Da: Libreria Editrice
Urso - Avola <info@libreriaeditriceurso.com>
Data:
Venerdì, 22 dicembre 2000 0:24
Oggetto: solo dieci libri, per favore.
SOLO
DIECI LIBRI
Abbiamo in commercio
in Italia circa quattrocentomila libri e ogni anno si pubblicano all'incirca
sessantamila libri; pare poi che in Italia i buoni lettori, cioè quelli
che cercano nel libro l'alta qualità letteraria, siano cinquantamila
(e sembra che questa cifra sia fra le più alte in Europa); i restanti
Italiani che leggono sembra siano qualche milione, ma pare leggano libri non
buoni...
Ma come si fa a
dire quali siano i libri buoni, o non buoni? Le opinioni sono diverse ( e tutte
legittime...), ma il dato di fatto vero è che solo il 35/40 % della popolazione
legge almeno un libro all'anno. Ci sono sicuramente più scrittori che
lettori, ma come si fà a dimenticare lo scrittore argentino Jorge Luis
Borges, il quale amava dichiarare in pubblico:<<Sono più orgoglioso
dei libri che ho letto che dei libri che ho scritto>>?
Ci vorrebbe forse
una prigione per debiti, non monetari, ci si guardi bene, ma per debiti di lettura!
Perché non hai letto quel libro, o quell'altro? Perché non hai
terminato quel capolavoro?
In galera, vai
a scontare il tuo debito... il tuo debito di lettura!
Ma non è
così che vanno le cose di questo mondo e già John Ruskin ammoniva
che chi ama i libri vien sempre apostrofato "bibliomane", e non si dice cavallomane
di chi ama i cavalli.
Ora noi, impenitenti
addetti alla lettura ( pur in questa forma mediatica moderna di posta elettronica),
noi che facciamo parte di quella gente, che col libro è cresciuta, a
volte ci chiediamo com'è che accade che uno preferisca un libro anziché
un altro, com'è che si allunga la mano e si dica "questo è il
libro che voglio leggere"?
Se è vero
che amiamo i libri, possiamo onestamente dire che non sempre accade che siamo
stati noi a sceglierli, ma spesso sono stati loro a sceglierci, in una sorta
di magia. L'indimenticabile Leonardo Sciascia seppe descrivere questo, riconoscendo
ai libri un destino parallelo a quello degli uomini, anche se dagli uomini creato.
A questo punto
riteniamo possibile un gioco, una simulazione di catastrofe di fine millennio
prefigurata (nessuno più osa d'altro canto divertirci con invenzioni
religiose apocalittiche di fine del mondo e, allora, proviamo noi a giocare...in
piena coscienza);una catastrofe di natura non precisata incombe sull'Umanità
e a ognuno di noi è consentito, in un'ipotetica Arca di Noé, di
poter portare con sé solo dieci libri.
Li salveremmo dal
disastro e li vorremmo con noi perché non sapremmo farne a meno. Spiega
quali libri tu salveresti e perché,
preoccupandoti
di inserirli in un quadro coerente e convincente. Renderemo
pubblici di volta in volta i prospetti che ci arriveranno.
(L'iniziativa
avrà uno sbocco originale, che per ora non possiamo anticipare).
E' da qualche giorno
che abbiamo lanciato nella nostra pagina Internet questo messaggio e la prima
risposta che abbiamo ricevuto è la seguente:
QUESTI SONO I DIECI LIBRI DA
"SALVARE",
SECONDO GIUSEPPE
SPATOLA, di Avola (presso c.mangiagli@tin.it):
- PER CHI SUONA
LA CAMPANA di E. Hemingway
Dopo aver letto questo capolavoro della letteratura
contemporanea, per il significato altamente eroico,
di un giovane intellettuale volontario nellesercito antifranchista,
il cui compito è quello di far
saltare un ponte. In questo libro, conta che al dì là di ogni
violenza ci siano pace e libertà e
che gli uomini non si rassegnino mai al dolore e allumiliazione di pesanti
dittature e di ogni processo antidemocratico.
- ON THE ROAD
di J. KEROAUC
Un romanzo che risalta il "mito
della strada, del viaggio" come conoscenza e liberazione interiore
e spirituale, nel quale i personaggi vivono come vagabondi, si ubriacano di
alcool e di droga, passano da unautomobile
allaltra, schiacciando lacceleratore fino a bucarsi le
suole delle scarpe sfogando la loro avidità di vita, di ansie, di assoluta
ricerca, in unintensità spesso
apparentemente senza ragione. Un mito di libertà senza tempo.
