27/6/02
" PALERMO DIMENTICA LA MAFIA "
Cari lettori, oggi si è svolta a Palermo una manifestazione
antimafia, indetta dai sindacati in ricordo delle stragi del 1992.Una
fantastica idea che però non ha attirato quella folla tumultuosa e
"civile" che vi sarebbe dovuta essere. Troppe le assenze, troppi i
cittadini che hanno preferito non esserci, troppa ancora una volta la
volontà di non cambiare! E' stato bello comunque, vedere i sindacati
uniti, almeno in questa occasione, per urlare contro la "Piovra". Un
unità che però è solo illusoria e momentanea, la realtà
infatti ci insegna che su altre tematiche, come il lavoro, c'è grossa
disunità. Ed anche contro la mafia c'è troppa divisione. La
politica fa di tutto per estraniarsi dal problema "mafia". I
cittadini, ancor peggio, disertano in maggioranza una manifestazione tanto
importante. Una situazione che porta solo forza a Cosa Nostra e a tutta la sua
politica del terrore. La mafia vive sull'indifferenza e sulla disunità
del popolo e soprattutto della "politica". Contro la mafia ci
vogliono leggi serie ma anche grande partecipazione popolare. Ha detto bene il
Procuratore Grasso: se i giovani disertano è perchè forse hanno
perso la speranza di poter ancora cambiare. Credo sia vero, la politica vuole
addormentare le idee per poi farle scomparire piano piano! L'importante
però è stare sempre vigili, perchè tutti i morti ammazzati
non siano morti invano, ma possano diventare seme di speranza contro tutte le
mafie, che con il sangue di tutti i "martiri" da loro trucidati,
hanno rivestito l'Italia intera! Parlamento compreso!
26/6/02
"MADRI DISPERSE NEL NULLA!"
Cari lettori, la madre dei due bambini annegati a Brissogne ha
confessato di aver aver ucciso lei i suoi due figli "innocenti".Una
strage che deve farci riflettere sui mali di cui soffre la nostra
società. Una madre uccide a sangue freddo e senza pietà i suoi
due figlioletti, ed uno dei due, solo di 21 giorni. Un azione tanto terribile
quanto allarmante. Non è la prima volta che leggiamo di notizie tanto
tristi e tragiche. Credo che se una donna arriva a tanto, ha in se qualcosa che
si chiama "malessere per il vivere". Un malessere che dev'essere
analizzato con estrema profondità da chi studia queste problematiche, ma
soprattutto dalla società intera, a cominciare dalla politica e da chi
governa i popoli. Una politica sociale e di assistenza maggiore, credo possa
aiutare chi si trova a volte davanti ad un muro da cui non sa sfuggire se non
con gesti estremi. La società è malata, questa è una
realtà su cui meditare e pensare. Le parole, le troppe parole di psicologi
improvvisati e sociologi interessati, non servono più a molto. Bisogna
che lo stato stia più vicino ai suoi cittadini, e chissà che
tanti "innocenti" non sarebbero ancora qui tra noi.
21/6/02
" NAPOLI, L'ENNESIMO AGGUATO ALLA REPUBBLICA"
Cari lettori, altri tre morti nelle vie di Napoli. Altri tre morti
a carico della nostra Repubblica.In un certo senso, tre morti annunciate
dall'indifferenza della politica e dall'ipocrisia di chi fa finta che nulla di
simile può accadere in Italia nel 2002. La camorra uccide, e tutte le
sue vittime vanno a morire ai piedi della Repubblica Italiana e delle
Istituzioni, come fosse una cosa normale. Morire per strada, morire per
l'onore, morire per uno "sgarro", a Napoli è cosa normale.
Com'è normale in certe zone del Sud Italia. Di quell'Italia che
abbandonata dallo Stato non riesce più, se mai ci ha provato seriamente,
ad alzare la testa contro chi uccide i suoi figli. Uomini e donne assassinati
tra la folla e spesso accompagnati da morti innocenti che con quella vita
"balorda" nulla avevano a che fare. La mia Napoli(mia per origini),
martoriata ed umiliata, dalla violenza criminale ed assassina di un gruppo di
persone che non crede alla legalità. Sarebbe bello se i nostri cari
parlamentari invece di proporre dibattiti sull'eliminazione dell'Italia dai
mondiali,cosa per altro meritata, fossero tanto seri da "dibattere"
sulla questione criminalità organizzata in Italia. E sarebbe pure bello
se finalmente il governo cominciasse a fare leggi serie e credibili contro la
malavita. Il popolo ha paura, è inutile rasserenarlo con sorrisi e
parole buone. La criminalità fa il suo gioco da sempre e da sempre
sparge sangue , spesso innocente, tra le speranze di un popolo da troppo tempo
schiavo dello Stato Padrone!
18/6/02
" BERLUSCONI GIUDICA I GIUDICI "
Cari lettori, che tra governo e giudici fosse guerra, lo si era
capito fin dagli inizi dell'attuale legislatura. Ma è vergognoso e credo
ai limiti della costituzionalità, sentir dire al premier in carica
" ora i giudici li sistemo io"(fonte Adnkronos)! Una frase che
sarebbe solo una "frase" innocente se non fosse stata a dirla
Berlusconi in persona. La guerra, come amo definirla, del governo contro i
giudici, specie milanesi, va avanti senza battute d'arresto. Si vogliono fare
riforme contro la legalità. Si vogliono dividere le carriere per mettere
sotto custodia l'azione penale, che deve invece rimanere libera ed
obbligatoria! "Berlusconi & Company" vogliono a tutti i
costi smantellare forse l'unico presidio per la legalità rimasto
inItalia: la magistratura!Il procuratore capo di Milano, Gerardo d'Ambrosio
ribatte all'attacco dicendo che le intenzioni governative sono state sempre ben
chiare. In Italia chi fa la cultura della legalità, come molti giudici,
viene messo alla gogna, mentre chi come dell'Utri, "presunto" mafioso
e parlamentare di Forza Italia pretende, con il plauso del Premier, di fare un
manifesto della cultura di destra,viene addirittura applaudito dai più!
Che fine ha fatto lo stato di diritto?
11/6/02
" TRASFORMIAMO I MISSILI IN GRANO "
Cari lettori, i dati parlano chiaro: ogni 4 secondi una persona
muore di fame (Secolo XIX del 11/06/2002). Cifre vergognose, cifre che non
lasciano dubbi sulle colpe e responsabilità che investono i potenti del
mondo. Ci vorrebbe poco per dare una semplice speranza di vita a questi milioni
di persone che ogni anno muoiono di fame. Morti ancora più
atroci dei più atroci campi di sterminio; morti bianche che
non possono passare inosservate. Queste morti hanno molti, troppi
mandanti: i paesi ricchi e le loro politiche iperliberiste ed aggiungo
"schiaviste" nei confronti di queste genti affamate. Facile
sfruttare i governi deboli, ed ancor più facile sfruttare la debolezza
democratica della maggior parte dei paesi africani, per poter allungare poi le
proprie unghie "assassine" sulle vite di questa povera gente. Quante
assenze al vertice FAO?! Troppe e tutte con un nome e cognome, a
cominciare dall'assenza di Bush, una mancanza che pesa come
"piombo" su tutto il mondo. Se Bush usasse la sua forza economica per
aiutare i paesi poveri, le cose sarebbero diverse. Ed invece la sua
"follia" sta "lasciando" al mondo un triste
patrimonio.E' l'ora che i milioni di dollari per fare missili diventino grano
per chi ha fame! Se così non sarà allora continueremo a fare solo
ipocrisia, e la gente a morire di fame, magari senza ancora avere un nome!
9/6/02
"ISLAMICI IN POLITICA"
Cari lettori, a Milano si è formato il primo partito
islamico d'Italia (fonte "Metro" del 07/06/2002), e subito Alleanza
Nazionale ha gridato allo scandalo. Credo che la democrazia contempli anche un
eventuale partito islamico all'interno dell'arena politica, anche se la
sua nascita non mi esalta ed anzi mi preoccupa. Però non accetto
l'ipocrisia di AN che fino a ieri(o forse anche oggi!), urlava al razzismo ed
al fascismo! Vorrei chiedere ai politici e politicanti di AN perchè non
fanno una petizione contro Forza Nuova che regolarmente inneggia al razzismo e
contro gli immigrati. Forse non è anch'essa contro la legge? Ma come si
sa in Italia ogni scusa è buona per fare politica e magari
guadagnare qualche voto! Non fu Berlusconi a parlare di razze superiori ed in
particolare di quella Occidentale? La memoria non s'inganna e credo
bisognerebbe finirla di demonizzare i musulmani come popolo e come religiosi.
Ognuno deve esprimere ciò che crede, l'importante è farlo in modo
democratico. Ed allora prima di giudicare, AN aspetti i fatti, e invece di
perdere tempo a scrivere a Ciampi, pensi a lavorare per l'Italia in modo serio
e credibile, finendola di tirare fuori le unghie ad ogni
occasione! Sarebbe più credibile.
8/6/02
" LA POLITICA HA PAURA! "
Cari lettori, ha detto bene Cofferati :" la politica ha
paura"! La paura di affrontare i veri problemi della gente, che poi
è soprattutto quella povera gente di cui i nostri politici diventano gli
"unici" paladini in campagna elettorale, ma che poi appena
conquistata la loro bella poltrona, dimenticano. La paura di fare,di essere
utili al paese, è palese. Basta vedere la leggerezza con cui vengono
affrontati problemi gravi come la criminalità, l'immigrazione, per poi
passare a problemi "surreali" nel 2002, come la mancanza d'acqua in
buona parte del Sud Italia! Questi sono i veri problemi, i veri dolori della
gente. Quella gente stanca di vedere la politica dei nostri 630 parlamentari e
315 senatori,fatta solo per il loro vergognoso tornaconto politico. Palese in
questi giorni il voltafaccia di Cisl e Uil, che prima scioperano e poi vanno a
"letto" con il governo! Vergogna anche per loro. Ma è ancor
più triste vedere come il popolo non capisca e continui a votare questi
"parassiti" di regime! Ma è così che va in
Italia! E poi ora con i mondiali, tutti avanti lo schermo ignari che, come
nei peggiori regimi totalitari, verranno prese le impronte a "uomini e
donne", tutti compresi in un unica razza, tutti compresi in un unico
sbaglio: essere nati senza la famosa "camicia"! Che fine ha fatto la
dignità di questo paese?
22/5/02
" FALCONE: UNA MORTE SENZA COLORE! "
Cari lettori, la decenza nella politica è una forma di
civiltà non ancora conosciuta! Berlusconi ha detto che le battaglie di
Falcone sono le battaglie del suo governo, dimenticando le tante leggi e
leggine fatte proprio dal suo esecutivo a favore dell'incertezza della pena e
dunque della certezza per la mafia di poter sopravvivere! Parole ipocrite
quelle del premier, parole però che devono far pensare a quanto siamo
lontani dalla vittoria sulla mafia. La sinistra incalza dicendo che semmai è
lei a dover portare le idee di Falcone nel suo Dna politico. Tutte parole
ipocrite, che nascondono una tragica verità, ossia che contro la mafia
non si fa nulla e in passato si è fatto proprio poco. Io credo che
Falcone, da morto, non debba avere colore politico, ne tanto meno padri
adottivi. Falcone era un uomo a cui lo stato, ma innanzitutto il popolo,
dovevano e devono grande fiducia e stima. Un uomo che ha sfidato la vita
per fare il bene dell'Italia. Vorrei che fosse ricordato così,
semplicemente senza schedarlo da nessuna parte, ma solo tra gli eroi di uno
stato oramai troppo lontano anche da se stesso!
18/5/02
" LO STATO PIANGA FALCONE! "
Cari lettori, il 23 maggio saranno dieci anni che Giovanni Falcone
è stato ucciso. Ricordo quel giorno, ricordo quelle scene di terrore, ma
non ricordo un azione realmente repressiva dello stato. Alcuni assassini
del giudice e della sua scorta sono stati liberati e la verità
"reale" ancora manca. I mandanti occulti come sempre inesistenti. Lo
stato dovrebbe piangere i suoi morti, i suoi eroi ed invece li abbandona dentro
quelle tombe di marmo dove non possono più dare fastidio a nessuno.
Quale politica antimafia,quale azione vera contro la mafia? Il governo
Berlusconi latita e pensa a scarcerare invece che arrestare gli uomini di cosa
nostra. Una vergogna che oramai il popolo è abituato a vedere da troppi
anni, anche con i governi precedenti. Una morte quella di Falcone che ha
segnato l'Italia, ma non chi avrebbe dovuto capire, ossia lo stato!Ed allora
ovunque siamo: in ufficio, a casa,in chiesa, al mare...,il 23 maggio facciamo
un minuto di silenzio per ricordare e non dimenticare che gli uomini passano ma
le loro azioni e parole devono rimanere vive dentro di noi.Falcone e tutti i
giudici antimafia morti ammazzati dallo Stato-Mafia possono ancora vivere
tramite i nostri pensieri!
18/5/02
" IL POPOLO HA SETE, LA MAFIA NO! "
Cari lettori, oggi ad Agrigento c'è stata una
manifestazione per denunciare la mancanza d'acqua in città. Alla stessa
hanno partecipato i sindacati e la chiesa agrigentina. L'acqua è un bene
tanto prezioso, ma tanto impossibile da avere regolarmente in Sicilia. Da parte
della Giunta siciliana le solite parole di convenienza, mentre da parte del
popolo agrigentino una pessima figura. Avrebbero dovuto partecipare in massa
eppure i cittadini erano circa 400 (fonte televideo Rai). Ed intanto la mafia,
a cui va data gran parte della colpa riguardante la scarsità d'acqua, si
riempie la pancia con gli appalti delle acque minerali e con la
possibilità di fare leva su un bene tanto prezioso. A quando le nuove
reti idriche?Lo dicano gli amministratori locali, lo dica il governo centrale
che su un problema tanto grave non può tacere, visto che la mancanza
d'acqua in Sicilia non è solo un caso di cattiva manutenzione delle reti
idriche, ma bensì anche un caso di infiltrazioni mafiose! E questo da
sempre, non da oggi!
