MACCHIE D’INCHIOSTRO
Sere d’inverno
con l’abito lungo di madonne dimenticate,
resa di lacrime d’addio sui muri,
palco per inquiete ombre danzanti
alla luce fioca di un camino stanco;
E fuori la neve amava la terra
.
Sembrava non dovessero mai finire
quei giorni di macchie d’inchiostro, regole a memoria,
odori di veli e messali,
prigionieri in quel cassetto di noce,
profumi di cera e mele cotogne
.
Ed io crescevo in silenzio,
nell’anima di quel tempo d’incanto
.
Poi il tempo cavalcò cavalli senza morso
e i sogni schioccarono e si spensero come faville
.
E sferzò la pioggia e offese la grandine
.
Pellegrina confusa e stanca
chiedo al tempo dolce sollievo,
ma solo una bambola rotta
fa la guardia alle rovine di una casa,
e di un cuore.