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PARTENZE .::. LE DATE DEI PELLEGRINI => Io partirò nel 2022 in data... => Archivio Partenze Anni Precedenti => Topic aperto da: Oxyuranus - 27 Marzo 2012, 23:43

Titolo: Cammino del nord
Inserito da: Oxyuranus - 27 Marzo 2012, 23:43
Ho iniziato oggi il cammino del nord:

27 marzo

Irun - San Sebastian. 25 km (107)

Stavolta sono preparato, ho alle spalle un poco di allenamento quindi dovrei finire la tappa in poco tempo e senza molta fatica.
Parto alle 08:30 e vado alla ricerca dell'albergue municipale nel tentativo di trovare le indicazioni anche se la giornata bellissima mi consente di vedere il punto che dovrei raggiungere: L'Ermita de Guadalupe!
Non ho difficoltà a trovare chi mi indirizza bene, quindi, prima di avviarmi, faccio scorta d'acqua, non ci sono paesi per oltre 14 km.
Oltre all'acqua acquisto delle fragole che più avanti divido son un paio di pony.
La salita all'ermita è abbastanza dura e la raggiungo dopo oltre mezz'ora con al seguito uno spagnolo che mi si è attaccato all'inizio dell'erta e che ho lasciato qualche minuto indietro, spero non sia come quello dello scorso anno, il quale mi raccontava che lui preferiva camminare da solo ma per scrollarmelo di dosso, il giorno successivo, mi son fatto 15 km in più.
Questo per fortuna non parla e se ne va per i cavoli suoi.
Oltre la chiesa il cammino corre su una strada forestale che taglia a metà costa la montagna, ed a parte la salita iniziale non ha grandi asperità.
Il contrasto che si ha qui è veramente forte: dal fondovalle salgono i rumori della sottostante zona industriale che coprono i suoni della natura circostante ed i campanacci dei cavalli lasciati al pascolo "liberi".
Inizia subito a far caldo e dopo pochi minuti già viaggio in pantaloncini e maglietta.
Le zone d'ombra sono poche e devo comunque viaggiare con la tesata coperta per evitare la fine di due giorni fa.
Si rivede l'oceano non appena si giunge sopra l'ingresso al porto ed i cantieri di San Juan.
Verso le 12:45 ci arrivo al porto di San Juan!
Il paese si raggiunge dopo una lunga e ripida discesa che mette veramente a dura prova le articolazioni, Ma di queste ce ne sono molte su questo cammino.
La particolarità di San Juan sta nel fatto che si attraversa su di una una piccola barca a motore che fa da spola tra una sponda e l'altra del paese.
In paese v'è la casa-museo di Victor Hugo.
Una breve pausa aldilà del porto quindi verso la ripida e dura salita che porta sulla strada del faro e lungo il sentiero.
Superato il faro si lascia la strada per un sentiero, tipicamente di montagna, che sovrasta le falesie che danno sul sottostante oceano.
Dopo alcuni minuti si abbandona il sentiero per prendere una strada in parte d'asfalto ed in parte in cemento.
Qui raggiungo un posto molto carino che non ha un nome ma che ricordo con molto piacere: un forno che produce solo pane e dolci con farine biologiche e che offre ai passanti da bere degli sciroppi da loro prodotti chiedendo in cambio un'offerta, ed è gestito da una comune.
Naturalmente mi fermo, una menta fresca è quello che ci vuole, offrono pure i loro biscotti che hanno una particolarità: sono si dolci ma non quel dolce nauseante al quale siamo abituati!
Mi fermo per una trentina di minuti, il posto è veramente molto bello, inoltre San Sebastian è a meno di 3 km.
Mi faccio dare il biglietto da visita del loro negozio in città, SENTIDO COMUN e ci faccio una sosta non appena arrivo ed acquisto dell'ottimo pane con farine integrali e semi vari.
Il tratto che va da questa località alla città è per metà su cemento, la parte in salita, e su sterrato il resto.
Lungo la discesa si inizia vedere la città con quelle spiagge che la rendono particolare qui in Spagna, il particolare la CONCHA.
Faccio alcune foto e dopo essere passato per il negozio riprendo percorrendo il lungomare,  che in considerazione del fatto che in spiaggia c'è molta gente, non è pesante da attraversare.
Ah quanta gente invidierà le persone che si vedono nelle foto... vero care signore incartapecorite dal sole e dalle lampade!? ^_^
Dopo questo breve spettacolo fatto di tette e culi di ogni forma e dimensione arrivo all'ostello, che ha il vantaggio di essere a due passi dal sentiero che dovrò prendere domani ma soprattutto è già fuori citta'.
Titolo: Re:Cammino del nord
Inserito da: Oxyuranus - 30 Marzo 2012, 22:37
28 marzo