5/5/02
"FRANCIA AL BIVIO DEMOCRAZIA"
Cari lettori, la Francia torna a votare per il suo Presidente
della Repubblica. La sfida è più che altro fittizia visto che i
sondaggi danno certa la vittoria di Chirac.Ma le statistiche non possono
annullare ciò che è successo, ossia la vittoria elettorale di Le
Pen. Un fascista e xenofobo è arrivato al ballottaggio per essere eletto
Presidente dei francesi. Qualcuno ha urlato alla vergogna,qualcun'altro alla
follia. Ma il vero urlo è quello che deve far riflettere al
perchè un uomo come Le Pen è comunque "arrivato" fino
in fondo. Non servono le dietrologie ipocrite, servono risposte serie e credibili.
La sinistra ha perso, e questo è già un punto di partenza.
Chissà quanti voti di protesta sono andati a Le Pen, anche della
sinistra. E poi possibile che un popolo tanto civile si butti nelle mani di un
folle condottiero? Domande a cui bisogna darerisposte, ma che non devono comunque
farci dimenticare che le peggiori dittature sono nate in modo quasi
"legale"! La storia c'insegna questo. La speranza di tutti è
che vinca Chirac. Ma la vera speranza dovrebbe essere quella di non vedere
più, mai più, sui palchi dei comizi, uomini come Le Pen che da
una parte tengono la Costituzione e dall'altra il Manganello!!!
5/5/02
"BOSSI SI ACCORGE DELLA CHIESA PADRONA!"
Cari lettori, Bossi ha proposto e poi subito ritirato
l'emendamento alla legge sull'immigrazione, che incitava i medici a denunciare
i clandestini. Buttiglione da buon figlio della Chiesa, è insorto
inneggiando a una morale della chiesa che, a suo dire da questa proposta, ne
veniva turbata. La solita romanzina all'italiana, le solite proposte oscene del
Senatur. Bossi solo oggi si accorge di una chiesa troppo impicciona? Forse
dimentica che il suo governo è "vergognosamente" filo
clericale,come peraltro tanti governi addietro? Forse il leader della Lega
pensava di stare in un gruppo di "intellettuali illuminati"? La
proposta di Bossi la ritengo inadatta, ma ritengo ancor più inadatto e
vergognoso l'atteggiamento di Buttiglione quando "inneggia" ad una
morale cristiana che, credo, dovrebbe rimanere chiusa fuori il Parlamento. La
legge sull'immigrazione è tutt'altro che vicina ai principi
"cristiani", basta vedere la problematica dei ricongiungimenti! Forse
in quel caso la morale cristiana non c'entrava? I nostri cari politici prima di
battersi il petto farebbero bene a fare quel tanto decantato esame di
coscienza. Che per molti, credo anche per Buttiglione, diventerebbe un esame di
"scoscienza"!
14/4/02
"SDI FIGLIO DI CRAXI"
Cari lettori, a Genova si sta svolgendo il congresso dello SDI,
quel partito che vorrebbe riportare l'idea socialista agli onori della cronaca.
I problemi di questo partito li conosciamo tutti bene. Quando si pensa ai
socialisti, si pensa subito a Craxi. A quella politica "sporca" che
il deceduto leader portava avanti quando era segretario del partito. Il
socialismo riformista è una "positiva" idea a cui guardare, ma
non credo possa essere messo in pratica da chi ancora una volta,dai palchi dei
congressi dell'ex-garofano rosso,urla contro chi, vedi Di Pietro e tutta la
società civile onesta e "girotondara", vuole un Italia più
pulita e "legalizzata". Parole chiare che una volta di più
vanno contro la voglia di legalità e giustizia che il popolo chiede.
Craxi era un latitante e non un perseguitato come i leader maximi dello SDI
vanno dicendo falsamente. I girotondi servono e serviranno per ridare fiato a
quella voglia di libertà nella legalità che i cittadini chiedono.
I socialisti se vogliono redimersi "realmente" e ancor più
realmente tornare vicino a quel "proletariato" e a quelle
"masse" per cui nacque la loro stessa idea di partito, farebbero bene
a fare "forte autocritica". Cominciando ad ammettere gli errori che
il vecchio PSI ha fatto e finendola di fare "guerra" alla stessa
parola legalità!
13/4/02
" PER UNA NUOVA RESISTENZA ALLA MAFIA "
Cari lettori, la sorella di Falcone lancia l'allarme: " la
mafia è ancora molto forte". Un messaggio reale e grave che arriva
dalla sorella di quel giudice ucciso dalla Mafia e dallo stato
"collaborazionista". Un appello che deve farci pensare. Un appello
che deve porci avanti al problema mafia in termini nuovi, senza remore e senza
ipocrisie. La mafia esiste ed è sempre più forte:uccide,
sequestra, commercia in modo illecito, ma soprattutto, la cosa forse più
grave, è la sua penetrazione all'interno dello stato. Quello stato
compartecipe nella "Spa Mafia & figli". Quella onorata
società che oramai da troppo tempo vive alle spalle, ed anche dentro, di
quello stato di diritto che i nostri padri costituenti vollero definire in
Costituzione. Quello stato di diritto che è rimasto solo sulla carta,
come sulla carta sono rimaste le promesse di lotta dura alla criminalità
organizzata, che anzi aumenta tranquillamente il suo già enorme potere.
Ci vuole una nuova Resistenza contro la mafia. Una nuova Resistenza fatta di
uomini e donne onesti, che abbiano a cuore realmente il problema
criminalità. Uomini e donne uniti da una forza comune, che giorno dopo
giorno possa diventare sempre più una vera e propria rivoluzione di
pensiero, oltre che sociale.
6/4/02
" BERTINOTTI COMPAGNO DOC "
Cari lettori, il Congresso di Rifondazione va avanti. Tra discorsi
ed una minacciosa quanto irreale "Bomba", il Congresso prosegue la
sua marcia. Bertinotti, personaggio che personalmente ammiro molto per la sua
chiarezza di pensiero, ha per l'ennesima volta dichiarato "guerra" al
centro destra e "forse" anche al centro sinistra. Dico forse
perchè in realtà una piccola porta aperta ha deciso di
lasciarlanei confronti del "morente" Ulivo. Una porta che è stata
criticata da chi, come Ferrando, leader dell'ala dura del partito, sarebbe
stata lasciata aperta verso chi non ha difeso, sempre a suo dire, il lavoro ed
i lavoratori. Ma la "maggioranza" Bertinottiana ha vinto, e credo
abbia vinto con essa, una visione reale delle cose.Chiudersi del tutto non
serve, ma bisogna stare attenti a non cadere nella trappola del compromesso
facile ed a tutti i costi. La sinistra dev'essere sinistra. Se il comunismo
è pressochè irrealizzabile nella realtà, non è
irrealizzabile un mondo nuovo, fatto di gente semplice al potere. Fatto di
persone pulite. Fatto di dignità per tutti e non solo a
"pagamento". Un mondo che, se il caso, va conquistato anche facendo
una vera "Rivoluzione Sociale Pacifica". Quella rivoluzione che nel
frattempo sta facendo il Cavaliere, ma ai danni dei lavoratori e dei cittadini
liberi.
5/4/02
" L'ITALIAINSABBIATRICE "
Cari lettori, ieri sera a Porta a Porta è stata una serata molto toccante.
C'erano i figli, le mogli, i parenti, di "morti ammazzati" che hanno segnato
la Storia d'Italia. Il commissario Calabresi, il Generale Carlo Alberto
dalla Chiesa, Peppino Impastato. Nomi dai più dimenticati. Nomi dai più, mai
più sentiti agli onori della cronaca di uno stato che troppo presto ha
"insabbiato" le loro vite. Quelle vite che hanno dato tanto alla nostra
terra. Quelle vite "stracciate" e spesso senza sapere ancora perchè! Morti
due volte, prima e dopo la morte. I loro barbari assassinii, sfuggiti alla
verità spesso per mano di chi, lo stato, avrebbe dovuto tutelare la sete di
giustizia che il popolo chiedeva e chiede con forza. I mandanti: vorrei
finalmente i loro nomi. Vorrei finalmente sapere perchè ad un certo punto
uno stato che si dice "democratico" si nasconde dietro la menzogna. Vorrei
capire perchè "anche" questo governo, tra tanti inutili proclami, non ne fa
uno finalmente vicino al popolo e dicesse una volta per tutte, che contro
chi uccide i "figli dello stato" non ci può essere pietà alcuna! Non si
perdona chi con mano vigliacca ha ucciso pezzi della "Repubblica" e poi,
protetto, dalla stessa "Repubblica" è finito sugli altari della memoria.
Vorrei che si dicessero i nomi di chi si nasconde dietro le quinte. Di quei
fatidici burattinai.....che la storia c'insegna, non esistono solo a
teatro...!
1/4/02
" CARO DIOBATTI UN COLPO "
Cari lettori, la Pasqua dovrebbe essere momento di pace e serenità per
tutti, eppure così non è mai stato. Le guerre e gli scontri non sono mai
mancati. I morti, le barbarie, sempre presenti avanti ai nostri occhi di
uomini. Noi impotenti avanti a certi eventi, ma spesso consapevoli che una
nostra azione può colpire al cuore la stessa parola "umanità"! Lo vediamo
con le guerre in corso nel mondo, tra cui come non ricordare quella in atto
tra Israele ed il popolo palestinese. Guerre nate spesso da futili motivi o
magari nate per l'arrichimento umano. Quella "maledetta" caccia all'oro, che
spesso si è tramutata nella caccia di chi ha troppo contro chi ha troppo
"poco". Guerre, solo guerre che mi fanno capire, che ci devono far capire,
quanto l'uomo sia lontano da quell'idea di pace di cui tanti "pensatori"
hanno parlato nella loro vita. E tra questi me ne viene in mente uno: "Gesù
Cristo". Che fine ha fatto il suo messaggio di pace? Che fine ha fatto il
suo fraterno sentire? Io credo che sia arrivata l'ora che quell'uomo, poi
crocifisso dalla solita "stupidità" umana, torni su questa terra come
promesso. Ma vorrei che lo facesse ora, senza più aspettare. Senza credere
una volta di più che le cose cambieranno in meglio. E sarebbe anche bello
che i governanti del mondo, la finissero di raccontare ai loro "sudditi" che
a volte le guerre sono giuste e vanno combattute. La guerra è guerra e fa
sempre i suoi morti, giusta o sbagliata che sia!
31/3/02
" CASTRO VIETA INTERNET "
Cari lettori, Fidel Castro, leader maximo di Cuba, ha deciso di
limitare fortemente l'accesso ad internet e l'acquisto di materiale informatico
(fonte giornale "Metro"), in tutta l'isola. La notizia è
sconvolgente poichè va ad incidere sulla libertà di parola e
comunicazione che ogni popolo dovrebbe avere. La scelta di Castro fa nascere
naturale una domanda: quale libertà nel comunismo? La risposta ancor
più naturale: nessuna libertà sotto il comunismo. La dittatura
castrista, è solo l'ennesimo esempio di come il comunismo sia una mera
utopia, impossibile da creare nella realtà. I regimi che abbiamo visto
cadere in questi ultimi anni di secolo, sono crollati poichè al popolo
non si può opporre per sempre il manganello, ma semmai libertà e
pluralismo vero! Il comunismo idea troppo "razionale" (in senso
generale) per poter essere messa in pratica nella realtà, non è
mai nato. Del comunismo abbiamo visto solo brutte copie create ad hoc da
personagi poco affidabili per tenere a bada il popolo oppresso. Castro quanto
potrà durare ancora? Io non credo molto, prima o poi il popolo
"proletario" e sovrano abbatterà anche questa ennesima
"schifosa" dittatura. E forse solo allora, un popolo fin troppo
martoriato dalla spada del regime, potrà cominciarsi a creare il suo
"Stato della democrazia e dell'equità" per tutti e non
solo per i "pochi gerarchi di partito"!
29/3/02
" MEDIORIENTE: QUALESPERANZA? "
Cari lettori, la guerra in Israele continua e non credo si possa placare a
breve scadenza. Manca la volontà delle parti, sia israeliana che
palestinese, di fermare la macchina da guerra. Ed allora ecco lo
sconfinamento del conflitto, in una possibile guerra ad oltranza senza fine.
Una guerra "all'ultimo uomo"! Le Nazioni Unite, come sempre lontane dalla
realtà delle cose, hanno delegato agli Usa la mediazione sul conflitto.
Dovrebbe essere l'Onu a gestire una "fatidica" soluzione di pace! Ma ogni
mossa plausibile, sarà attivabile solo ed esclusivamente se Israele la
finirà di "assassinare" il popolo palestinese. E i Palestinesi la finiranno
di tacere e spesso "indirettamente" avallare, gli attentati che hanno
colpito il paese nemico, versando troppo sangue innocente. Due condizioni
fondamentali per arrivare alla fine di un conflitto oramai "all'estremo" di
ogni logica. Un popolo chiede un suo stato, richiesta sacrosanta. Ed un
altro popolo si rifiuta di darglielo. Nel 2002 mi sembra illogico ed
incredibile che uno stato non possa avere un suo territorio dove vivere,
dove mettere alla luce dei figli che possano appartenere, come ogni altro
uomo sulla faccia di questa "brutta" terra, ad uno stato sovrano! Ed invece
continuano ad essere: figli del "nulla"!
