I LIBRI SCRITTI DA ANTONIO CALDARELLA

La luna...copertina ''Detto tra noi''
Copertina Caso Gallo Copertina blocconotes

Antonio Caldarella, La luna sfogliata dal vento (collana Araba Fenice n. 5), 1991, 8°, pp. 56, ill., € 10,00 – ISBN 978-88-6954-196-4compra
Antonio Caldarella, Blocco notes d'artista (collana Blocco Notes n. 1), 1995, 16°, pp. 76, ill., ESAURITO
Antonio Caldarella, Un'ipotesi di messinscena del Caso Gallo
in Il caso Gallo (collana I quaderni dell'orso n. 1), 1997, 8°, pp. 52, ill., € 3,00 compra
Antonio Caldarella, Detto fra noi (collana Araba Fenice n. 20), 2007, 8°, pp. 64, ESAURITO

copertina ''Detto tra noi''Leggi e scarica gratuitamente "Detto fra noi", di Antonio Caldarella

"LIBRERIA EDITRICE URSO - AVOLA"
Corso Garibaldi 41 96012 Avola -Italia
 



 

 
 
La luna...

È difficile parlare di poesia e di poeti: oltre che nel convenzionale, si cade presto in discussioni antologiche e metafisiche. Anche perché ciò che scrive Antonio Caldarella non vale in quanto tale, ma per gli spunti che gli offrono un modo di abbrivio. Egli, per esempio, non intitola i brani e assai spesso esclude le maiuscole che indicherebbero un inizio, un inizio dopo una stasi. C'è, di immediata, quest'idea di un quaderno di annotazioni, quasi un susseguirsi di momenti frammentati che sono poi quegli stessi istanti del nostro raccapezzarci di essere umani. Momenti che si incollano all'emergere della sensibilità - visiva, olfattiva, tattile, uditiva e riciclati dalla parola: una parola "giusta", la sua, in questo stare tra l'immaginifico della cosa sentita e il suo trasferirsi nella cosa detta.

La sua "stranezza", per dirla un po' alla Sandra Penna, è tutta racchiusa in qualcosa di brusco che immediatamente lacera una stesura peraltro pacata: il paesaggio, come il pensiero, il sentimento, come il movimento, subiscono all'improvviso uno scarto violento che li allontana fino all'estremo limite della disposizione organica, fino al massimo sbilanciamento possibile da una sorta di equilibrio iniziale. L'immagine prima e il seguito di riflessioni che l'accompagnano vengono distorti verso una direzione, un senso di cui, all'inizio, non si poteva immaginare la destinazione. L'effetto gioca tanto più all'interno della nostra sensibilità che il materiale inventivo d'approccio è fatto di poche, semplicissime, cose e di elementi tratti fuori dalla più modesta quotidianità, come se in essa fossero trovati per caso, lì, davanti a sé, come quando s'apra una porta e le cose non vi saltino addosso, ma si presentino nel loro assetto più naturale e dunque, in fin dei conti, più convincenti. Che è vivere all'interno una fenomenologia delle "piccole cose".

E la torsione di questo modo di raccontare se stesso come frammento e quindi legato al nostro costante divenire "piccole cose", ci allontana stranamente da un clima che, a tutta prima, ci si aspetterebbe da tale scrittura, cioè quello "territoriale". Vi è anzi una anti-mediterraneità costante che cerca di dissipare arsure e asprezze per una più modulata presenza autunnale, intrisa di leggiadre malinconie, di progressive cancellature dell'ego che sostituiscono i fasti del tragico con una timida, tremula, quasi femminea mestizia, e anche una turgida sensualità. Entrambe riassorbite forse da quel tenue filo di Arianna che è l'indirizzo o l'evocazione dell'altro come persona, ma soprattutto come assenza pensata e che si sviluppa all'interno dell'insieme con una certa fragilità.

Vi è, mi sembra, infine, un modo particolare di scrivere dell'attore, diverso da altri modi. Prima che sulla carta, l'attore mette in bocca ciò che pensa o che sente; ne viene fuori un parlare, una sonorità diversa, fatta di timbri e soffiati diversi da quelli più comuni, che incide sulle cose una distanza, come un'eco, e più che un sussurro o un dire, un mormorarsele tra sé e sé.

