Forum dei pellegrini - Libreria Editrice Urso

OLTRE IL CAMMINO... => Announcements - Annunci - Avisos => Topic aperto da: Francesco Urso - 03 Dicembre 2011, 17:01

Titolo: SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER"
Inserito da: Francesco Urso - 03 Dicembre 2011, 17:01
Mi piace condividere con tutti voi
 questo comunicato stampa che mi arriva da Pisa,
 assieme a tante belle emozioni.
E' la prima volta che viene colto pubblicamente
 il ruolo del mio agire sociale e in forma democratica
nel campo della promozione culturale nel territorio.
Mi fa piacere che ciò accada nei modi
che il corso delle cose ha generato nella sua autenticità di valori.
Né poteva essere diverso per me e per le persone coinvolte.
Nel mezzo a questa storia ci sono io, ci sono loro, gli amici di Pisa,
e ci siete tutti voi, che assieme a me condividete da tempo tutto questo,
anche se sparsi negli angoli più lontani.
Francesco Urso

GRUPPO CULTURALE "IPPOLITO ROSELLINI"
Associazione di Promozione Sociale

Via Lucchese 41 - 56123 Pisa - tel.050551285



comunicato stampa

SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER" GIUNTO ALLA XVI EDIZIONE

Sabato 10 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, si terrà la cerimonia di premiazione del Premio "Thomas Dempster", XVI edizione. Il Premio, creato dal Gruppo Culturale "Ippolito Rosellini", viene annualmente attribuito a quanti, singoli o associazioni, operano per la tutela e la valorizzazione del Patrimonio e per la diffusione della cultura sul territorio nazionale. Quest'anno il Premio "Thomas Dempster" viene conferito alla Libreria Editrice Urso di Avola, provincia di Siracusa. Per vari decenni questa istituzione, diretta da Francesco Urso con la collaborazione dei familiari e degli amici, è stata un vero e proprio faro della cultura, uno spazio aperto a tutte le suggestioni culturali possibili: dal libero pensiero alle tradizioni religiose. L'azione della Libreria Urso, di forte ispirazione democratica e di grande impegno sociale, non è rimasta circoscritta alla sua realtà provinciale o regionale ma si è allargata ad investire tutto il territorio nazionale con la creazione di esperienze di incontro e di crescita come il Forum dei cammini europei del pellegrino e tante altre iniziative di altissimo livello culturale.
Sarà la Domus Mazziniana rinnovata ad ospitare la cerimonia di premiazione, grazie alla disponibilità del suo Direttore Prof. Pietro Finelli; la cerimonia avrà inizio alle ore 16.30 e si aprirà con il saluto del Prof. Giovanni Ranieri Fascetti, presidente del Gruppo "Rosellini", Lucia Bonanni illustrerà la straordinaria realtà culturale della Libreria Editrice Urso; infine le madrine del Premio, la Prof. Maria Giovanna Cantagalli e l'attrice Maria Beatrice Del Lupo Trenta, consegneranno a Marco Urso il diploma. L'ingresso è libero.


il Presidente

Prof. Giovanni Ranieri Fascetti


PER SAPERNE DI PIU’:

Ippolito Rosellini (Pisa, 13 agosto 1800 – Pisa, 4 giugno 1843) è stato un egittologo italiano. È considerato unanimemente padre fondatore dell'egittologia italiana...
CONTINUA (http://www.pisaonline.it/pisa/cultura/storia/ippolitorosellini.htm)

La Giornata Mondiale dei Diritti Umani è una celebrazione sovranazionale che si celebra in tutto il mondo il 10 dicembre di tutti gli anni. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948...
CONTINUA (http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_Mondiale_dei_Diritti_Umani)

Dempster Thomas
- Storico e filologo scozzese (Cliftbog, Aberdeenshire, 1579 - Bologna 1625). Studiò a Cambridge, Parigi, Lovanio e Roma. Insegnò in varie università francesi fra cui Parigi (1608-15). Cattolico, preferì venire in Italia ove gli fu conferita una cattedra prima a Pisa, poi a Bologna (1625). Qui fu pubblicata postuma (1627) la sua Historia ecclesiastica gentis Scotorum; e in Italia comparve un secolo dopo la sua morte (1723-24) il De Etruria regali scritto nel 1615-20, che fa considerare l'autore l'iniziatore degli studi di etruscologia.
CONTINUA (http://www.treccani.it/enciclopedia/thomas-dempster_(Dizionario-Biografico)/)

Hanno ricevuto il Premio Dempster, fra gli altri:

·     Armando Barsotti, volontario dei Gruppi Archeologici d’Italia (1995)

·    Gruppo Fotoimmagine di Volterra (1996)

·     Gruppo del Castello di Lari (1997)

·     Comitato organizzatore del Presepe vivente di Equi Terme (1998)

·     Amici del Melograno, associazione lucchese di valorizzazione del Monte Pisano (1999)

·     Pierluigi Gemignani (2000) che apre il piccolo Museo di Massaciuccoli

·     La Fondazione Nosside di Locri (2001)

·     Fabio Lazzereschi (2002) che apre al pubblico, studia e valorizza il Tempio Massonico di Minerva Medica a Montefoscoli (Pisa)

·    Pro Loco di Borgo a Mozzano (2003) per aver riscoperto, schedato, ripulito le fortificazioni della “Linea Gotica”, attivando percorsi di visita guidata, significa aver salvato un patrimonio che ci appartiene, un monumento che è monito e ricordo delle sofferenze di un’Italia precipitata in una stupida guerra