24/3/02
" LE MASSE NON SI TOCCANO! "
Cari lettori, a Roma erano proprio in tanti. Si parla di due milioni di
persone, chi dice uno, chi meno.Il numero non importa poi tanto,
l'importante è aver avuto la forza di creare una tale manifestazione. Una
grande prova di coraggio e determinatezza della CGIL. Una prova del nove per
far capire, se ce n'era ancora bisogno, al governo in carica, che l'articolo
18 non si tocca. Non si toccano i diritti delle masse,ne tanto meno si può
cercare con mezzi subdoli di rubare alle stesse, garanzie acquisite con
lotte dure, fatte anche di sangue! Il governo sbaglia a sottovalutare il
sindacato; ma il sindacato, farebbe bene a essere "più" unito. Non possiamo
continuare a vedere leaders sindacali contro altri leaders sindacali, è uno
spettacolo che si può definire solo con una parola: "vergognoso"! La Cisl
attacca la manifestazione, mentre Cofferati (CGIL) ha agguantato un
risultato storico circa il numero di partecipanti alla manifestazione. I
lavoratori hanno chiesto a gran voce solo dignità e sicurezza per i loro
milioni di posti di lavoro, mentre il governo cerca di smantellare un
sistema di tutela del lavoro invidiato da molti paesi. Le masse hanno
parlato, il popolo lavoratore e non solo "rosso" ha detto al governo quello
che pensa. Ora bisogna aspettare la risposta del Governo in carica. Bisogna
vedere se continuerà, come pare, con la sua politica neo-sfascista(dei posti
di lavoro) o invece è disposto a tornare al tavolo delle trattative per
offrire lo stralcio totale sull'articolo 18. La politica è spesso una cosa
sporca, un affare di famiglia, come si suol dire. Ma in questo caso di
famiglie "vere", in pericolo ce ne sono tante,ed aspettano tutte una
risposta precisa o sarà ancora lotta!
22/3/02
" BIAGI UCCISODUE VOLTE "
Cari lettori, su Marco Biagi si sono scritti fiumi di parole e di "perchè".
E' stato ucciso un uomo in modo "barbaro" e "vergognoso" da chi accomuna la
parola "Civiltà" a quella di "Brigatismo"! Spero che tra tutto questo caos
"mediatico" si trovino le giuste parole per denunciare a pieni polmoni, il
fatto che quella sera maledetta, se ci fosse stata una scorta, forse la vita
di quell'uomo non sarebbe volata via! I servizi lo "sapevano" che poteva
essere colpito, il Ministro dell'Interno pure, Berlusconi anche! Ed allora
chi permise di togliere la scorta a Biagi? Su questo faccia luce il Ministro
e poi subito dopo si dimetta. Il suo tempo è scaduto, un uomo è morto anche
per colpa sua! Questo va detto senza remore. Biagi uomo delle riforme,anche
se non sempre condivisibili, non meritava certo di finire "lungo" sul
pavimento di una strada! Le Brigate Rosse hanno ucciso nuovamente un uomo
dello stato. Un attentato che ci riporta indietro nel tempo, nei ricordi,
nelle speranze. Quelle speranze che speravamo non dover mai più affievolire.
Ed invece eccoci nuovamente davanti ad un attacco alle istituzioni
democratiche. Un attacco fatto con i mezzi più sbagliati. Con le idee più
sbagliate. Con le speranze più sbagliate. L'unica speranza vera e
condivisibile è quella di uno stato diverso. Più vicino alla gente e al
lavoro, per raggiungere il quale, non serve "sporcare" le strade con sangue
innocente, ma basta avere fiducia vera, nello stato democratico. Quello
stato che chi ha sparato, ancora non conosce!
17/3/02
" GENOVAPROTESTA "
Cari lettori, ieri 16 marzo a Genova si è svolta l'ennesima manifestazione
di protesta contro il "regime" berlusconiano. E' stata una grande
manifestazione, piena di colore e civiltà. Eravamo varie migliaia e tutti
con un idea precisa: "Berlusconi sta facendo male all'Italia"! L'hanno detto
in tanti ieri, da Don Gallo a Nicola Tranfaglia, da semplici studenti
universitari a professori emeriti. Tutte voci libere. Tutte voci chiare e
democratiche. E' stato bello vedere la partecipazione della cittadinanza,
unita e volenterosa. Ieri a Genova era bel tempo ed il mare avrebbe attirato
di più, ed invece migliaia di "partigiani", come amo definirli, sono scesi
in piazza per dire basta a progetti governativi lesivi della libertà
individuale e collettiva; basta alle leggi ad uso personale che solo i più
faziosi non riescono a "percepire in tal modo". Basta soprattutto ad un
governo che a capo ha un leader maximo "plurinquisito" e sommerso da un
conflitto d'interessi tale da mettere a repentaglio la stessa vita
democratica di questo paese. Queste manifestazioni, i girotondi, i comizi di
piazza, sono tutte espressioni di democrazia partecipativa, e soprattutto
non vanno sottovalutati. Il Presidente del Consiglio, invece di dire che non
teme le piazze, farebbe bene ad avere maggior rispetto per questi momenti di
democrazia "vera". Le piazze sono fatte di cittadini, e questi ultimi votano
e legittimano la politica a governare. Lo ricordi Cavaliere!
16/302
"COGNE: CHI NASCONDE
L'ASSASSINO? "
Cari lettori, il giallo di Cogne continua. Una madre è stata arrestata. Non
ora in verità, vista la condanna già inflittagli dai mass-media quasi
subito! Una storia triste, troppo triste da portare sul cabaret della tv.
Annamaria Franzoni "pare" colpevole, ma solo ipoteticamente. Dove il
movente? Dove l'arma del delitto? Dove le certezze? Sarà la magistratura a
dare risposte plausibili e credibili, ma intanto "quasi " sul nulla viene
tenuta "dentro" una donna, una madre, una ipotetica assassina. La giustizia
deve fare il suo corso, ma in parallelo bisogna capire i troppi "forse" di
questo strano caso. Certo non era solo l'assassino, almeno nella fase di
occultamento dell'arma del delitto. Ed allora s'indaghi su questi
particolari ancora fumosi ed occulti. I giornali lascino alle indagini la
libertà di gestirsi, senza influenze come invece è successo fino ad oggi sul
caso Cogne. Lo dice anche Di Pietro, circa l'arresto, "Un provvedimento
invocato dai media" (fonte Secolo XIX del 16/03/02). Samuele è morto e
questa ad oggi è forse l'unica realtà di cui si sa qualcosa di certo. Una
vita strozzata ancor prima di esprimersi e troppo presto dimenticata nella
"esasperata" caccia all'assassino!
15/3/02
"HANNO
RI-UCCISO FALCONE "
Cari lettori, il 23 maggio 1992 moriva per mano mafiosa un giudice che di
nome faceva Falcone. Oggi quel giudice è stato "ri-ucciso", ma questa volta
per mano dello Stato! Alcuni mafiosi coinvolti nel suo assassinio, sono
stati liberati a causa del loro "pentimento". La legge è legge ed allora
ecco che alcuni pericolosi killers di mafia vengono lasciati liberi di
delinquere nuovamente, senza alcuna remora morale e civile nei confronti di
chi, per mano loro, divenne vittima di una violenza efferata!Lo stato
grazia, ma come sempre gli assassini, mai le vittime!Chissà perchè una legge
come quella sui pentiti, una brutta legge, non viene modificata dal governo
del Cavaliere. Non è forse anche quella "malagiustizia", di cui questo
governo si è fatto "nemico" nelle parole ma non nei fatti? Ma qui non ci
sono interessi diretti ed allora.......lasciamo pure che i Falcone di turno
"muoiano", senza crearci inutili problemi di coscienza e di vivere civile!
La mafia avanza, ma nessuno la ferma, nessuno ha il coraggio di farlo. Chi
ha cercato di opporsi l'abbiamo trovato "lungo", in qualche strada d'Italia
con due colpi nel cuore. I pentiti servono, la mafia senza essi non si
sconfigge. Ma serve anche una regola chiara e semplice che dica che chi si
pente non può permettersi di essere "liberato" in anticipo. La mafia vive
sulla debolezza dello Stato, e lo Stato(che spesso è la mafia stessa!) vive
sul menefreghismo del popolo verso il problema. Ed intanto chi pianse
Falcone è ancora in lutto!
10/3/02
" I
DIALETTI DIMENTICATI "
Cari lettori, la lingua italiana, contro ogni principio federalista e di
tutela delle minoranze linguistiche , diventerà a breve "l'unica " lingua
ufficiale della Repubblica. La Commissione Affari Costituzionali della
Camera ha infatti approvato la proposta di AN e dell'onorevole Boato
(Verdi), di costituzionalizzare la lingua italiana. Personalmente credo la
scelta poco opportuna, visto anche il gran parlare di federalismo. Il
problema non è partitico, quanto di un "sentire" che noi cittadini dobbiamo
avere dentro noi stessi. Il federalismo, anche linguistico, è qualcosa che
dev'essere nostro patrimonio genetico, oppure ecco nascere proposte "poco
realistiche" come quella appena approvata. Credo che l'Italia mai potrà
diventare un insieme di staterelli, ma penso che il nostro paese debba
essere quel insieme di culture e lingue che almeno "fino ad oggi" è stato.
La lingua italiana, che amo fortissimamente, va tutelata alla pari delle
altre lingue "nazionali". Questo non vuol dire, avere una "Babele" di
lingue ufficiali, ma solo che in certe regioni o zone si possano utilizzare
tranquillamente le lingue del posto senza però mortificare la lingua
italiana. Questo mai! Ed allora ecco che bisognerebbe parlare seriamente di
federalismo, che non vuol dire secessione come paventato dalla Lega Nord.
L'Italia dev'essere "Una e Unita", ma federale nei principi. Invece viaggia
ancora troppo a due velocità, a volte federale, a volte iper-centralista.
Così non va, è solo un modo per disaggregare e non unire gli italiani in un
sentire comune. Non sarà con la lingua ufficiale in Costituzione, che
l'Italia sarà più unità. L'Italia è divisa, da sempre, tra Centro-Nord e
Sud, e questo è un problema che solo pochi uomini hanno curato con la dovuta
"onestà civile"! Solo con un Italia unità "realmente", potremmo parlare di
qualcosa di "ufficiale"!
10/3/02
" GIRO GIRO TONDO,
CASCA LA LIBERTA' "
Cari lettori, oggi è stata l'ennesima giornata di mobilitazione contro
"l'imbavagliamento" all'informazione che si prospetta con il nuovo Cda Rai.
La società civile rialza per l'ennesima volta la testa per dare un messaggio
chiaro e plateale: "Libera informazione in Libero Stato"!Una frase ed un
motto che devono farci riflettere e soprattutto farci capire quanto sia
fondamentale, in uno stato democratico, la libertà di essere informati ed
informare in modo chiaro e serio. I personaggi noti che partecipano ai
"girotondi" per la democrazia, sono tanti, in testa Nanni Moretti. Ma anche
(finalmente) tanti politici del centrosinistra, tra cui ricordo Fassino.
Qualche "losco" personaggio del centrodestra ha già tacciato queste
importanti azioni civili del popolo, come inutili e pretestuose. Io invece
credo che siano molto importanti , ma credo anche che mai bisogna
trasformarle in comizi di partito, lasciandole invece alla libera voce del
cittadino! Credo che questi girotondi, anche se per altri motivi, andassero
fatti anche ai tempi del governo di centrosinistra, per evidenziare la sua
incapacità a governare l'Italia. Potevano servire come "sferza"
sull'esecutivo , per farlo uscire dal suo sonno perpetuo! E'importante
dunque, che in Italia si sia formata una società civile attiva e di
mobilitazione. Mancava da troppo tempo, e forse è anche per questo, che le
suddette manifestazioni sembrano a molti tanto strane e poco importanti.
Invece credo che il popolo quando "parla" vada ascoltato come in questo
caso. Sarebbe grave che si facesse finta di niente, o che si credessero
questi sit-in di piazza solo come sporadici e faziosi. Il popolo è sovrano
sia quando china la testa, sia quando la alza per giudicare la politica.
8/3/02
" LIBERATE
LA SINISTRA! "
Cari lettori, Rutelli cambia tutto. L'Ulivo, dice, dovrà essere più compatto
e soprattutto con un programma nuovo di "zecca". La nuova veste di
innovatore indossata da Rutelli, nasconde però un grosso handicap: ha perso
le elezioni e deve andare via! Ha già fatto troppi danni alla sinistra.
Bisogna capire prima di tutto questo, oppure si prende in giro la gente. Il
leader ulivista deve lasciare spazio a gente nuova e soprattutto più capace.
La sinistra deve d'altra parte ricominciare a fare la sinistra!Parlando di
lavoro, sociale, politica onesta e chiara, difesa dei diritti di tutti. Temi
spesso "ricordati", ma ancora più spesso lasciati in sordina. Citati per
fare tenerezza e cercare di bloccare l'emorragia di voti a cui questa
pessima gestione Ulivista ha portato la sinistra italiana. Bisogna che il
nuovo leader sia un uomo "realmente di sinistra", che invece di pensare a
fare "il modello" da Accademia di Belle Arti, viva i problemi della povera
gente (ancora troppa) e cerchi di ascoltarli come se fossero i suoi. Questo
vuol dire essere di sinistra. Non certo continuare a "piangersi addosso" o
fare una politica esclusivamente di centro, solo per paura di qualche
ricatto "democristiano" (leggi PPI ad esempio). La sinistra non ha più un
anima poichè parlare "sinistrese" è quasi diventato un reato( e non solo per
il Cavaliere!). Il voto di centro è fondamentale per vincere, questo è
chiaro. Ma è anche chiaro che le componenti di sinistra dell'Ulivo, devono
difendere le loro idee senza delegare regolarmente alle componenti
centriste, il comando e la progettazione del nuovo Ulivo come sta
accadendo. L'Ulivo è stata una grande idea ed un grande progetto, ma ahimè
ha avuto pessimi "giardinieri". Invece di fare solo proposte, il centro
sinistra cominci a raccogliere firme contro le leggi truffa del Cavaliere.
