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Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 venerdì, 24 luglio 2009 15:13
L'orgoglio del poeta
Anche il poeta s?interroga
e non trova risposta alla sua paura.
Si chiede se serve a qualcosa
oppure se la sua fatica ? inutile
Si guarda attorno
e, tra la gente, trova solamente
sguardi di sufficienza
se non, addirittura, cenni arroganti di fastidio.
Poi, in un caldo meriggio d?estate,
all?ombra di un arancio in fiore,
si assopisce lentamente,
cullato dal ronzio festoso delle api.
Dalle brume del tempo
affiora una figura antica,
? il sommo poeta che tutto cant?
della vita e morte degli uomini.
Mi fiss? con occhi di brace
Ed io, facendomi piccolo oltremisura,
cercavo di nascondermi
a tanta sovrumana grandezza.
Sciocco di un piccolo uomo
mi apostrof? con voce irosa,
mentre il viso si atteggiava a un paterno sorriso:
Apri le orecchie e il tuo cuore.
Tutti gli uomini esercitano un?arte:
l?ingegnere,il muratore, il medico
cos? come il falegname e il meccanico
tutti producono oggetti o servizi.
Il poeta usa per la sua arte le parole
e con esse crea immagini, storie ed
emozioni che, da sempre, sono
il cibo dell?anima.
Quando solo con le parole
riesci a creare la tenerezza
di un uccellino pigolante nel nido
oppure la grandiosit? di una bufera sul mare
Quando fai sembrare dolce il dolore
e descrivi l?odio e l?amore
allora capirai l?utilit? del poeta
che diventa per miracolo,quasi come Dio, un creatore.
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