Forum dei pellegrini - Libreria Editrice Urso
CAMMINO DI SANTIAGO DI COMPOSTELA => Riflessioni, esperienze, consigli, itinerari... di Santiago => Topic aperto da: sardina_10 - 29 Agosto 2012, 11:15
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Sono giorni, mesi, che mi chiedo dove stia il trucco…
Chiamata dal cammino un anno fa. Partita lo scorso aprile. Attualmente “disturbata”.
Mi chiedo perché non si sia più gli stessi, una volta a casa.
Mia figlia dice che sono tornata “un mostro” perché non ho più acceso la TV, perché non uso più la macchina, perché il nostro frigo è vuoto ma a me sembra sempre pienissimo, perché i negozi potrebbero chiudere, non ho bisogno di niente, anzi ho troppo di tutto, le dico sempre che con due pantaloni e tre magliette ho trovato la felicità e… vi risparmio la sua risposta…
Continuo a chiedermi cos’è che faccia cambiare le persone, perché a saperlo ci si potrebbe portare il cammino a casa…
Una delle risposte che mi sono data è che sul cammino OGNI persona è importante, preziosa, riceve sorrisi, conta, viene visto come essere umano! Mentre nel nostro ambiente siamo dati per scontati, nel palazzo, sul lavoro, tra le persone che ci conoscono, siamo ormai un numerino, lì siamo speciali gli uni per gli altri e questo ci procura gioia. Ci si rivede il pomeriggio con estremo piacere… “Guarda è arrivato anche Caio”… “Ohhh! Pure Tizio ce l’ha fatta”… Hola di qua, hola di là… è tutto uno stupirsi del fatto che la scia di amore si sia portata più o meno insieme avanti di un altro pezzo… che meravigliosa semplicità…
Ma nella vita, giornalmente, tutti noi ci portiamo avanti di un altro pezzo e raramente per questo riceviamo sorrisi e considerazione… forse bisogna iniziare a compiacersi delle nostre ed altrui “tappe” quotidiane…
Un’altra risposta è che finalmente ci si è presi il tempo, su quella terra, di conoscerci, di capire chi siamo stati, chi siamo e chi vorremmo essere.
Cerco altre risposte, perché vorrei capire questo miracolo e specialmente vorrei capire se sia possibile condurre la vita di tutti i giorni con il cuore e lo spirito che avevamo quando eravamo sul cammino… perchè, cavolo!, nonostante la fatica e i problemi fisici, stavamo un gran bene!!
Mi aiutate..?
Un sorriso!
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Cara Sardina,
hai saputo esprimere a parole ciò che il cammino fa riemergere nelle persone che hanno il coraggio di guardarsi allo specchio, togliendosi quella maschera che ci siamo costruiti.
E' la scoperta dell'amore per l'altro, senza interessi di alcun genere.
Sembra difficile trasportare quel clima nella vita quotidiana, ma non impossibile.
Un sorriso al mattino,... un buon giorno a chi incontri,... congratularsi senza invidia per un traguardo raggiunto, .. saper ascoltare senza mettere davanti sempre io..io, ... la scoperta del superfluo ....
meravigliarsi davanti ad un fiore, .... al sorgere del sole, ... al rumore del silenzio .......
E' la scoperta dell'umano che c'è in noi... forse prima eravamo diventati dei " mostri ".
E così facciamo piccoli passi, per andare " oltre ".
Grazie del turbamento che condividi con chi ha l'umiltà della scoperta.
antonio
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Così, al volo, mi viene da rispondenti che forse , essendo il cammino uno strumento nuovo per molti, un percorso duro e faticoso, ci ricorda che ogni istante è un dono. Forse ci ricorda che siamo impermalenti e che ogni pausa caffè è un momento da godere. Che non è scontato vivere un altro giorno, che non è scontato stare bene, che non è ovvio riuscire e che magari non riuscire a volte diventa più ricco che riuscire. Tre magliette sono più che sufficienti anche per me , perché le altre dove dovrei portarmele?
Probabilmente il cammino può far si che la sensazione di onnipotenza, di immortalità , di importanza che ci diamo , spesso anche involontariamente, o meglio inconsapevolmente, venga meno .
Il fatto che il cammino funzioni di più che un buon libro forse è dovuto alla sua concretezza e praticità . Il fatto che non tutti percepiscano le stesse cose le rende possibili e ancora più belle.