Partecipi a tutti gli scioperi,anche spontanei, indetti dai lavoratori
contro la modifica dell'articolo 18. Partecipi ai girotondi e a tutte le
manifestazioni di piazza della società civile onesta (Al Palavobis Fassino e
Rutelli mancavano!!!). Solo così la sinistra non avrà più bisogno dei
Moretti di turno e solo così potrà fermare la svendita dei suoi immensi
valori!
8/3/02
" UNA DONNA AL
POTERE "
Cari lettori, questa nostra Italia ancora troppo maschilista, oggi festeggia
la Festa della Donna. Una festa che deve far riflettere e meditare sulla
condizione del gentil sesso. La donna ahimè credo sia ancora troppo
"evitata" in questa nostra società, vista ancora troppo spesso come un
"eccezione" ed un caso quasi anomalo quando si trova in posizione di
comando. Quel comando che appartiene ancora troppo al sesso "forte", il
quale in molti casi, ha dato prova di non meritare tanto onore! Basta
ricordare la vita delle donne Afghane o quella di altre sfortunate nel
mondo. L'uomo credo debba lasciare posto alla donna, finendola di giudicarla
a volte "inferiore" poichè non è così! La donna ha grandi doti e credo sia
giusto che possa metterle in pratica. In Italia solo l'undici per cento dei
parlamentari è donna (fonte Rai-Tv), e questo è un chiaro segnale di come
nel nostro "clericalissimo" paese, la donna sia giudicata dalla "razza"
maschile. Personalmente vorrei vedere una donna Presidente della Repubblica
o Presidente del Consiglio, sarebbe fantastico oltre che giusto. La donna
dunque, anche aiutata dalle Istituzioni, deve crearsi spazio sufficiente per
emergere ed evidenziare le sue capacità. Ben vengano dunque leggi a favore
della donna (vedi la modifica dell'art.51 della Costituzione), a cominciare
da quelle a tutela delle donne lavoratrici, che
peraltro già esistono, e leggi che tutelino la donna in tutti i suoi
aspetti. Ma soprattutto i nostri "uomini padroni" la finiscano di ostacolare
il sacrosanto diritto di ogni donna ad evidenziarsi nella società, a
cominciare dai nostri politici che invece di votare leggi "facciata" a
favore delle donne, pensino realmente a proporre ai posti di più alto
comando "Donne" invece di tenerseli sempre per "loro"!. E chissà che un
domani "l'eccezione" non diventi regola!
3/3/02
" LA LEGA DI SECESSIONE "
Cari lettori, il congresso della Lega Nord volge al termine. La guerra
all'Europa dei leghisti continua e non credo finirà mai. Bossi parla chiaro
e dice che un Europa sovranazionale lui non l'accetta e non l'accetta tutta
la Lega. Parole forti, parole che nascondono un forte anti-europeismo dei
"lumbard". Un anti-europeismo che automaticamente si va a scontrare con
l'idea stessa che ha portato a far nascere l'Europa dell'Euro. Come si fa a
pensare che un governo possa essere europeista come dice di essere, solo
nelle parole e non nei fatti, se al suo interno si annidano personaggi tanto
"poco federalisti" come Bossi? La Lega voleva la secessione e vuole la
secessione tutt'oggi, è inutile negarlo o credere alle parole di "armistizio
sull'argomento" pronunciate da Bossi. La Lega vuole più potere al Nord e
meno al Sud, dimenticandosi che l'Italia è una e Repubblicana da Sondrio ad
Agrigento. Ed allora vorrei capire cosa farà, dopo queste sferzate durissime
alla stessa idea di Europa unita, l'onorevole e cavaliere Berlusconi. Vorrei
capire come potrà continuare a tacciare il suo governo come il "più
europeista" della storia repubblicana. Domande a cui solo la visione
realistica della situazione, potrà dare risposte serie e plausibili. Come
sempre ci vorrebbe poco per capire dove inizia e finisce l'ideologia
leghista, che potremmo definire con un motto come "Tutto al nord!". Ma come
sempre i giochi di palazzo portano quel pò di politica seria che è rimasta
in Italia a doversi vendere al miglior offerente, senza ritegno e dignità
alcuna. Chissà che domani non si legga sui giornali, che Bossi ha inaugurato
a fine congresso una nuova religione: quella del Dio Po padano!
3/3/02
" GENOVA
ADDIO? "
Cari lettori, tra circa 20 minuti partirò per Milano, mi trasferisco per
lavoro. Sono contento per le prospettive che avrò, ma sono arrabbiato per il
fatto di dovermi trasferire. Non muore nessuno se un "ragazzo" di 30 anni se
ne va dalla sua città, ma certo si pone e mi pongo una tremenda ed
angosciante domanda: Perchè? Non potevo avere anche nella mia città una
"possibilità"? Domande "di ragazzo", che rimaranno senza risposta e senza
seguito. Ma domande che chi governa, chi comanda un impresa, e credo tutti i
cittadini dovrebbero farsi. Dov'è il lavoro? Dove le prospettive? Quante
parole sono fatte e sono state fatte circa il dovere di creare il lavoro ed
evitare gli spostamenti e la troppa mobilità lavorativa? Eppure eccomi qua,
eccoci qua, noi trasfertisti e viaggiatori di turno. Appesi al filo della
speranza, ma con la voglia di crescere dentro, non solo professionalmente.
Le statistiche dicono che Genova è in crescita, ma quale incremento? Vorrei
capirlo anch'io! Forse sembrerò patetico o forse irreale, in fin dei conti
ci sono persone che lasciano addirittura l'Italia ed io qui a lamentarmi,
come fosse una catastrofe il mio partire. In realtà vorrei solo che una
speranza di lavoro potesse accendersi per ogni giovane, senza bisogno di
doversi "per forza" trasferire. Chissà che Maroni non faccia il miracolo e
chissà che in quel milione di posti di lavoro promessi dal Cavaliere non ci
sia qualche briciola anche per me e tutti quelli costretti ad andare via!
Chissà. Ma intanto, tra un mare di promesse mai mantenute e di speranze mai
nate, una domanda mi percuote: sarà un addio?
28/2/02
" I DUE BINARI
DELL'IMMIGRAZIONE "
Cari lettori, la legge sull'immigrazione in discussione al Parlamento, credo
sia una legge poco chiara e soprattutto crea alcune incongruenze gravi. Il
riferimento è al fatto che le colf potranno essere regolarizzate, mentre gli
altri immigrati no.Questi ultimi infatti entreranno solo con un contratto di
lavoro. La cosa mi stupisce alquanto: non sono le colf uguali agli altri? O
forse le colf servono ai ricchi per le faccende di casa? Credo che la
risposta sia proprio questa. Le collaboratrici servono a chi può permettersi
di mantenerle, mentre invece il fatidico "operaio", tranne forse pochi casi,
non potrà mai permettersi questo lusso. E' un regalo al ceto ricco di questa
nostra Italia. Schifani (FI) ha detto che le colf vengono salvate, poichè
utili alla vita della famiglia. Ma allora forse devo pensare che l'operaio
extra-comunitario non è utile alla nostra società? In fin dei conti spesso,
questi immigrati vengono "usati" per fare lavori che ai nostri connazionali
non piacciono più, o sono ritenuti troppo faticosi. In una legge ci vuole
equilibrio e credo che questa, squilibri al massimo la situazione.
Sull'immigrazione ci voleva una regolamentazione seria, questo è chiaro; ma
è anche chiaro che la società multiculturale e multi-etnica è una realtà da
cui è utopistico cercare di "fuggire". Non sarà sparando contro le navi
"clandestine" che si fermerà il flusso d'entrata in Italia. Ne sarà con il
divieto ai ricongiungimenti familiari che si eviterà l'arrivo di questi
disperati. In fin dei conti se tanti popoli non si sono evoluti lo dobbiamo
proprio alla poca attenzione che i popoli ricchi,tra cui il nostro, hanno
avuto verso le popolazioni meno fortunate. Questo non va dimenticato. E
dunque ben venga una regolamentazione più precisa e "seria", ma senza
ghettizzare questa gente e soprattutto dando a chi lavora e vive nel nostro
paese ogni diritto: quello elettorale appena cittadini italiani, il diritto
alla casa (anch'esso pressochè cancellato!), fino al ricongiungimento
familiare che non può e non dev'essere negato. Perchè i figli sono figli,
anche se di colore diverso dal nostro!
26/2/02
" CHI COLPISCE LA
REPUBBLICA? "
Cari lettori, un attentato ha colpito la vita della nostra Repubblica, chi è
stato non si sa ancora. In questi momenti è importante essere "uniti" nella
difesa delle istituzioni democratiche evitando inutili strumentalizzazioni.
Subito contraddicendo questo essenziale principio, il Presidente del
Consiglio ha messo in evidenza il possibile collegamento con la
manifestazione del Palavobis e credo la cosa "vergognosa e irresponsabile".
Non vorrei che si desse spazio a conclusioni affrettate e direi "comiche"!
Chi ha colpito le istituzioni, va perseguito senza sconti, ma non bisogna
fare critica "qualunquistica" e soprattutto non bisogna dimenticare che
proprio pochi giorni fa, sono stati arrestati alcuni marocchini pronti a
colpire proprio a Roma. Ciò non vuol dire che l'attentato sia stato per
forza, opera di terroristi islamici, ma credo sia un dato su cui lavorare
nelle indagini. Potrebbe essere sia terrorismo internazionale, sia interno.
Spero vivamente che non sia opera di "terroristi di stato" tradotto "servizi
segreti deviati", per destabilizzare le istituzioni e creare " falsi
colpevoli ". Ahimè, il passato ci ricorda che i servizi segreti hanno già
contribuito a destabilizzare la società italiana. Le indagini appena
iniziate su questo attentato, spero portino luce sull'accaduto, e spero che
si arrivi presto a sapere chi, con un mezzo tanto "incivile e vigliacco", ha
colpito la vita democratica di questo nostro paese. L'importante è che la
verità si cerchi con ogni mezzo, senza remore e senza limiti di alcun
genere. L'importante nelle indagini, è non trovarsi di fronte ad un "Muro di
gomma" inespugnabile. Servirebbe solo ai nemici dello Stato!
25/2/02
" I 40000
TERRORISTI DI MILANO "
Cari lettori, di sciocchezze Castelli, Ministro della Giustizia, ne dice
tante ogni giorno, ma decretare che i manifestanti di Milano sono
terroristi, credo sia troppo anche per la pazienza di un cittadino comune!
Castelli nella sua requisitoria di Brescia, dove si svolgeva l'assemblea
federale dei giovani padani, ha fatto un raffronto tra gli anni di piombo e
i partecipanti alla manifestazione di sabato a Milano. Una cosa inaudita, ma
anche molto drammatica. La verità è che nella Lega manca una vera cultura
democratica, così come credo all'interno del governo in carica. Mai
bisognerebbe tacciare chi partecipa ad una manifestazione democratica, come
quella al Palavobis, di riportare in auge " dei possibili anni di piombo"!
Non è accettabile, ne civile. La realtà è che nessuno si aspettava che tanta
gente partecipasse ad una manifestazione di quel genere, ed invece ecco che
40000 persone hanno scelto di esserci e di protestare. Una protesta
sacrosanta che nasce da una realtà dei fatti tragica e realmente "
filo-terroristica"! Basta vedere cosa combina il Signor Berlusconi, quali
leggi fatte a suo uso e consumo ha approvato fino ad oggi. Cicchitto,
Vice-Presidente dei Deputati di Forza Italia, ha affermato che è "nato un
movimento eversivo di destra- sinistra" (fonte il Secolo XIX del 25/02/02),
un affermazione che trascina la politica ed il credere democratico alla
deriva, ai confini della legalità. Questi signori, invece di criticare diano
risposte credibili alla società civile, solo così potranno dare credibilità
alle loro affermazioni. Non serve chiamare il popolo che manifesta
democraticamente " eversivo ", perchè la vera eversione è togliere la
libertà di parola a chi vuole protestare la sua rabbia. Questo sarebbe poco
democratico. Chi non stava con Berlusconi, fino a venerdì era comunista, da
sabato è diventato anche un eversivo! A questo punto non mi resta che
aspettare un avviso di garanzia!
25/2/02
" LA MORATTI BOCCIA
L'ANTIMAFIA"
Cari lettori, la "professoressa" Moratti ha sentenziato: l'Associazione
Libera non ha i requisiti per essere un Ente di Formazione! La notizia oltre
che essere vergognosa, nasconde un enorme superficialità di analisi nei
confronti del problema Mafia. Libera, credo abbia il grande merito di essere
un associazione, "libera" nel pensiero e nel comportamento e soprattutto
formata da esperti dell'antimafia come sarebbe bello, ne avesse anche lo
stato nelle sue strutture scolastiche! La mafia è un problema enorme, ma
ahimè come sempre viene trattato senza importanza; anzi vista la decisione
del Ministro Moratti, proprio si evita di trattarlo! Nelle scuole,credo sia
fondamentale, insegnare cos'è la mafia, non solo a Sud ma in tutta Italia.
