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Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 giovedì, 7 agosto 2008 11:42
Il teatro di tutti i giorni
Dalla sedia di un bar sulla strada,
mentre sorseggio un caff?,
sento una folla improvvisa agitarsi
e i miei sensi ne sono catturati.
Si alza lentamente il sipario
e tutti diventano attori.
Non conosco il programma
e non so cosa si rappresenta.
Sar? una commedia leggera,
oppure una tragedia?
E? comunque gratuita
e va seguita con attenzione.
Un signore elegante,
i capelli spruzzati d?argento,
attraversa veloce il proscenio.
Gli occhi fissi e il passo elastico
suggeriscono passate attivit? sportive
e presenti interessi d?affari.
Segue un?anziana signora
dagli acquosi occhi celesti.
Si appoggia ad un bastone
e si guarda attorno lentamente.
Uno svolazzo di trini sul collo
non serve a celare i segni del tempo.
Il lieve sorriso aleggiante sul viso
vorrebbe mascherare gli acciacchi e l?et?.
Indugia sulla scena, sembra indecisa e
forse cerca qualcuno,
certamente chiede un aiuto
che nessuno le d?.
Due ragazzine la sorpassano,
parlano ma non tra di loro.
Sono incollate ai telefonini
e sembrano di un altro mondo.
Saranno vere o non, piuttosto,
immagini virtuali?
E? reale, invece, una donna formosa
che spinge una carrozzina.
Porta il velo sul capo
ma non riesce a nascondere
i capelli neri come la notte.
Tra le pieghe della lunga veste
s?accendono a tratti metallici luccichii.
Sembra il colore dell?oro
e come tale lo archivio.
La sua vera ricchezza ? nella carrozzina
dove due grandi occhi rotondi
si prendono tutto lo spazio.
Arrivano echi di flauti e percussioni.
Sembrano due stelle accese
nella notte buia
e dicono di volere il futuro
che certamente avranno.
Non mi resta che assentire
mentre, lentamente, cala il sipario.
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