Buona vita ;)
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consigli non ti servono, segui il tuo cuore. ciao Italo
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Verità sacrosanta quello che dici "Sardina_10" e credo che la stragrande maggioranza dei pellegrini al loro ritorno dal cammino vivano i tuoi stessi turbamenti. Ci si accorge del superfluo, dell'abbondanza, di come si potrebbe vivere bene e meglio con molto meno ... due paia di pantaloni, tre magliette, un "vaso de agua" , il cibo che serve per il giorno ... e via via proseguendo.
Ma c'è una grossa difficoltà che bisogna comprendere e cioè che solo facendo il cammino si comprendono, si interiorizzano e si vivono questi valori ... chi resta a casa no.
Da qui nasce lo "scontro" e l'essere visti come dei "fuori di testa".
Ma non bisogna neanche perdere il contatto con la realtà.
In cammino ci si trova in condizioni sociali e ambientali, uniche. Non ci sono differenze di condizione, di appartenenza, di classe.
Artigiano, muratore, ingegnere, medico, infermiere, avvocato, contadino, muratore, giornalista, operaio ... in cammino non fa nessuna differenza.
Viviamo tutti la stessa realtà ed esperienza. Ci si alza più o meno alla stessa ora e quello che dobbiamo fare è mettere lo zaino e camminare condividendo le stesse vie, le stesse difficoltà, le stesse fatiche, gli stessi spazi e gli stessi tempi.
Ecco perché ci si sente tutti in armonia; non ci sono diseguaglianze sociali.
Tornati a casa, nella vita di tutti i giorni tutto questo crolla ... ritornano le differenze, gli scontri, le difficoltà quotidiane che purtroppo spesso non vengono condivise, ma lasciate al malcapitato di turno e via dicendo.
Ci resta però un qualcosa dentro, che prima non avevamo: "il cammino".
Ed è una incisione indelebile e profonda nel nostro animo che fa si che ora si vedano le cose con un altro occhio e ci si ribelli perché vorremmo che l'armonia del cammino fosse anche nella vita di tutti i giorni.
Teniamola cara e ben salda questa visione, perché non è sbagliata ed è quella verso cui la società dovrà indirizzarsi.
Io credo che, se oggi c’è tanta voglia di cammino e se i numeri di chi va sul cammino sono sempre e fortemente in crescita, tutto ciò non sia legato ad un fatto di “moda del momento”, ma piuttosto al fatto che c’è sempre in più persone la voglia di dare una svolta a questo nostro modo di vivere e a questa nostra società che sta camminando verso non si sa dove, allo sbando travolgendo tutto e tutti lasciando indietro i più deboli e premiando solo i forti e i furbi ... si può e si deve andare oltre come conclude nella sua replica, Antonio.
Nelle mie mail io chiudo con il saluto Buen camino a cui aggiungo ... siempre. Perché quell’augurio, quel saluto deve valere non solo sulle strade di Santiago, ma ovunque, nella vita, ogni giorno … sempre.
Buen camino ... siempre quindi ... a tutti,
Oriano
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Grazie Oriano e grazie a tutti. E’ disarmante intuire che potremmo essere più felici, sereni, buoni, giusti se solo capissimo che siamo tutti bricioline della stessa pagnotta…
Credo di essere un’idealista, mi piacerebbe quindi che ci incamminassimo insieme nella direzione giusta, trovo che sia il momento per farlo, credo che il periodo che stiamo attraversando possa insegnarci molto, se solo guardassimo col cuore oltre che con gli occhi...
Tu Oriano concludi sempre con un "Buen camino siempre", io alla mia maniera, con "un sorriso", perché ho capito sulla mia pelle quanto sia bello riceverne…
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be io direi che il cammino ti ha fatto vedere e sentire le cose che ami
li accade perche si e tutti nella stessa situazione , nella vita no
io credo che tu dovresti aprirti e pensar meno ,
condividi condividi condividi , condividi tutto
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...se imparassimo a considerarci " tutti nella stessa situazione" anche nella vita probabilmente saremmo tutti più felici... Il fatto è proprio lí, siamo nella stessa situazione ma siamo culturalmente abituati a chiuderci nelle nostre "nicchie ecologiche" e alimentare in nostro ego senza ricordare con compassione che chi ci fa arrabbiare o chi giudichiamo o noi stessi siamo la stessa cosa, e diveniamo la stessa cosa. E posso creare e accumulare qualsiasi tipo di "bene" materiale e sara' anch'esso inutile. La difficoltà del cammino e la lontananza dalla propria nicchia facilita un meccanismo umano naturale e vero.
Solo noi possiamo cambiare e in questa cosa proprio noi, non gli altri, noi possiamo decidere di avere compassione per l'altro, e no arrabbiarci più. Non pretendere di aver ragione, non costruire imbarazzanti castelli inviolabili perché sono solo fumo negli occhi.
