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OLTRE IL CAMMINO... => Announcements - Annunci - Avisos => Topic aperto da: Francesco Urso - 13 Aprile 2015, 19:31

Titolo: Tutte le strade portano a Roma - Incontriamoci a Roma nel corso del 2016
Inserito da: Francesco Urso - 13 Aprile 2015, 19:31
TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA

(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/36/Via_Popilia.jpg/800px-Via_Popilia.jpg)
Un approccio all'individuazione di una via per arrivare a Roma partendo dalla Sicilia e contributi nel dibattito da parte di chi più ne sa

LA VIA POPILIA

(Su suggerimento di Flavio Vandoni... Aspettiamo suoi personali contributi in aggiunta!)

da http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Capua-Rhegium (http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Capua-Rhegium)

La Via Capua - Rhegium (Via ab Regio ad Capuam), nota anche come Via Popilia o Via Annia, è un'importante strada romana costruita nel 132 a.C. In quell'anno infatti la magistratura romana decretò la costruzione di una strada che congiungesse stabilmente Roma con la "Civitas foederata Regium", estrema punta della penisola italica.

Il percorso

La strada si staccava dalla via Appia a Capua e raggiungeva Nola, Nuceria Alfaterna (Nocera Inferiore) e poi Salernum (Salerno) sul mare Tirreno. Da qui la strada si dirigeva verso la piana del Sele attraversando la città di Eburum, l'odierna Eboli. Dopo aver toccato la confluenza tra il fiume Sele e il Tanagro, la via Popilia puntava a sud risalendo il percorso di quest'ultimo fino a raggiungere il Vallo di Diano, un altopiano dove all'epoca erano situate le città romane di Atina (Atena Lucana), Tegianum, Consilinum (Padula), Sontia (Sanza) e i pagi di Marcellianum e Forum Anni, poi Forum Popilii. Molti di questi insediamenti furono devastati da Alarico nel 410 e solo alcuni sono stati ricostruiti in epoca medievale, come per esempio Forum Popilii ricostruita in posizione più difendibile con il nome usato anche modernamente di Polla.[1]

Lasciato il Vallo di Diano, la strada si dirigeva a sud verso la antica città, ora scomparsa, di Nerulum e da qui Muranum, l'odierna Morano Calabro. Nel percorso fino a Rhegium, la strada attraversava il territorio di Interamnium (San Lorenzo del Vallo) e le città di Caprasia, individuata nella posizione della moderna Tarsia, Consentia (Cosenza) e Mamertum, la città oggi conosciuta come Martirano e nota nelle cronache romane per la resistenza dei suoi abitanti alleati di Roma contro Pirro nelle guerre dette guerre pirriche e per aver dato origine al nome di Mamertini, soldati mercenari famosi soprattutto per aver giocato un ruolo di primo piano nello scoppio della Prima guerra punica. Da Mamertum, percorrendo la via Popilia continuando verso sud, si raggiungeva l'importante nodo fluviale di Ad Sabatum Flumen, un passaggio obbligato e di importanza strategica per i collegamenti nella zona e per raggiungere l'antica Vibona, ora Vibo Valentia.[2] Proseguendo lungo l'antica strada romana, si raggiungeva Hipponium, città ribattezzata dopo le guerre pirriche Valentia e unita con Vibo nel comune moderno di Vibo Valentia. Prima di raggiungere la sua città di arrivo, la via Capua-Rhegium toccava Nicotera e l'importante porto di Scyllaeum (Scilla).

La questione del nome

Sebbene quello di Via Popilia sia entrato nell'uso, la questione su quale appellativo sia corretto attribuire alla via, rimane ancora dibattuta. Infatti una corrente interpretativa (peraltro maggioritaria) sostiene la liceità del nome Via Popilia, individuando in Publio Popilio Lenate il console che l'avrebbe fatta costruire nel 132 a.C. Ciò in ragione di quanto si legge nel cosiddetto Cippo di Polla.[3]

Altri studiosi, tra cui Vittorio Bracco[4], sono propensi a indicare la strada col nome di Via Annia, poiché sarebbe stata in realtà costruita dal Console Tito Annio Lusco (quindi nel 153 a.C.). L'ipotesi è suggerita da un'iscrizione miliare ritrovata nel vibonese, recante il nome di un certo "Tito Annio, pretore, figlio di Tito" e la distanza da Vibo a Capua (255 miglia).

Nel tentativo di risolvere la contraddizione, è stata avanzata un'altra ipotesi, che metterebbe d'accordo le due iscrizioni. La strada sarebbe stata iniziata da Popilio ma completata l'anno successivo da Annio. Non si tratterebbe però di Tito Annio Lusco bensì di Tito Annio Rufo, uno dei pretori del 131 a.C.
Il cippo di Polla (Lapis pollæ)
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/47/Polla_via_popilia_da_reggio_a_capua.jpg)
TRADUZIONE DEL CIPPO
Feci la via da Reggio a Capua e in quella via posi tutti i ponti, i milliari e i tabellarii.
Da questo punto a Nocera 51 miglia, a Capua 84, a Morano 74, a Cosenza 123, a Vibo Valentia 180, allo Stretto presso la Statua[5] 231, a Reggio 237.
da Capua a Reggio in totale 321 miglia.
E io stesso, pretore in Sicilia, catturai e riconsegnai gli schiavi fuggitivi degli Italici, per un totale di 917 uomini, e parimenti per primo feci in modo che sull'agro pubblico i pastori cedessero agli agricoltori.
In questo luogo eressi un foro e un tempio pubblici.

(http://www.libreriaeditriceurso.com/images/Schermata%202015-05-11%20a%2010.19.50.png) (http://www.il-giubileo2016.com/)