La prima arma contro la criminalità è l'educazione alla legalità e
l'associazione Libera ne è un fantastico esempio. Vorrei capire cosa vuol
dire avere i requisiti per essere un Ente di Formazione, vorrei capire poi
perchè fino ad oggi Libera poteva operare senza problemi, ma ad un tratto,
con l'ascesa del Governo Berlusconi, la suddetta associazione non può più
fare "educazione antimafia nelle scuole"! Chissà perchè si va a colpire
proprio un soggetto tanto importante per la stessa vita "civile" di questo
paese. Immagino che dietro la decisione della Moratti si nascondano, come in
un gioco perverso, personaggi che preferiscono rimanere nell'ombra, tra cui
probabilmente forti gruppi di pressione a cui Libera ha dato fastidio, o
magari Enti di Formazione che vorrebbero "fregarle" il posto. La verità come
sempre è difficile da smascherare, ma una cosa è certa: in questo modo si
aiuta solo la mafia e non certo la lotta antimafia! Nelle scuole si dovrebbe
insegnare l'Educazione Civica eppure quasi nessuno si adopera per farlo:
perchè egregio Ministro? Credo sarebbe il caso di riportare "legalità
civile" nelle scuole, obbligando i professori ad insegnare "la vita dello
stato", materia fondamentale soprattutto dove lo stato non esiste forse più,
come a Sud!
23/2/02
"CDA RAI: TUTTO
COME COPIONE"
Cari lettori, il "colpo di mano" è compiuto. E' nato un nuovo Cda Rai
"colluso" con i partiti e soprattutto di basso profilo. La storia non
cambia, il solito sistema del 3+2, tre consiglieri alla maggioranza e due
all'opposizione, è tornato a colpire! Ma scusate la Rai non dovrebbe
garantire tutti? Come può un sistema di questo tipo tutelare l'informazione
"onesta"? Io credo che oltre la critica, ci vogliano delle proposte
credibili per poter cambiare il sitema di nomina del Cda. E' chiaro che
l'attuale metodo non funziona, ed anzi può portare scompensi reali e
profondi. Due personaggi "politici" e tutt'altro che imparziali come i
Presidenti di Camera e Senato, non possono eleggere un organismo tanto
importante. Ed allora che sia il popolo, che peraltro paga il canone, a
decidere chi deve andare in Viale Mazzini. Viceversa ci troveremo personaggi
poco affidabili come Baldassarre, il quale oltre ad avere la pecca di essere
"caro amico" di Squillante e Previti, ha già fatto capire che le cose in Rai
cambieranno radicalmente, a cominciare dai programmi a suo dire
"deficienti". Che si riferisca al programma di Luzzatti? O magari per
"deficienti" intende pure Sciuscià di Santoro o il Fatto di Biagi? Credo che
questi ultimi saranno le prime due vittime sacrificali alla nuova politica
Rai. Ed intanto il Cavaliere ha fatto credere di non essere intervenuto
nella scelta del Cda, ma i ripetuti contatti tra Governo e Presidenti delle
Camere farebbero pensare il contrario. La Rai come televisione di Stato,
dev'essere pluralista ma anche critica nel guardare all'attualità di ogni
giorno, senza alcuna remora a "pizzicare" anche i politici. A questo punto
bisogna aspettare e vedere se ci sarà realmente un "oscuramento" della
democrazia. Io credo che il nuovo Cda debba tutelare sia l'azienda Rai, ma
soprattutto la richiesta sacrosanta delle gente, di avere un informazione
non faziosa e di parte. Saranno in grado di fare questo? Visto il "borsino"
per le reti televisive (due al centro destra ed una al centro sinistra),
pubblicato dalla "Repubblica" di oggi, la risposta forse è già retorica in
partenza!
23/2/02
" I 40000
PARTIGIANI DI MILANO "
Cari lettori, sono appena tornato dalla manifestazione di Milano sulla
Legalità e già ne sento la mancanza. Dovevamo essere "forse" 10000, ed
invece con grande sorpresa mia e degli organizzatori eravamo ben 40000
(quarantamila!). Un numero enorme, ma soprattutto enorme la voglia di dire
basta all'attacco alla giustizia messo in atto dal governo Berlusconi. Un
attacco che da oggi non potrà non essere messo in discussione. Oggi la gente
aveva le idee molto chiare: la politica governativa sulla giustizia non
piace! Non piace ai 40000 cittadini, non piace ai molti personaggi noti e
meno noti che hanno affollato il palco del Palavobis. Non si può far finta
di niente, oggi a Milano c'era un vero e proprio esercito di "Partigiani"
della Legalità. Gente anziana, giovani, gente di mezza età, bambini, tutti
con un unica idea, cambiare le cose. Eravamo così tanti che Antonio di
Pietro ha dovuto organizzare una manifestazione nella manifestazione fuori
dal Palavobis. Uno spettacolo di gioia e colori enorme ed impressionante. Ed
intanto a Roma, la destra, certo delusa per il successo di Milano, ha creato
la sua contromanifestazione "contro i giudici", attacando Mani pulite e
l'operato della magistratura. Nulla di "strano", tutto normale per un
governo che non sta curando il problema "Giustizia" come si dovrebbe fare in
un paese civile! Io credo importante che la manifestazione di oggi, oltre a
rimanere nel cuore dei tanti partecipanti, debba essere il seme per nuove
iniziative come quella odierna. La battaglia che si sta giocando è troppo
importante per fare finta di niente o preferire lo "stare a casa". Bisogna
che si crei un movimento sempre più grande, sempre più vivo sui temi della
Legalità e della Giustizia. Questo sarà solo possibile se finalmente si
capirà che quella che si sta combattendo è una vera "guerra civile" contro
chi vuole usurpare il "Diritto". Svegliati Italia!
22/2/02
" IL SORRISO
RUBATO" AI BAMBINI "
Cari lettori, la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva, due
protocolli aggiuntivi alla Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo. Spesso
sentiamo notizie "agghiaccianti" riguardanti l'infanzia ed i bambini, e
spesso credo non si dia il giusto peso a queste tragedie umane. Pornografia,
molestie sessuali, sfruttamento, sono solo tre esempi di una miriade di
"obiezioni" che si fanno alla dignità dei fanciulli. Basta guardare le
nostre strade come sono piene di bambini che chiedono l'elemosina o aiuto in
generale. Quante volte ai semafori vediamo queste faccie stanche e tristi
chiedere denaro o "tentare" di lavarci i vetri dell'auto. Io mi chiedo se
questo sia giusto. Ci sono Leggi e Convenzioni che parlano chiaro sullo
sfruttamento dei bambini eppure ci sono casi eclatanti di sfruttamento
avanti ai nostri occhi. Quel bambino che lava i vetri forse non ha alle
spalle qualcuno che lo sfrutta? O forse si può credere alla "barzelletta"
che lavora in proprio? Le Istituzioni lo sanno bene che dietro quel
lavavetri si nasconde una vera e propria "Mafia". Ma allora perchè non
intervenire togliendoli dalle strade? Perchè non vietare la loro presenza
per le strade? Sarebbe già un buon deterrente per la criminalità che li
sfrutta. Mi sembra una grave incoerenza firmare un atto come quello appena
approvato e poi permettere a queste piccole "anime" di stare a lavorare, al
freddo e al gelo, magari 15 ore al giorno! Troppo grave non rendersene
conto, troppo grave è fare finta di avere la coscienza pulita sol perchè si
è votato un atto come quello di cui sopra. I nostri parlamentari devono
intervenire con vigore e coerenza maggiori per estirpare questo "problema"!
Bisogna approvare Leggi serie e credibili che vadano a colpire chi sfrutta,
condannandolo a pene severissime. Sfruttare un bambino è come
"assassinarlo", vuol dire rubargli la sua serenità e fiducia nella vita, se
una ne ha mai avuta! L'Italia, tra i primi produttori di mine anti-uomo,
dovrebbe finirla di piangere lacrime di coccodrillo e finalmente mettersi a
lavorare senza remore a favore della dignità di ogni uomo. Bambini compresi!
20/2/02
" LICENZIAMENTO
DI STATO "
Cari lettori, il governo ha detto no!Sull'articolo 18 non si tratta. Nessuno
stralcio ma solo calci in faccia ai lavoratori! A questo punto bisogna
aspettare le contromosse dei sindacati e soprattutto le contromosse
dell'opinione pubblica. Domani leggeremo sui giornali che il "governo non ci
sta", ma dietro quella frase si nasconderà una tragedia oramai "sicura"!
Fini a "Porta a Porta" ha detto che il fatidico Mario Rossi non verrà
licenziato per "nulla". Ma l'onorevole Fini dimentica che questa non è la
verità, ma solo una bugiarda farneticazione! Fini dovrebbe dire che se quel
Mario Rossi un giorno non piacerà più al "padrone", quest'ultimo lo caccierà
via senza remore, tanto non può essere reintegrato. Si può pensare il
contrario, ma allora ci si dimenticherebbe della realtà delle cose. Queste
"situazioni" nascono regolarmente, solo che oggi con il reintegro è più
difficile, per il datore di lavoro, metterle in pratica! Ma un domani cosa
sarà del signor Rossi che magari, tesserato comunista, verrà scoperto da un
datore di lavoro, iscritto a Forza Nuova, e con una "fatua" scusa cacciato
via? Io non credo sia "fantascienza di un folle", ma la realtà a cui si va
incontro eliminando(perchè di fatto questo si fa), l'articolo 18. Non ci
sarà più certezza per nessuno, la società di conseguenza sarà ancora più
precaria. Ed allora quale alternativa? Innanzitutto lo Sciopero Generale, ma
nel vero senso della parola, con il blocco totale di ogni attività e
servizio. La gente certo subito si lamenterà, ma su una battaglia tanto
vitale per la dignità dei lavoratori, qualche "mugugno"(come diciamo noi a
Genova) ci può stare. Viceversa proporre alternative, ma che non ledano per
nulla l'articolo 18. Faccio una proposta: perchè invece di licenziare più
facilmente non allungare il tempo del periodo di prova, ad esempio a 6 mesi
lavorativi per il tempo indeterminato e ad 1/4 della durata contrattuale per
il tempo determinato?Queste sono due proposte che io lancio sul tavolo dei
negoziati. In sei mesi una persona si valuta tranquillamente, così un quarto
per il determinato mi sembra un equo periodo. Aspetto opinioni.
18/2/02
"MANI PULITE: UNA
STORIA FANTASTICA"
Cari lettori, a dieci anni dall'inizio di quella "fantastica" stagione che
di nome fa Mani Pulite, si parla tanto di come continuare nell'opera di
pulizia morale e civile di questa nostra Italia. Mani Pulite ,così chiamata
dai più, ha significato per l'Italia un momento di estrema civiltà. Un corpo
di "ladroni" di regime, è stato scoperto e messo al "muro" (tanti ne
rimangono ancora!) come è giusto che sia in un paese che si dice
democratico. Non c'entra lo spirito giustizialista di cui tanti
"ex-politicanti" hanno tacciato l'opera del pool di Milano, ma solo un
grande spirito civile che gli uomini del Tribunale di Milano hanno messo
nella loro azione, portando alla luce fatti che sarebbero stati dei veri e
propri "colpi a morte" per molti politici e non. Tutti gli inquisiti, da
buon "clan criminale", continuano ancor oggi a tacciare il pool di essere
"politicante" e di parte, ma questa è solo la veste "bugiarda" che chi
ha espropriato illegalmente il popolo italiano, vuole portare a sua
discolpa. Il "latitante" Craxi è stato condannato in via definitiva e
sarebbe dovuto finire in galera, ma ahimè è "scappato" in Tunisia, con tutti
i miliardi "rubati" al popolo e portandosi via la dignità di chi credeva in
lui
(Troppi!). Ed oggi ecco apparire la figlia, nella veste di
deputata-vendicatrice, che un giorno si e l'altro pure attacca l'operato di
Mani Pulite. Per non parlare poi di altri figli "illustri", anch'essi
castiga-giudici di turno. Questa gente non ha capito nulla di quegli anni,
ne tanto meno dell'opera portata avanti dai giudici. Il sistema di
corruzione continua tutt'oggi, basta vedere le mazzette torinesi. Di Pietro
quando era Pubblico Ministero veniva adorato dal popolo e dai politici di
turno, ma poi una volta raffreddatosi il clima, ecco che è stato tacciato di
cose infami e non veritiere! Se il popolo ed i politici fossero onesti nei
loro giudizi, dovrebbero fare grande elogio al dottor Di Pietro, uomo pulito
e onesto come pochi altri! La mia non è demagogia ma vuole solo essere
l'urlo di rabbia di un cittadino che vede cadere nel nulla i risultati di
quegl'anni, tanto "tragici" per la vita politica italiana, ma tanto
"fantastici" per la nostra Italia. Ed invece oggi ecco fare leggi solo
contro il risultato di quel tempo, leggi truffa a favore dei delinquenti,
vedi quella sulle rogatorie. Leggi fatte per smantellare l'operato dei
giudici, soprattutto a favore di "pochi". La linea del Piave di cui ha
parlato il dottor Borrelli già esiste. La società civile deve scendere nelle
sue acque per difendere la dignità e la legalità di un azione giudiziaria
che senza il supporto del popolo non può nulla. Io sono pronto a bagnarmi!
17/2/02
"SCAIOLA COME BAVA
BECCARIS?"