Noi dobbiamo sentirci nella stessa situazione. Noi siamo in cammino ..." Siempre".. per citare un amico... ;)
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Carissima Sardina, mi emozionano e mi fanno tenerezza, le tue considerazioni sul cammino e sugli esiti che questo ha scatenato nella tua persona una volta ritornata alla “normalità”.
Mi sembravano luoghi comuni quelli che dicevano che l’esperienza del cammino trasforma, che non si rimane più come prima e altro ancora su questo tema. Adesso, penso che: avevano ragione!
Io ho percorso il cammino Francese per due volte.
La prima, con mia moglie partendo a piedi da PonFerrada.
La seconda esperienza, nel 2009 con un mio amico, in bicicletta, partendo da Logroño.
Il cammino a piedi è stato unico e indimenticabile; mentre il giro in bicicletta lo classificherei come una piacevole pedalata in giro per la Spagna, ma niente di più; non ha smosso le corde della mia emotività, così com’è avvenuto camminando passo dopo passo in direzione Santiago.
Non so bene il perché, ma quell’esperienza di cammino, ha modificato il mio modo d’intendere quello che mi circonda.
Provo anche a darmi delle spiegazioni, …. ma in fondo nessuna di queste mi soddisfa appieno, so che ho il desiderio di ripartire a piedi, magari questa volta su di un tracciato diverso come
“Via della Plata”, per ritornare a darmi il piacere o l’illusione di ritrovarmi un poco nomade con un sacco sulle spalle e senza una fissa dimora.
Buon Camino
Ti saluto con affetto
galliang@gmail.com
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Ciao
sarebbe interessante, per me, dialogare , la sera nei rifugi, lungo la Via de La Plata con un pellegrino più sensibile e più ricco dentro di quanto sia il sottoscritto(più volte a Santiago e ritornato sempre identico a com'era prima di partire).Se interessa anche a te, restiamo in contatto.
Ultreya
angelo.
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Ciao Sardina, mi colpisce molto la tua riflessione..io non ho ancora fatto il cammino di Santiago ma nel cammino personale che sto svolgendo mi interpellano le stesse cose, dette eccellentemente e semplicemente da te..la ricerca dell'essenziale, la capacità di stupirsi , la cura della relazione...per me è stata l'esperienza della meditazione ad aprirmi il cuore e a cominciare a svuotarlo del "superfluo" che non finisce mai...esattamente come il "tuo" frigorifero, io provo vuotarlo e lo ritrovo sempre "troppo" pieno...Adesso è arrivata l'esigenza di fare il Cammino...cerco compagni di viaggio dal passo lento e magari interessati alla meditazione...se hai contatti...contattami. Grazie, il tuo scritto mi ha spinto a scrivere, a condividere e a non rinviare la ricerca di amici per partire ...
silvana
silvanabarbirotti@gmail.com
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Cara Silvana,
ho trovato che il cammino è la meditazione nella forma più profonda. Perchè il libro da cui stai cercando di cogliere ...
spunti ... nuove energie ... qualcosa che dia una risposta ... qualcosa da lasciare sul sentiero,.... è dentro di te ... è il tuo cuore e tu trovi il coraggio di ascoltarlo nel silenzio, nella solitudine, nella sofferenza anche fisica ....... e il cammino tutto questo te lo dona
in semplicità passo dopo passo, lento lento, senza la foga di girare pagina.
Buon cammino sempre, antonio
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Grazie, Antonio, con quel che hai scritto hai colpito nel segno..anzi... nel cuore, questo inascoltato tesoro...passo dopo passo...lo capirò?! occorre il coraggio della solitudine e il dono della semplicità. Dopo una vita di "primato della mente"che non sa fare spazion nè all'una nè all'altra, scopro che lui, il cuore è sempre lì, silenzioso ad attendermi...ma io non so fare il silenzio che mi chiede...il cammino mi saràa maico, anzi lo è già...anzora grazie! Silvana
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Grazie Silvana, quello che hai scritto, come lo hai scritto, molto vero e bello.
Buon cammino
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Ciao Sardina, mi sono chiesto a lungo se rispondere al tuo post in quanto non capisco perché vuoi essere aiutata a capire ciò che il Cammino ha fatto emergere della tua personalità; vivi serenamente e trasporta nella vita di tutti i giorni i valori che hai (ri)scoperto ( il Cammino a casa lo hai già portato!). E poi, se dovessi trovare delle difficoltà nel far partecipi gli altri del cambiamento intervenuto in te, c’è sempre questo forum.
Buon Cammino
Maurizio