde intenso che piano piano ruba spazio alla terra brulla e secca.
Sosta a Santiponce per un caffè e per acquistare qualche cosa da mangiare.
Come prima giornata sento molto la fatica all'arrivo a Guillena.
L'ostello è nuovo ma soprattutto è bello e pulito, con il riscaldamento, comunque la temperatura non è proibitiva, l'acqua è ben calda ed una buona doccia rinfranca l'animo.
Il costo di 10 euro è ottimo per i servizi che offre.
Domani è domenica e fare un poca di spesa non guasta, in previsione c'è una tappa doppia di 46 km circa.
Purtroppo la la notizia poco confortante ricevuta la mattina si trasforma in una pessima notizia e la giornata si chiude con un profondo senso di tristezza.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:22
29 gennaio

Guillena Almaden de la Plata 47,5 km.

Partenza alle sette, mattinata fredda con cielo terso.
La prima ora camminiamo al buio, all'inizio non si sente molto la fatica accumulata il giorno prima, procediamo di buon passo salendo verso Calstilblanco de los Arryos.
Il sentiero non e' cambiato molto.
Tra gli ulivi si sentono gli spari dei cacciatori che sfogano le loro frustrazione su poveri ed indifesi animali. La cosa e' pericolosa in quanto sentiamo il rumore degli spari a poche decine di metri dal sentiero.
Dopo circa due ore la fatica comincia a farsi sentire e pure dei dolori sotto la pianta dei piedi che mi ricorda fin troppo bene le orribili vesciche dello scorso anno sullo stesso tratto.
A Castilblanco decidiamo di sostare.
Una trentina di minuti che rinfrancano e ci predispongono ai prossimi trenta km circa da camminare in poco men di sette ore.
A corto di allenamento con qualche chilo di troppo la fatica si fa sentire in maniera molto forte nonostante la temperatura sia a favore.
Il tratto percorso sulla strada statale è stato la parte meno impegnativa anche su alcune salite la fatica si faceva sentire.
Finalmente entriamo nel parco di Navas-Berrocal ed il camminare si fa meno pesante. dopo circa un km arriviamo alla Casa forestale, qui sostiamo per bere e mangiare. fortunatamente incontriamo un operaio all'opera all'interno dell'edificio che ci fa dono della sua acqua, come sempre me l'ero dimenticata!
Lungo la strada sterrata mi accorgo che la sosta è servita ben a poco e la stanchezza si fanno sentire.
A 2 km dall'arrivo ci aspetta una breve ma tosta salita dal nome che è tutto un programma: Alto del Calvario, arrivati in cima ci pare di avere finito... ora la discesa su un terreno sconnesso e molto ripido.
All'ostello sono solo Francesco ha deciso di alloggiare in albergo.
Non c'è riscaldamento, ciononostante non fa molto freddo, ma acqua calda si il che basta.
Dopo 47 km la stanchezza e tanta e la fame pure.
Con Francesco ci rivediamo per la cena nel ristorante dell'albergo dove alloggia.
Alle 22 a dormire.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:24
30 Gennaio

Almaden de la Plata-Monesterio 37 km

Dopo un'ottima dormita alle 08:30 si riparte.
Giornata bellissima e fredda le temperatura sono scese sotto lo zero
A differenza delle altre volte, fatte d'estate, stavolta invece che la strada si segue il sentiero del cammino fino a Real de la Jara.
Certamente camminare di giorno ha un suo fascino ed il panorama che si para davanti in parte riesce a non far pensare alla fatica.
Un continuo saliscendi, con salite discretamente forti, in mezzo a boschi di querce all'interno dei quali si vedono diversi allevamenti di maiali dai quali verranno fatti i famosi prosciutti Bellota.
Questi poveri animali negli ultimi mesi della loro esistenza, prima del macello, vengono lasciati allo stato semi brado. Durante questi 2, 3 mesi si alimentano con le ghiande (bellota) questo da alle loro carni un colore molto intenso ed un sapore molto forte che al pari i vari "San Daniele" e "Parma" possono solo andare a nascondersi.
Dopo questa nota pietosa continuiamo.
Giunti al Real de la Jara sostiamo.
Ad uno dei bar del paese un infuso di menta ed una tostada con olio di oliva e poi via lungo la strada che ci porterà verso la meta.
Dopo poco meno di un km dal paese lasciamo l'Andalusia per entrare in Extremadura.
Considerando il nome e il primo tratto di cammino questo nome pare una presa in giro.
12 km di un meraviglioso camminare su una strada, quasi completamente piana, in terra battuta sino all'Ermita di San Isidro da dove si comincia a salire verso Monesterio.
Prima dell'erta finale ci fermiamo in un bar per una "cerveza sin alcohol con lemon".
Gli ultimi 4 km sono una continua e costante ascesa che non sarebbe pesante se non fosse che arriva dopo 29 km.
Comunque a dispetto della salita arriviamo mezz'ora prima del previsto, anche se la stanchezza si fa sentire e stasera è Francesco che ha la peggio non riesce nemmeno a venire a cena.
L'ostello pur non avendo il riscaldamento è bello ed accogliente e finalmente ho il WiFi così da potermi connettere e provare a postare queste tre giornate di camminata.
Stasera finalmente riesco a cenare nell'ostello, qui sono in compagnia di uno spagnolo un francese ed un olandese.
Naturalmente ceniamo assieme.
Dopo ciò mi dedico ad internet.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:26
31 gennaio

Monesterio - Fuente de Cantos. 23 km. 131,5

Alle 02:20 dopo 4 ore di sonno circa mi sveglio vestito da sub: ho dormito profondamente!
Dopo di che... una notte insonne, alle 08.10 si parte.
Naturalmente non prima di avere fatta colazione con il riso avanzato dalla sera prima.
Fa già giorno e la temperatura è scesa di qualche grado sotto lo zero, nonostante ciò è accettabile.
Il percorso di oggi ha due facce.
Usciamo dal paese e subito dopo iniziamo a percorrere la strada sterrata che per 22 km attraversa i soliti boschi di querce con i vari allevamenti di animali per poi sfociare su terreni predisposti a foraggio e graminacee.
Non è un percorso difficile, anzi, la dolcezza della strada e la bellezza del paesaggio con: bianchi villaggi in lontananza resi splendenti dal sole del mattino sotto un cielo leggermente nuvoloso, il profilo degli alberi con la chioma che pare tagliata, nella parte bassa, da un barbiere, i vari animali al pascolo, dalle pecore alle mucche ai maiali e le capre, qualche animale selvatico che fugge via al nostro passaggio, due falchi che si stanno stanno corteggiando eseguendo dei fantastici volteggi e non per ultimo il zigzagare del sentiero, rendono il camminare molto leggero.
Questi descritti sono i primi 13 km circa: poi arriva il terreno coltivato!
Tutto liscio che pare rasato, i dolci pendii delle colline da valicare, il grande panorama che si para davanti quando si arriva sulla cima di queste, gli ampi giri che le varie proprietà obbligano a fare, ma soprattutto vedere il paese in lontananza non arrivare mai, rendono difficile questa parte.
Il sole batte forte, riscalda piacevolmente la parte esposta ai suoi raggi ma quella che sta in ombra congela.
Ricoperte di brina sono le ampie ombre che le chiome delle querce lasciano sui prati, grandi macchie biancastre che ci ricordano il fatto che siamo comunque in inverno.
Scendendo da una delle colline, all'altezza di un rigagnolo vedo in lontananza un orto.
Questo mi riporta, con una certa emozione, al mese di settembre del 2010 quando, giunto a quel punto, vidi un signore anziano che da oltre lo steccato mi si fece incontro con in mano un contenitore di plastica, di quelli da succhi di frutta, ed un boccale da birra.
Arrivato all'altezza della recinzione, nonostante non ne avessi bisogno, mi offrì dell'acqua, della pura e semplice acqua. Sarà stato il caldo terribile di quella mattinata, il fatto che fosse fresca di pozzo o non so cos'altro ma penso di non avere mai bevuto un'acqua così buona.
Dopo questo breve ricordo l'ultima salita che porta al paese mi rimette coi piedi per terra.
Poco prima di arrivare in paese un signore ci ferma e ci "consiglia" un B&B.
Considerando la situazione dei talloni leggermente infiammati e di alcune piccole vesciche che si stanno formando decido di fermarmi e terminare con 23km invece dei 46 previsti la tappa odierna.
Inoltre nei locali c'è pure la lavatrice a disposizione.
L'unico problema è il riscaldamento che è a piccoli termosifoni ad olio ed in stanze con soffitti di quasi 4 metri...
In compenso c'è tutta la cucina a disposizione. 
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:27
01 febbraio

