![]() MARILENA MONTI |
Novità di luglio 2005
Questo
volume è una proposta di itinerari siciliani che si muovono
davanti ai nostri occhi e che la fretta e la disattenzione ci impediscono
di focalizzare. È l'emozione la chiave di lettura. Una serie
di piccoli racconti di incontri, di luoghi. |
"PALERMO MIA PERDUTA, MIA PAURA "
di Marilena Monti
Non ci torno spesso. Da due anni vivo nella città di Castelvetrano- Selinunte, direttore artistico di un teatro. E quando torno a Palermo, lasciando tutti gli incantesimi del palcoscenico, delle quinte, della magia che un teatro contiene in sé mi sento percorsa da un brivido di paura. Vado a Palermo e sento che non la troverò. Mi manca, come un amore perduto, come qualcuno che abbia tradito la nostra devozione, come una fiducia mal riposta, come un sogno che era solo sogno La ricordo, così da lontano, comera quando ad occhi spalancati, innamorati, la scoprivo, la percorrevo, la cantavo, la raccontavo al mondo ed era "veramente" la mia casa, la madre generosa, lamica del mio cuore.
Vivere nel centro storico, curarne le ferite con lamore degli occhi, sperando, credendo che un groviglio così grande in bellezza e storia, di piazze, vicoli, strade, mercati, chiese, palazzi dovesse muovere il cuore di chiunque a sanarne le ferite delle guerre e del tempo.
Vivevo a Piazza Marina, ero al centro delluniverso, ero collegata alla storia di tutti i popoli, ero nellutero del mondo, delle civiltà calde e creative, ero la signora di un regno di infinita ricchezza
E mi sentivo al sicuro. Le notti percorse a piedi col calore delle pietre e la solerte cura di lampioni e magnolie. Non poteva accadermi nulla. Ricordo i canti nei vicoli e la quiete di certe sere quando il centro storico si ammantava di una ridente malinconia e la sua gente non poteva perpetrare volgarità Ero così felice della mia città, della mia scelta di vivere nel centro storico, ero così orgogliosa, come se quella bellezza lavessi fatta io. Mi invidiavo, persino per tutta quella fortuna.
Poi giunsero jene e sciacalli e pizzerie troppe e mercati di ogni genere per spacci di pezzi rubati ai palazzi, e prostitute di tutti i colori e bruti della notte, coltellate, rumori intollerabili, traffico, bottiglie di gin scagliate sul bersaglio magnolia. Ho visto moltiplicarsi le blatte orrende e i topi. Ho visto le siringhe sul prato. E lacqua mancava sempre, perché tutte le pizzerie si bevono quella poca che la città eroga! Sono andata via dalla Piazza Marina. Ho acquistato una casa in corso Vittorio Emanuele, in un palazzo del 700, brutalmente lacerato da una bomba. Ma non ho smesso la paura: ancora pizzerie mi sorgono e stigghiolerie e panellerie, sotto la camera da letto, in via dei Chiavettieri e il corso alita peste di automobili incessanti di giorno e di notte. Lo smog mi uccide. Nere persino le pagine dei libri rivolti, faccia a muro , tra gli scaffali, nera la biancheria riposta nei cassetti Le blatte, i topi, le siringhe nellandrone e al colmo, pure la minaccia di un pub dentro landrone stesso e labusivismo intorno, ognuno è padrone, costruisce, demolisce, si allarga, si ritaglia spazi. E prostitute di ogni colore e coltellate nella notte e bottiglie scagliate contro i lampioni accesi. E lacqua manca perché i locali se la bevono tutta e i ladri ti rubano tutto, dalla bicicletta al motorino per lacqua E i ladri si portano via pezzi del tuo palazzo e tu chiami il 113 e ti senti rispondere che "tanto per 4 mattonelle ." Non ci sono né uomini né mezzi. E il sabato le mattonelle sono lì a Piazza Marina, e le puoi comprare, antiquariato sicuro, fra paccottiglie e rottami
Palermo si autodivora: quello che conta è che ci siano 15 locali nella piazza più bella del mondo. Che essa sia diventata invivibile non interessa. Ciò che conta è masticare. Questo ha scelto la classe politica che regge le sorti della sfortunata mia città. Le muffe, le crepe, le urla, il veleno, gli schiamazzi ubriachi tutte le notti, fino alle 4 che importa. Tanto "loro" non ci vivono e non ci dormono E i crolli che importa palazzo più, palazzo meno, ce ne sono così tanti! È o non è il centro storico più grande dEuropa! E allora che cadano le vecchie case, limportante che non si faccia troppo chiasso quando alle poche piogge un palazzo viene giù: che si spazzino in fretta le macerie e i corpi
Mia bella di gelsomini e pomelie: hanno fatto in modo che io smettessi di amarti. Mi sento tradita, io tuo poeta, maledettamente innamorata delle tue sere colore di pervinca, io sto bene lontana da te. E quando torno mi fai paura e mi fa paura la mia gente e la mia casa Vorrei dirti "difenditi", scaccia via i turchi del tuo stesso sangue, maestri darroganza e dignoranza. Scaccia, mia bella perduta, i tuoi figli nemici. Mangiali, divorali, per salvarti, per salvarci, coloro che ti amammo Alza la fronte verso il sole, ritorna ad essere sovrana del tuo decoro.
e inoltre...Per
Marilena Monti
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