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CAMMINI SICILIANI => Riflessioni, esperienze, consigli, itinerari... sui "cammini siciliani" => Topic aperto da: sarra - 19 Marzo 2012, 22:46

Titolo: La festa, il culto e la Venerabile Confraternita di San Giacomo Apostolo Maggior
Inserito da: sarra - 19 Marzo 2012, 22:46

Capizzi, una tranquilla cittadina medioevale, dall’affascinante aspetto urbanistico, abbarbicata tra le cime dei monti Nebrodi, cambia aspetto nel mese di Luglio, nei giorni della festa di San Giacomo. L’Apostolo protomartire, venerato nell’omonimo Santuario, è il protettore dell’Aurea città di Capizzi. Nei giorni che partono dal 16 fino al 26 Luglio, la cittadinanza si stringe numerosa ai piedi di San Giacomo, la cui immagine, con il Santo seduto benedicente, sembra proprio benedire il popolo fedele ai suoi piedi. È una delle feste più spettacolari ed eccentriche della Sicilia.
Il Santuario di San Giacomo di Capizzi è la chiesa jacopea più antica dell’Isola. Il culto risale al tempo dei valorosi Normanni che edificarono una piccola chiesa ai margini del folto bosco di Capizzi, come luogo di eremitaggio. Ebbe un notevole incremento nel 1282 con l’arrivo degli aragonesi, i quali diffusero il culto verso il Santo spagnolo. Nel 1427 divenne celebre Santuario, quando il cavaliere Aragonese Sancio De Heredia vi deposita alcune sacre Reliquie tra i quali, la giuntura di un dito di San Giacomo Apostolo. Capizzi, infatti, possiede la Reliquia di San Giacomo più antica della Sicilia. La festa, che inizia giorno 16 Luglio con la novena, sembra rispecchiare sia il carattere dell’Apostolo, tanto impetuoso da essere chiamato da Gesù “Figlio del tuono”, sia l’irruenza degli stessi capitini che in secoli di acceso culto per l’amato e temuto Santo sembrano quasi aver imitato i tratti caratteriali. All’alba del 25 Luglio vi è l’antica tradizione di percorrere a piedi scalzi il lungo tragitto che il Santo il giorno 26, sorretto a spalle dai suoi devoti, compie per le strade della città toccando tutti gli edifici di culto esistenti e non. Per tutto il percorso, i devoti pregano pronunciando certe formule tradizionali, canti e recitando il Santo Rosario. Il giorno 26 Luglio è il giorno più atteso del ciclo festivo e più ricco di azioni devote e di storia. Verso le ore 16.00 il Santo viene trasferito, con suono di campane e applausi, dalla vara in oro zecchino dell’altare principale, alla vara massiccia neoclassica, indiscussa protagonista assieme al Santo della processione dei “Miracoli”. Verso le 18.30 ha inizio la processione del Santo, che è accolta dal lancio di carte multicolore, da applausi, assordanti fuochi d’artificio, dal popolo festante che inneggia al Patrono, e dalla Banda Musicale che intona il famoso inno “La leggenda del Piave”. La vara portata a spalle dai devoti, con andata impetuosa, inizia il suo percorso per le tortuose e strette strade di Capizzi, accompagnata dal popolo festante, che esulta e gioisce allegramente accompagnando il proprio Santo. Tutto questo fino ad arrivare in Piazza Miracoli dove i portatori si lanciano con impeto e con tutto il peso della vara contro un muro di una casa ripetutamente, fino a far cedere il muro stesso e creare un grande buco. Queste percosse con la vara del Santo contro il muro, sono chiamati “Miracoli”. Non si conosce con precisione quando abbia avuto inizio il rito, ma si sa con certezza che tale azione risale alla notte dei tempi. Così senza nessun preavviso, San Giacomo, dopo aver compiuto i suoi “Miracoli”, ed aver assicurato una buona annata alla sua gente, lascia la Piazza, e continua il suo giro per la città. Un fragoroso sparo di fuochi d’artificio chiude l’indimenticabile e affascinante festa di San Giacomo.
L’organizzazione della festa spetta alla Venerabile Confraternita di San Giacomo Apostolo Maggiore che è la più giovane confraternita di Capizzi: essa nasce il 15 febbraio, esecutorio il 17 febbraio 2007, quando il Vescovo di Patti approva lo Statuto della neo Confraternita. Il 15 aprile 2007 in occasione della festa della Domenica in Albis, è stata inaugurata la nuova Confraternita con il rappresentante della delegazione dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, Il Cav. Antonio di Janni che ha fatto da padrino alla neo Confraternita. Il vestiario della Confraternita non è la solita veste di tutte le altre sei antiche Confraternite: i Confrati indossano un mantello di colore rosso, con colletto rigido di colore giallo e sul mantello vi è incisa la croce jacobea, formata da una spada dall’elsa gigliata. I Confrati inoltre portano al collo un medaglione in oro con inciso San Giacomo, protettore della città di Capizzi, con i simboli del pellegrino.
La Confraternita partecipa a tutte le processioni come da Statuto e in particolare per la festa di San Giacomo e alla processione delle Sante Reliquie, assieme alla Confraternita di San Bartolomeo Apostolo. Dal 2009 la Confraternita è stata ammessa alla Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia. La sede della Confraternita è nella Sacrestia del Santuario di S. Giacomo Apostolo Maggiore. Durante la Messa Solenne del 25 luglio i Confrati di S. Giacomo rinnovano la propria professione di fede e presenziano al giuramento dei nuovi ascritti.
Non mi resta che acclamare “Viva Ddiu e San Japucu!!!” (Viva Dio e San Giacomo!!).
Titolo: Re:La festa, il culto e la Venerabile Confraternita di San Giacomo Apostolo Maggior
Inserito da: robertoetna - 27 Marzo 2012, 00:21
Bello leggere pagine di storie su San Giacomo; storie infarcite di mistero, tradizioni, usi propri delle varie dominazioni in Sicilia; magia legate alle preghiere, ai simboli, alla cabalistica del pari- dispari, della fede incrollabile, decisa e fortemente manifestata dai veri devoti di san jacupu; i colori , il folclore di un'isola, un  popolo, quello siciliano che nelle localistiche diverse sfaccettature  ( vedi Caltagirone, la stessa Capizzi, Messina ) paradossalmente ed indissolubilmente accomunati da un invisibile legame  pregnante di condivisi valori.
 La benedizione di San Giacomo dopo il raduno di Avola possa decollare il Camino siciliano.
Occasione di scoperta-riscoperta degli antichi sentieri, dimenticate tradizioni; opere artistico-architettoniche; paesaggistico- naturalistico di ineguagliabile bellezza( mari, laghi, fiumi, pianure, montagne,  vulcano) .
Infine plaudire  il tuo  libro " Storia di Capizzi e dei suoi Santi un cammino lungo secoli" ove ho trovato spunti davvero interessanti; il piglio nella ricerca storica e la profonda di fede che traspare in ogni passaggio da parte dei capitini e della confraternita.
Ultreya!!!
Titolo: Re:La festa, il culto e la Venerabile Confraternita di San Giacomo Apostolo Maggior
Inserito da: sarra - 27 Marzo 2012, 14:25
Aspetteremo con anzia il decollo del Cammino Siciliano con il passaggio nella nostra località montana per poter così intrecciare un legame con i pellegrini e devoti.
Suseya!!!