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OLTRE IL CAMMINO... => Announcements - Annunci - Avisos => Topic aperto da: Francesco Urso - 10 Dicembre 2009, 17:56

Titolo: Le passeggiate di Immanuel Kant, il diversamente abile e il professore
Inserito da: Francesco Urso - 10 Dicembre 2009, 17:56
QUOTIDIANITA' DALLA LIBRERIA URSO
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Dedicata al professor Sebastiano Basile, webmaster di questo sito

Immanuel Kant, il diversamente abile e il professore


Famoso. per la curiosa relazione col tempo che passa, Ë l'aneddoto della passeggiata di Kant: talmente regolare, che, si dice, gli abitanti di Konigsberg la usassero, per controllare la precisione dei loro orologi (solo un grande evento riusciva a distrarre il filosofo dalla sua passeggiata: l'appassionante lettura dell'"Emile" di Rousseau).
Nel mio caso, invece, tutte le volte che il mio amico Sebastiano viene a trovarmi di sera in libreria, mi capita di sentire esattamente alle 19,00 uno squillo al suo cellulare.
Mi impressiona ancora sentire quello squillo! 
Quanto accade mi meraviglia ancora ogni volta, talchÈ mi capita di parlarne ad amici.
Tutte le sere, a un'ora precisa, sempre alle 19,00, ricorre da qualche anno un altrettanto curioso appuntamento come quello di Kant, avente come comune riferimento il tempo e la precisione.
Immerso nei miei impegni perdo spesso di vista il tempo che passa, e, a quello squillo so immediatamente che devono essere le 19,00; perchÈ solo quel ragazzo potr‡ essere, alle 19,00 in punto!
Si materializza in questo modo, difatti, la conferma di un pensiero, da parte di un allievo "diversamente abile" nei confronti del suo ex-professore: L'alunno promette di pensare al professore sempre, anche dopo il breve periodo della sua vita che lo ha visto in seconda e terza media alunno di un professore, a suo giudizio, immaginiamo, speciale.
L'alunno adesso continua gli studi e il professore, Sebastiano (questo Ë il suo nome) ha dovuto fare ritorno  al Sud, al suo paese d'origine, lasciando definitivamente il Nord, dove ha insegnato fino ad allora.
Ma come potr‡, líalunno, testimoniare di pensarlo? I due, come per gioco (e si sa, il gioco Ë la cosa pi? seria della vita) concordano assieme un sistema: uno squillo sul cellulare del professore.
Quando? Ogni sera alle ore 19,00.
Da allora, un ragazzo diversamente abile conferma e rinnova ogni giorno, sistematicamente, un saluto a questo suo indimenticabile professore.
Gli vorr‡ forse dire ogni giorno in maniera diversa, qualcosa come, ad esempio, "ti voglio bene, ti penso, non mi sono scordato di te, vorrei rivederti, sento la tua mancanza", e cosÏ via.
Chiss‡ cos'altro possiamo aggiungere o immaginare.
Sappiamo che si sono lasciati con questa promessa, e, qualche volta, ho visto anche il professore rispondere con uno squillo e, poi, ho risentito ancora un altro squillo di risposta...
A vederli, sembrano a prima vista due innamorati!
Ieri sera, 9 dicembre 2009, da una parte sentivo la radio darmi l'ora esatta, le 19,00, appunto, e, dall'altra parte, alla mia sinistra, lo squillo al cellulare di Sebastiano, dell'amico anche mio, quell'amico a cui non ho mai dedicato un'attenzione cosÏ prolungata nel tempo.
La mia "abilit‡", poi, non Ë tanto grande quanto quella del ragazzo. 
Probabilmente neanche la vostra "abilit‡" Ë tanto diversa della mia, nei confronti di persone che meriterebbero di pi? la nostra attenzione.
Quel ragazzo, col suo straordinario impegno quotidiano, ci fa pensare a qualcosa, di cui non tutti abbiamo consapevolezza e che meglio dovremmo curare ogni giorno, a tutte le ore.

Francesco Urso (http://www.libreriaeditriceurso.com)