Fuente de Cantos - Zafra. 46 km. 177.5

Pare una bella giornata, la temperatura è decisamente sopportabile e dopo pochi km bisogna cominciare a togliersi degli indumenti.
Partiamo che già fa chiaro ed uscire dal paese è un poco complicato: stradine strette e brevi che confondono.
Comunque giunti all'altezza dell'ostello, abbiamo dormito presso un affittacamere in quanto l'ostello è chiuso, ritrovo la strada già percorsa due volte. Da li tutto facile.
La tappa odierna si sviluppa al 90% su strade sterrate e quasi tutte in ottime condizioni.
Ritrovo i vari guadi che vista la stagione sono un poco impegnativi da attraversare.
Dopo circa 6 km arriviamo a Calzadilla de los Barros, non ci fermiamo in quanto abbiamo fatta un'abbondante colazione a base di riso con verdure avanzato dalla sera prima.
Oltrepassiamo e ci inoltriamo nella campagna che riprende i motivi dell'arrivo a Fuente de Cantos per poi evolversi verso nuovi tipi di coltivazioni.
Attraversiamo dei grandi vigneti e oliveti, che danno al paesaggio quell'atmosfera che da noi si può avvertire a fine inverno inizio primavera, e che si alternano sino al nostro arrivo a a Puebla de Sancho Perez.
Qui dopo 20 km e più di ininterrotto camminare decidiamo per una sosta e per bere qualche cosa di caldo in quanto durante la strada le temperature hanno iniziato a scendere.
4 km dopo arriviamo ed attraversiamo Zafra, cittadina abbastanza grande da pensare di trovare un negozio che abbia l'adattatore per scaricare le foto dalla macchina all'ipad: nulla da fare!
Sosta in un negozio per acqua e pane.
Dopo Zafra arriviamo a Los Santos de Moimona, altro paese che attraversiamo senza sosta alcuna.
La strada continua ad attraversare vigneti e oliveti, il massimo della bellezza si ha certamente quando raggiunte le alture ci troviamo a godere di ampi e spaziosi panorami.
L'arrivo a Villafranca de los Barros, per quel che mi riguarda, è uno dei meno apprezzabili.
Oggi lo è ancora di meno, con la temperatura che si è abbassata ulteriormente rispetto al mattino, il vento fastidioso e la grande stanchezza, alla quale ha certamente contribuito la situazione meteo, lo rendono peggiore.   
Per dormire ci dobbiamo "accontentare" di un albergo a tre stelle.
Una doccia "bollente" per riprendermi dalla fatica e dai dolori muscolari alle gambe, quindi una mezz'oretta di riposo.
Cena in albergo!
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:28
02 febbraio

Zafra- Torremejia. 29 km.  206.5 km.

Durante la notte ha piovuto.
Il terreno è bagnato la temperatura è decente, partiamo alle 09 circa.
Usciamo dal paese e dopo circa 2 km ci inoltriamo verso la campagna lungo una strada bianca che per l'occasione, causa la pioggia, è diventata marrone.
Non ha piovuto molto e la strada è assolutamente camminabile se non per un breve tratto dove la terra smossa è diventata come colla che si attacca al fondo delle scarpe non permettendo un buon movimento.
Passato questo breve tratto la strada riprende l'aspetto dei primi passi.
Dopo una curva a 90 gradi davanti a noi si para un lungo rettilineo che ci prende quasi 2 ore ad essere percorso.
A metà di questo, circa, c'è la deviazione per Almendralejo. La scorsa estate ho dovuto arrivarci visto, il terribile calore del pomeriggio spagnolo, per bere e fare scorta d'acqua. (Per arrivare a Torremejia poi ho dovuto camminare lungo la strada state facendo si che l'ombra del guardrail mi facesse ombra sui polpacci bruciati dal sole.)
Il panorama dall'inizio a quasi alla fine è piatto ed uniforme, sulla destra vigne alla sinistra  vigneti intercalati ogni tanto da degli oliveti e pure dalle due coltivazioni miste.
Il percorso non è duro e riusciamo a camminare oltre i 5.5 km ora.
L'arrivo al paese non è difficoltoso come un paio di anni fa, alcuni punti sono stati sistemati.
Prendiamo posto presso un affittacamere.
Il pomeriggio lo passiamo in giro per il paese che purtroppo non offre molto.
La sera cena presso un ristorante del posto con solito menù per me.
Pure presso l'ostello c'è il wifi quindi...
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:30
03 febbraio

Torremejia - Alucjen. 35 km. 241.5

Mi preparo a partire con un certo timore, le previsioni del tempo danno -11°.
Usciamo dall'ostello ben caldi ed il freddo non si sente, ci avviamo verso il bar  e ben poca della bassa temperatura si avverte.
Una ventina di minuti e siamo di nuovo in strada.
Incontriamo delle pozze d'acqua gelate ma dalla consistenza del ghiaccio non si deducono certamente delle temperature che possano essere sotto 1 massimo 2° sotto lo zero.
Partiamo che è già chiaro ed il sentiero fiancheggia la strada N630 per almeno 8 km per poi "buttarsi" nella campagna attorno a Merida.
Non è un camminare pesante ma alcuni piccoli avvertimenti mi fanno presagire qualche cosa di poco piacevole ed infatti a metà strada il tendine del tallone destro incomincia a farmi male sino al punto di dovermi fermare.
Già immagino una sosta forzata a Merida. Insisto comunque e dopo circa 30 minuti il dolore inizia a scemare sino a scomparire del tutto.
Arriviamo a Merida verso le 10.40, abbiamo camminato velocemente.
Merida: la Roma di Spagna!
Stavolta, su scelta di entrambi, non arriviamo al ponte romano seguendo il tracciato lungo il fiume ma decidiamo di andare verso un centro commerciale per vedere se posso acquistare un kit per l'ipad che mi serve per passare le foto dalla macchina fotografica. Non lo trovo!
In previsione del fatto che stasera possiamo cucinare facciamo spesa dato che alla meta non ci sono negozi.
Verso le 13 ripartiamo.
Scegliamo il tragitto di sinistra che da Merida porta ad Aljucen passando dal lago di Proserpina, una diga dell'epoca romana che serviva a rifornire d'acqua la sottostante Merida.
Durante l'ascesa alla citata località, alle porte di Merida, passiamo vicino all'acquedotto che collegava la diga al lago. La salita è su asfalto, così com'è quasi tutto l'ultimo tratto.
Qui giunti costeggiamo il lago per poi prendere una piccola strada che seguiamo per circa 5 km per poi svoltare a sinistra entrando su una strada sterrata che ricorda quelle delle prime tappe: querceti, allevamenti e animali selvatici.
Ad Aljucen arriviamo alle 16.15, cerchiamo di contattare la responsabile dell'ostello ed in attesa di una risposta facciamo sosta nel primo bar che incontriamo.
Dopo circa un'ora riusciamo a sistemarci e a iniziare a prepararci la cena.
Dopo un nuovo "salto" al bar ceniamo.
La serata si conclude di nuovo al bar a scrivere e pubblicare il presente scritto.
Domani tappa molto breve: 22 km!
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:31
04 febbraio