San Sebastian - Deba 47 km (154)

Parto alle 08:00, dopo la colazione all'ostello, subito la bella salita di circa 500 m con una forte pendenza, così, tanto per dare il buongiorno!
Sulla cima attraverso una strada ed il cammino prosegue su una strada comunale in parte asfaltata ed in parte cementata, non è il meglio per camminare ma già il paesaggio comincia ad essere accattivante.
Per un tratto cammino su strada in terra e sentiero.
In pratica la strada taglia la costa tra allevamenti coltivazioni, pascoli e macchie di bosco sino alla discesa verso Orio.
Stavolta il paesaggio mi diventa familiare solo dopo averlo rivisto, a differenza di altri luoghi che ho ben impressi nella memoria, non ricordo quasi nulla di questo tratto se non il fatto che costeggia l'oceano.
Alcuni tratti che avevo focalizzato me li ritrovo in posti diversi da dove li ricordavo.
Come ricordo con esattezza l'ermita di San martino, che raggiungo dopo la lunga e dura discesa e l'attraversamento dell'autostrada, ove mi sono fermato lo scorso anno cosa che faccio pure stavolta per mettermi in "corto": fa caldo!
Poco dopo entro in Orio e mi viene in mente il fatto che attraversarlo è una delle cose più odiose di questo cammino nonostante sia un bel paese.
Prendo, seguendo le indicazioni, la via del porto e prima di arrivarvi una deviazione a sinistra mi porta verso l'ennesima salita.
Raggiunta la cima incomincio a vedere la cittadina di Zarautz, la discesa è poco impegnativa, in pochi minuti l'attraverso e mi ritrovo sullo strano lungomare che la collega a Getaria, un lungo marciapiede sospeso sull'oceano.
Qui giuntovi proseguo verso Zumaia luogo di sosta come lo scorso anno.
Anche stavolta non riesco a trovare le indicazioni per il cammino sicché cammino lungo la strada statale: per nulla sicura.
Qui sosto per una ventina di minuti, una telefonata a Deba per l'albergue, un poca di spesa e via verso la lunga salita che porta ad Elorriaga, difficile soprattutto per il caldo.
Qui molte cose non le ricordo in quanto lo scorso anno pioveva e c'era oltre alla nebbia un forte vento e ben poco si poteva vedere.
Raggiungo la cima in corrispondenza di un merendero, quindi un lungo tratto in piano fino alla discesa che porta ad incrociare la statale e subito la salita verso l'alto dell'Itzar.
Anche qui il paesaggio cambia poco a parte l'oceano che scompare dietro le colline.
Dall'alto dell'tzar inizia la lunga discesa a Deba che culmina con il tratto in cemento che porta al paese: un km circa di una delle peggiori discese di tutti i cammini sinora fatti.
Lo scorso anno con la pioggia era di una pericolosità incredibile, c'ho messo oltre 20 minuti per raggiungere il paese, ho provato ad immaginarlo in autunno ricoperto di foglie e bagnato...
Il culmine lo raggiunge nei pressi dell'ermita del Calvario.
A parte Zenarutz, tutti gli altri paesi incontrati sono raccolti in piccole case e grandi palazzi infilati dentro gli spazi angusti dei vari fiordi che l'oceano, con la collaborazione dei vari fiumi che ci si buttano, ha prodotto in queste terre.
Tanto per non farmi mancare nulla in paese ci arrivo con l'ascensore.
Vado presso la polizia locale per l'albergue che raggiungo poco dopo e ci trovo 4 persone e pensare che già mi immaginavo la notte da solo!
Comunque mi sistemo ed esco per la ricerca del solito wifi.
Titolo: Re:Cammino del nord
Inserito da: Oxyuranus - 30 Marzo 2012, 22:39
29 marzo

