Dove sei Bandiera Rossa?
Fulminea, prima di sparire,
ti specchiasti, guardinga,
negli acquitrini delle piazze
ripulite dalle forze di polizia;
colorasti le balze rocciose di Portella,
velata dal fumo acre degli spari;
animasti fabbriche abbandonate;
accendesti la speranza della riscossa.
Le mani, che ti acclamarono,
allora,
giacciono,
ora,
ossute e mute,
nelle città dei morti viventi,
dove imbrogli affaristici muovono silenti l’aria greve,
come di parrocchiani distratti,
tra un salmo e l’altro di una messa infinita,
senza officiante.
Dove sei Bandiera Rossa?
La disperazione monta come la fame di chi,
senza pane, è libero di non mangiare;
come la rabbia di chi, fra stenti,
è libero di gridare ancora lavoro;
protestare ancora ha un senso?
Nell’aria stinta, che odora di varecchina,
trionfa soltanto biancheria,
mentre falsi rintocchi di campane
rincorrono l’abbaiare di cani,
che disturbano il sonno dei fortunati.