Aljucén - Alcuescar. 22 km. 263.5

Fa freddo non ci siamo fidati a lasciare la stufa a gas accesa tutta la notte.
Facciamo colazione con il riso avanzato la sera prima.
Alle 08 usciamo e facciamo sosta al ber per bere qualche cosa di caldo.
08.25 partiamo.
La temperatura, stavolta, è bassa e fa molto più freddo rispetto ai giorni scorsi.
Il percorso si sviluppa per la maggior parte su sterrato, il primo km e mezzo e gli ultimi trecento metri sono di asfalto.
La discesa che porta fuori dal paese ci porta all'ingresso del "Parque Natural Cornalvo", qui entrati iniziamo la dolce ma lunga e quasi interminabile salita sino alla Cruz de San Juan.
Ad un certo punto mi si ripresenta lo stesso problema di ieri: fitte dolorose al tendine del tallone destro e come ieri dopo diversi minuti passa.
Non è difficile come strada e si snoda in un bosco di querce.
Il fondo a momenti è sconnesso e pieno di canali scavati dalle acque piovane che ci portano a zigzagare tra essi fino a quasi 8 km dalla meta.
Qui, in un falso piano, il bosco si dirada lasciando spazio a dei prati che sono usati come vivai per la coltivazione di querce.
Alla fine di questi si giunge alla Cruz de San Juan e all'ultima erta che porta al cima omonima.
Da questo punto la discesa verso il paese ove arriviamo alle 12.00.
Non ci sono hotel e ci accomodiamo presso il rifugio. Anche qui al freddo.
Usciamo per mangiare qualche cosa. Il paese non offre molto e considerando le temperature la cosa migliore è rimanere al bar accanto ad una finestra dove batte il sole e starsene al caldo.
L'ostello offre il dormire, l'acqua calda per la doccia e la cena.
Non c'è il riscaldamento e già immagino una notte infilato vestito nel sacco a pelo. In paese non ci sono nemmeno degli hotel.
Non mi pare ci siano nemmeno locali che abbiano a disposizione il wifi quindi rimando la pubblicazione...
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:32
05 febbraio

Alcuescar - Caceres 38 km. 301,5

...chissà' se riuscirò a mantenere il ritmo... Troverò posti per alloggiare che siano decenti... Giorgio avrà ricevuto il pacco... Com'e' la situazione a casa... E mille altri pensieri che affollano la mente in questa notte passata quai insonne al freddo.
Il sacco a pelo non basta, è di quelli estivi e nemmeno le due coperte che ci danno sono sufficienti.
Questo, col pensiero, m'ha riportato a quando da bambino d'inverno mi svegliavo con il ghiaccio sui vetri delle finestre della camera e tiravo sotto le coperte la maglia per riscaldarla, i calzini erano già al loro posto, se il gatto non mi veniva a fare da scalda piedi, e poi non appena la maglia era in temperatura la indossavo e giù' di corsa in cucina dove il fuoco era acceso piazzandomi davanti alla stufa. Il tepore impareggiabile di una stufa a legna come quella che c'era nel bar ad Aljucen...
Qui no, devo uscire dal sacco a pelo nel quale ho dormito quasi vestito, devo, mio malgrado, rimettermi le cose sporche del giorno prima in quanto non ho avuto la possibilità di lavare alcunché. Nonostante abbia dormito con i calzini i piedi sono freddi ed infilarmi le scarpe e' l'unico modo per cercare di riscaldarli.
Preparo lo zaino, un poco di movimento riesce a scaldarmi.
Sono le 07:30, faccio a tempo a mettere giù le prime righe di questa giornata, ci fanno uscire solo alle 08... ma "a caval donato non si guarda in bocca".
Il sentiero ripete il copione delle tappe precedenti snodandosi nella campagna tra olivi e querce.
Dopo 8 km arriviamo a Casa de Don Antonio e dopo altrettanti ad Aldea del Cano.
Tra queste due località attraversiamo un antico ponte romano, calcune pietre miliari segnano l'antica "Calzada romana" che da Merida portava ad Astorga, la Via de la Plata.
I successivi 11 km, durante i quali attraversiamo un piccolo aeroporto, sono leggermente ondulati e portano a Valdesalor, centro abitato progettato negli anni '60 del secolo scorso dall'Istituto nazionale di Colonizzazione.
Lungo questo tratto il tendine ricomincia a farmi male e per almeno 5 km cammino a stento.
Da qui una lunga salita di quasi 5 km ci porta al valico "Puerto de Las Camellas" posto a 494 mslm, per poi scendere verso Caceres con una leggera discesa.
Ricordandomi dell'ultima volta, ci fermiamo a chiedere se è possibile sostare per la notte presso l'albergue (ostello in italiano) "La Ribera del Marco". C'è posto!
Effettivamente del classico ostello ha ben poco, è un confortevolissimo appartamento con tutto quanto può servire: dal riscaldamento alla cucina, dalla lavatrice (finalmente) ad un bagno decorosissimo e naturalmente un bel e comodo letto.
Finalmente si cucina, non prima però di avere fatto quanto necessario, dalla doccia al bucato.
Visto che la città merita essere rivisitata e viste le condizioni della caviglia dx, decido di fare una sosta per riposare, quindi domani mi fermo.
Spero di potere avere il tempo ma soprattutto la capacità di tradurre in inglese le pagine precedenti, visto che ci sono alcuni amici che non conoscono l'italiano, anzi chiedo aiuto! Non parlatemi di google translator, certe figure!!
Per ora chiudo qui.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:33
07 febbraio

Caceres - Canaveral. 47,5 km. 349

Dopo la sosta di ieri è tempo di ripartire.
Notte insonne a causa di un fastidioso problema di stomaco che riesco a placare solo dopo avere mangiato qualche cosa e solo per poco tempo.
Alle 07.50 parto comunque dopo avere mangiato del pane.
Sono solo, Francesco è rientrato a casa in quanto ha finito le ferie.
La prima mezz'ora tutto bene, fino a quando esco da Caceres.
Per i primi 5 km circa cammino sull'asfalto il resto dei rimanenti su strada sterrata sino all'arrivo a Casar de Caceres.
Il percorso non è male a parte il primo tratto che è camminato sul lato di una strada molto trafficata e pericolosa. Il secondo invece si snoda in una campagna brulla che comincia appena a risentire dei primi calori di stagione.
La giornata non è male ed a parte il vento fastidioso per il resto cammino fin troppo bene con una media di circa 6 km orari. Gli impacchi di ghiaccio sulla caviglia fatti ieri hanno avuto il loro effetto.
Dall'uscita di Caceres il fastidio allo stomaco non mi ha lasciato un momento.
A Casar m'è d'obbligo la sosta per acquistare quello che per me è un mito in fatto di formaggi: la "Torta del Casar". E' un formaggio cremoso che viene ottenuto da un latte di pecore che sono state allevate con un tipo particolare di erba che conferisce al formaggio un sapore particolare: par me una favola!
Dopo la sosta golosa riparto non senza un poco di pane.
Vado spedito ed in pochi minuti attraverso il paese per poi prendere una strada di campagna che attraversa e costeggia diversi allevamenti di vari animali, perlopiù pecore e mucche. Un particolare, dalle mucche ai maiali dalle pecore alle capre, tutti gli animali vivono allo stato semi brado.
Questo tratto lo percorro in circa 2 ore.
Il paesaggio è molto bello, viaggio quasi sulla cresta delle colline e la vista si perde in lontananza verso panorami che danno la sensazione di infinito: a sud verso Caceres e a nord verso Canaveral ad est e ad ovest non ho idea di cosa ci sia.
La camminata è ancora buona e considerando la velocità con cui viaggio ad un paio di km dalla carretera N630 mi fermo per uno spuntino. Naturalmente col formaggio appena acquistato, tra l'altro ho preso un queso de oveja curado ed è con questo che pasteggio.
Durante questo tratto così per incanto il fastidio allo stomaco se n'è andato.
Terminato il pasto mi riavvio e subito dopo prendo la N630 è uno dei tratti, fra tutti i cammini, che meno mi piacciono. Comunque è sempre meglio che camminare sul sentiero in quel tratto è da pazzi, chi lo ha disegnato deve avere degli incubi frequenti che sfoga a quel modo: un continuo saliscendi che in certi momenti diventa pure pericoloso.
In questo tratto si costeggia l'embalse di Alcantara, un lago formato da una diga con un'ampia superficie che dalla prima volta che ho visto si è ridotta in modo drastico.
Giunto all'altezza dell'albergue di Alcantara, deciso di prendere la via del sentiero che da quel punto sale verso la meta.
E' una strada alquanto sconnessa e mediamente ripida, il vero problema sono i km già accumulati nelle ore precedenti che rendono la salita faticosa.

