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giuseppe |
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 martedì, 3 maggio 2016 21:41
Lei non mi vede né mi ascolta
Ma sa che ci sono sa dove sono
Sono in quel pc perso nei suoi sguardi distratti
In Quel tablet da cui prende piacere
Lì forse sono come una pagina rannicchiata
Trascinata come una bestia ammalata lungo il desktop
Sotto la sua mano
Vorrei essere di più, per lei
Alla pari del suo i-phone multicolore
Di una voce sconosciuta che chiama dj
Di una pagina che figura nella cartella per lei indispensabile
Quando dice che mi pensa
Pensa a più destinatari come quando si invia
Un’email per errore a più sconosciuti
Non mi dice niente talvolta mi invita a fermarmi
Benché non abbia fatto neppure un passo verso di lei.
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