Deba - Monastero di Zenarruza. 29 km  (183)

Alle 07:50 esco dall'albergue, gli altri sono partiti da un poco di tempo.
Mi fermo per un te e riparto.
Non mi ricordavo la salita così dura, specie il primo tratto, con una pendenza da far salire le macchine in prima, sono circa 300 m ma veramente molto duri.
Già la temperatura inizia a salire, nonostante ci sia un poco di vento.
Dopo circa 2 km arrivo sulla cima, un breve piano ed inizia la discesa molto più ripida del tratto in salita di poco prima.
Non ricordo affatto questo tratto, non ricordo di avere attraversato paesi ma soprattutto non ricordo una discesa da stare quasi seduti.
Comunque arrivo in fondo e chiedo a due che stanno salendo la direzione, mi dicono che devo tornare indietro di almeno 2 km visto che questo non è il cammino.
Dato che vanno nella mia stessa direzione li seguo... ma io ho lo zaino!
Ripreso il cammino, non erano poi 2 km per fortuna, ricomincio pure a salire e salgo sino all'ermita del Calvario, qui le chiamano tutte così, basta che la strada che le raggiunge abbia una pendenza impossibile.
Un breve tratto in piano e poi subito salita si sale per un km circa poi finalmente la discesa fino a Olatz, qui supero uno spagnolo ed una tedesca ed al bar successivo incontro la la coppia che era in albergue con me.
Dopo questa breve sosta ricomincio e stavolta una salita lunga 4,7 km con dei tratti a fortissima pendenza, da far scendere i ciclisti e spingere le bici, lungo la quale supero la coppia spagnola.
La fatica è tanta e poca è la voglia di guardarmi in giro e le poche volte che lo faccio mi accorgo di essere in un posto fantastico dominato dai suoni ed i rumori della natura.
Una serie continua di abetaie, tratti con faggete, alcune macchie di eucalipto e tanta quercia.
Di tanto in tanto delle grosse macchie di prato e delle case spuntano qua e la, sono allevamenti a carattere familiare con pochi animali, e rompono la monotonia, a volte ossessiva, del bosco.
Il percorso alterna tratti di cemento ad alcuni di asfalto, molta terra battuta ma soprattutto strade forestali a volte difficili per il tanto fango che c'è.
Verso le 13:00 inizia la discesa definitiva verso Markina.
Tanto era stata dura la salita altrettanto lo è la discesa, specie in alcuni tratti e nell'ultimo in particolare che per fortuna o sfortuna è sul cemento.
La pendenza è tale da dovermi fermare un paio di volte per far riposare le ginocchia.
Giunto in fondo, ancora 500 m e giungo in paese.
Mi premuro di chiedere dove sia il negozio più vicino e vengo così a sapere che c'è sciopero generale e che è tutto, completamente chiuso, nemmeno un bar aperto.
Mi fermo una mezz'ora, faccio scorta d'acqua alla fontana e riparto.
Lo scorso anno questo tratto lo percorsi sulla strada, stavolta preferisco il sentiero.
Giunto a Irizubieta vedo quello che mi pare un ristorante aperto, ci vado e chiedo se danno da mangiare, intanto vedo montagne di patate fritte sui due lunghi tavoli, ai quali sono sedute una ventina di persone, e me le immagino, le patate, con la salsa per le patatas bravas.
Purtroppo è un club privato e non un ristorante, mi chiedono se voglio qualche cosa da bere: io ho fame non sete!!!
Mi riavvio, dopo 2 km arrivo a Bolivar il paese che ha dato i natali a Simon Bolivar.
Naturalmente c'è la casa-museo.
A Zenarruza arrivo verso le 16:30.
La guida mi dice che c'è un albergue privato aperto, lo raggiungo ma è chiuso di conseguenza  vado in quello del vicino monastero.
Nel piccolo negozio gestito dai frati acquisto biscotti e marmellata prodotti da loro e me li "scofano" con tanta gioia e soddisfazione.
Mi sistemo e tra le istruzioni che ricevo c'è quella della cena alle 20:30.
Verso le 18:00 arrivano lo spagnolo con la tedesca: addio notte di solitudine!
Titolo: Re:Cammino del nord
Inserito da: Oxyuranus - 03 Aprile 2012, 12:13
30 marzo

