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Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 venerdì, 7 gennaio 2011 10:15
LA CANZONE DELL’AMORE
Occorrono parole alate,
che non è facile trovare,
per parlare dell’amore.
S’annuncia con un concerto festoso
di campane lontane
nella luce bianca del mattino.
Ci sono stupore e meraviglia
nell’animo ancora intorpidito
dalle brume della notte.
Tutti guardano a oriente
dove, lentamente, il cielo si colora
cercando una risposta ai perché.
Il sole sorgente è muto,
indaffarato com’è ad accendere
le gocce di rugiada sulle foglie.
E’ quasi pronto il proscenio
e una campanella s’affretta
a richiamare i distratti spettatori.
Il sole ora è alto nel cielo
e irraggia un calore crescente
su uomini e cose.
Ognuno facilmente comprende
come sia dolce e piacevole
abbandonarsi al languore dei sensi.
Bisogna fare in fretta
perché il tempo passa veloce
e non perdona i distratti e gli indecisi.
Quando un grande disco rotondo
arrossa il cielo a occidente
la stagione dell’amore s’avvia al tramonto.
Non resta allora agli spettatori,
ora spauriti e con l’ansia nel cuore,
che attendere amore il giorno successivo.
Fulvio Maiello. 7 gennaio 2011
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