Cari lettori, la notizia è sconvolgente. Il Ministro Scaiola ha ammesso che
contro i manifestanti al "G8" ordinò di sparare, in caso avessero sfondato
la "zona rossa"! La notizia è di quelle che lasciano riflettere e
soprattutto fanno nascere un forte senso di rabbia ed una domanda naturale:
perchè non l'ha mai detto fino ad oggi? Perchè decise di dare un simile
ordine? Risposte che il Ministro dell'Interno deve dare. E' obbligato a dare
al Popolo. Per discolparsi il Ministro parla di aver dato quest'ordine solo
dopo la morte di Giuliani: ma sarà vero?Molti anni prima già Bava Beccaris,
che i più ricorderanno nei moti del 1898 a Milano, decise di "sparare"
contro i manifestanti! Questa volta, in democrazia, le cose dovrebbero
andare diversamente, ed invece ecco arrivare come un fulmine a ciel
sereno,la notizia sull'uso delle armi. Il Senato della Repubblica ha negato
alla verità di farsi luce, bocciando la Commissione d'Indagine sul G8! Cosa
bisogna fare allora per avere uno "straccio" di verità? Bisogna aspettare le
ammissioni a "spizzichi" dei vari responsabili dell'epoca del G8? La
verità.Io cittadino chiedo solo la verità, ma quella "reale" e non quella
inventata ad hoc per zittire il popolo. Sui manifestanti non bisognerebbe
mai sparare, per nessun motivo e questo è un principio a cui tutti i
Ministri dell'Interno e non solo,dovrebbero attenersi scrupolosamente,senza
deroga alcuna! La morte di Carlo Giuliani a questo punto torna di attualità,
perchè si crea il dubbio sull'eventualità di poter sparare già prima (come
pare non potesse essere)della morte del manifestante.D'altra parte gli
stessi Carabinieri "legalizzarono" l'eventuale possibilità di sparare sui
manifestanti già nel 1999 con una circolare interna (fonte il Secolo XIX del
17/02/2002). Ed allora avanti a queste verità ed affermazioni cosa pensare?
Siamo di fronte ad una nuova "zona segreta di stato" a cui non è possibile
accedere? Il governo perchè ha colposamente taciuto fino ad oggi? Domande,
solo domande, che si ripetono impotenti e senza risposta. La sinistra chiede
delucidazioni, il popolo ascolta ed il Ministro intanto continua a riempirci
di "pezzi di verità mischiati con bugie".Dopo le spiegazioni del caso si
dimetta, sarebbe finalmente una cosa fatta alla luce del sole!
14/2/02
" LAVOROPOLI:
SI CONTINUA"
Cari lettori, l'attacco al lavoro continua senza fermate intermedie da parte
del governo in carica. Maroni, Ministro del Lavoro, ha chiesto la revisione
delle sanzioni sugli scioperi, a causa dello scontro sociale che sta
bloccando le Ferrovie Italiane in questi giorni.A suo dire la protesta degli
operai delle pulizie è "estanea alle regole" (fonte Secolo XIX del
14/02/02)! Ma quali regole caro Ministro, forse quelle che vorrebbero che
5000 lavoratori perdessero il posto di lavoro? O forse quelle che in nome
della "razionalizzazione" a tutti i costi vogliono eliminare forza lavoro?
5000 lavoratori equivalgono con le famiglie ad almeno il doppio, ed allora
guai a chiamare la loro protesta "estranea"! In nome delle privatizzazioni a
tutti i costi l'Italia sta cadendo in una situazione tragica dal punto di
vista lavorativo. Non sono contrario a che si privatizzi, ma con rispetto
innanzitutto per il lavoro e per tutti i lavoratori. Le statistiche parlano
di calo della disoccupazione, ma la realtà è ben diversa. La disoccupazione
è calata,contando il precariato, ma valutando anche il lavoro a tempo
indeterminato (l'unico lavoro credibile), i numeri sono diversi!Non è il
precariato che aiuterà l'Italia ad uscire dalla crisi in cui si trova,
bisogna finalmente rendersene conto. I lavoratori delle pulizie in
questione, forse saranno assunti da altre ditte, ma con una decurtazione
sostanziale del loro stipendio.Questo non è giusto ne etico! Non è con circa
1.200.000 (fonte Secolo XIX del 14/02/02) che si vive caro Ministro! La
politica da seguire dovrebbe essere quella del lungo periodo, creando un
futuro credibile a questi lavoratori e non i soliti miraggi di un lavoro
sicuro. Si cominci col creare una reale solidarietà civile tra Nord e Sud
Italia, finendola di vedere un Nord avido e sfruttatore della manodopera
meridionale. Si creino a Sud le infrastrutture adeguate per creare industrie
e lavoro, cosicchè anche i nostri Fratelli del Sud possano avere una
speranza!Quella speranza che ogni disoccupato ha nel cuore: un lavoro vero.
12/2/02
"LE FS DELLA
VERGOGNA"
Cari lettori, ieri ho avuto la "bella" idea di partire ed andare a Milano.
Non sapevo dello sciopero degli addetti alle pulizie(peraltro sacrosanto) e
neppure immaginavo l'enorme caos che avrebbe creato il blocco di una
stazione, benchè importante come Milano. L'agonia è iniziata di mattina
prima di arrivare, visto che siamo stati costretti a scendere a Milano
Lambrate. La cosa di per se, non è stata poi così tragica, visto che a
Milano funziona un fantastico ed invidiabile Metrò! Il problema è sorto per
il ritorno nel pomeriggio!E qui si apra il sipario sull'ennesima
"figuraccia" delle Ferrovie. Arrivato a Milano Centrale mi è stato detto che
forse il mio treno per Genova, sarebbe partito da Milano Lambrate (notare
bene il forse!). E così sono letteralmente scappato a Lambrate, ma appena
arrivato ecco apparire migliaia di persone alla ricerca del "treno"perduto.
Una marea di teste enorme. Arrivato sul binario, c'è stato detto (tramite
microfono e non direttamente da qualcuno) di ascoltare l'altoparlante per
conoscere i treni in partenza. Ma nulla! Sono arrivato alla stazione di
Lambrate circa alle cinque e vi sono rimasto,affamato e stanco, fino a quasi
le otto. Nessuno dava notizie sul treno per Genova, solo qualche forse "da
copione", ma nulla di più. I vagoni posteggiati a Lambrate c'erano, le
motrici pure, ed allora perchè non creare i treni sul posto? Ho fatto la
domanda ad un responsabile delle Ferrovie che intanto era arrivato, ma la
sua risposta è stata come sempre accade burocratica : "non è così semplice"!
Alle otto circa il treno è arrivato, ma non più come Intercity ma bensì
declassato, pur avendo noi pagato un oneroso supplemento, a regionale (ossia
locale!).La situazione dei vagoni era pressochè vergognosa:carte,
assorbenti, bottiglie, tutti a terra come se nulla fosse! Arrivati a Novi
Ligure, che tra l'altro era su una linea diversa dalla normale, la motrice
si è rotta. Fortuna ha voluto che passasse un Espresso per la Calabria e
così "sani e salvi" siamo arrivati a casa. Cosa dire di più. Le Ferrovie
cambiano colore alle vetture, cambiano direttori, cambiano denominazione, ma
la disorganizzazione non cambia mai. Quella è rimasta! Prima di cambiare
assetto societario, sarebbe stato meglio che le Ferrovie avessero cambiato
il modo di lavorare e gestire un servizio tanto importante!
9/2/02
"LA RIVOLUZIONE MEDIATICA DEL
CAVALIERE"
Cari lettori, il clima sulla Tv è sempre più rovente e rischia di bruciare
gli stessi contendenti dello scontro. Berlusconi chiama i suoi alla "Guerra
Santa" contro la Rai,e l'Ulivo, oramai cadavere, cerca una risposta
possibilmente credibile da contrapporre alle obiezioni del Premier. Giorni
importanti per il sistema radiotelevisivo pubblico, forse giorni cruciali
viste le ripetute minacce del Cavaliere circa la vendita di due reti Rai a
privati perlopiù stranieri. La rete pubblica non dovrebbe finire nelle mani
straniere e forse neppure essere privatizzata. La domanda che nasce
spontanea è perché Berlusconi vuole "svendere" la Rai e non vuole fare lo
stesso con le sue reti. Domanda a cui deve dare una risposta credibile e
seria finendola di inveire contro un "ipotetica" quanto irreale, a mio
parere,Rai Ulivista. Lo scontro è già in atto. Si parla di "demolire"
momenti di enorme democrazia come "Sciuscia'" o "il Fatto"di Enzo Biagi, che
certo nulla ha a che fare con la sinistra "mangia bambini" paventata dal
Cavaliere! I "La Russa" di turno parlano di dare vero pluralismo alla
televisione pubblica, dimenticando lo scandalo "mediatico" del Cavaliere con
le sue tre reti televisive nazionali ed i suoi troppi quotidiani e riviste
di vario genere. Si vuole smantellare per ricostruire in modo ancor più
"opaco" l'informazione pubblica. Quell'informazione che,ahimè, non sempre
Mamma Rai ha dato con onestà,ma che non si conquista con le guerre di
"Religione"! Se solo si capisse quanto è importante il servizio pubblico
dell'informazione, forse allora si capirebbe quanto sono inutili e
disastrose tutte queste "prese di posizione stile Impero"! Alla fine chi ci
rimette, è sempre il cittadino, che pur con tanta buona volontà, troppo
spesso se ne sta a ciò che la Tv dice. Ed allora, benvenga un servizio
pubblico più equo e veritiero, ma senza raccontare alla gente comune le
solite Bugie! Vero Cavaliere?
7/2/02
"INPS:
ALLARME ROSSO"
Cari lettori, il Presidente dell'Inps, dottor Paci, avverte il Governo circa
la possibile "Bancarotta" dei conti Inps a partire dal 2005. La notizia è
seria e credibile vista la fonte. Il Ministro del Lavoro Maroni parla di
decontribuzione per i neoassunti, ma dimentica che questa eventuale
decontribuzione porterà ad un effettivo calo dei contributi previdenziali
incassati dall'Inps e come conseguenza di ciò, una possibile quanto certa
"debacle" nel pagamento delle pensioni. E' dunque allarme rosso! L'idea di
decontribuire, a prima vista può sembrare positiva, ma fatti i conti si
nasconde un enorme Bugia!La domanda naturale che allora sorge è: non si
possono trovare altri mezzi per incentivare le assunzioni? Io credo che la
risposta sia affermativa, a meno che non si voglia spingere ad un vero
collasso il sistema previdenziale pubblico ed aggiungo, a meno che non sia
tutta una manovra per smantellare piano piano il sistema pubblico a favore
di quello privato. Chiaramente sarebbe uno scenario da "complotto" di stato,
ma credo l'idea non così anomala come potrebbe sembrare. Le assicurazioni
private non aspettano altro che questa "delega in bianco", tenendo conto
anche del fatto che già oggi lavorano nel settore previdenziale a pieno
ritmo, basta pensare alle tante pensioni integrative. Ma chi se le può
permettere? Solo il ricco e non certo il poveraccio con uno stipendio da
fame. Ed allora ecco, che viene fuori nuovamente la linea delle scelte a
breve termine del governo. Forse Maroni dovrebbe pensare con maggior
saggezza al lungo termine, a quello che anche solo ipoteticamente potrebbe
accadere. Non si legifera sulle previsioni, ma su cose certe. Se un domani
non avrò una pensione sicura (a patto di uscire dal precariato in cui mi
trovo!), a chi dovrò rivolgermi? Forse al Ministro Maroni che da buon
parlamentare la sua pensione d'oro l'avrà sicuramente? O forse dovrò
lavorare fino a 80 anni come il governo ora permette? Si accettano
consigli...............!
5/2/02
"AVANTI SAVOIA, MA NON
CANDIDATI"
Cari lettori, se tutto andrà secondo copione, i Savoia dopo oltre
cinquant'anni di "esilio forzato" all'estero, potranno rientrare in Italia.
Qualcuno storce il naso avanti a questa eventualità, altri invece plaudono
al quasi certo rientro. Giorni fa "i neo Repubblicani" monarchici, hanno
fatto atto di contrizione pubblica ed hanno giurato fedeltà alla Repubblica
Italiana. Personalmente non credo a questo gesto e non credo che si siano
realmente "accorti" degli errori fatti,ai tempi del fascismo, dalla casa
regnante a cui appartengono.Ma non ho nulla in contrario al loro rientro.
L'importante è definire con chiarezza le limitazioni a cui dovranno comunque
sottostare. I beni confiscati a favore dello Stato Italiano, rimaranno tali,
ma ahimè verrà data agli "ex-regnanti" la possibilità di candidarsi. Questo
non posso accettarlo come italiano e come repubblicano convinto. Non voglio
trovarmi, in futuro, un partito monarchico con a capo Vittorio Emanuele di
Savoia!Ed allora nella legge in votazione si creino delle barriere per fare
in modo che ciò non possa avvenire. Cittadini si, ma con alcune limitazioni.
Non credo che in Italia vi sia un pericolo di ritorno monarchico, ma credo
doveroso, anche in rispetto a tutti i morti causati dalle "scelte" Savoia,
non permettere un tale evento. La storia non può essere cancellata da una
legge dello stato, ed allora prima di farli rientrare, credo doveroso
sottoporre la questione a Referendum Costituzionale. Sarebbe un grave atto
contro il popolo, se con la scusa di amplissime maggioranze anche in seconda
lettura, la legge passasse senza aver sentito il popolo sovrano. L'unico
vero "Sovrano" di questa Repubblica!
3/2/02
"MORETTI FRUSTA
LA SINISTRA"
Cari lettori, ieri a Piazza Navona si è svolta l'ennesima "indecifrabile"
manifestazione della sinistra italiana.Se ancora ne esiste una. I leaders
dell'Ulivo parlano, la gente ascolta, Moretti incalza e Fo applaude.