Come se non bastasse vi sono dei lavori in corso, un'autostrada, che in parte disturbano ed allungano di qualche centinaio di metri il percorso.
Se il primo tratto l'ho percorso ad una buona media, questa si è abbassati di brutto verso l'arrivo in paese presso il quale arrivo verso le 15.50.
Qui, previa telefonata il giorno prima, trovo alloggiamento presso l'hostal Malaga, con una tale stanchezza addosso ed il tanto sonno dormire al caldo è il minimo che possa chiedere.
Per la prima volta da solo.
Fino a questo momento tutto è andato come previsto, l'ottima compagnia di Francesco per affrontare le prima tappe ed ora la solitudine più totale, non pare che avanti ci sia qualcuno che cammina.
Comincio ad entrare nell'atmosfera che vado cercando: tempo da dedicare a me ed alle mie salsicce.
Mi è stato detto che questa altro non è che una fuga, rispondo semplicemente dicendo che  sono ben cosciente del fatto che i problemi non li lascio a casa. Pensarci stando lontano dall'ambiente di tutti giorni, li rende quasi facili da risolvere, quelli che paiono insormontabili diventano semplicemente abbordabili e risolvibili.
Inoltre quando ritorno a casa sono sempre molto più calmo e tranquillo, sto bene con me stesso.
Se c'è un problema è il fatto che poco dopo essere rientrato già sento il bisogno di ripartire...
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:35
08 febbraio

Canaveral- Carcaboso 39 km. 388

Stanotte ho dormito bene anche se a tratti, sono riposato.
Mi sveglio al suono di una sirena, non so se polizia od ambulanza.
Mi tiro su lentamente ed inizio a preparare lo zaino.
Il suono della sirena continua insistente, a questo punto deve essere qualche operaio con qualche attrezzo che produce tale suono.
Esco dalla camera e l'arcano si svela: è il forte vento che fischia tra gli infizzi producendo tale suono.
Mi si propina una bella giornata.
Mi avvio tra folate di vento molto forti e piano piano, controvento, raggiungo l'uscita del paese.
Come fatto lo scorso anno evito accuratamente di seguire il sentiero per arrivare a Grimaldo ma seguo la strada che è certamente più comoda.
Dopo circa 30 minuti che cammino il vento si placa all'improvviso, ciò mi fa solo bene.
Il tempo di elaborare il pensiero ed il vento Matteo ricomincia più fastidioso che mai.
Ah, per chi non lo sapesse il vento Matteo è uno dei protagonisti del libro di Buzzati "Il segreto del bosco vecchio", amico del Colonnello Procolo che lo ha liberato...
Continuo lungo la N630 fino ad arrivare a Grimaldo.
Vi arrivo verso le 09.10, ho camminato veloce.
Un km dopo il paese lascio la strada per immettermi lungo il sentiero del cammino che a parte una parentesi di circa un km su asfalto è tutto sentiero... alquanto sconnesso.
A parte il vento la giornata è bella serena anche se non c'è il cielo blu che dovrebbe esserci in queste condizioni meteo.
Non ho fazzoletti con me: stasera dovrò lavare molto bene i guanti di pile. ^_^
Come prevedevo in questo tratto a parte la sconnessione del fondo è bello camminare.
Attraverso boschi di querce e di sterpaglie varie che a momenti mi proteggono dal soffiare della tramontana.
Un continuo saliscendi che ha il suo vertice lungo la salita della strada asfaltata.
Sorprendentemente mi si riacutizza il dolore al tendine del tallone destro per poi scemare nel giro di una trentina di minuti.
Purtroppo, dopo una decina di giorni di pace totale, il mal di testa si rifà vivo anche se stavolta la causa è da imputare al vento di tramontana.
Lasciato il bosco risalgo il tratto di strada suddetto e la prospettiva non è felice, delle folate di vento alzano delle colonne di polvere proprio sul tratto che riporta sul cammino.
Manca poco più di un'ora all'arrivo a Galisteo ed in quelle condizioni climatiche pensare di fare quel tratto di strada senza protezione alcuna un poco mi scoraggia.
Infatti come prevedevo camminare in queste condizioni non è affatto piacevole, il forte vento alle volte spinge indietro facendo raddoppiare gli sforzi.
L'arrivo a Galisteo, verso le 14:00, è molto sofferto al punto che decido di fermarmi al bar per bere e mangiare qualche cosa.
Sosto per circa un'ora quindi zaino in spalla e via per gli ultimi 12 km.
La strada per Carcaboso, seppur su asfalto, non è particolarmente difficile, un lungo piano che attraversa Aldehuela del Jerte un piccolo paese che offre solo un bar.
Arrivo a destinazione alle 17:00.
Prendo alloggio presso l'albergue "Senora Elena". Il posto mi pare buono con camera riscaldata.
Un poca di spesa per domani: frutta.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:37
09 febbraio

