POESIA DELLA SETTIMANA
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499) G. Carnevale  Maschio
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giovedì, 1 giugno 2006 23:14 Invia E-mail

Madre mia

Lei dipinse i miei occhi di luce
e accolse in lei il mio respiro
umile, saggia di me fu duce
ovunque lo sguardo suo pesco in giro.

Mia dolce madre che tanto m'amasti
donando cuore, fatica e dolore
Mia forte madre che tanto m'amasti
non c'e' mare pari al tuo amore.

Piccola e amata mia figura
con un sol braccio ti stringo a me
cingendo forte la tua materna cintura
e come burro che fonde, io son te.

Quante volte avrai pianto per me ingrato
che Dio perdoni me misero meschino
me egoista, bugiardo e indiavolato
che Dio perdoni il tuo eterno bambino.

Mia santa madre che tanto m'amasti
e ancor oggi d'amor mio sei piena
Mia eroica madre che tanto m'amasti
ancor oggi per me ti dai pena.

Che giungano a te volando le mie parole
in attesa di un bacio sulla fronte
rimango qui a contare le mie ore
pensando a te che della mia vita sei fonte.
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