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 martedì, 12 luglio 2016 21:45
quando il cielo era più azzurro
riuscivo a raccogliere le stelle da terra
la vita pesava appena tanto da sfiorare l’anima
le mille solitudini erano un bisbiglio che sussurravano nell’orecchio
magro
i pesci non parlavano di guerra
e la luna non era una macchia scura
potevo amare e distruggere tutto
navigando verso il mare, la costa si abbassava e
mi raggiungevano gli amici
insieme a chi non si conosceva bene
ogni giorno più caldo era il mio cuore
quando ti amavo il corpo andava dritto alla vita
come una sfera di fuoco in cui stavo rannicchiato
ora non c’è niente, oltre al silenzio e ai bagliori
per mezzo di cui scorgo traccia del mio cammino.
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