POESIA DELLA SETTIMANA
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926) Ezra Pound  Maschio
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mercoledì, 8 giugno 2011 08:06

TESTAMENTO SPIRITUALE


Ciò che sai amare rimane, il resto è scoria
ciò che sai amare non ti sarà strappato
ciò che sai amare è il tuo vero retaggio
il mondo, quale? Il mio, il loro
o di nessuno?

Prima venne la vista, poi diventò palpabile
Eliso, fosse pure in quell’antro d’inferno,
ciò che tu sai amare è il tuo vero retaggio
ciò che tu sai amare non ti sarà strappato.

La formica è centauro nel suo mondo di draghi.

Deponi la tua vanità, non è l’uomo
che ha fatto il coraggio, o l’ordine o la grazia,
deponi la tua vanità, dico, deponila!

La natura t’insegni quale posto ti spetta
per gradi d’invenzione o di vera maestria,
deponi la tua vanità,
Paquin, deponila!

Il casco verde tua eleganza offusca.

“Padroneggia te stesso, e gli altri ti sopporteranno.”

Deponi la tua vanità
sei cane bastonato sotto la grandine
tronfia gazza nel sole delirante,
mezzo nero mezzo bianco
tu non distingui fra ala e coda
giù la tua vanità
spregevole è il tuo odio
che si nutre di falso,
deponi la tua vanità,
sollecito a distruggere, avaro in carità,
deponi la tua vanità
dico, deponila!

Ma avere fatto piuttosto che non fare
questa non è vanità
aver bussato, discretamente,
perché un Blunt ti apra
avere colto dall’aria una tradizione viva
o da un occhio fiero ed esperto l’indomita fiamma
questa non è vanità.

L’errore sta tutto nel non fatto,
sta nella diffidenza che tentenna …


(Ezra Pound, da Canti Pisani)
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