·    Ferrariae Decus (2004) per la tutela del patrimonio storico e artistico della Città e Provincia di Ferrara

·   La Castellana di Gragnola (2005) per il contributo dato allo sviluppo economico di Gragnola e della Valle del Lucido

·    Mirjam Gude (2009) per il suo impegno nella salvaguardia del patrimonio di Montefoscoli, come il Tempio Pagano, costruito nel 1823 dal famoso medico Andrea Vacca' ed il museo Andrea Vacca', a lui dedicato.
Titolo: Re:SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER"
Inserito da: antoniodonatelli - 04 Dicembre 2011, 17:21
Caro Francesco,
concordo nel riconoscimento del vostro impegno, ma questo mi conforta perchè è segno che una linfa nuova si sta diramando tra le persone, anche senza farsi vedere. E' la speranza di un cammino che in tanti abbiamo intrappreso, convinti che anche piccoli gesti possono alimentare la sorgente che porta all'amore verso gli altri.
Buon cammino sempre, antonio
Titolo: Re:SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER"
Inserito da: Francesco Urso - 08 Dicembre 2011, 12:47
Grazie Antonio per le tue parole, grazie per la tua vicinanza costante e continua a questo nostro Forum.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/escursioni/caminosantiago/comicamente.jpg)
Sai, una delle cose che mi è più piaciuta nel ricevere questo premio, è stata la conferma di aver operato con attenzione nei confronti di chi crede e di chi crede di non credere... e poi, il fatto, che nel darmi il premio abbiano parlato di questo Forum nella motivazione del premio.
Infatti così motivano l'assegnazione: "Per vari decenni questa istituzione, diretta da Francesco Urso con la collaborazione dei familiari e degli amici, è stata un vero e proprio faro della cultura, uno spazio aperto a tutte le suggestioni culturali possibili: dal libero pensiero alle tradizioni religiose. L'azione della Libreria Urso, di forte ispirazione democratica e di grande impegno sociale, non è rimasta circoscritta alla sua realtà provinciale o regionale ma si è allargata ad investire tutto il territorio nazionale con la creazione di esperienze di incontro e di crescita come il Forum dei cammini europei del pellegrino e tante altre iniziative di altissimo livello culturale".
Sono orgoglioso di questo e di avere l'amicizia di persone per bene...
Non è facile a nessuno parlare di sé e di quel che si pensa e si fa. E' bello cercare di essere puliti dentro, ed essere puliti anche fuori... E poi non perdere il senso del limite. E poi, riderci sopra, anche quando verrebbe da piangere per come vanno (e non dovrebbero andare) le cose...
Ciao amico pellegrino.
P.S.
Nella foto io e Liliana.
Titolo: Re:SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER"
Inserito da: Oxyuranus - 10 Dicembre 2011, 16:14
Complimenti vivissimi!!!
Titolo: Re:SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER"
Inserito da: Francesco Urso - 14 Dicembre 2011, 09:42
PER LA CULTURA
IN UNA FAMIGLIA ALLARGATA OLTRE LE MURA DI CASA
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/Pisa/esterno300.jpg)
Riflessioni di Lucia Bonanni
(che il 10 dicembre 2011 a Pisa - assieme a Marco Urso - ha rappresentato
la Libreria Editrice Urso al premio "Thomas Dempster")
 
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
è il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
è la vostra mensa e il vostro focolare.
poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace…

Kahlil Gibran
I ricordi si affollano alla mente mentre sono sul treno che mi porta verso Pisa. Quasi non la riconosco questa città nella pioggia che sa di inverno. Sono abituata a vederla nello splendore dei suoi alabastri, dei suoi marmi, dei suoi mosaici, dei suoi lungarni multicolori, di quella sua torre sghemba, sorretta nelle foto dalla mano tesa del turista. Non mi sono nuove le inflessioni dell’intercalare, né i gesti che fanno eco alle parole. Mi sento in un tempo diacronico nel suo incessante fluire, ma così tanto attuale nel dipanarsi delle emozioni.

È la stessa sensazione che provo quando mi ritrovo al n. 71 di quella via Mazzini dove è situato il Memoriale omonimo che oggi ci ospita. La pioggia si fa insistente… guardo spesso l’orologio… mi scopro preoccupata… anche per quel ragazzo che stamani è arrivato dalla Sicilia.

Il sorriso del prof. Giovanni Ranieri Fascetti, però, è rassicurante e la sua stretta di mano accogliente. “E ricordate che nazione e indipendenza sono nomi vani e menzogna di vana gloria, se la nazione non è associazione di liberi, se l’indipendenza non è incarnata in ogni cittadino, trasfusa in ogni coscienza, immedesimata nel cittadino”, si legge in una scritta murale appena a destra della porta d’ingresso.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/Pisa/internodomus300.jpg)
Già… nazione, indipendenza, associazione di liberi, coscienza, cittadino, non sono altro che gli ideali del nostro Risorgimento oggi così tanto disattesi; ideali racchiusi in quella moltitudine di pagine ben disposte sugli scaffali e altresì evidenziati in quel susseguirsi di date e avvenimenti che a memoria storica ornano le pareti di questa domus rinnovata. Il pubblico presente non è poi così numeroso, solo una compagine di pochi eletti, di chi presta interesse a questo evento. L’attenzione discorsiva del prof. Giovanni Ranieri Fascetti pone in evidenza la figura di Ippolito Rosellini, suo eminente concittadino, come pure quella di Thomas Dempster a cui è intitolato il Premio, nonché l’iter dello stesso Gruppo Culturale ed il suo personale a riguardo della pluriennale attività a salvaguardia e tutela del patrimonio e dei vari interventi di restauro dei beni architettonici presenti sul territorio.

