Per la PACE in ricordo di RACHEL CORRIE
Rachel
Corrie è stata uccisa da un bulldozer israeliano qualche giorno fa. Forse
lo sapete già, la notizia è andata sui tg. Vederla in viso è
un po' diverso... Era una studentessa dellUniversità di Olympia
(Washington), e faceva parte del movimento per la giustizia e la pace. ...
Gabriele Bertagnoli - Dip. Ingegneria Strutturale e Geotecnica - Politecnico
di Torino
tel: 011 5644887 - fax: 011 5644899.
Pochi giorni fa a Gaza, ha perso la vita una giovane pacifista, Rachel Corrie
di soli 23 anni. Era una studentessa dellUniversità di Olympia
(Washington), e faceva parte del movimento per la giustizia e la pace.
Con la sua associazione pacifista aveva organizzato iniziative in occasione
dellanniversario dell11 settembre, per ricordare sia le vittime
delle stragi, sia quelle della guerra in Afghanistan.
Questanno Rachel aveva deciso di passare dalla teoria allazione,
andando nei territori palestinesi occupati , dove si era unita allISM
Movimento Internazionale di Solidarietà.
Con questo gruppo partecipava ad azioni, per bloccare i bulldozers israeliani,
che abbattevano le case, nei territori palestinesi occupati.
Agli amici in diverse email aveva scritto: Abbattono le case anche se
si trova la gente dentro, non hanno rispetto di niente e di nessuno
Il 16 Marzo in unazione a Rafah nella striscia di Gaza, Rachel era con
i suoi amici per cercare di opporsi alle demolizioni.
Era sulla traiettoria del Bulldozer, il conducente lha vista, ha
proseguito e le è passato sopra ha dichiarato Joseph Smith, militante
pacifista americano.
Il bulldozer lha ricoperta di terra e poi lha schiacciata
ha aggiunto Nicholas Dure, unaltro suo compagno
I compagni hanno cercato in tutti i modi prima di fermare il bulldozer,
e poi di prestare i soccorsi, ma non cè stato niente da fare.
Rachel Corrie a soli 23 anni ha perso la vita, mentre difendeva, con il proprio
corpo e le sue idee, il diritto dei cittadini palestinesi ad avere unabitazione
ed una terra.
Le autorità israeliane hanno dato diverse giustificazioni dellaccaduto
tutte smentite dalle documentazioni fotografiche e dai testimoni.
La giovane è stata uccisa a sangue freddo in modo barbaro, mentre si
interponeva in modo pacifico.
Rachel e i suoi compagni, hanno denunciato: che ogni giorno decine di case vengono
demolite nella striscia di Gaza, che i bulldozers hanno danneggiato i
pozzi di acqua dolce nella Municipalità di Rafah e che gli stessi non
potevano essere riparati dai tecnici palestinesi, senza esporsi al fuoco israeliano.
Molte sono state le iniziative per ricordare Rachel a Olympia (Washington),
negli Stati Uniti e nei territori palestinesi occupati.
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[... ] Perché è una bufala
Tutte le varianti di questo appello hanno in comune un concetto: l'additivo
più pericoloso sarebbe l'E330. Ma basta consultare una qualsiasi fonte
di settore per scoprire che l'E330 è in realtà l'acido citrico,
quello che si trova in natura nelle arance e nei limoni. Da solo, questo errore
grossolano basterebbe a dimostrare la totale inaffidabilità della lista.
Ma come mai l'appello circola con i nomi degli ospedali? Semplice: qualcuno
gliel'ha appiccicato per rendere più credibile la storia. Infatti le
varie fonti citate (ospedale Villejuif, professor Tubiana, Centro Tumori di
Aviano) hanno smentito più volte (invano) di aver mai prodotto una lista
di questa natura.
Ecco la smentita del Centro Tumori di Aviano, raccolta dal CICAP
: "In realtà è da parecchio tempo che se ne sente parlare.
Sapevamo che era un falso, una leggenda metropolitana, ma per sicurezza abbiamo
girato la domanda al direttore del Centro anti-tumori di Aviano, professor Umberto
Tirelli, che così risponde: 'è un noto falso che gira ormai da
un decennio'".
