Avola nella letteratura: ''Un pugno di case'' di Teocrito Di Giorgio
26-05-2010 inserito da ciccio; categoria Libri piu' venduti.

Stemma...Avola seguiva e rispettava un certo suo tradizionale principio araldico. Nessuno aveva un titolo di barone o marchese. Raschiando nella tradizione come si fa coi muri nel tentativo di rintracciarvi vestigia di affreschi, qualcuno si qualificava nobile per avere scoperto fra le cose vecchie di famiglia qualche ritratto ad olio di un suo antenato vestito in una certa foggia in uso presso i gentiluomini titolati del tempo.
Codeste pallide ingenue nostalgie nobiliari disegnavano sul sereno volto di Avola un dolce impercettibile sorriso. Ella era la sola, la vera nobile, ed il suo stemma superava in gentilezza, cavalleria, umanita' tutti gli stessi dell'intiera nobilta' di Sicilia. Non aquile, non leoni, non leopardi, non armi, non corazze, non cimieri. Il suo blasone annunciava la serenita' del vivere che non ha tempo, che non ha epoca, la vita di sempre: uno scudo leggermente convesso sul quale campeggia ben visibile la Croce, e due cornucopie ricurve legate alla base da un nastro sorreggono lo scudo e lo presentano quasi offerte da due morbide braccia muliebri, tre capi simmetricamente in volo verso l'alto, il tutto sormontato da una possente corona marchionale. A parlarne parrebbe una cosa complicata. Ma, alla vista, lo stemma si rivela armonioso, semplice, spontaneo. La spontaneita' era come l'immediata rivelazione del carattere di Avola, parsimoniosa e prodiga, sensibile alla bellezza elargita dalla sua marina e dalla sua campagna.


copertinaa pagina 83 del libro di Teocrito Di Giorgio, Un pugno di case, Trevi, Roma 1973 Euro 10,00 acquista

in vendita esclusiva presso la Libreria Editrice Urso

''La cittadina di Avola come personaggio: una spassosa Sicilia senza delitti d'onore, senza mafia, fuori degli abusati schemi della narrativa e del cinema". Cosi' sulla quarta di copertina di questo libro pubblicato nel 1973 a Roma da Teocrito Di Giorgio presso la Casa Editrice Trevi, poco prima di morire e poco prima che la stessa casa editrice uscisse dal mercato. In questi libro sono riferimenti evidenti alla Avola tra l'inizio e la meta' del Novecento appena concluso. Lettura gradevole da consigliare a chiunque. Con questo libro si puņ dire che si č aperta una fase di ripensamento della storia di una citta' attraverso la narrativa. Successivamente, con esiti altrettanto positivi, altri autori (Giuseppe Schirina' e Sebastiano Martorana) hanno percorso la medesima strada.

Urso-Avola



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