Carcaboso - Aldeanueva del Camino. 40 km.  428

Giornata splendida, cielo sereno, non c'è vento ma soprattutto non fa freddo come i giorni scorsi.
Alle 08:10 lascio il bar dell'albergue non prima di avere avute le informazioni che mi servono affinché possa evitare un lungo ed inutile giro che mi porterebbe comunque all'inizio del cammino nel bosco.
Saluto una coppia di inglesi conosciuta in albergue che riprendono la loro camminata da dove l'avevano lasciata lo scorso anno.
Si scende per alcuni metri in direzione della campagna che dopo poche case si presenta con una strada bianca da percorrere per alcune centinaia di metri in direzione ovest.
Dopo un'ampia curva raggiungo il bivio indicatomi da qui prendo la strada in fronte evitando i segnali convenzionali.
Dopo pochi minuti sono all'incrocio che le altre due volte avevo impiegato almeno 40 minuti a raggiungere.
Da qui inizio la salita verso Caparra.
Attraverso un bosco di querce da sughero, alcuni degli alberi portano il segno del "prelievo" effettuato almeno 2 anni prima.
La corteggia grigia, della parte alta non toccata, contrasta con il rosso di quella in fase di rigenerazione.
In questi boschi, come in altri posti attraversati, vi sono diversi allevamenti di mucche e pecore.
Alle 12 in punto, dopo quasi 4 ore, arrivo a Caparra.
Qui effettuo una prima sosta per mangiare qualcosa e fare scorta d'acqua.
Caparra: antica città dell'epoca della dominazione romana, situata sulla Via de la Plata, che  l'attraversava, mettendo in comunicazione le città di Emérita (Merida) e Astùrica (Astorga).
Quel che resta della città, andata abbandonata dal 5° secolo, sono gli scavi archeologici che ne stanno riportando alla luce la sua forma ed estensione ed il famoso arco che è tra l'altro il simbolo stesso della Via de la Plata.
Terminata la breve sosta riparto, poco dopo l'area degli scavi, attraverso una strada e mi immetto sul sentiero che mi porterà sino ad incrociare e camminare la N630.
Il paesaggio cambia poco, boschi di querce ed allevamenti.
Dopo circa due ore mi fermo di nuovo per mangiare un altro boccone.
La pace ed il silenzio che dominano mettono di buon umore.
Ascolto la natura che mi circonda, dal fruscio delle foglie e dell'erba secca, smosse dalla leggera brezza, al canto degli uccelli, dal muggire di qualche mucca al belare di agnelli e pecore.
Guardo il profilo delle montagne che piano piano si avvicinano, le cime più alte sono coperte di neve, e lo sguardo va verso un grosso stormo di uccelli che passa di fianco: quest'anno ci saranno molte nascite di bambini in Spagna: sono cicogne. ^-_-^
Mi muovo e procedendo rivedo una cosa che mi aveva sorpreso: dei nidi di cicogna posti in cima a dei pali di legno, come quelli del telefono per intenderci, a reggere il fardello sono state poste sulla cime dei pali delle strutture metalliche che permettono agli animali di costruire il proprio nido.
Al termine di questa strada mi immetto sulla N630, da qui scelgo il tratto della statale in quanto il cammino, per arrivare ad Aldeavueva, è contorto ed alquanto difficile dato il fondo sassoso.
Il tratto della statale non è comunque bello, la strada è trafficata.
Arrivato in paese cerco immediatamente un negozio ma sono chiusi sono solo le 16:30: ho fatto presto ad arrivare.
Mi sistemo nello stesso hostal dello scorso anno, quindi esco per fare scorte per domani mattina.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 10 Febbraio 2012, 20:40
10 febbraio

Aldeanueva del Camino - Fuenterroble de Salvatierra. 40 km 468.

Ho dormito molto bene sono fresco e pimpante ma il vento che sbatte sulle persiane un poco smorza l'entusiasmo, non è per il vento stesso ma per il fatto che in questa tappa sto andando incontro ad uno dei tratti più ventosi in assoluto a prescindere dalle condizioni meteo.
Comunque dopo una tazza di te parto, sono coperto fino all'inverosimile ed ho pure i guanti.
Il primo tratto è tutto su asfalto sino a Banos de Montemajor.
Il vento a tratti è molto forte.
E' una continua salita che culminerà con l'arrivo al passo che delimita il confine tra la provincia di Caceres e quella di Salamanca.
Giunto a Banos mi fermo per bere qualche cosa di caldo e per mettere il timbro sulla credenziale. Sono già due volte che mi dimentico di timbrare.
Attendo che apra l'ufficio turistico ma perdo solo tempo quindi mi muovo, troverò altrove qualcuno che mi apporrà un timbro. Pochi metri e trovo un ufficio pubblico. Fatto!
Lascio Banos percorrendo quella che era l'antica "calzada romana" in parte ripristinata dalla Junta extremaduregna.
Come previsto in questo tratto il vento è molto forte a parte i primi metri dove il sentiero è protetto dal vento da alcuni alberi.
Lo stesso vale per l'ultimo tratto che decido, diversamente dalle altre volte, di attraversare sul sentiero e non sulla strada.
Giunto a Puente de Béjar inizio la discesa di circa 2,5 km che mi porterà in fondo valle, tramite il Ponte la Magdalena, il rio Cuerpo de Hombre.
Attraversato il ponte vi sono i resti di un miliario a di altre pietre datate lo stesso periodo.
Da qui continuo attraversando la stretta valle sino ad arrivare alla salita che porta a Calzada del Béjar, 1,7 km di una salita su una strada a dir poco disastrata che pare un pezzo originale della strada romana.
Poco prima di giungere in paese ci sono un'ermita e l'albergue "Alba y Soraya".
In paese faccio una sosta di una trentina di minuti per bere e mangiare.
Mi rimetto con il grave peso di essermi ben bene riscaldato vicino alla stufa a legna del bar e la voglia di ripartire è ben poca.
Dopo circa 9 km giungo a Valverde Valdelacasa ove evito di fermarmi al bar vista l'accoglienza avuta lo scorso anno.
Proseguo per Valdelacasa. Lungo il tragitto mi fermo a mangiare le mele che avevo con me con due cavalli che vistomi arrivare, stranamente, si sono avvicinati lasciandosi accarezzare.
Vado avanti e dopo circa 40 minuti arrivo in paese, anche qui al bar faccio lo sbaglio di sedermi vicino alla fonte di calore del locale, poi la bevanda calda... insomma voglia di ripartire niente.
Mancano ancora 8 km faccio lo sforzo e mi riavvio. Stavolta do peso al segnale ufficioso ed ad un bivio scelgo una diversa direzione evitandomi così un inutile quanto dispendioso giro vizioso.
Alle 18.30 arrivo alla meta, vado direttamente all'albergue.
L'accoglienza di questo è una delle migliori dei vari cammini in Spagna, ma d'inverno sarebbe meglio evitarlo.
Mi danno una stanzetta piccolina che ha una stufa elettrica. La doccia fatta al freddo non è il massimo della vita, considerando poi il ghiaccio che c'è all'esterno... il resto dei locali, a parte la sala riunioni fornita di caminetto, sono al freddo. E siamo a 1000m slm.
Esco per la solita spesa e rientro subito, non è posto da visitare con queste temperature.
Domani c'è festa qui all'albergue e per stasera è previsto l'arrivo di diverse persone, probabilmente si farà tardi.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:03
11 febbraio

Fuenterroble de Salvatierra - Salamanca. 50 km 518.

Nonostante il freddo della notte, nella mia "celletta" ho passato una buona nottata.
Ho dormito bene e sono pronto a ripartire.
Il cielo è sereno ed il vento non è forte come ieri il che non guasta considerando la tappa odierna.
Alle 08:00 esco dall'albergue e mi avvio attraversando il paese e percorro il tratto che mi separa dal sentiero.
Da qui sino alla discesa del Pico della Duena, è tutta strada bianca.
Il primo tratto di circa 5 km è in piano sin quasi verso la fine dove leggermente inizia a salire e dove incontro i primi boschi.
Le distanze appaiono immense e questa sensazione è aumentata dal freddo, che ha gelato i prati e le pozze d'acqua, e da una nebbiolina alquanto strana, considerando le condizioni meteo.
Vento da nord est secco e pungente.
Come sempre, questo paesaggio, è costellato da allevamenti.
Stamane la temperatura deve essere scesa di almeno 8 - 9 gradi sotto lo zero: oggi fa veramente freddo: son vestito come un palombaro.
Il vento soffia lateralmente e taglia la pelle, sono costretto a coprirmi il più possibile.
Comunque procedo e dopo quasi un paio di ore sono sul Pico della Duena.
La salita non molto difficile ma è, specie nel primo tratto, un poco impedita dal fondo decisamente poco camminabile.
Dalla cima si gode davvero un buon panorama, il silenzio è rotto dal rumore che fanno le eliche dei mulini a vento in piena produzione di energia elettrica.
La discesa per quanto corta è molto ripida e rischio un paio di volte di cadere a causa delle pietre nascoste dalle foglie.
Giunto in fondo prendo una strada asfaltata che mi porterà sino alla meta alternandosi ad una strada sterrata che fiancheggia per diversi km.
Questo tratto è abbastanza noioso e monotono, si cammina tra allevamenti e querceti sino a quasi San Pedro de los Rozados.
Questo paese all'inizio doveva essere luogo di sosta, già vi avevo sostato le volte precedenti.
Stavolta ci passo a due km e tiro dritto per Salamanca.
La città si inizia ad intravvedere già appena passato San Pedro.
Dopo quasi 9 km la strada scende bruscamente per circa un km per poi continuare in questa discesa in maniera molto blanda.
Mancano ancora 6 km alla città quando giungo ad Aldeatejada dove mi fermo al bar "Mati II" per bere e mangiare un boccone.
Considerata la fatica questo ultimo tratto mi pare interminabile.
Arrivo alle 17:30 circa, un poco in anticipo sul previsto.
Non vado all'albergue ma mi sistemo in un hostal del centro ove ho la possibilità di lavare ed asciugare i vestiti.
Esco per fare degli acquisti per domani.
Non ho tempo di visitare la città fa freddo e la maggior parte del vestiario è in lavatrice.
Passo velocemente attraverso Plaza Major.
Un'uscita la bar sotto l'hostal per cenare e poi rientro.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:05
12 febbraio

