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Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 giovedì, 21 agosto 2008 11:29
Il grande fiume
Su un prato, in montagna,
una piccola polla d?acqua
s?apre a fatica la strada
nella terra nera e grassa.
Ristagna, indecisa,
formando una larga pozza,
ma, presto trova la strada
per iniziare un lungo cammino.
Come tutti i bambini appena nati
non ha forza e, soprattutto,
non ha l?esperienza
per superare i continui ostacoli.
Cos?, trovando un sasso sulla via,
prova ad aggirarlo e,
cadendo in una buca,
attende paziente di riempirla.
Strada facendo trova altri rivoli
che gli danno vigore
e il pendio gli fa accelerare il passo.
La giovent? sempre si presenta con arroganza.
Comincia a saltare,
lanciando in aria spruzzi gioiosi,
smuove le pietre e allarga le fessure
aprendosi la via tra le rocce.
Anche la giovent? passa in fretta.
Con un ultimo salto spumeggiante
si ritrova sul piano dove
l?attende l?ultima prova.
Nell?et? matura si riflette di pi?
ed anche il piccolo rio, ora diventato un fiume,
rallenta la corsa e si distende
disegnando anse larghe e tranquille.
Ora scorre lento e conosce gli uomini,
esseri strani e imprevedibili.
Sente le loro barche sulla pelle
e vorrebbe parlare con loro.
Si esprimono in un?altra lingua
ed hanno ritmi diversi.
Capisce, allora, d?essere diventato vecchio
e sente avvicinarsi la fine.
Con un ultimo sforzo
cerca di raggiungere la meta
ma le forze gli mancano e
non governa pi? le sue acque.
Il grande fiume si divide
in diversi corsi d?acqua
quasi volesse tornare in punta di piedi,
per non disturbare, nella casa del padre.
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