Argomento della manifestazione era la Giustizia e l'attacco inaudito del
governo verso la stessa. Dopo i soliti interventi di routine, ecco apparire
sul palco Moretti con le sue idee di "sinistra". Parla chiaro il regista,
"Questa serata è stata inutile" dice, o ancora " .....con questi dirigenti
non vinceremo mai"!(Fonte il Secolo XIX del 03/02/02). Tutte parole che non
hanno gradito i leaders maximi dell'Ulivo. Quei Leaders che dovrebbero
essere in piazza più spesso con la gente comune e che invece pensano, come
un qualsiasi politico di professione, a fare la loro politica delle "camere
chiuse", chiuse al popolo elettore e sovrano! Moretti ha messo in evidenza
solo ciò che è, ossia una sinistra litigiosa e senza idee credibili. Una
sinistra che quando poteva, non ha saputo sfruttare il momento per fare
leggi di cui oggi tanto si parla, vedi quella sul conflitto d'interessi. Una
sinistra cieca, a cui Moretti solo per un attimo ha aperto gli occhi. Occhi
che Rutelli preferisce tenere chiusi, facendo finta di avere, con le sue
idee e comportamenti, quel seguito "totale" dell'elettorato di sinistra, che
in realtà non ha e non ha avuto mai. Fo da parte sua, da vecchio uomo di
sinistra, plaude all'intervento del regista e parla di "frustate alla
sinistra". Sarebbe il momento che Rutelli si togliesse dalla scena politica
per fare posto a gente più capace e soprattutto di sinistra. Quella sinistra
oramai quasi defunta, che solo un uomo di grandi doti politiche ed umane
potrà salvare.
1/2/02
"CHI NASCONDE
PROVENZANO?"
Cari lettori, la domanda del titolo è eloquente quanto basta: Provenzano, il
Boss dei Boss, che fine ha fatto? La polizia indaga e qualche risultato lo
ha raggiunto anche ultimamente con la cattura di alcuni fiancheggiatori del
capomafia ricercato. Ma dove si nasconde? Questa "Primula Rossa", così
chiamato da qualcuno, riesce a scomparire come fosse un ombra.Come fa un
uomo super ricercato a sfuggire regolarmente alla cattura? E soprattutto
come fa a vivere una "normalità" di vita se non avesse dei fiancheggiatori
che lo tutelano? Io credo che la risposta sia proprio nella seconda domanda:
chi lo difende? Chi lo nasconde? Quali pezzi dello stato lo "coccolano"?
Credo oramai innegabile che la mafia abbia contatti e uomini anche tra le
istituzioni, sia locali che nazionali, nonchè nei seggi parlamentari. Basta
leggere la nostra storia politica per capire quanto sia una realtà la mia
affermazione. Provenzano sarebbe già nelle patrie galere da un bel po', se
lo Stato non lo avesse per troppo tempo ignorato e a volte quasi mitizzato.
Ma se mai Provenzano fosse catturato la mafia scomparirebbe? Tragica domanda
e tragica la risposta, credo proprio di no! La mafia sarebbe viva quanto
ora, forse di più. La mafia è un cancro ed il cancro è formato da più
cellule malate e Provenzano rappresenta solo una parte , benchè importante,
di queste "cellule"!La mafia va combattuta arrestando i "Provenzano di
turno", ma anche educando prima di tutto i giovani a non delinquere,
facendogli capire che l'alternativa ci può essere. Ma per fare questo ci
vuole prima di tutto uno Stato attento e saggio. Mentre invece accade
proprio l'opposto, la mafia è più saggia e lo Stato gli porge la guancia,
togliendo le scorte a chi la combatte!
29/1/02
"IL
GOLPE BIANCO"
Cari lettori, il Papa ha chiamato i giudici e gli avvocati all'obiezione di
coscienza sul divorzio. La notizia è sconvolgente, un potere di un altro
stato, si intromette in modo inaudito nella vita sociale e politica di un
altro paese. Credo che la parola che più spieghi il gesto del Papa sia
"Golpe"! Egli non deve e non può neppure immaginare di intromettersi in uno
stato esterno chiedendo a chi la legge deve seguirla e rispettarla qualunque
essa sia, di disattendere la stessa per motivi di coscienza. Come laico e
come cittadino non posso accettare questo atteggiamento vergognoso e
rivoluzionario verso lo stato italiano! La chiesa dovrebbe pensare alle sue
faccende di casa, i suoi problemi, che pochi non sono. Tra questi la perdita
continua di fedeli a favore di altre religioni o sette. Il perchè è scritto
negli atteggiamenti dei vertici della stessa, che un giorno dicono che la
politica deve stare fuori dalle mura vaticane ed il giorno dopo le varcano
con enorme presunzione di portatori di "verità uniche". Verità in cui anche
i più convinti credenti cominciano a vedere delle "pagliuzze"! Come
cattolico e come laico mi sento offeso dalle parole del Papa. Certo è triste
vedere come la chiesa abbia ad oggi tutto questo potere. Un potere che si
arroga il diritto di esternare quando vuole. Ciò lo dobbiamo anche al fatto
che i nostri cari politici odierni ma soprattutto passati, si sono
regolarmente e con gioia "calati le braghe" di fronte alle talari vaticane.
Un vero contropotere nello stato, quello italiano. Ed allora invece di fare
grande bagarre, i nostri politici,e prima di tutto il governo in carica,
mettano le cose bene in chiaro con la Chiesa. Il governo mandi una nota
ufficiale di protesta al Vaticano, chiedendo le scuse ufficiali per le
parole del Papa. Di istigatori a delinquere in Italia, ne abbiamo fin
troppi!
27/1/02
"IL GIORNO DELLA
MEMORIA DISPERSA"
Cari lettori, oggi si ricorda l'Olocausto, immane tragedia della nostra
storia, e grande tragedia per milioni di persone. Sul problema sono state
scritte milioni di pagine, milioni di parole sono state dette, milioni di
frasi fatte e di denuncie sono state pronunciate. Eppure credo che
l'Olocausto, ahimè dopo tanti anni e tanti morti, ancora non sia entrato nel
Dna di tutte le generazioni. Mi riferisco ai gruppi neofascisti e neonazisti
che in barba ad ogni regola civile ancora inneggiano a Mussolini ed Hitler
come "salvatori"! La nostra Costituzione parla chiaro, il partito fascista
non può essere ricomposto , ne tanto meno organizzazioni similari. Eppure in
questa nostra terra, vediamo organizzare conferenze da parte di Forza Nuova
o altri gruppi neofascisti e quasi nessuno che dica nulla. Ciampi è inutile
che parli tanto di memoria, se poi lui stesso garante della Costituzione,
nulla dice in proposito. Se fossimo realmente vicini a chi ha subito
l'Olocausto, dovremmo non permettere l'esistenza di questi movimenti.Farli
esistere è più antidemocratico che farli vivere! Spesso per le strade poi
leggiamo frasi infamanti contro gli ebrei, basta ricordare frasi da stadio
conosciute ai più. E come dimenticare la poca conoscenza sull'argomento
impartita nelle scuole, dove il periodo della seconda guerra mondiale viene
appena sfiorato. Perchè non obbligare per "legge" i professori, a spiegare
nei minimi particolari la seconda guerra mondiale e l'Olocausto? In giro
c'è, ahimè, ancora troppa ignoranza civile, un ignoranza che se non colpita
subito, con una giusta educazione, rischia di diventare un cancro
incurabile. L'Italia paese tra i primi responsabili dell'Olocasuto, non può
tirarsi indietro da questa sua ombra passata. Non vorrei che in nome di
"troppe inutili" rivisitazioni della storia, alla fine si dicesse che
l'Olocausto sia stato solo uno sbaglio figlio della guerra, dove "qualcuno
dice e diceva" che tutto è permesso!
24/1/02
"BOSSI AMA
IL TRICOLORE"
Cari lettori, Umberto Bossi è stato "graziato" dal Parlamento circa l'atto
di vilipendio alla bandiera!L'atto del Parlamento vergognoso ed aggiungo
"golpista", mette in evidenza quanto i nostri parlamentari amino la nostra
cara Italia. Addirittura Rifondazione, acerrima nemica della Lega, ha votato
contro l'autorizzazione al processo. Solo un debole centro sinistra ha
votato a favore, e neppure compatto. Bossi disse che con la bandiera ci "si
puliva il culo"! Parole eloquenti e dure quanto una sentenza di condanna nei
confronti di un giustiziato. Bossi nei suoi attegiamenti certo non è un
italiano "DOC", eppure rappresenta l'Italia in Parlamento e addirittura è
Ministro per le Riforme. Il colmo dei colmi!!! Il leader maximo della Lega
si è pentito per la sua frase, a suo dire oggi, inopportuna. Eppure quella
frase è uscita di bocca da un ministro della Repubblica. Una frase che più
che da una Repubblica democratica e seria può venire solo fuori da una
Repubblica delle Banane!!Anche fuori il Parlamento c'è chi difende "il
Senatur" come Bruno Vespa (fonte il Secolo XIX del 24/01/02), il quale dice
chiaramente "che Bossi oggi lavora per l'Italia intera". Quale Italia
dottor Vespa? Piuttosto diciamo l'Italia del Nord! Bossi andava giudicato e
processato e credo anche condannato. Se un reato esiste, va perseguito. Come
possiamo immaginare un Italia migliore, un Italia senza criminalità, un
Italia con grande senso civico se poi ammettiamo che un Ministro della
Repubblica possa "sputare" sulla bandiera su cui ha giurato? Vorrei una
risposta finalmente "reale" dalla politica italiana, e vorrei che uscisse
dal suo " vilipendioso(ma verso il popolo italiano)" letargo,il Presidente
Ciampi, il quale come primo rappresentante dello Stato Italiano non può far
finta di niente per l'ennesima volta!
23/1/02
“VENDITA SI VENDITA NI"
Cari lettori, parlare di conflitto d'interessi, come stanno facendo i nostri
parlamentari in questi giorni, mi fa venire in mente un enorme barzelletta
all'italiana. Le proposte sono essenzialmente due: quella del centro destra
che parla di passare la gestione dell'oggetto del conflitto, alle due
authority della Privacy e delle Telecomunicazioni, e quella del centro
sinistra che "americanizzata" più che mai,guarda al Blind Trust
statunitense! Credo entrambe le proposte deboli e poco realistiche per il
caso italiano. L'unico modo per eliminare la "vergognosa situazione" che
contraddistingue il nostro paese, in cui il Presidente del Consiglio ha ben
tre reti televisive, credo sia la vendita delle sue enormi proprietà in
conflitto con il suo mandato. Non serve congelare!La sinistra quando poteva
legiferare si è calata le "mutande" e nulla ha fatto sull'argomento ed oggi
il centro destra, legittimato dal "popolo" le mutande se le tiene ben
strette e si fa una legge ad hoc per il suo "datore di lavoro", Berlusconi!
Ma come dimenticare Cecchi Gori, anch'egli, quando senatore, nel pieno del
conflitto! E come non ricordare la vergogna di un sottosegretario
all'interno, Taormina, il quale ha difeso i più audaci mafiosi!Lui che
avrebbe dovuto tutelare il cittadino da quei mafiosi, lo abbiamo ritrovato a
difendere gli stessi! Stare in Parlamento vuol dire servire il popolo prima
che lo stato, ed allora prima di candidarsi bisogna decidere. Un
imprenditore, o un professionista non possono sedere su due sedie
contemporaneamente, ma devono fare una scelta definitiva! Eccoci nuovamente
di fronte ad una legge, che non ancora approvata,già nascerà viziata da
superficialità e opportunismo politico, alla faccia del popolo credulone!!!
21/1/02
"LA CHIESA
TORNI IN CONFESSIONALE"
Cari lettori, anche questa sera la Rai ci ha propinato la "sentenza" della
Chiesa Cattolica sulla situazione politica italiana. Il solito Ruini,
portavoce ufficiale del potere vaticano, ha commentato la "brutta"
situazione di scontro, in atto nel nostro paese. La chiesa, siamo stati
sempre abituati a vederla presente in primo piano nella politica italiana. E
stasera è stata l'ennesima prova di questo contropotere che in certi anni è
stato il vero potere "di governo"! Uno stato laico non dovrebbe neppure
pensare di dare questo enorme spazio ad una religione, eppure ecco apparire
ogni giorno "Sua Santità" in tv! E molto spesso anche il suo governo
"terreno", leggi CEI! Sono cattolico e praticante (vado a messa quasi
sempre), ma non accetto come laico, che la chiesa possa avere tutto questo
spazio in televisione. Perchè non darlo alle altre religioni allora? Perchè
non mettere nelle scuole i simboli di tutte le religioni? "Dei Perchè"
troppo importanti e troppo misteriosi da svelare al popolo. "Perchè" su cui
nessuno mai, penserebbe di dare una risposta seria e credibile. Se si
parlasse di "mafia"per quanto tempo parla la chiesa in tv, credo che la
gente non sarebbe così "sorda e muta" sul problema. Di mille cose si
potrebbe parlare, ma basta con i proclami vaticani. In questo nostro paese
"la libera chiesa in libero stato" non esiste. E' pura fantasia
"elettorale"! La chiesa cattolica, dicono le statistiche, perde proseliti.
Farebbe bene a chiedersi perchè? Io credo che la risposta si trovi nella sua
"eccessiva militanza politica". Se la chiesa tornasse alle origini, e "i
signori cardinali tornassero nei loro "benedetti" confessionali, forse
avremmo più fedeli convinti e soprattutto più spazio per le notizie del
mondo "reale".
15/1/02
"BELICE : 300
MORTI DI VERGOGNA "
Cari lettori, dopo 34 anni ancora una volta si parla di Belice, ancora una
volta la gente si unisce per ricordare quel nefasto momento. Un terremoto
che spazzò via 300 anime. 300 persone piene di vita portate via come foglie
nel vento. Ma chi è vissuto a quella "strage della natura", urla ancora
dolore, non solo per i parenti persi, ma anche in molti casi, per la casa
che non c'è ancora. Dopo 34 (trentaquattro!!!) anni, ci sono infatti ancora
moltissime famiglie senza un tetto, o per meglio dire, che aspettano un
tetto di cemento e non quello di una baracca che la nostra Italia, paese che
si taccia "tanto civile", è riuscita a dargli!!! I governi hanno latitato,
tuttora nulla si sta facendo per il problema. Eppure basterebbero "solo"1600
miliardi (fonte Televideo), che certo spiccioli non sono, ma un governo
dovrebbe poterli trovare.
