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VIA FRANCIGENA => Riflessioni, esperienze, consigli, itinerari... sulla Via Francigena => Topic aperto da: Simonem - 18 Marzo 2010, 09:09

Titolo: Il pellegrinaggio lungo la Francigena come alternativa al carcere?
Inserito da: Simonem - 18 Marzo 2010, 09:09
Volevo segnalare il convegno "Il Pellegrinaggio lungo la Via Francigena, una possibile alternativa al carcere?" organizzato dal Centro Italiano Studi Compostelani in collaborazione con il Capitolo Romano della Confraternita di San Jacopo, che si terrà il 9 Aprile 2010 ore 17 presso lo Spedale della Divina Provvidenza di Roma (Via Galvani 51).
Il convegno vuole porre l'attenzione sulla possibilità e sulla fattibilità di poter usufrire del pellegrinaggio lungo la Via Francigena, in Italia, come possibile pena alternativa. Tale pratica, risalente al medioevo, e' già in uso in diversi paesi del nord Europa.

Presenta
Paolo Caucci von Saucken
Rettore della Confraternita di San Jacopo di Compostella

Interventi:
Il pellegrinaggio come alternativa al carcere: inquadramento giuridico
Giovanni Tamburino, Pres. Tribunale di Sorveglianza di Roma

Riabilitazione e reinserimento del detenuto minorenne
Maria Teresa Spagnoletti, Giudice Tribunale per i Minorenni di Roma

L'esecuzione delle misure alternative alla detenzione
Franco Ionta, Capo Dip. Amministrazione Penitenziaria, Min. Giustizia

Il cammino come parte del programma penitenziario
Lucia Castellano, Dir. Casa di reclusione Bollate di Milano

Osservazione della personalità del reo
don Sandro Spriano, Cappellano del casa circondariale Rebibbia di Roma

coordinamento
Roberta Palmisano, Gip Tribunale di Roma

Info: santiago@unipig.it
Titolo: Re:Il pellegrinaggio lungo la Francigena come alternativa al carcere?
Inserito da: Simonem - 18 Gennaio 2011, 09:35
Ecco l'utima pubbliciazione delle Edizioni Compostellane, proprio sul tema.
Pellegrinaggi giudiziari
Dalla Fiandra a San Nicola di Bari, a Santiago di Compostella e ad altri santuari (secc. XIV-XV)   
(http://www.edizionicompostellane.com/giudiziari/giudiziari_mini.jpg)

Tra il XIV e il XV secolo, in alcune zone d’Europa e, nello specifico, a Gand in Fiandra, si fece ricorso al pellegrinaggio giudiziario, una forma di pena che frequentemente veniva imposta dalla magistratura a coloro che si macchiavano di reati di varia natura, ivi compreso l’omicidio. Tanto più grave era la pena, tanto più distante era il santuario scelto come meta da raggiungere. Dal sacro luogo il condannato doveva ritornare esibendo l’attestato recante la vidimazione dell’avvenuto pellegrinaggio. In alternativa a questo genere di pena, le autorità pubbliche disponevano di liste di riscatto, una sorta di tariffario nel quale, accanto al nome del santuario, veniva riportato l’importo da pagare calcolato in proporzione alla distanza e alle asperità dell’itinerario.
   Il tema dei pellegrinaggi giudiziari è rimasto per molto tempo inquadrato dagli studi di Ètienne Van Cauwenbergh, Cyrille Vogel e Jan Van Herwaarden, con interventi puntuali sviluppati soprattutto nella realtà belga. Su queste basi, Lorenza Vantaggiato, per la prima volta in Italia, conduce uno studio sul pellegrinaggio giudiziario, attraverso una puntuale ricostruzione storico-sociale e una rigorosa indagine sistematica sviluppata su una consistente mole di documenti d’archivio. Lo studio è corredato da ampie appendici documentarie, tabelle con indicazioni delle mete sacre e trascrizioni di inediti attestati di pellegrinaggio.
   Oggi i giudici belgi, recuperando le antiche fonti giuridiche analizzate nel presente studio, hanno nuovamente ripreso a comminare il pellegrinaggio come forma di pena alternativa al carcere, per reati commessi da giovani reclusi e come misura atta al loro reinserimento nella società. Il criterio è stato già ripreso in Spagna e si sta tentando di introdurlo anche in Italia. In tal senso, il presente lavoro costituisce un apporto di pieno valore scientifico per affrontare alcuni problemi cruciali della nostra società.