Presso un sito gestito dall' Associazione Vegetariana Italiana e quindi difficilmente
sospettabile di complotti chimico-industriali) trovate una lista esauriente
degli additivi alimentari, che indica i nomi delle sostanze corrispondenti ai
codici dichiarati "tossici". Nonostante i nomi inquietanti sono invece
tutti prodotti ammessi (entro certi limiti di dosaggio) per uso alimentare:
*
E102 Tartrazina (colorante)
*
E110 Giallo tramonto FCF giallo arancio S (colorante)
*
E120 Cocciniglia, acido carminico (colorante)
*
E123 Amaranto (colorante)
*
E124 PoncISBN4R-rosso cocciniglia (colorante)
*
E127 Eritrosina (colorante)
*
E220 Anidride solforosa (conservante)
*
E221 Sodio solfito (conservante)
*
E230 Difenile (conservante)
*
E339 Sodio ortofosfati (sinergisti degli antiossidanti)
*
E250 Sodio ortofosfati (conservante)
*
E251 Sodio nitrato (conservante)
*
E252 Potassio nitrato (conservante)
*
E311 Ottile gallato (antiossidante)
*
E313 (non trovato in nessun elenco)
*
E320 Butile-ossi-anisolo (BHA) (antiossidanti)
*
E321 Butile-ossi-tolulo (BHT)
*
E407 Carragenine
*
E450 Fosfati e polifosfatiFra gli additivi dichiarati come "sospetti"
troviamo inoltre altre sostanze che è invece assai difficile considerare
pericolose una volta che si sa il nome associato al codice numerico: E141 (complessi
rameici di clorofille e clorofilline), E153 (carbone vegetale), E150 (caramello).
Ma la lista contiene davvero alcune sostanze tossiche!
E' vero. Ma qui, come sempre, occorre chiarire la questione del dosaggio non
considerato. Qualsiasi sostanza è tossica se ingerita in dosi sufficienti.
Anche l'acqua e il peperoncino. Per contro, qualsiasi sostanza è innocua
se ingerita in dosi sufficientemente piccole. In altre parole, non esistono
sostanze "tossiche" in sé e per sé: dire che una sostanza
è tossica senza far riferimento al dosaggio è soltanto fumo negli
occhi.
Il buon senso ci induce a considerare tossica o non tossica una sostanza se
ha effetti nocivi quando viene assunta in dosi che possono capitare nella vita
di tutti i giorni. Ad esempio, l'acqua non è considerata tossica perché
normalmente si beve a bicchieri. Ma dieci litri d'acqua, ingeriti rapidamente,
possono schiantare l'organismo (per sovraccarico ai reni, ad esempio). Per contro,
tutti consideriamo tossica la candeggina perché immaginiamo di ingerirne
una cucchiaiata o un bicchiere. Ma un milligrammo di candeggina (una gocciolina)
probabilmente non farebbe gravi danni (non ci provate, però, non vi voglio
sulla coscienza). Logicamente, se una sostanza è considerata tossica,
è meglio ingerirne il meno possibile, ma sotto certe dosi non c'è
alcun effetto tossico. L'importante è sapere quali sono queste dosi e
fare in modo di restare al di sotto di esse, scoprendo quali prodotti le contengono.
Come se non bastasse, per decidere a che dosaggi una sostanza è tossica
bisogna anche considerare due altre cose: l'intossicazione cronica, ossia quella
prodotta dal ripetuto assorbimento di piccole quantità di per sé
non tossiche, e l'"effetto sinergico", ossia il risultato di possibili
interazioni fra la sostanza sotto esame e le altre sostanze presenti nel prodotto.
Un bel pasticcio, insomma.
I commenti di alcuni lettori vanno interpretati alla luce di questa premessa
prima di prendere decisioni in proposito. Inoltre va considerato che alcuni
di questi additivi hanno funzioni preziose: per esempio, evitano che i prodotti
ammuffiscano e quindi producano sostanze tossiche in dosi letali (il caso tipico
è la conserva della nonna, tanto ma tanto genuina e senza additivi, che
però uccide per botulismo).
*
Ad esempio, un lettore (ingarr) nota che l'elenco include il difenile (E230),
che viene ammesso "solo sul presupposto che l'assunzione media giornaliera
possa essere inferiore a 0,005 g/kg peso corporeo."
*
Un altro lettore (munehiro, un chimico) segnala che la lista contiene l'E220
(anidride solforosa) e l'E221 (sodio solfito), e commenta "sono più
che altro usati nell'industria saccarifera come decoloranti per fare lo zucchero
più bianco (più è bianco più è alta la qualità
e più costa, per applicazioni speciali tipo confetti et similia), nonché
come batteriostatici. Il residuo di solfiti é regolato per legge e ci
sono controlli alquanto severi sul tasso medio e su linea di produzione di solfiti."
A proposito del difenile (E230), nota che "questo viene più che
altro usato non come conservante quanto come pesticida, specie su limoni e arance.
Non è miss Italia, dal punto di vista della tossicità, quindi
se questa frutta non viene da coltivazione naturale è sempre prudente
lavarla _bene_ ed evitare di usarne la scorza, specie in bevande alcoliche (che
solubilizzano meglio il bifenile come tale)".Sono considerazioni sensate
e pratiche, senza allarmismi, e ben diverse da quelle fatte dall'appello, che
invece vorrebbe concentrare la nostra attenzione sull'acido citrico presente
nel succo degli agrumi. Prima di scegliere cosa fare a proposito degli additivi
presenti nei cibi, vi conviene fare un'indagine seria e magari più dettagliata
della mia. Non vi conviene certo basarvi su una lista scopiazzata e redatta
da chissà chi. La salute è importante, non giocateci.