Quella gente ha avuto le solite promesse, le solite parole della politica
vuota, che promette e non mantiene. Ma come stupirsi. In Italia ogni
catastrofe è un "business". Basta ricordare il terremoto in Irpinia dove i
politici del luogo e non, approfittando delle generose elargizioni dello
stato, hanno fatto "raccolta di fondi" per le loro campagne elettorali! Ed
ecco in occasione dell'anniversario del Belice, tornare il problema delle
cose che la politica dovrebbe fare e non fa. Il popolo chiede poco in fin
dei conti, un tetto e un po' di dignità. Ma cose troppo difficili da
concedere, per la politica. I soldi i cari onorevoli se li tengono per loro,
vedi gli ultimi aumenti di stipendio! Se la politica capisse che la
strategia da usare è quella delle "cose reali" forse anche il Belice avrebbe
la sua giustizia, e i sopravvissuti la loro "piccola dimora"!
13/1/02
"BORRELLI E L'URLO
DELLA SOCIETA' CIVILE"
Cari lettori, la guerra è in corso. La magistratura insidiata risponde con
estrema fermezza e lucidità all'attacco del governo.
Le inaugurazioni di inizio anno vanno "deserte" quando parla il potere
centrale, ed intanto quel governo, nelle vesti di Scaiola, Ministro
dell'Interno, è pronto a portare in tribunale Borrelli. Quest'ultimo ha
parlato di "resistenza" come sul Piave nei confronti di chi attacca la
magistratura, ed il riferimento è chiaro al governo in carica. Lo scontro è
forte e pericoloso. Un potere dello stato contro un altro potere dello
stato. Ci sono tutti i presupposti per un "colpo di mano" di qualcuno! Io
credo che la protesta dei magistrati sia sacrosanta e dovuta. Il governo,
fin dall'inizio ha legiferato contro il diritto di giustizia dei cittadini,
ed oggi paga le conseguenze di quelle leggi "di parte"! Basta ricordare la
legge sulle rogatorie. Ma ci sarebbero altri molti esempi da poter fare. Ed
intanto i processi sono sempre più lunghi e la gente è stanca di questa
situazione! Inoltre dalle sedi giudiziarie del Sud, arriva l'urlo di
pericolo, per una criminalità organizzata sempre più attiva e potente.
Eppure quali leggi contro la stessa? Nessuna, ma solo leggi e provvedimenti
a "favore". Ed allora perchè mai Berlusconi dovrebbe stupirsi di questa
"rivolta" onesta dei magistrati e della società civile? In fin dei conti il
problema l'ha creato lui stesso ed ora lo gestisca con quella "capacità" di
cui tutti i giorni si vanta di essere portatore, oppure se ne vada! Il
popolo attende risposte precise e chiare, ma soprattutto giustizia vera. Ed
intanto il Piave scorre lento, forse in attesa di essere solcato
nuovamente......!!!!
11/1/02
"DECONTRIBUIRE NON BASTA"
Cari lettori, la polemica sul lavoro non si placa. Maroni taglia corto con
la CGIL e quest'ultima minaccia lo sciopero.
I problemi oggetto di scontro sono tanti, troppi, da affrontare e risolvere.
Licenziamenti facili, pensioni,decontribuzione alle imprese. Temi che in
passato hanno provocato rivolte e feriti! Ed oggi quasi in modo surreale, il
Ministro del Lavoro crede di risolverli tutti insieme con le deleghe al
governo, escludendo un "effervescente" dibattito, con le parti sociali.
Troppo semplice e troppo poco democratico, sarebbe un atteggiamento di
questo genere se portato avanti comunque. Credo che il problema non sia
tanto decontribuire, quanto recuperare i contributi evasi. L'illegalità non
si recupera solo abbassando l'aliquota contributiva delle imprese, ma anche
mandando in giro (veramente), quegli ispettori del lavoro che troppo spesso
preferiscono l'aria condizionata dei loro uffici. Facendo concorsi ed
assumendo altri ispettori. Chi assume in "nero" deve temere lo stato, non
farsene beffa. Troppe leggi sul lavoro sono state depenalizzate. Io credo,
che per chi decide di assumere in "Nero" ci vorrebbe la massima
urezza( leggi galera vera )! Assumere in nero è una cosa atroce e
vergognosa. Troppi datori, eludono ed evadono le leggi, coscienti che spesso
"sviare" può anche convenire. Ed allora ben venga la collaborazione con le
aziende, ma senza vendere la dignità del lavoratore alle stesse. Il lavoro
deve onorare, non denigrare! Ed ahimè, oggi troppo spesso accade proprio
questo.
9/1/02
"GELA: L'ENNESIMO
MORTO DI MAFIA"
Cari lettori, Gela in queste ore sta vivendo il suo ennesimo lutto, il suo
ennesimo morto di mafia. Carmelo d'Angeli 61 anni, custode del cimitero
monumentale della città, è stato ucciso la mattina del 7 gennaio, mentre
usciva di casa per andare a lavoro.(Fonte La Sicilia del 08/01/02). La
notizia oramai appartiene alla cronaca cittadina della città di Gela, dove
si muore per cause a volte troppo semplici da capire. La polizia crede in un
collegamento con l'assasinio Aliotta, avvenuto pochi giorni fa sempre a
Gela. Comunque stiano i fatti, i morti ci sono e ci sono come sempre le
colpe di uno stato, che tace e acconsente allo "stupro" di una terra, quella
siciliana, troppo abbandonata e dimenticata da sempre! Ed intanto, mentre la
sorella del custode piange il suo "morto", la città di Gela sempre a causa
della mafia, si trova costretta ad aumentare i prezzi di tutto, anche dei
beni primari, e ciò a causa di quel pizzo che è costretta a pagare a cosa
nostra. La notizia oltre che essere "stupefacente" per chi non vive quella
realtà, mi lascia adosso un enorme disagio. A Gela, molte libertà non
esistono più. La città , come è facile intuire, è soffocata dai tentacoli
della piovra. Una piovra che con i suoi tentacoli, ha rubato la dignità, se
mai l'hanno avuta, a quei politici che dovrebbero recidere gli stessi, ma
per profitto e malafede li lasciano liberi di "assassinare" quel po' di
civiltà che è rimasta! Ed intanto, mentre la sorella del custode urla a gran
voce che suo fratello era uomo "rispittuso", Gela con "grande rispetto e
dignità" aspetta l'ennesima risposta dalle istituzioni. Ma per ora aspetta
soltanto.
8/1/02
PREVITI: FACCIA DI REGIME "
Cari lettori, è di questa sera la notizia che il giudice a latere nel
processo SME-ARIOSTO, Brambilla, sarà trasferito immediatamente al Tribunale
di Sorveglianza.
Dunque non potrà più seguire, come stava facendo, il processo in corso, che
tra l'altro riguarda l'onorevole Previti.
Siamo di fronte all'ennesimo attacco alla giustizia ed alla magistratura
milanese. Credo sia stato ingenuo pensare, che il parere del Ministro
Castelli, potesse essere favorevole ad un prolungamento della permanenza del
giudice Brambilla. Il problema non è solo quello del trasferimento del
magistrato, ma quanto quello che riguarda la "solita" impunità dei nostri
politici, sia di destra che di sinistra. La solita storia che si riaffaccia
ogni volta che un politico è sotto processo. I soliti colpi di scena oramai
diventati solo colpi di "spugna".
Se subito ha tentato lo stesso Previti, ad uscire in punta di piedi dal
processo, sfruttando il fatto che non potesse partecipare alle sedute,
poichè parlamentare. In un secondo momento ecco arrivare in suo aiuto il
Ministro Castelli che, a suo dire secondo legge, ha "sentenziato" il
trasferimento di cui si è detto. La domanda del cittadino, non è solo di
sapere perchè Brambilla viene trasferito, ma quanto anche sapere, se Previti
risponderà fino alla fine di ciò per cui è imputato. La gente comune vuol
sapere se finalmente anche un politico, se colpevole, finirà in galera come
un normale cittadino. Ma a questo punto, tutto è da vedere, tutto è da
valutare. Siamo di fronte all'ennesima vittoria del regime, di cui Previti
ne porta la "faccia più significativa e reale"! Se a quel processo ci fosse
stato il fatidico Mario Rossi, uomo qualunque, non si sarebbe alzato questo
enorme e vergognoso polverone. Che oltre a danneggiare l'immagine "della
magistratura", danneggia soprattutto la buona fede di un popolo. Quello
Italiano!
6/1/02
"LIBERALIZZARE
LA PROSTITUZIONE"
Cari lettori, è di ieri la proposta di Berlusconi di "togliere dalle strade
le prostitute". Ritengo l'idea molto positiva, anche se ora bisognerà vedere
come sarà possibile attuare,in questa nostra poco laica Italia, una proposta
di questo genere.Da anni si scontrano coloro che vorrebbero nuovamente le
case di "tolleranza" e chi invece vorrebbe che la situazione rimanesse
l'attuale. Personalmente credo fortemente nelle liberalizzazione della
prostituzione, poichè è impensabile che il problema possa mai essere
risolto, ed ancor più impensabile è credere che potranno scomparire del
tutto coloro che decidono, a volte liberamente, di fare "la bella vita"!
Credo che l'apertura delle case chiuse, potrebbe essere un ottima soluzione
per tutelare sia il cittadino, sia le stesse prostitute. I cittadini
sarebbero più tutelati dal punto di vista sanitario, e le prostitute
sarebbero più tutelate e sicure anche loro, visto che finirebbe "la mafia"
dei "papponi", i quali alla fine si beccano la maggior parte del guadagno.
Credo che una scelta liberalizzatrice toglierebbe alla criminalità un
settore chiave per i suoi profitti. Le stesse prostitute potrebbero gestire
le case. E poi finalmente, come libere professioniste,pagherebbero le
imposte e le tasse, come credo sia giusto. Ma chissà come finirà questa
ennesima battaglia. La sinistra è contraria alla riapertura, la destra in
parte favorevole. Non vorrei che alla fine ci rimettesse come sempre, la
dignità di queste "figlie della strada"!
6/1/02
"PADANIA
CAPUT MUNDI"
Cari lettori, Ruggiero se ne va e Bossi se la ride dicendo che oggi è "una
bella Jurnata"! Certo una serena giornata, solo per gli antieuropeisti del
governo a cui appartiene. Ruggiero uomo stimatissimo oltre che in Italia,
anche all'estero, sbatte la porta e toglie il "disturbo". Oramai la sua
posizione da europeista solitario e convinto era troppo avversata
all'interno del suo governo. A questo punto al posto dell'ex-ministro andrà
sicuramente un politico di professione, un "pupazzo" nelle mani del
cavaliere, quello che Ruggiero non voleva essere, che dovrà assoggettarsi
agli umori del suo capo carismatico! La cosa triste e sgradevole è che alla
fine un anti-europeista ed anti-italiano convinto come Bossi (denunciato per
villipendio alla bandiera, ma non processato perchè parlamentare!!!) , l'ha
avuta vinta. Lui che ha sempre denunciato la sua sfiducia verso l'euro, e
sempre lui che senza mezzi termini, ha sempre "disprezzato i meridionali"!
Oggi l'Italia si allontana ulteriormente dall'Europa, e ce lo dicono gli
stessi partners europei, senza uso di parole dolci. Oramai il cavaliere può
solo contare su una coesione "numerica" (maggioranza assoluta in entrambe le
camere), poichè credo che la coesione di pensiero del suo governo sia,
almeno per ora, poco credibile.
3/1/02
"GIANPAOLO ALIOTTA: UN
MORTO QUALUNQUE"
Cari lettori, il 2002 è arrivato, portandosi con se grandi novità, tra cui
l'Euro. Ma ahimè, contemporaneamente alla sua nascita, ecco arrivare già un
morto di mafia. Gianpaolo Aliotta, 53 anni, pregiudicato per usura e
turbativa d'asta, è stato ammazzato oggi nel pieno "centro" di Gela. La
notizia non fa scalpore per i più. Di mafia non si parlava nel 2001 e non se
ne parlerà nel 2002, a meno che non si cambi totalmente modo di pensare.
Credo che se notizie come questa fossero date nello stesso modo con cui si
parla di Euro, le cose sarebbero molto diverse. La gente sentirebbe da
Bolzano ad Agrigento quel morto come suo, come assassinato nella piazza
della propria città e non di una piccola cittadina abbandonata della
Sicilia. Che bello se Ciampi invece della sua retorica inutile, avesse
parlato di mafia nel suo discorso di fine anno. Ma ahimè, così non è stato.
Ed intanto a dire della Polizia, questo ennesimo morto, potrebbe significare
l'inizio di una nuova guerra di mafia. Se così fosse, si aprirebbe per Gela
e per tutta la Sicilia, una nuova stagione di sangue e vendetta. Ancor più
grave, in un momento di estremo rilassamento delle istituzioni nei confronti
della criminalità organizzata. Un rilassamento che non gioverà certo
all'immagine dell'Italia in Europa. L'Unione Europea prima che di Euro è
fatta di uomini. Innanzitutto a questi, devono pensare i nostri governanti
comunitari! In Italia a volte, quegli stessi uomini, vengono ammazzati nelle
piazze, in mezzo alla gente, come se nulla fosse.............nella speranza
che nessuno se ne accorga!!!