Il discorso si fa ancor più incisivo allorché il prof. Giovanni Ranieri Fascetti giunge a parlare dell’editore Urso e della sua Libreria; libreria, egli dice, dove si può trovare di tutto, dove certi libri, per certi versi anche introvabili, non vengono relegati in fondo a qualche  mensola, come talvolta succede nella grande distribuzione, ma fanno bella mostra di sé e si lasciano adocchiare anche da chi è solo di passaggio. Una libreria, questa, dove il tempo scorre piacevolmente, dove protagonista è sempre il libro, cuore e teatro perenne dell’Uomo. Il testimone che mi passa il prof. Giovanni Ranieri Fascetti, e che di buon grado accetto, è il testo a cura di G. Gabrielli “Ippolito Rosellini e il suo Giornale della spedizione letteraria toscana in Egitto negli anni 1828-1829”.

Parlare degli amici non è facile cosa e così, ripensando alle belle parole di Gibran, mi sento di dire che ho avuto modo di conoscere l’editore Urso lo scorso anno in occasione del Concorso Letterario “Inchiostro e anima”, Concorso da lui ideato e curato tanto nella forma quanto nella dinamica esplicativa dei vari passaggi anche per quanto concerne la pubblicazione di una raccolta antologica. Duplice fu la motivazione che mi indusse a partecipare, l’una per la dedica ad un amico, scrittore e poeta, attore e regista, da poco scomparso (Antonio Caldarella), l’altra per  la donazione devoluta ad un Istituto di ricerca medica (AIRC).
(http://www.libreriaeditriceurso.com/images/di...versi.jpg)
Sempre in cammino, mai pago di esperienze, sempre lungimirante e con lo sguardo rivolto al futuro, l’editore Urso ha voluto di nuovo cimentarsi nel bando di un altro Concorso, ideato quest’anno come Libreria Editrice Urso e recante un titolo che è già di per sé tutto un programma. Così in quei “Libri di-versi in diversi libri” si rinnova la dedica ad una persona che non c’è più, una poetessa di spiccate e nobili qualità (Carmela Monteleone) e si fa di nuovo donazione di proventi a sfondo benefico (Aned), si continua a dar voce a ciò che dicono i poeti quando affermano che “la poesia è l’anima dell’uomo fatta parola” e che “la poesia vive quando è ricevuta da qualcuno”, e si mette in risalto quello che è l’obiettivo principe della Libreria stessa.

Infatti è da quel lontano dicembre del 1975 che al n. 41 nel  centralissimo Corso Garbaldi, lì, ad Avola, si dà spazio alla cultura partecipata nei suoi molteplici aspetti, perno e strumento di quella minuscola Libreria, “nata più per scommessa che con intenzioni di lunga durata”. “Al cliente di turno mi capita spesso di ricordare che non sono qui per dargli un paio di pantaloni, ma una fetta importante del patrimonio dell’umanità” è quanto dichiara lo stesso editore e non è un caso se il Concorso di quest’anno reca il titolo di “Libri di-versi in diversi libri”, poiché il punto di forza di tale iniziativa si ritrova nella pubblicazione di un libro “di-versi”, di propri versi, per ciascun partecipante selezionato a cui si aggiunge un cospicuo numero di copie per il primo classificato. A tale proposito è stata ideata anche una pagina web con lo stesso titolo al fine di creare un’agorà condivisa e condivisibile in cui gli utenti possono ritrovarsi e discutere in un confronto culturale franco e puntuale. Oltretutto la dicitura “in diversi libri” sta ad indicare la diversità della realizzazione grafica di ogni volume che sarà dato in omaggio ai poeti selezionati, a conclusione del concorso.
Tra i testi dell’Editrice Urso, oltre ai vari autori, si collocano libri specifici, riguardanti quelli che sono gli aspetti artistici e antropologici della Sicilia sud-orientale, come pure la prima fatica editoriale edita nel 1981 con all’attivo più di duemila copie vendute e che l’editore ama definire il suo best long-seller: “I fatti di Avola” di Sebastiano Burgaretta.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/Pisa/marco1300.jpg)
Nella gamma delle collane edite che pongono attenzione alle varie espressioni culturali, agli incontri e alle manifestazioni organizzate a vario titolo e con logiche diverse e sempre nuove, si annoverano tra le altre “Araba Fenice”, “Mneme”, “Iconografia”, “I quaderni dell’Orso”, “Recuperata”, “La laurea in tasca” in cui sono presenti i lavori di Lilia e Marco Urso, “Opera prima”, “Cammini”, “Euterpe”, “AsSaggi”…

Ma l’attività della Libreria Urso non si limita a quella “tana”, punto di ritrovo così caro ai bibliofili, bensì spazia dai “Mercoledì letterari” di “Avola in laboratorio”, in cui di volta in volta, l’ultimo mercoledì di ogni mese, dal 1994, si discute democraticamente su qualsivoglia argomento, senza mai una relazione iniziale (qualche volta si presentano anche libri e se ne fa un ampio dibattito); ai “Peripatetici di Eloro”, amici della Libreria che si ritrovano per la Camminata filosofica tra le rovine della città corinzia di Eloro, argomentando sui temi più disparati; al “Forum dei cammini europei del pellegrino”, diretto in rete da Francesco Urso; a “Libr’Avola”; a “Dalle otto alle otto” in occasione della festa annuale della poesia e che in marzo prossimo andrà a combaciare con la serata conclusiva del Concorso Letterario.