Salamanca - El Cubo de la tierra del vino. 35 km 553.

Oggi son solo 35 km, esco tardi dopo avere preparato con la dovuta calma lo zaino.
Rimettendolo a posto mi rendo conto materialmente che ciò che indosso è almeno il 60% dei vestiti che mi porto al seguito.
Per quanto bella sia, Salamanca, è come tutte le città piccole o grandi da attraversare: noiosa e seccante.
Il termometro di una farmacia segna -4° ciò mi consola perché immaginavo che i - 8° che avevo visto al meteo in tv fossero riferiti al centro città.
Una leggera brezza mi accompagna fuori dal centro ed appena nella prima periferia i gradi di freddo si fanno sentire, amplificati dal vento, un vento teso ed incessante. Chissà perché il pensiero mi va ai racconti Rigoni Stern?
La strada per arrivare ad Aldeaseca de Armuna è in pratica un lungo rettilineo che fiancheggia la N-630.
Passo oltre e seguo il tracciato del cammino che porta attraverso la campagna, una campagna che da pochi segni di vita nuova, al paese seguente.
Castellanos de Vilquera qui mi fermo per bere qualche cosa di caldo, una breve sosta.
A Calzada de Valducinel, il terzo ed ultimo centro abitato prima della meta, mi fermo ancora per bere ancora qualche cosa di caldo: dopo, per 20 km, il nulla.
Questa tra tutte le tappe di tutti i cammini è certamente quella che considero la meno apprezzabile di tutte.
Dopo un primo tratto di una trentina di minuti, il sentiero inizia a fiancheggiare la N-630 prima, e poi, per almeno 15 km, l'autovia A66 Ruta de la Plata, e se sulla sinistra il paesaggio ha qualche cambiamento, delle coltivazioni di granturco che non è stato raccolto (Giovanni mi spieghi perché, se lo sai?), i soliti allevamenti e piantagioni, a destra rimane monotono e rumoroso ed è alquanto difficile trovare qualche cosa di interessante oltre la recinzione dell'autovia stessa.
Il sentiero non è difficile da camminare ed in questo periodo di secco è soffice abbastanza da permettere una buona camminata ed è fiancheggiato da una strada bianca in terra battuta.
Gli ultimi km sono dettati da un saliscendi che inizia dopo avere passate sulla destra, oltre l'autostrada, le carceri di Topas.
Arrivo al paese camminando su un tratto della N-630.
Qui incontro un gatto che mi guarda stranito per un momento prima di darsi alla fuga.
El Cubo de la tierra del vino: Il nome del paese e certamente El Cubo, lo strano è che non si vedono vigneti.
Parlando con persone del posto mi spiegano che era chiamata "la tierra del vino" perché effettivamente il posto viveva con la coltivazione dell'uva fino a quando un'epidemia, di cosa non ho capito bene, ha distrutto completamente le piantagioni.
Inoltre ci sono altri paesi che portano la stessa denominazione.
Alle 16:30 arrivo in paese e chiamo l'ospitalero.
Fa un freddo cane: c'è solo una stufetta elettrica ad olio.
Mi sistemo nella stanza più piccola.
Dopo un'ora e mezza arriva un tedesco che avevo visto a Salamanca il giorno prima.
Non solo solo!
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:06
13 febbraio

El Cubo de la Tierra del vino - Zamora. 31 km 584

La stufa ad olio ha fatto la differenza.
Ho dormito molto e sono pronto a partire, oggi ci sono solo 31 km quindi me la prendo con calma.
Finalmente la temperatura si sta alzando e lo avverto durante tutto il tragitto anche se i guanti li tolgo solo gli ultimi km.
Dopo una veloce colazione al bar decido di muovermi, sono le 09:10.
Il percorso è tutto di strade sterrate.
Si snoda tra coltivazioni di gran turco, qualche raro vigneto memoria forse di andate grandiose coltivazioni e foraggio.
Dal paese si sale verso quella che è la parte più alta della tappa, con un dislivello di una trentina di metri, ed in meno di un'ora inizia la discesa verso il primo paese che si incontra sul tragitto: Villanueva del Campean.
Prima dell'entrata c'è una chiesa diroccata, o meglio un'ermita, come molte se ne vedono in Spagna.
Il paese è vuoto non si vede anima viva in giro, manca solo un poco di vento che alza la polvere e fa rotolare dei cespugli secchi, e siamo in un paese fantasma, di odono comunque dei rumori il cha fa pensare che qualcuno ci viva qui.
Ad un tratto il rumore di un motore ed uno squillo: il furgone del pane!
Questa è una cosa molto comune qui in Spagna, specie al nord, in alcuni paesi, come questo non c'è nemmeno un negozio ed il pane viene consegnato direttamente dai fornai per le case.
Naturalmente ne approfitto e compro una pagnotta.
Quello di questo clacson è per me un suono bellissimo che mi ricorda quello che, quando bambino, il venerdì sentivo provenire dalla strada davanti casa, e che annunciava l'arrivo dell'uomo del pesce: Il Mario del pesce!
Esco dal paese ed appena immessomi sul sentiero inizio a mangiare il pane: nonostante sia freddo se ne avverte la freschezza. La mangio con gusto.
Una cosa particolare da notare qui in Spagna è il pane.
Ottimo lo si trova nei piccoli centri ove certamente i forni adeguati all'esigua clientela, mentre nelle grandi città lascia a desiderare sia come sapore che come consistenza.
In Galizia di certo, almeno per me, si trova il migliore: farine integrali che hanno un sapore ineguagliabile e che non hanno quel colore bianco tipico delle farine trattate. Anche ad 1 euro al kg la qualità non cambia.
In questo tratto di sentiero passo davanti ad una piccola baracca che ha sul retro un grande albero di prugne.
Lo scorso anno in questo punto il nostro peso da portare, mio e di Manu, è aumentato di un paio di kg, una coppia le stava raccogliendo e vedendoci passare ci ha fermati offrendoceli.
Questa è una cosa che succede spesso su queste strade, come quando, salendo verso O Cebreiro, per avere solo chiesto ad un signore, che stava curando il proprio orto, se i peperoni erano dolci o piccanti me ne ha riempita una borsa: ne ho mangiati per un paio di giorni a pranzo e cena.
Un altro paio di km ed arrivo al paese di San Marcial, mi fermo per uno spuntino.
Per arrivare al paese ho fatta una deviazione che non è segnata ma che non compromette in alcun modo il cammino se non per il fatto di dover camminare per 1 km sull'asfalto.
Terminato questo breve tratto sulla N-630 mi rimetto sul sentiero.
Mancano una decina di km a Zamora che si vede in lontananza.
Quest'ultimo tratto non è difficile e si snoda tra terre smosse e pronte alla semina.
L'entrata in città e senza dubbio uno degli spettacoli più belli della Via de la Plata, una splendida visione del centro storico che si rispecchia sul fiume Duero e che si raggiunge attraversando un magnifico ponte ad archi di stile romano.
All'albergue ci si arriva dopo una breve salita tra antichi palazzi.
E' senza dubbio uno degli ostelli in assoluto più belli e confortevoli. Nuovo di proprietà del comune di Zamora è gestito da una delle tante associazioni del cammino do Santiago.
Sistematomi esco per alcune compere: fa di nuovo freddo.
Al rientro preparo la cena per me per il belga (parla tedesco ma non è germanico) e l'hospitalera una mega insalata alla quale viene aggiunto dell'ottimo formaggio di capra.
Alle 23:30 a letto.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:07
14 febbraio

Zamora - Montamarta.  18 km 602.