Zenarruza - Gernika 19 km 1942,5 (202)

Tappa cortissima che inizia alle 08:10 dopo la colazione offerta nel monastero.
La mattinata è fresca ed ottima la temperatura per camminare.
Immediatamente il cammino entra nel bosco e per i 5,5 km che portano a Muntibar, è un alternarsi di stretto sentiero o strada, a volte cementata e a volte asfaltata, in certi momenti i passaggi sono difficili in quanto in diversi punti v'è dell'acqua.
Giungo in paese ed evito, come lo scorso anno, di prendere la strada sbagliata.
Oltrepassato il il piccolo paese riprendo la stradina di campagna: ed è subito salita.
Ve ne saranno diverse ed alcune anche di forte pendenza per fortuna rispetto a ieri molto meno lunghe.
Ricordo perfettamente il tragitto ed i suoi vari passaggi, dall'oltrepassare la collina incrociando la strada, al scendere in fondo alla valle fiancheggiando il fiumiciattolo che vi scorre accanto, il dover attraversare dei punti nei quali non è possibile evitare di bagnarsi i piedi sino alla strada che porta al paese di Mendata.
Poco prima di arrivarci evito il tratto del cammino in quanto è solo un allungare di almeno un km un tratto di 300m.
Quindi la discesa verso Arratzu attraverso il bosco.
Qui giunto faccio una breve sosta per bere.
Marmiz è il paese successivo lo raggiungo dopo l'ultima salita della giornata alla quale vi arrivo dopo essere disceso fino al torrente ed averlo fiancheggiato sino all'inizio della salita.
Decido che per oggi non ho più voglia di scannarmi e da Marmiz raggiungo Guernika seguendo la strada.
Guernika è un centro abitato divenuto famoso per la repressione che il generale Franco vi attuò culminando con il bombardamento che rase al suolo completamente il centro abitato.
Nel centro cittadino decido sul da farsi, se proseguire per latri 9 km o se sostare qui per la notte, propendo per la seconda ipotesi avendo così il tempo a disposizione di trovare alloggio in quel di Bilbao per il giorno dopo.
E grazie all'amico Alberto, che vive a Bilbao, riesco a trovare una sistemazione per me ed altre tre persone.
Titolo: Re:Cammino del nord
Inserito da: Oxyuranus - 03 Aprile 2012, 12:14
31 marzo

Gernika - Bilbo. 34 km 1976.5 (236)