Già da anni addietro l’operato dell’editore Urso viene reso noto dai quotidiani quali “Avvenire” nel 2008, “Il Sole 24 ore” nel 2000, “Capital” nel 1984, “Il giornale di Sicilia” nel 1987, tra le cui pagine si riportano interviste rilasciate dall’editore insieme agli articoli redatti da persone che hanno voluto e saputo apprezzare le molteplici valenze culturali e sociali della Libreria.

Ed è Massimo Castellani, che a tal proposito scrive su “Avvenire”, che “Francesco Urso da quel dicembre caldo non ha mai abbassato le barricate ed è l’ultimo avamposto di una resistenza culturale ad Avola, dove si trova nella sua Libreria. Un’altana d’avvistamento sul Mediterraneo, che si staglia in quel centro del quadrato iscritto nella planimetria di quell’esagono”, ridisegnata dal gesuita Angelo Italia, ingegnoso urbanista, a seguito del terremoto del 1693 che non pochi danni causò alla città.

“Qui e ovunque è il libro che sceglie il lettore e non viceversa… e forse (questa) è la libreria più a Sud d’Italia a pochi km da Capo Passero.

Una libreria quasi di confine” come fa notare il “Sole 24 ore” nell’ottobre del 2000 e come continua Francesco Urso, affermando che “é dovuta diventare quasi una necessità, quasi una sorta di ultimo baluardo di civiltà e di cultura (in cui) le regole commerciali devono essere al minimo necessario e la creatività al massimo”.

Descrivere ciò che di “mitico” continua a vivere intorno alla figura dell’editore Urso, non è cosa semplice in quanto gli interessi si dispongono in un diagramma ad albero sempre più articolato e ramificato e sempre più allargato a persone e a realtà anche distanti dal territorio isolano. “Francesco Urso è un giovane appassionato che dal Sessantotto ha saputo trarre insegnamento per quanto riguarda la documentazione storico-antropologica”, riporta un articolo a riguardo dell’editoria siciliana su “Il giornale di Sicilia”.

“Ma attenzione – avverte Francesco Urso - io faccio il libraio per scelta, quando pubblico non ho una logica commerciale. Per me l’editoria è un’attività collaterale, una maniera di fare qualcosa di concreto per la mia terra, un hobby di prestigio…anche”. “Dai banchi di scuola alla strada, a piazzare la merce più difficile da piazzare su qualsiasi mercato”, i libri, ben consapevole del valore e del poter e della parola scritta, valenze, queste, che gli hanno permesso di rimanere attaccato alla sua terra, terra dalla rivolta “amara” del ‘68 e all’epoca ancora in parte da alfabetizzare.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/ursociccio/ciccio_liliana.jpg)
“Questo (la libreria) è il mio posto segreto/un’oasi di passaggio/per uomini assetati/” (Arianna Rotondo, “Il mio posto”, anno 1999) che “per 50 anni ancora/ e se il destino vorrà/giusto il tempo/per crescere e imparare a capire/la storia […] mai perduta di quella libreria/ e del suo filosofo” (Carmela Monteleone, “Corso Garibaldi 41”, anno 1996) anche perché in questo viaggio della mente e dello spirito Francesco non è mai solo… da sempre in questo cammino, come in quello della loro esistenza, lo accompagna e lo segue Liliana Calabrese, anima e animatrice, voce e canto, forza e diletto, punto di riferimento ineguagliabile delle tante vicissitudini di vita e delle tante iniziative legate a quell’angolo di cultura presente lì ad Avola.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/Pisa/marco300.jpg)
“E sarà quest’angolo di vita e di cultura a rappresentare nel terzo millennio che avanza , la storia e la civiltà di un piccolo paese dal nome sdrucciolo, posto ai piedi degli Iblei, in terra di Sicilia, luogo di questo pianeta, afferma Giovanni Stella in “Le Sirene e l’Isola” edito proprio da quella Libreria che oggi siamo a festeggiare.

“Sono nato e cresciuto in quella libreria, una libreria che sa di polvere e dove si sente il profumo antico dei libri. Devo ringraziare mio padre che mi ha avvicinato alla lettura e mi ha trasmesso l’amore del sapere. Quando mi capita di cercare una libreria, non scelgo mai quelle grandi, illuminate a giorno, ingombre di pile di libri, quelle commerciali, anonime, scelgo sempre quelle meno conosciute, quelle dove puoi ancora frugare tra gli scaffali alla ricerca di chissà quale tesoro”. Marco parla con pacatezza, espone i pensieri con serenità, apre il cuore e la mente e chi ascolta e pone domande.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/Pisa/marco2300.jpg)
Il garbo del suo parlare riflette tutta l’ammirazione che ha per il padre, in ogni sua parola, in ogni suo gesto traspare tutta la sua bella sicilianità. Come già Francesco anni addietro, è un “giovane appassionato” che degli insegnamenti ricevuti ha saputo fare tesoro, convinto di poter fare qualcosa di utile per la sua terra, per la realtà che lo circonda, seguendo orme indelebili nel cuore e nell’agire. “Enna è una bomboniera ammaccata, e come questa città in Sicilia ci sono tanti altri luoghi ricchi d’arte e di storia e che avrebbero necessità di interventi mirati e attenti. E non sempre è agevole operare in una realtà cittadina dove gli stessi abitanti non si prendono cura del proprio territorio, dove talvolta si nega la presenza di isole culturali, dove l’indifferenza supera il buon senso. Ma noi siamo convinti e ben consapevoli di ciò che via via andiamo facendo, del nostro operato e del nostro dire”.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/Pisa/384152_10150445270213805_819458804_8304578_17181251_n.jpg)
Marco riesce ad esporre tutto quanto c’è da mettere in risalto ed è assai emozionato quando riceve la pergamena  e la medaglia commemorativa con l’effige di Ippolito Rosellini, coniata nel 1993 e disegnata per l’occasione dall’Artista A. Fascetti. Può succedere che i familiari siano anche quelli elettivi, sono quelli che stanno nei tuoi pensieri e nel tuo affetto e dai quali ti allontani con rammarico. Adesso che è lunedì sera e fuori continua a piovere, nella mia penna c’è il sole e sono qui a scrivere di un libraio folle di umanità e della sua bella famiglia, allargata anche al di là delle mura di casa. E chissà mai perché mi viene da canticchiare i versi di una ben nota canzone…