Certamente l'albergue di Zamora è uno dei migliori se non il migliore.
Comodi letti e locali ben riscaldati e stamane non mi va di camminare molto, mi fermerò a Montamarta quindi mi alzo alle 08 e faccio con calma.
Colazione in albergue e alle 09:30 parto.
La prendo con molta calma, faccio un paio di foto ancora in città e mi fermo in due bar per vedere di aggiornare il blog.
In uno di questi, una pasticceria, noto tra i vari prodotti una cosa molto comune da noi: i crostoli che qui chiamano "orejas".
Verso le 10:30 mi avvio seriamente a camminare.
L'uscita dalla città impegna a camminare tra marciapiedi ed attraversamenti per circa tre chilometri.
Quindi il sentiero che fiancheggia la strada sino ad inoltrarsi per un breve tratto nella campagna sino all'arrivo a Roales del Pan.
Attraversato il paese, di nuovo e fino all'arrivo, il cammino attraversa la campagna.
La campagna qui è ancora in letargo, ben poco verde si vede e la terra sulla maggior parte del territorio è stata da poco arata.
Sullo sfondo, verso nord, dei grossi e neri nuvoloni minacciano pioggia.
Il vento è molto forte ma la temperatura è molto più alta rispetto ai giorni precedenti.
Arrivo alle 13:50 molto in anticipo rispetto al previsto, invece, come previsto, le prime gocce di pioggia di questo cammino.     
Solo un leggero piovasco mentre aspetto che arrivi il responsabile dell'ostello.
Controllo e vedo che non c'è riscaldamento a parte un caminetto che però in questa situazione non è molto pratico.
Le docce e le camere sono al freddo, propendo lo stesso per l'albergue.
Arriva Yoshi, al secolo George, il belga.
Accendiamo il caminetto e spostiamo i materassi in quella che dovrebbe essere la sala da pranzo.
All'inizio il fumo è denso e forte al punto che siamo costretti ad aprire le finestre.
Doccia al freddo così rapida che quasi non facci a tempo a bagnarmi.
Sistemato il riscaldamento usciamo per procurarci la cena.
Il paese non offre molto un piccolo negozio che probabilmente non è nemmeno aperto un paio di bar ed altrettanti ristoranti, tutti, regolarmente, col menù del dia.
In uno di questi all'arrivo ho mangiato un bocadillo con queso.
Rientriamo dopo meno di un'ora e ritroviamo la stanza piena di fumo.
Dopo alcuni minuti riusciamo a cambiare l'aria e a preparare la cena.
Dopo quest'ultima esco per cercare un bar con wifi.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:07
15 febbraio

Montamarta - Tàbara. 27 km 629.

Notte da campeggio!
Nonostante ci fossimo spostati nella stanza dov'è sistemato il caminetto ed avessimo continuato a fare fuoco tutta la notte l'unica cosa che abbiamo ottenuto è essere profumati come degli speck appena usciti dall'affumicatoio.
La temperatura era così bassa che la batteria dell'ipad non s'è caricata del tutto nonostante fosse rimasta sotto carica tutta la notte.
Non certo la situazione di Alcuéscar ma poco ci mancava.
Il sacco a pelo e ben 5 coperte sono bastate a stare discretamente bene.
Comunque data la brevità della tappa ci muoviamo verso le 09.
Il tempo di bere qualche cosa di caldo al bar e via sulla strada, questa volta.
Ho deciso di non andare a Granja de Moreruela, sarebbero solo 22 km inutili in più.
Percorro un breve tratto di circa 5 km su terra battuta quindi mi immetto sulla N-630 e per circa un km seguo il tratto che porta ad un bivio, quindi proseguo sulla sinistra andando a prendere la strada N-631.
Nel primo tratto la strada passa su un ponte che attraversa il lago Ricobayo formato da una diga che sbarra il fiume Esla.
In un anno e mezzo il livello dell'acqua è diminuito in maniera incredibile soprattutto in considerazione del fatto che lo scorso anno il livello era di molto aumentato rispetto al precedente.
Dopo avere passato un gruppo di case, immagino per le vacanze, la strada inizia una serie di lunghi rettilinei uguali e noiosi.
All'inizio dell'ultimo e più lungo il panorama cambia, si iniziano a vedere lo basse montagne che già ho visto passando per l'altro itinerario, il paese di Faramontanos de Tàbara che fa capolino dietro i campi appena arati, più in alto i mulini a vento a fare da corollario alla siloutte delle montagne che domani dovrò attraversare.
A quasi sette km dall'arrivo mi fermo nel paese di Pozuelo de Tàbara per mangiare qualche cosa.
Proseguo, dopo poco più di un'ora e mezza son in paese.
L'albergue è chiuso devo aspettare le 16:30 per prendere le chiavi.
Non vedo arrivare Yoshi alle 17 ritorno in albergue che trovo aperto.
Entro e trovo Yoshi che è arrivato da una trentina di minuti, c'è il riscaldamento anche appena acceso.
Mi sistemo, Yoshi va a fare la spesa e stasera pasta al pomodoro con formaggio e pane ed olio.
Dopo cena si scende in paese per bere qualcosa.
Alle 11 ritiro.
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:09
16 febbraio

Tàbara - Mombuey. 40 km 669

Esco alla 08:30 dopo avere fatta una buona colazione, saluto Yoshi, le nostre strade si dividono, qualunque sia la mia decisione.
Sono in dubbio se raggiungere Puebla de Sanabria camminando per 90 km o solo 70. Nel primo caso seguendo il cammino arriverei a Santa Marta de Tera proseguendo per Rionegro del Punte per poi da li salire a Puebla, oppure la seconda possibilità sarebbe di lasciare fuori dal tragitto queste località ed arrivare domani a Puebla facendo tappa a Mombuey.
Decido per la seconda ipotesi: 40 km lungo la N-631 ed in parte sulla N-525 facendo tappa a Mombuey, oggi 40 km di asfalto.
Dopo una bevanda calda al bar mi avvio lungo la carrettera, il sole è alto e la temperatura è buona il leggero vento mi mantiene fresco e la camminata è buona, alle 12 ho percorso più di un terzo della strada e mi fermo a Ferreras de Abajo.
Questo percorso, con la tappa di ieri è consigliabile per chi vuole arrivare a Santiago e non ha molto tempo a disposizione, seguendo le guide si risparmiano almeno 2 tappe ed una 40ina di km. Sconsigliabile nel periodo estivo a meno che non si decida per una partenza mattutina quando ancora buio, il calore dopo le 10 diventa insopportabile specie se su asfalto.
Dopo altrettanti km di strada noiosa e pericolosa e poco prima di Otero de Bodas, su una leggera salita la strada improvvisamente si allarga, in particolare il tratto pedonabile.
Mi fermo di nuovo in paese per una breve sosta e riparto, il panorama non cambia abbastanza noioso a parte le montagne che si vedono in lontananza e degli incendi che fanno da corollario.
Ad un certo punto la strada si restringe di nuovo e diventa molto pericolosa, è molto trafficata, specie da autotreni, ed è piena di curve ed inizia a scendere.
La discesa si ferma all'altezza del ponte che attraversa il fiume Tera e la strada si restringe al punto che passa una sola vettura.
A questo punto mancano meno di 8 km all'arrivo e la fatica comincia farsi sentire e la strada inizia a salire.
Finalmente giungo all'intersezione con la strada N-525, mancano poco meno di 6 km ed inizio a riconoscere il paesaggio che alla destra della strada affianca il cammino che proviene da Rionegro del Puente.
Consiglio: DA EVITARE ASSOLUTAMENTE!!!
A Mombuey arrivo verso le 17:20 ed immediatamente mi dirigo verso l'hostal che si trova in fondo al paese e con grande sorpresa lo trovo chiuso e presso l'altro, mi dicono, non c'è posto in quanto occupato da operai.
Vado allora all'ostello e mi sistemo alla meno peggio, c'è una stufetta, acqua calda e molte coperte da mettere sopra e sotto il sacco a pelo.
Esco per trovare almeno da mangiare, vicino all'ostello c'è un negozio specializzato in formaggi...
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:10
17 febbraio

