Una risposta provvidenziale
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Ero da qualche giorno sul Cammino di Santiago de Compostela e dentro me stavo iniziando a vivere una chiarezza che mai avevo conosciuta prima. I miei pensieri fluivano liberi. Cominciavo a riconoscere sul nascere le emozioni e i sentimenti pesanti e distruttivi, individuandone i contorni e le origini, poi mettendo in atto tutto ciò che mi appariva utile sia per lenirne gli effetti, sia per capire le ragioni e il perché li avessi a lungo tempo accettati e anzi coltivati, nutriti.
Una sorta di percorso catartico, di rinascita, di appagante libertà.
Avevo però ancora una grande “area grigia” che mi turbava: nei momenti (fortunatamente sempre più rari) in cui il mio pensiero tornava ai miei fratelli e sorelle – cioè a quanto rimasto della mia famiglia d’origine – mi prendeva immediatamente uno stato emotivo da incubo... come se non fossi più me stessa! Entravo in una sorta di gabbia che mi faceva vedere tutto in modo diverso. Energia, gioia, entusiasmo svanivano all’istante lasciando spazio a un insieme confuso di negatività fatto di ansia, sconforto, rabbia, rancore, astio, rifiuto, desiderio di rivalsa...
In realtà non mi sembrava di provare un vero e proprio sentimento negativo: né invidia, né odio o altro... Era una sorta di magma ancor più inafferrabile e tentacolare.
Volevo con tutte le mie forze fare qualcosa per superare tale situazione ma non sapevo cosa fare, da dove iniziare, come agire, a chi chiedere aiuto. Mi logoravo in una spirale che portava solo all’immobilismo, aggiungendo a quello stato d’animo anche la frustrazione e l’impotenza.
Quel giorno, lungo la tappa del Cammino, dopo ore di benessere e di gioiosa felicità, la vista di un particolare di un casolare di campagna mi ha portato immediatamente ai ricordi d’infanzia e – come passo successivo – al pensiero di sorelle e fratelli. Piombando nel relativo stato d’animo.
“Non ne posso più di quest’incubo”, pensai. “Oggi voglio trovare una soluzione!” E, cercando di mantenere il massimo distacco emotivo, cominciai a interrogarmi chiedendo a me stessa: “Sei proprio sicura di aver fatto tutto il possibile per cercare di chiarire con loro i punti oscuri e per eliminare le tensioni accumulatesi nel tempo? Hai fatto davvero tutto il possibile per prendere atto delle evidenti profonde diversità, concedendosi tuttavia, da adulti maturi, di vivere vite differenti senza che ciò si traduca in conflitto o in rancore?” E via di questo passo... “In fin dei conti – mi dicevo – loro non li posso cambiare: posso però cambiare me stessa!”
Immersa in questi pensieri, ho scorto da lontano una fontana, con un gruppetto di pellegrini che, come d’uso lungo il Cammino, abbandonati a terra gli zaini festeggiavano il piacere di dissetarsi e rinfrescarsi. Mentre arrivavo si sono ricaricati gli zaini in spalla e, dopo il Buen camino di rito, sono ripartiti. Sedutami su una lastra di pietra che fungeva da panca, notai che per terra c’erano dei pezzi di carta, probabilmente pagine di un libro strappate e sminuzzate. Pensai subito all’inciviltà di chi aveva lascito quell’immondizia e me ne dispiacque.
Dopo qualche istante di riposo, la mia attenzione fu attratta dal più grande dei pezzi di carta, notando per altro che era l’unico abbastanza asciutto e deducendo una possibile ragione per quelle pagine strappate e abbandonate. Lo raccolsi, vidi che era scritto in italiano e già questo mi stupì... Poi lessi: “... se stai portando la tua offerta all’altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì l’offerta davanti all’altare e vai a far pace con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta..”
Quasi non credetti ai miei occhi. Respirai profondamente e rilessi con calma, parola per parola, ma lo stupore crebbe ancor più. Sembrava un messaggio scritto appositamente per me e fattomi recapitare nel momento più giusto che si potesse immaginare. Lì, in un posto sperduto... E in quale modo: sotto le sembianze di una carta abbandonata con maleducazione. L’emozione fu tale da scuotermi nel profondo. Ebbi la sensazione che mi si aprisse un mondo nuovo di luce e di gioia cancellando in un baleno tutte le negatività e riempiendomi di entusiasmo. “Si! – dissi a me stessa, forse persino a voce alta – voglio far pace con sorelle e fratelli! Il modo lo troverò. E quand’anche loro non lo volessero, accetterò le loro scelte e avrò la consapevolezza di aver fatto tutto ciò che potevo.”
I giorni seguenti dedicai molti pensieri alla strategia da usare per riuscire a spiegar loro che io ero cambiata, che non conservavo più alcun rancore e che chiedevo perdono per ogni eventuale scorrettezza da me commessa in passato. Volevo inoltre tranquillizzarli: qualora non avessero accettato le mie scuse, nulla da parte mia sarebbe successo, nessun conflitto e nessun altro rancore. Sarebbe stata solo un’occasione persa.
Successivamente venni a sapere che la frase trovata è tratta dal Vangelo di Matteo, 5, 23-25, nella traduzione interconfessionale dal testo greco.
Questa scrittura si trova alle pagine 18-28 del volume:
(http://www.libreriaeditriceurso.com/album/sincronicita_copertina_D.jpg)AUTORI VARI
(Forum dei pellegrini)
Quando il cammino trascende
Sincronicità vissute da Camminanti e Pellegrini
(A cura di Fiorenzo Zerbetto)
Libreria Editrice Urso, Collana "Cammini" n. 10
ISBN 978-88-6954-110-0
2016, 16°, 2016, € 12,00 (http://www.libreriaeditriceurso.com/immagini_1/carrellino.gif) (http://www.libreriaeditriceurso.com/barra_sotto/compra.html)
Il Progetto del Forum dei pellegrini, che sembrava un sogno al Convegno di pellegrini e poeti di Chivasso di dicembre del 2015, dopo un anno è diventato realtà. Sono in tutto ventotto le testimonianze incredibili raccontate per la prima volta tutte assieme con la meraviglia, la sorpresa di persone il più delle volte non allineate ortodossamente con la fede tradizionale, o che hanno fatto fatica – non solo ad accettare l’eccezionalità di ciascuna di queste esperienze, ma anche a parlarne –, e che tuttavia hanno sentito l’urgenza di doverlo fare, non appena sono venuti a conoscenza della nostra iniziativa.
28 testimonianze di situazioni vissute da Camminanti e Pellegrini. Pur con caratteristiche diverse, esse si collocano al di fuori di ogni logica probabilistica e aprono riflessioni su dimensioni, stati d’animo e accadimenti oltre l’ordinario.
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