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carlo |
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 lunedì, 19 dicembre 2011 22:53
Nutro l’argilla
Con il peso delle parole scarne, essenziali
Vorrei sollevarla
Rinforzandola con la luce che unisce l’urina alla fiamma
Segnata da effetti di proprio sangue
La sfioro leggera con l’estrema lembo della dita
Pensando a Dio
Al rapporto privilegiato fra le stimmate
E le profonde incisioni nel mio braccio teso.
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