Mombuey - Puebla de Sanabria. 25 km 694

Nonostante il freddo ho dormito bene con le quattro coperte ed il sacco a pelo.
Mi alzo alle 7:30 preparo lo zaino e dopo un te al bar mi avvio.
La strada è preferibile al cammino in quanto, quest'ultimo, ha un percorso che definirei: vizioso.
Personalmente non l'ho mai percorso in quanto sono stato consigliato dal prete del paese il quale mi disse che è una strada molto brutta che ha un fastidioso zigzagare il mezzo alla campagna per raggiungere piccoli centri che non offrono alcunché, allungando di circa 6 km il tragitto.
Il tutto mi è poi stato confermato da alcune persone che l'hanno seguito.
Lungo la strada N-525, sempre sull'asfalto, il percorso è quantomeno diritto e certamente meno faticoso, inoltre devo arrivare a Puebla per le 13:00 circa.
Non c'è molto da vedere lungo il percorso, i soliti boschi di querce e le distese di erba per il bestiame.
Verso le 10:30 effettuo una sosta ad Asturianos penso di fermarmi al bar Las Vegas, purtroppo è chiuso, mi vedo costretto sostare al secondo, qui mi fanno un panino con pane vecchio riscaldato al microonde e se lo son fatto pagare pure caro: non fermatevi e passate oltre.
Dopo tre km mi fermo a Palacio de Sanabria nel bar gestito dalla "moglie di Vito Catozzo", non sarà un belvedere ma la simpatia e la gentilezza della signora valgono molte di più che la sgarbatezza del tipo del precedente bar.
Ardesia! Si cominciano a vedere i tetti con la copertura tipica del luogo e non solo i tetti, in alcuni casi anche i muri esterni sono riparati da questo materiale.
Otero de Sanabria: ultimo paese prima di Puebla, entro per fare alcune foto altrimenti mi dite che fotografo solo paesaggi. ^_^
Alle 13:30 giungo alla meta, ad aspettarmi anche se con soli pochi minuti di anticipo c'è Manuela che starà con me per la prossima settimana.
Spero proprio di riuscire a fare delle foto immersi nelle acque termali di Orense.
Andiamo in albergo e ci sistemiamo.
Il pomeriggio lo passiamo a sistemare alcune cose ed a fare delle foto per il paese che certamente merita una visita.
Borgo medievale conserva le antiche mura ed il castello in maniera pregevole, come pregevole è il ripristino delle case che certamente facevano parte della cerchia delle mura.
Visita al castello... finalmente dopo tre tentativi ci riesco.
Cena in albergo.   
Titolo: Re:Cammini Plata, sanabrese, francese e del nord:
Inserito da: Oxyuranus - 18 Febbraio 2012, 22:13
18 febbraio

Puebla de Sanabria - Lubian. 28 km 722

Meglio si dorme e più tardi si parte.
Questa regola vale anche per oggi.
Ci alziamo tardi e dopo la colazione al bar partiamo, sono le 09:15
La tappa di oggi è la più "alta" del cammino sanabrese con l'alto del Padornelo a 1345 m.
Inizia la salita verso Requejo che incontreremo dopo 11 km.
Percorriamo la carrettera N-525 e stamane il tempo meteorologico è a nostro favore, la fatica non è molta nonostante per Manuela sia la prima tappa.
In meno di due ore arriviamo al paese ove facciamo una breve sosta per bere e mangiare qualche cosa ed acquistare altro per pranzo.
Ripartiamo dopo una quindicina di minuti e ci fermiamo quasi subito presso l'albergue Casa Cervino per apporre il "sello" sulla credenziale.
L'albergue è nuovo e bello ma soprattutto è riscaldato e se consideriamo che sono oltre tre mesi che non ricevono gente...
Ottima alternativa per chi decidesse si saltare Puebla.
Dopo questo "pit stop" ci avviamo verso l'erta che ci porterà al passo del Padornelo.
la salita non pare pesante come la scorsa estate ed inoltre la temperatura, che iniziava a salire, all'attraversamento del ponte sul rio Castro viene mitigata da una leggera brezza.
Comunque fa caldo ed iniziamo a toglierci qualche indumento: la giornata più calda dall'inizio a Siviglia.
Con un certo timore vedo l'avvicinarsi della galleria del Padornelo.
Le altre due volte nelle quali l'ho attraversata la temperatura all'interno era, rispetto all'esterno, molto più bassa ed il vento certamente non aiutava.
Stavolta invece non c'era una bava di vento e la temperatura era gradevole.
Appena passato il tunnel "finisce il divertimento" e "Matteo" si fa rivedere.
Il vento era abbastanza forte ma non freddo, insomma quanto bastava da essere fastidioso.
Iniziamo la discesa e dopo circa un km ci fermiamo, nel paese di Padornelo, presso una delle tante fontane che si incontrano da queste parti, per mangiare e bere.
Proseguiamo continuando a scendere ed attraversiamo il paese di Aciberos dopo questo inizia uno dei tratti più belli e caratteristici di tutti i cammini da me percorsi.
Pare di entrare in un mondo di favola, dove tutto, dagli alberi alle foglie, dal muschio alle pietre, dai ruscelli al sentiero stesso, pare magico.
Nel periodo estivo la chioma degli alberi pare fare da riparo ai passi stanchi dei passanti.
Sul sentiero notiamo, impresse nella terra, delle orme di cane un poco strane, con il segno delle unghie particolarmente grandi, in paese chiediamo e ci dicono che sono di "lobo".
Manca Cappuccetto rosso, una strega, un paio di nani e siamo posto.
Il sentiero è piacevole da percorrere, il rumore delle foglie che si alterna allo scroscio dell'acqua dei vari ruscelli rende ancor più delizioso l'avanzare.
L'attraversamento di un ponte con una meravigliosa pozza d'acqua pulita e trasparente che fa venir voglia di tuffarcisi, da inizio ad una leggera salita in mezzo a castagni e querce le cui foglie rendo il sentiero particolarmente "soffice".
Ancora un km e giungiamo a Lubiàn.
A darci il "benvenuto" è il primo edificio del paese: l'albergue.
Non ci fermiamo in quanto è chiuso da diverso tempo e pensare di passare la notte al freddo non ci aggrada.
Risaliamo il paese e troviamo posto presso l'hostal del paese: niente cena, ci accontenteremo di cioccolata e mandorle.