“Un vecchio e un bambino/si preser per mano e andarono insieme/ incontro alla sera; i due camminavano/ il giorno cadeva/il vecchio seguiva il ricordo di miti passati…/il bimbo ristette/ e poi disse al vecchio con voce sognante: “Mi piaccion le fiabe, raccontane altre”.



PER SAPERNE DI PIU' SUL PREMIO "THOMAS DEMPSTER" (http://www.libreriaeditriceurso.com/archivio%20mailing%20list/premiodempster2011.html)
Mi piace condividere con tutti voi
 questo comunicato stampa che mi arriva da Pisa,
 assieme a tante belle emozioni.
E' la prima volta che viene colto pubblicamente
 il ruolo del mio agire sociale e in forma democratica
nel campo della promozione culturale nel territorio.
Mi fa piacere che ciò accada nei modi
che il corso delle cose ha generato nella sua autenticità di valori.
Né poteva essere diverso per me e per le persone coinvolte.
Nel mezzo a questa storia ci sono io, ci sono loro, gli amici di Pisa,
e ci siete tutti voi, che assieme a me condividete da tempo tutto questo,
anche se sparsi negli angoli più lontani.
Francesco Urso

GRUPPO CULTURALE "IPPOLITO ROSELLINI"
Associazione di Promozione Sociale

Via Lucchese 41 - 56123 Pisa - tel.050551285



comunicato stampa

SABATO 10 DICEMBRE 2011 LA CONSEGNA DEL PREMIO "THOMAS DEMPSTER" GIUNTO ALLA XVI EDIZIONE

Sabato 10 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, si terrà la cerimonia di premiazione del Premio "Thomas Dempster", XVI edizione. Il Premio, creato dal Gruppo Culturale "Ippolito Rosellini", viene annualmente attribuito a quanti, singoli o associazioni, operano per la tutela e la valorizzazione del Patrimonio e per la diffusione della cultura sul territorio nazionale. Quest'anno il Premio "Thomas Dempster" viene conferito alla Libreria Editrice Urso di Avola, provincia di Siracusa. Per vari decenni questa istituzione, diretta da Francesco Urso con la collaborazione dei familiari e degli amici, è stata un vero e proprio faro della cultura, uno spazio aperto a tutte le suggestioni culturali possibili: dal libero pensiero alle tradizioni religiose. L'azione della Libreria Urso, di forte ispirazione democratica e di grande impegno sociale, non è rimasta circoscritta alla sua realtà provinciale o regionale ma si è allargata ad investire tutto il territorio nazionale con la creazione di esperienze di incontro e di crescita come il Forum dei cammini europei del pellegrino e tante altre iniziative di altissimo livello culturale.
Sarà la Domus Mazziniana rinnovata ad ospitare la cerimonia di premiazione, grazie alla disponibilità del suo Direttore prof. Pietro Finelli; la cerimonia avrà inizio alle ore 16.30 e si aprirà con il saluto del prof. Giovanni Ranieri Fascetti, presidente del Gruppo "Rosellini", Lucia Bonanni illustrerà la straordinaria realtà culturale della Libreria Editrice Urso; infine le madrine del Premio, la prof. Maria Giovanna Cantagalli e l'attrice Maria Beatrice Del Lupo Trenta, consegneranno a Marco Urso il diploma. L'ingresso è libero.

il Presidente

Prof. Giovanni Ranieri Fascetti

PER SAPERNE DI PIU’:

Ippolito Rosellini (Pisa, 13 agosto 1800 – Pisa, 4 giugno 1843) è stato un egittologo italiano. È considerato unanimemente padre fondatore dell'egittologia italiana...
CONTINUA (http://www.pisaonline.it/pisa/cultura/storia/ippolitorosellini.htm)

La Giornata Mondiale dei Diritti Umani è una celebrazione sovranazionale che si celebra in tutto il mondo il 10 dicembre di tutti gli anni. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948...
CONTINUA (http://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_Mondiale_dei_Diritti_Umani)

Dempster Thomas
- Storico e filologo scozzese (Cliftbog, Aberdeenshire, 1579 - Bologna 1625). Studiò a Cambridge, Parigi, Lovanio e Roma. Insegnò in varie università francesi fra cui Parigi (1608-15). Cattolico, preferì venire in Italia ove gli fu conferita una cattedra prima a Pisa, poi a Bologna (1625). Qui fu pubblicata postuma (1627) la sua Historia ecclesiastica gentis Scotorum; e in Italia comparve un secolo dopo la sua morte (1723-24) il De Etruria regali scritto nel 1615-20, che fa considerare l'autore l'iniziatore degli studi di etruscologia.
CONTINUA (http://www.treccani.it/enciclopedia/thomas-dempster_%28Dizionario-Biografico%29/)