Ma che male fa diffondere una catena di sant'Antonio?
*
Tanto per cominciare, il povero professor Tubiana, citato nell'elenco come fonte,
è stato costretto a sporgere denuncia contro ignoti per difendersi dalla
diffamazione.*
Vale la pena anche di pensare alle aziende i cui prodotti, citati incolpevolmente
nell'appello, sono stati boicottati dai consumatori. Quanti lavoratori avranno
avuto il posto di lavoro a rischio grazie alla creduloneria e all'imprudenza
della gente?*
Che dire poi del vero e proprio panico inutile prodotto da questa lista, come
raccontato ad esempio dal giornale Il mattino del 9 maggio 2000:
"Alla paginetta fitta fitta, con intestazione Centro antitumori di Aviano
(Pn), manca solo il simboletto delle sostanze radioattive per accrescere la
preoccupazione. Reca un elenco di alimenti e bevande di uso comune "contenenti
additivi tossici" da mettere al bando. Un documento falso che, però,
non si sa come, è stato distribuito dallEsercito a centinaia di
militari nelle caserme degli alpini della Brigata Julia. Quel foglio, recante
il numero di protocollo e di data dei vari comandi di battaglione, è
passato di mano in mano. Dai militari alle famiglie, quindi agli amici e sta
discendendo la Penisola riprodotto in fotocopia. Insomma lo Stato maggiore degli
alpini lo avrebbe scambiato per autentico e diffuso nelle mense e negli spacci
militari. Ufficialmente nelle caserme non è ancora giunto un "contrordine"
circa il suo blank, per cui sono a migliaia ad evitare lacquisto di
buondì, merendine di note marche, bibite e aperitivi con tanto di nome,
caramelle e finanche alcuni tipi di sigarette. Un ghiacciolo al limone è
addirittura indicato come il più pericoloso perché conterrebbe
il "famigerato" additivo E330.
Solo i più smaliziati hanno telefonato al Centro di riferimento oncologico
di Aviano, uno dei più prestigiosi istituti nazionali di ricerca sui
tumori.
"Siamo tempestati di telefonate - dicono al Cro -: naturalmente si tratta
di un falso. Quel documento non ciappartiene e contiene, del resto, una serie
di menzogne senza alcun fondamento scientifico". "Per fare un esempio
- aggiunge la dottoressa Maria Parpinel del Cro di Aviano - in realtà
ladditivo E330 non è altro che acido citrico, componente naturale
di numerosi alimenti ed utilizzato nellindustria alimentare per le sue
proprietà antiossidanti".
Ma come è possibile che lEsercito sia caduto in un tale inganno
ed abbia addirittura distribuito il documento alla truppa? "In effetti
- conferma il colonnello Beraldo, comandante del 14° reggimento alpini -
il documento ci è giunto per le vie gerarchiche un mese e mezzo fa. Si
raccomandava di riprodurlo in fotocopia e distribuirlo allo spaccio. Così
abbiamo fatto. Le confesso che anchio mi sono preoccupato ed ho raccomandato
in famiglia di non far uso di quei prodotti. Poi ho letto sul giornale una smentita
del Centro oncologico ed ho capito che si trattava di un documento falso".
Ma quel trafiletto, apparso su Il Gazzettino, lo hanno notato in pochi. Non
lo hanno notato affatto i militari che sono poi rientrati a casa tantè
vero che ieri, a Caserta, un soldato di leva si è rivolto alla redazione
de Il Mattino preoccupato perché aveva mangiato un alimento contenente
gli additivi messi al bando."Quindi, per favore, pensateci due volte prima
di propagare appelli che non avete verificato.
Commenti dei lettori
Ricevo e volentieri pubblico questa segnalazione di un lettore (ingarr, marzo
2002):
"...due tabelle credibili, esaurienti, ed omogenee fra loro, che consentono,
anche dopo una breve scorsa, di formarsi un'idea sull'argomento. Devo solo precisare,
se necessario, che gli estensori non sono certo di parte legata all'industria.
I siti di provenienza sono:
*
http://www.rovax.com/dotcom/biorama/Pagine/ADDITIVI%20ALIMENTARI.doc
*
www.stefanoapuzzo.it/4sberle/Additivi.pdf
Per quanto riguarda il difenile (o bifenile od, in inglese, Diphenyl) E230,
tossico, usato come antimuffa per le carte che avvolgono gli agrumi e che viene
in parte assorbito dalla buccia, uno spunto per battute "noir" si
trova in alcuni siti, dove si mettono in guardia i consumatori sul "limoncello",
liquore oggi così in voga, in quanto potrebbe essere stato confezionato
con agrumi "protetti" con tale sostanza."
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(C) 2002 Paolo Attivissimo. Distribuzione libera purché senza scopo di
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