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sergio |
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 domenica, 9 febbraio 2014 14:16
Č uguale cosa
la sua anima alla mia
i nostri angeli e la loro ombra
difesa con le unghie
le mie lettere alla sua calligrafia
inflessibile,
le mie tende con le sue coperte
dove č iniziata questa specie di nascita
lenta, che addensa col passare
peli sottili e preghiere che perdono ritegno
coi sussulti in basso della mano
terminando
all’ora della pace coi post degli uccelli
quando lui
con la saliva
definisce l’angolo molle dell’ano.
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