- LE PORTE DELLA
PERCEZIONE di A. HUXLEY
Il tema fondamentale di questo libro,
diviso in due saggi è lindagine filosofica intorno alla natura
delluomo. E infatti Huxley, che ci riferisce del suo "sé"
segreto, avvalendosi delle sensazioni percettive procurategli dalla mescalina,
un principio attivo di una droga già nota dai tempi antichi agli indiani
del Messico. In questi esperimenti lautore arriva a vedere un nuovo
stato delle cose, visioni che si contrappongono
ad una ricerca interiore di "un mondo nuovo".
- A CLOCKWORK ORANGE
di A. BURGEES
Burgees autore di "Arancia meccanica",
mette in evidenza un importante dilemma morale al lettore: la storia ha due
livelli. È più immorale togliere ad un uomo la libertà
imprigionandolo o invece trasformandolo in un robot, senza sensazioni, né
sentimenti? La morale di questa grandissima opera, è che alla fine
la società con i suoi mezzi, è nonostante tutto più violenta,
repressiva e spietata di ogni efferato gesto violento di un singolo individuo.
- LA CADUTA DELLAMERICA
di A. GINSBERG
Raccolta di poesie registrate in automobile,
aereo, treno, alternando le immagini ai titoli di giornali al tempo della
guerra in Vietnam. Allinizio di questa raccolta di poesie, cè
una dedica sentita e sincera dellautore a Walt Whitman. Ginsberg polemico
fino allestremo, con un linguaggio tagliente, corrosivo, ci descrive
lAmerica spietata e cinica, consumistica, noncurante dei problemi sociali,
degli emarginati, delle minoranze, ma molto conciliante con il potere in tutte
le sue forme.
- QUALCUNO VOLO
SUL NIDO DEL CUCULO di
K. KESEY
Metafora trasparente delle insidie subdole
che nasconde le istituzioni americane, questo libro può essere letto
come una metafora-ancora più profonda- sulla questione planetaria della
sopraffazione e della repressione delle istituzioni sui deboli. Ma questo
libro, insegna come ci sarà sempre qualcuno che lotterà contro
ogni tipo di costrizione, anche a costo della vita per il trionfo della libertà.
- FAHRENHEIT 451
di R. BRADBURY
Lautore in questo libro esplora
con grande abilità e con uneccessiva dose di sensibilità
lutopia negativa, nella quale non si descrive uno stato democratico,
ma uno stato autoritario, che sente il bisogno di bruciare i libri e la carta
stampata, perché crede che portino luomo alla disperazione e
allinfelicità. Nel fuoco lautorità, "vede"
lunica soluzione, un elemento purificatore da contrapporre al potere
sovversivo della lettura.
- THE NAKED LUNCH
di W. BURROUGHS
È come avere limpressione
di vivere in un Inferno: è un mondo spietato, con incubi di brutalità,
di tortura e di morte; incubi della sofferenza dellumanità afflitta
da alienazione, torture psichiche e da massacri fisici, totalitarismo, razzismo
antiomosessuale, lavaggio mentale, questo è quello che descrive lautore
in questo romanzo.
- STORIE DI ORDINARIA
FOLLIA di C. BUKOWSKI
Storie "underground", ciniche,
visionarie, sostanzialmente realiste del riflesso mostruoso di molte città
americane. Lautore con le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso
perennemente in furore; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche
vincita
Un pazzo beffardo, tenero, candido, i cui racconti scaturiscono
da esperienze dure, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.
- CENTANNI
DI SOLITUDINE di G. G. MARQUEZ
Un capolavoro che testimonia una cultura
alimentata da un forte e profondo rapporto con il mito. Marquez riesce in
questo libro, a liberare dal folklore, dalla denuncia politica fine a se stessa
unampia zona dellimmaginazione ispano-americana, del patrimonio
di valori, speranze e passioni di un intero continente perseguitato dalloppressione
di ferree dittature.
Scelta
e considerazioni fatte da Giuseppe Spatola( presso
c.mangiagli@tin.it) e pervenute a noi il 14.12.2000.
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