|
 giovedì, 4 febbraio 2010 15:17
Ed il tuo viso dava luce al sole
Con giochi d’artista e
le sue carte truccate, beffardo,
la tua nitida bellezza ancor più
ricca di intemperie, esalta
Il destino e, cinico, colora la mia goffaggine,
come valigia a traino ed inutile zavorra.
E leggo ancora in quelle pagine
di quando ti sfioravo e
tu mi stavi accanto, di quel tempo
in cui era il tuo viso a dare luce al sole,
di quel tempo in cui mi sorridevi e
mi s’infiammava il cuore, muto
per non turbare simile bellezza.
“Il banco batte, non c’è carta” -
mi sembra udire dal croupier - ed
anche le fiches sono finite!
Ma, se la partita è persa, è
solo colpa mia e non di quei pigiami
mai indossati!
|