Hanno ricevuto il Premio Dempster, fra gli altri:

·     Armando Barsotti, volontario dei Gruppi Archeologici d’Italia (1995)

·    Gruppo Fotoimmagine di Volterra (1996)

·     Gruppo del Castello di Lari (1997)

·     Comitato organizzatore del Presepe vivente di Equi Terme (1998)

·     Amici del Melograno, associazione lucchese di valorizzazione del Monte Pisano (1999)

·     Pierluigi Gemignani (2000) che apre il piccolo Museo di Massaciuccoli

·     La Fondazione Nosside di Locri (2001)

·     Fabio Lazzereschi (2002) che apre al pubblico, studia e valorizza il Tempio Massonico di Minerva Medica a Montefoscoli (Pisa)

·    Pro Loco di Borgo a Mozzano (2003) per aver riscoperto, schedato, ripulito le fortificazioni della “Linea Gotica”, attivando percorsi di visita guidata, significa aver salvato un patrimonio che ci appartiene, un monumento che è monito e ricordo delle sofferenze di un’Italia precipitata in una stupida guerra

·    Ferrariae Decus (2004) per la tutela del patrimonio storico e artistico della Città e Provincia di Ferrara

·   La Castellana di Gragnola (2005) per il contributo dato allo sviluppo economico di Gragnola e della Valle del Lucido

·    Mirjam Gude (2009) per il suo impegno nella salvaguardia del patrimonio di Montefoscoli, come il Tempio Pagano, costruito nel 1823 dal famoso medico Andrea Vacca' ed il museo Andrea Vacca', a lui dedicato.
PER LA CULTURA
IN UNA FAMIGLIA ALLARGATA OLTRE LE MURA DI CASA
Riflessioni di Lucia Bonanni
(che il 10 dicembre 2011 a Pisa - assieme a Marco Urso - ha rappresentato
la Libreria Editrice Urso al premio "Thomas Dempster")
 
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
è il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
è la vostra mensa e il vostro focolare.
poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace…

Kahlil Gibran
I ricordi si affollano alla mente mentre sono sul treno che mi porta verso Pisa. Quasi non la riconosco questa città nella pioggia che sa di inverno. Sono abituata a vederla nello splendore dei suoi alabastri, dei suoi marmi, dei suoi mosaici, dei suoi lungarni multicolori, di quella sua torre sghemba, sorretta nelle foto dalla mano tesa del turista. Non mi sono nuove le inflessioni dell’intercalare, né i gesti che fanno eco alle parole. Mi sento in un tempo diacronico nel suo incessante fluire, ma così tanto attuale nel dipanarsi delle emozioni.
(http://www.libreriaeditriceurso.com/FOTO/Pisa/esterno300.jpg)
È la stessa sensazione che provo quando mi ritrovo al n. 71 di quella via Mazzini dove è situato il Memoriale omonimo che oggi ci ospita. La pioggia si fa insistente… guardo spesso l’orologio… mi scopro preoccupata… anche per quel ragazzo che stamani è arrivato dalla Sicilia.

Il sorriso del prof. Giovanni Ranieri Fascetti, però, è rassicurante e la sua stretta di mano accogliente. “E ricordate che nazione e indipendenza sono nomi vani e menzogna di vana gloria, se la nazione non è associazione di liberi, se l’indipendenza non è incarnata in ogni cittadino, trasfusa in ogni coscienza, immedesimata nel cittadino”, si legge in una scritta murale appena a destra della porta d’ingresso.
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Già… nazione, indipendenza, associazione di liberi, coscienza, cittadino, non sono altro che gli ideali del nostro Risorgimento oggi così tanto disattesi; ideali racchiusi in quella moltitudine di pagine ben disposte sugli scaffali e altresì evidenziati in quel susseguirsi di date e avvenimenti che a memoria storica ornano le pareti di questa domus rinnovata. Il pubblico presente non è poi così numeroso, solo una compagine di pochi eletti, di chi presta interesse a questo evento. L’attenzione discorsiva del prof. Giovanni Ranieri Fascetti pone in evidenza la figura di Ippolito Rosellini, suo eminente concittadino, come pure quella di Thomas Dempster a cui è intitolato il Premio, nonché l’iter dello stesso Gruppo Culturale ed il suo personale a riguardo della pluriennale attività a salvaguardia e tutela del patrimonio e dei vari interventi di restauro dei beni architettonici presenti sul territorio.

Il discorso si fa ancor più incisivo allorché il prof. Giovanni Ranieri Fascetti giunge a parlare dell’editore Urso e della sua Libreria; libreria, egli dice, dove si può trovare di tutto, dove certi libri, per certi versi anche introvabili, non vengono relegati in fondo a qualche  mensola, come talvolta succede nella grande distribuzione, ma fanno bella mostra di sé e si lasciano adocchiare anche da chi è solo di passaggio. Una libreria, questa, dove il tempo scorre piacevolmente, dove protagonista è sempre il libro, cuore e teatro perenne dell’Uomo. Il testimone che mi passa il prof. Giovanni Ranieri Fascetti, e che di buon grado accetto, è il testo a cura di G. Gabrielli “Ippolito Rosellini e il suo Giornale della spedizione letteraria toscana in Egitto negli anni 1828-1829”.

