POESIA DELLA SETTIMANA
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674) Fulvio Maiello  Maschio
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Trento
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sabato, 8 agosto 2009 16:14 Invia E-mail

Sicilia

Avvinto con funi tenaci
ad una terra aspra e antica,
vado, errante per il mondo,
schiavo di una malia.

Sassi bruciati dal sole
che nascondono fresche sorgive
dove, lontano da occhi indiscreti,
esplodono piante e fiori.

Distese sterminate di piccole viti
che attraversano in file ordinate
valli e colline e solo qualche fico
si erge, qua e l?, a guida della verde armata.

E? una terra che non ha bisogno degli uomini.
Essa vive, parla e respira con gli dei
dalle rive spumeggianti del mare
alle nere pendici dei monti fumanti,

Tutto d? senza nulla chiedere
come i contadini silenziosi ben sanno
quando tornano al vespro alle case.
cullati dallo stridio delle ruote dei carri

So di appartenerti
come il gregge al pastore
e vorrei trovare parole alate
per cantare di te, Sicilia mia.

Fulvio Maiello- 8 agosto 2009
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