Stamane l'aria è fresca ed umida e tira una leggera brezza che fa coprire bene nonostante   della prima parte della tappa faccia parte una lunga salita.
Oggi il cammino è molto vario, si cammina in mezzo ai boschi su strade asfaltate o forestali a tratti su strada statale e diverse volte si ha la compagnia degli aerei che atterrano o decollano dall'aeroporto di Bilbao.
Inizio quasi subito male e lungo la prima discesa della giornata non trovando i segnali proseguo lungo una "strada" tutta fango secco e tracce di pneumatici di trattori.
Una perdita di tempo e di energie in quanto pur non essendo una lunga strada è difficile da camminare.
Appena trovo uno sbocco ritorno sulla strada giusta, intanto ho perso oltre 30 minuti.
Continuo la discesa verso Gokolexea e da qui dopo avere attraversato Larrabextu giungo a Lezama.
Dall'alto di Morga a Gokolexea cammino su strade e sentieri che attraversano serpeggiando il bosco.
Fino a Lezama poi, mi muovo lungo la strada 3237 su un quasi totale pianoro.
Sosto per mangiare qualche cosa quindi, dopo essermi informato, mi avvio lungo la prima delle strade che portano a Bilbao e precisamente quella che passa per il monte Avril dal quale si inizia a vedere la città.
Lungo la salita dopo un paio di km mi fermo un momento e trovo un segnale del cammino che decido di seguire.
Quello che doveva essere un risparmio di km si trasforma in una dilatazione della camminata di almeno 7.5 km: alla fine sono pari.
Inizio la discesa verso la città quando ancora mancano almeno 5 km, la temperatura intanto è cambiata e camminare sull'asfalto è poco "potabile".
Scendendo si attraversa un parco, e la strada, in cemento, oltre a sgretolarsi, ha dei tratti alquanto ripidi al punto che è preferibile camminare sul sentiero al lato.
Vista da qui, Bilbao, è la città che meno mi piace tra quelle che ho visto sino ad ora e non mi riferisco solo ai cammini in Spagna.
Arrivo verso le 16:30, e fatico non poco a trovare la via per la pensione ove la sera prima ho trovato alloggio grazie all'aiuto di Alberto, un amico conosciuto ai tempi della prima esperienza sulla Via de la Plata.
Come d'accordo ci incontriamo, io ed Alberto, e passiamo un paio di ore assieme in giro per bar e birre, per me rigorosamente senza alcol.
Concludiamo la serata al ristorante cinese, ogni tanto ci vuole pure quello.
Titolo: Re:Cammino del nord
Inserito da: Oxyuranus - 03 Aprile 2012, 12:15
01 aprile

Bilbo - Castro Urdiales. 42 km 2018.5 (278)

Come previsto tappa molto dura.
Parto come sempre verso le 08:00, evito ben bene di fare l'inutile scalata ai due colli che dividono Bilbao da Baracaldo passando per l'immancabile ermita risparmiandomi così 7km di strada dovendo alla fine fare la medesima di oggi.
Quindi scendo lungo la strada statale verso Purtugalete.
Inutile spiegare che il percorso non è dei migliori e per fortuna la domenica mattina non c'è molto traffico.
Essendo a Bilbao i locali tutti chiusi una sosta a Baracaldo prima e a Sestao poi per colazione e pubblicare la pagina di ieri non me le faccio mancare.
A Portugalete arrivo verso le 12:00 ed il pensiero di mollare tutto e tornare a casa è forte.
A Pobena mancano 13 km ed anche stavolta propendo per la strada anche perché qui il tragitto del cammino si svolge lungo una ciclabile asfaltata.
Inutile spiegare la difficoltà sulla strada.
Comunque arrivo verso le 13:45 e prima brutta sorpresa: il ponte pedonale è chiuso.
Quindi gambe in spalla e via verso la nuova avventura che allunga il percorso di circa 2.5 km con conseguente sosta per due gelati.
Riparto per percorrere uno dei più bei tratti di questo cammino: una strada, residuo di un'antica miniera, che percorre per circa 6 km la costa fino ad Ontono.
Da questo tratto è possibile vedere in lontananza la meta, la cittadina è posta su uno dei tanti promontori lungo la costa, ve ne sono altri due prima, che rendono la visone a dir poco fantastica, sembrano come delle braccia tese verso il mare, e pare che vogliano prenderlo e coccolarlo.
Purtroppo la molta foschia di oggi ed il mare calmo non permettono di fare delle belle foto.
Raggiunto Ontono risalgo la strada che porta all'ultima "cima" della tappa, dall'alto Castro Urdiales pare ad un tiro di schioppo.
Mancano ancora 7,5 km ed un altro paese da attraversare.
Incontro due ragazze che giungono anch'esse da Bilbao e come le persone che erano ieri con me nella pensione hanno preferito prendere il bus fino a Portugalete.
A Miono incontro un signore che mi consiglia di lasciar perdere la strada e di seguire un piccolo sentiero che dalla piccola spiaggia del paese porta direttamente alla periferia di Castro Urdiales, la scelta è ottima, evito la strada e mi godo un bel panorama.
Arrivo all'albergue verso le 18:00 e mi torna alla mente il motivo per il quale non ho visitato  la parte antica del paese.
C'è molta gente all'ostello, molta voglia di andare da qualche altra parte!
Titolo: Re:Cammino del nord
Inserito da: Oxyuranus - 03 Aprile 2012, 12:16
02 aprile