Parlare degli amici non è facile cosa e così, ripensando alle belle parole di Gibran, mi sento di dire che ho avuto modo di conoscere l’editore Urso lo scorso anno in occasione del Concorso Letterario “Inchiostro e anima”, Concorso da lui ideato e curato tanto nella forma quanto nella dinamica esplicativa dei vari passaggi anche per quanto concerne la pubblicazione di una raccolta antologica. Duplice fu la motivazione che mi indusse a partecipare, l’una per la dedica ad un amico, scrittore e poeta, attore e regista, da poco scomparso (Antonio Caldarella), l’altra per  la donazione devoluta ad un Istituto di ricerca medica (AIRC).
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Sempre in cammino, mai pago di esperienze, sempre lungimirante e con lo sguardo rivolto al futuro, l’editore Urso ha voluto di nuovo cimentarsi nel bando di un altro Concorso, ideato quest’anno come Libreria Editrice Urso e recante un titolo che è già di per sé tutto un programma. Così in quei “Libri di-versi in diversi libri” si rinnova la dedica ad una persona che non c’è più, una poetessa di spiccate e nobili qualità (Carmela Monteleone) e si fa di nuovo donazione di proventi a sfondo benefico (Aned), si continua a dar voce a ciò che dicono i poeti quando affermano che “la poesia è l’anima dell’uomo fatta parola” e che “la poesia vive quando è ricevuta da qualcuno”, e si mette in risalto quello che è l’obiettivo principe della Libreria stessa.

Infatti è da quel lontano dicembre del 1975 che al n. 41 nel  centralissimo Corso Garbaldi, lì, ad Avola, si dà spazio alla cultura partecipata nei suoi molteplici aspetti, perno e strumento di quella minuscola Libreria, “nata più per scommessa che con intenzioni di lunga durata”. “Al cliente di turno mi capita spesso di ricordare che non sono qui per dargli un paio di pantaloni, ma una fetta importante del patrimonio dell’umanità” è quanto dichiara lo stesso editore e non è un caso se il Concorso di quest’anno reca il titolo di “Libri di-versi in diversi libri”, poiché il punto di forza di tale iniziativa si ritrova nella pubblicazione di un libro “di-versi”, di propri versi, per ciascun partecipante selezionato a cui si aggiunge un cospicuo numero di copie per il primo classificato. A tale proposito è stata ideata anche una pagina web con lo stesso titolo al fine di creare un’agorà condivisa e condivisibile in cui gli utenti possono ritrovarsi e discutere in un confronto culturale franco e puntuale. Oltretutto la dicitura “in diversi libri” sta ad indicare la diversità della realizzazione grafica di ogni volume che sarà dato in omaggio ai poeti selezionati, a conclusione del concorso.
Tra i testi dell’Editrice Urso, oltre ai vari autori, si collocano libri specifici, riguardanti quelli che sono gli aspetti artistici e antropologici della Sicilia sud-orientale, come pure la prima fatica editoriale edita nel 1981 con all’attivo più di duemila copie vendute e che l’editore ama definire il suo best long-seller: “I fatti di Avola” di Sebastiano Burgaretta.
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Nella gamma delle collane edite che pongono attenzione alle varie espressioni culturali, agli incontri e alle manifestazioni organizzate a vario titolo e con logiche diverse e sempre nuove, si annoverano tra le altre “Araba Fenice”, “Mneme”, “Iconografia”, “I quaderni dell’Orso”, “Recuperata”, “La laurea in tasca” in cui sono presenti i lavori di Lilia e Marco Urso, “Opera prima”, “Cammini”, “Euterpe”, “AsSaggi”…

Ma l’attività della Libreria Urso non si limita a quella “tana”, punto di ritrovo così caro ai bibliofili, bensì spazia dai “Mercoledì letterari” di “Avola in laboratorio”, in cui di volta in volta, l’ultimo mercoledì di ogni mese, dal 1994, si discute democraticamente su qualsivoglia argomento, senza mai una relazione iniziale (qualche volta si presentano anche libri e se ne fa un ampio dibattito); ai “Peripatetici di Eloro”, amici della Libreria che si ritrovano per la Camminata filosofica tra le rovine della città corinzia di Eloro, argomentando sui temi più disparati; al “Forum dei cammini europei del pellegrino”, diretto in rete da Francesco Urso; a “Libr’Avola”; a “Dalle otto alle otto” in occasione della festa annuale della poesia e che in marzo prossimo andrà a combaciare con la serata conclusiva del Concorso Letterario.

Già da anni addietro l’operato dell’editore Urso viene reso noto dai quotidiani quali “Avvenire” nel 2008, “Il Sole 24 ore” nel 2000, “Capital” nel 1984, “Il giornale di Sicilia” nel 1987, tra le cui pagine si riportano interviste rilasciate dall’editore insieme agli articoli redatti da persone che hanno voluto e saputo apprezzare le molteplici valenze culturali e sociali della Libreria.

Ed è Massimo Castellani, che a tal proposito scrive su “Avvenire”, che “Francesco Urso da quel dicembre caldo non ha mai abbassato le barricate ed è l’ultimo avamposto di una resistenza culturale ad Avola, dove si trova nella sua Libreria. Un’altana d’avvistamento sul Mediterraneo, che si staglia in quel centro del quadrato iscritto nella planimetria di quell’esagono”, ridisegnata dal gesuita Angelo Italia, ingegnoso urbanista, a seguito del terremoto del 1693 che non pochi danni causò alla città.

“Qui e ovunque è il libro che sceglie il lettore e non viceversa… e forse (questa) è la libreria più a Sud d’Italia a pochi km da Capo Passero.