 

Jean-Paul Manganaro

Antonio Caldarellalibr'avolaRIFLETTORI SUL VALORE DELLA POESIA
MANIFESTAZIONE “LIBR’AVOLA” 
AL MUNICIPIO DI AVOLA IL PRIMO DI UNA SERIE DI INCONTRI CON AUTORI LOCALI

Si inaugura oggi, presso la sala consiliare del Palazzo di Città, alle 17,30, il primo di una lunga serie di incontri dedicati alle opere e agli autori locali che hanno condiviso le attività culturali che ruotano attorno alla libreria Editrice Urso. A dare il via a questa nuova esperienza, un po' diversa dai soliti schemi e libera da condizionamenti, che ha come obiettivo fare emergere la memoria storica di una città e le intelligenze locali, sarà Antonio Caldarella, poeta, attore, regista di cui verranno presentate due raccolte di poesie, la più recente "Detto fra noi", la cui veste grafica è arricchita dei bozzetti sempre dello stesso autore, e "La luna sfogliata dal vento", pubblicata nel 1991. Dopo un lungo silenzio Antonio Caldarella riprende a scrivere, partendo proprio dal suo vissuto, spesso doloroso. E in questo percorso, quasi catartico, Antonio ritrova se stesso e il piacere di rapportarsi con gli altri. Il lettore diventa colui che ascolta il suo intimo sentire, le sue angosce, ma anche il riscoperto piacere della vita e dell'amore, nonostante "In tanti se ne sono andati, alcuni in silenzio, altri gridando...". E' stata la nipote ad averlo stimolato a riprendere a scrivere, il gusto e il piacere provato dalla bambina nell'odorare divertita il profumo della carta fresca di stampa lo ha indotto a riflettere sul valore del libro. "Ho deciso - (è questo vero cambiamento fra la prima raccolta e l'ultima) - di non rapportarmi più sull'esercizio poetico stilistico, ma solamente sulla vita quotidiana, ho voluto affrontare i grandi temi attraverso il vissuto, sperimentando formule letterarie adatte all'emozione condivisa". "In un momento in cui il libro sembra essere sempre più estromesso dalla vita di ciascuno, è interessante scoprire cos'è che rende privilegiato questo rapporto tra la lettura e la scrittura e viceversa, si deve leggere e scrivere, e solo scrivendo si può leggere meglio", commenta l'editore Francesco tirso. "Riprendere a scrivere un libro, nel senso di oggetto, in una empatia con il libraio indipendente, è stato stimolante, aggiunge Antonio Caldarella -. Cacciare fuori il dolore è stata un po' come l'altra parte della cura, quella dell'anima. E' stato importante ricominciare a condividere con gli altri i propri sentimenti, cosa che la malattia, soprattutto nella prima fase, aveva negato".


Gabriella Tiralongo

in "LA SICILIA" 22 dicembre 2007

Conoscere il poeta significa conoscere le parole del poeta
così si è espresso Libero D'Agata, parlando di Antonio Caldarella


libravolaPRESENTATO IL 22 DICEMBRE 2007 PER LIBR’AVOLA
L’ULTIMO VOLUME DI POESIA DI ANTONIO CALDARELLA

“Detto fra noi” la recente raccolta di poesie di Antonio Caldarella, dedicata “di cuore, o meglio di polmone, al professore Umberto Veronesi” e agli altri della sua équipe per averlo “riportato sull’isola… che c’è” ha convinto e commosso  il pubblico intervenuto numeroso alla presentazione avvenuta sabato scorso presso la sala consiliare del Palazzo di Città. “La condivisione dello scrivere - ha commentato l’editore Francesco Urso che ne ha curato la pubblicazione - fa sentire meno difficile il cammino di quanti decidono di consegnare alla poesia le emozioni dell’anima. Questa esperienza ci fa sentire meno soli in una città dove spesso si ha successo senza cultura”. “Conoscere il poeta, significa conoscere le parole del poeta - ha esordito l’ingegnere Libero D’Agata nella insolita veste di relatore-non relatore dell’incontro. Il mare, l’acqua in movimento, la spiaggia, le dune, il vento sono gli elementi della poesia di Antonio che danno il senso della realtà in movimento, così come il buio, la notte, l’ombra, vissuti non in modo pauroso, danno l’idea che il buio non è mai totale, ma interrotto dalla luce. Ed ancora la presenza tattile, le dita, gli odori che si sprigionano potenti testimoniano una realtà, quella di Antonio, in continuo movimento, spesso improvvisamente diversa dalla premessa”. Tema dominante nelle domande e negli interventi del pubblico: chi è il poeta? cos’è la poesia? a cui Antonio Caldarella ha risposto con estrema sincerità e semplicità: “Presumo che il poeta sia una parte della persona, è un tramite, è quella parte di me che si esprime e che cerca di ribaltare il tempo”. Fra il pubblico anche il sindaco Antonino Barbagallo che ha voluto salutare l’amico di gioventù e compagno di studi: “Sono con voi col cuore al di fuori della politica, perché questa è una serata che parla della nostra città”.
Antonio Caldarella, poeta, drammaturgo, attore e regista, ha conseguito la laurea in Scienze Politiche all’Istituto Orientale di Napoli. Lavora in teatro, cinema e televisione dal 1977.
Con la Libreria editrice Urso ha pubblicato nel 1991 “La luna sfogliata dal vento” (1991) accreditata dalla prefazione di Jean-Paul Manganaro, noto traduttore e critico letterario, professore all’Università di Lille, già professore alla Sorbona di Parigi città dove vive.


Gabriella Tiralongo
In LA SICILIA del 28-12-2007


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