Castro Urdiales - Laredo. 36 km 2054,5 (314)

Giornata particolare questa, dettata dalla poca voglia di partire al mattino sino alla voglia di mollare tutto e prendere un bus al primo pomeriggio.
Alle 08:30 sono ancora in albergue a parlare con i ciclisti.
A malavoglia mi avvio e la bella giornata mi spinge a percorrere almeno il primo tratto sino ad Islares, un punto particolarmente attraente dal punto di vista paesaggistico.
Dopo avere percorso una strada in terra battuta ed avere attraversato il villaggio di Allendelagua inizia il tratto sul lungo mare, ovvero sulle falesie a picco sull'oceano.
Rispetto allo scorso anno, in cui la fretta la faceva da padrona, stavolta me la prendo con calma e mi fermo in alcuni punti scendendo sino al bordo del precipizio per fare alcune foto, che purtroppo non sono quel che vi vorrei proporre, foschia e mare calmo rendono il paesaggio meno attraente di quanto sperassi.
Comunque, giunto ad Islares prendo la strada N-634 sino al bivio di Pontarron, qui decido per la salita della Magdalena invece che fare il percorso più corto lungo la statale.
A Guriezo faccio un poca di spesa e mi fermo, oltre che per mangiare anche e soprattutto per riposare, mi sento molto stanco e la schiena mi duole molto.
Ho spento i telefoni e non so che ora è, a Pontarron del Guriezo erano circa le 12:00.
Mi riavvio ed attraversato il paese punto dritto verso la frazione di La Magdalena, da qui la strada forestale che porta direttamente verso il passo che porta il nome del paese.
Una lunga salita che sinceramente ricordavo più ripida e più dura, naturalmente devo fare i conti con la preparazione che ho in questo momento.
Comunque lungo la salita il pensiero di mollare tutto si fa sempre più forte sino al momento in cui supero tre persone che erano partite un'ora prima di me da Castro.
La strada è bianca quasi fino a Liendo ultimo centro prima di arrivare a Laredo.
Si attraversa un grande e folto bosco di eucalipto, con degli esemplari veramente eccezionali, vari allevamenti e tra questi uno di cavalli.
A differenza dello scorso anno non c'è l'ingombro di dovermi muovere tra pantani e pozzanghere, il percorso è asciutto e facile da camminare.
La discesa è molto tranquilla lunga e lenta a parte l'ultimo centinaio di metri che ha una pendenza molto forte.
Quindi il piano che porta a Liendo e la salita a prendere la N-634 per poi ridiscendere verso Laredo.
Prima di entrare in città chiamo l'albergue di Santona per sapere della disponibilità, quindi mi informo circa la barca che fa da spola tra le due spiagge trasportando la gente: non è in servizio sino a domattina!
Sono costretto a sostare a Laredo.
Trovo alloggio, come quasi tutti gli altri, presso un convento di suore di clausura.