Una libreria quasi di confine” come fa notare il “Sole 24 ore” nell’ottobre del 2000 e come continua Francesco Urso, affermando che “é dovuta diventare quasi una necessità, quasi una sorta di ultimo baluardo di civiltà e di cultura (in cui) le regole commerciali devono essere al minimo necessario e la creatività al massimo”.

Descrivere ciò che di “mitico” continua a vivere intorno alla figura dell’editore Urso, non è cosa semplice in quanto gli interessi si dispongono in un diagramma ad albero sempre più articolato e ramificato e sempre più allargato a persone e a realtà anche distanti dal territorio isolano. “Francesco Urso è un giovane appassionato che dal Sessantotto ha saputo trarre insegnamento per quanto riguarda la documentazione storico-antropologica”, riporta un articolo a riguardo dell’editoria siciliana su “Il giornale di Sicilia”.

“Ma attenzione – avverte Francesco Urso - io faccio il libraio per scelta, quando pubblico non ho una logica commerciale. Per me l’editoria è un’attività collaterale, una maniera di fare qualcosa di concreto per la mia terra, un hobby di prestigio…anche”. “Dai banchi di scuola alla strada, a piazzare la merce più difficile da piazzare su qualsiasi mercato”, i libri, ben consapevole del valore e del poter e della parola scritta, valenze, queste, che gli hanno permesso di rimanere attaccato alla sua terra, terra dalla rivolta “amara” del ‘68 e all’epoca ancora in parte da alfabetizzare.
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“Questo (la libreria) è il mio posto segreto/un’oasi di passaggio/per uomini assetati/” (Arianna Rotondo, “Il mio posto”, anno 1999) che “per 50 anni ancora/ e se il destino vorrà/giusto il tempo/per crescere e imparare a capire/la storia […] mai perduta di quella libreria/ e del suo filosofo” (Carmela Monteleone, “Corso Garibaldi 41”, anno 1996) anche perché in questo viaggio della mente e dello spirito Francesco non è mai solo… da sempre in questo cammino, come in quello della loro esistenza, lo accompagna e lo segue Liliana Calabrese, anima e animatrice, voce e canto, forza e diletto, punto di riferimento ineguagliabile delle tante vicissitudini di vita e delle tante iniziative legate a quell’angolo di cultura presente lì ad Avola.
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“E sarà quest’angolo di vita e di cultura a rappresentare nel terzo millennio che avanza , la storia e la civiltà di un piccolo paese dal nome sdrucciolo, posto ai piedi degli Iblei, in terra di Sicilia, luogo di questo pianeta, afferma Giovanni Stella in “Le Sirene e l’Isola” edito proprio da quella Libreria che oggi siamo a festeggiare.

“Sono nato e cresciuto in quella libreria, una libreria che sa di polvere e dove si sente il profumo antico dei libri. Devo ringraziare mio padre che mi ha avvicinato alla lettura e mi ha trasmesso l’amore del sapere. Quando mi capita di cercare una libreria, non scelgo mai quelle grandi, illuminate a giorno, ingombre di pile di libri, quelle commerciali, anonime, scelgo sempre quelle meno conosciute, quelle dove puoi ancora frugare tra gli scaffali alla ricerca di chissà quale tesoro”. Marco parla con pacatezza, espone i pensieri con serenità, apre il cuore e la mente e chi ascolta e pone domande.
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Il garbo del suo parlare riflette tutta l’ammirazione che ha per il padre, in ogni sua parola, in ogni suo gesto traspare tutta la sua bella sicilianità. Come già Francesco anni addietro, è un “giovane appassionato” che degli insegnamenti ricevuti ha saputo fare tesoro, convinto di poter fare qualcosa di utile per la sua terra, per la realtà che lo circonda, seguendo orme indelebili nel cuore e nell’agire. “Enna è una bomboniera ammaccata, e come questa città in Sicilia ci sono tanti altri luoghi ricchi d’arte e di storia e che avrebbero necessità di interventi mirati e attenti. E non sempre è agevole operare in una realtà cittadina dove gli stessi abitanti non si prendono cura del proprio territorio, dove talvolta si nega la presenza di isole culturali, dove l’indifferenza supera il buon senso. Ma noi siamo convinti e ben consapevoli di ciò che via via andiamo facendo, del nostro operato e del nostro dire”.

Marco riesce ad esporre tutto quanto c’è da mettere in risalto ed è assai emozionato quando riceve la pergamena  e la medaglia commemorativa con l’effige di Ippolito Rosellini, coniata nel 1993 e disegnata per l’occasione dall’Artista A. Fascetti. Può succedere che i familiari siano anche quelli elettivi, sono quelli che stanno nei tuoi pensieri e nel tuo affetto e dai quali ti allontani con rammarico. Adesso che è lunedì sera e fuori continua a piovere, nella mia penna c’è il sole e sono qui a scrivere di un libraio folle di umanità e della sua bella famiglia, allargata anche al di là delle mura di casa. E chissà mai perché mi viene da canticchiare i versi di una ben nota canzone…

“Un vecchio e un bambino/si preser per mano e andarono insieme/ incontro alla sera; i due camminavano/ il giorno cadeva/il vecchio seguiva il ricordo di miti passati…/il bimbo ristette/ e poi disse al vecchio con voce sognante: “Mi piaccion le fiabe, raccontane altre”.



PER SAPERNE DI PIU' SUL PREMIO "THOMAS DEMPSTER" (http://www.libreriaeditriceurso.com/archivio%20mailing%20list/premiodempster2011.html)