PELLEGRINI
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Desideri e sogni non trovano asilo
si consumano in cuore in breve tempo,
lusinghe e passioni bruciano come incenso.
Salgono al cielo preghiere e canti
divampanti nella penombra della sera
che avviluppa cuori e rocce.
Nessuno agguato alla fede, nessuna spessa
sabbia può rendere lenti i vostri passi:
pellegrini, più tardi riposerete sotto antichi
e freddi sassi. Litanie d’ombre si piegano
nelle aromatiche notti, sorrisi scorrono
fluidi sui volti di amici di lontane terre
a lavare segni di conflitti e stirare
rughe di millenari odi.
Pellegrini senza frontiere, esuli stranieri,
figure imbiancate dalla polvere
che il contadino, interrotto il lavoro,
scruta dal suo campo con sospetto,
i vostri sentieri non sono sulla carta
come il viaggio del turista cui basta
l’opaca vista della meta.
Voi a ogni passo costruite il cammino,
accogliendo con la speranza fatiche e rischi.
Il vostro zaino di giorno in giorno
non pesa di più perché carico di zavorra
lungo la strada raccolta, ma si libera
d’ogni cosa inutile.
Ora il cammino è agile, vi accarezzi
la Grazia che ha già scavato la sua via,
rammendi le vostre coscienze per darvi
forza al ritorno nel quotidiano turbine.