NOTIZIE LATINOAMERICANE - Derogato lo Stato d'Emergenza |
03-06-2005 inserito da ciccio; categoria . ![]() Sessione parlamentare Manifestazione contro lo Stato D'Emergenza Durante una lunghissima seduta parlamentare, durante la quale era prevista la discussione sull'approvazione o meno del Decreto del Presidente BolaÒos che proclamava lo Stato d'Emergenza Economica con la relativa sospensione di tre articoli della Costituzione, la Asamblea Nacional ha comunicato l'inaspettata notizia che lo stesso Presidente aveva deciso la deroga del Decreto stesso e quindi la riattivazione di tutti quei diritti che erano stati irresponsabilmente sospesi. La giornata di ieri, mercoledÏ 1 giugno, aveva visto la mobilitazione della maggior parte delle organizzazioni della societ‡ civile e degli studenti universitari per preparare una marcia di protesta che sfidasse il divieto di manifestazione sancito dallo Stato d'Emergenza. Davanti alla Universit‡ Centroamericana (UCA), un gruppo di giovani (non si sa se studenti) avevano bloccato una macchina di propriet‡ statale e l'avevano incendiata. Da pi? parti si erano levate voci di condanna per le misure decise da BolaÒos, misure che sancivano un precedente storico per il Nicaragua. All'inizio della seduta parlamentare e mentre fuori dalla Asamblea Nacional cominciavano ad arrivare centinaia di persone per chiedere ai deputati di non approvare il Decreto presidenziale, hanno preso la parola decine di organizzazioni della societ‡ civile che hanno ripudiato il comportamento di BolaÒos e la sua intenzione di aumentare di quasi il 12% le tariffe dell'elettricit‡. Questa misura era stata adottata dal Presidente con un altro decreto che aveva modificato il Regolamento della Legge dell'Industria Elettrica, attribuendosi la facolt‡, che per legge spetta solo all'Istituto regolatore INE, di poter modificare e imporre tariffe. Particolarmente incisivi sono stati gli interventi del Centro Nicaraguense de Derechos Humanos (Cenidh), che ha puntualizzato la totale illegalit‡ di tale misura e quello di Ruth Selma Herrera della Red de Defensa de los Consumidores. Durante il suo lungo intervento Ruth Selma ha detto che "BolaÒos sono 8 anni che sta al potere. 5 come vicepresidente di Alem‡n e 3 come Presidente della Repubblica. Che cosa ha fatto fino ad ora per la crisi energetica? Questo signore che adesso si erige come riscossore di soldi per Union Fenosa, che cosa ha fatto per investire nel settore idroelettrico, geotermico, eolico? Assolutamente niente. Adesso dice che i deputati non gli hanno permesso di utilizzare le fonti di acqua per sviluppare l'energia idroelettrica, ma sappiamo che BolaÒos e il ministro del Tesoro, Mario Arana, vogliono privatizzare l'acqua e fare affari con le multinazionali che sono pronte per venire in Nicaragua. Vogliamo chiedere ai deputati, alla Contraloria de la Repubblica, al Gabinetto di Governo formato da quegli inutili nominati dal Presidente BolaÒos e che si fanno pagare un sacco di soldi per non fare nulla....quando hanno fatto qualcosa per l'Energia di questo paese? Ora, questo incapace che dovrebbe essere destituito, ha emesso un nuovo decreto per conformare una Commissione, formata da quattro ministri, per studiare la struttura del costo dell'energia. Quando si ha visto che c'Ë bisogno di un decreto per mettere a lavorare quattro dei suoi ministri? Esiste una quantit‡ impressionante di studi, milioni di dollari apportati dal BID, dalla Banca Mondiale, dai giapponesi per fare questi studi. Esistono tonnellate di studi fatti da consulenti pagati profumatamente e adesso si mettono a farne di nuovi. La verit‡ Ë che non esiste volont‡ politica per studiare e affrontare il problema energetico". Mentre continuavano gli interventi dei membri delle organizzazioni sociali, Ë giunta la notizia che il Presidente BolaÒos aveva derogato lo Stato d'Emergenza. E' difficile valutare il perchÈ di questa mossa imprevista dato che il Decreto avrebbe avuto la validit‡ di 3 mesi. La versione ufficiale Ë che la motivazione dello Stato d'Emergenza era decaduta nel momento in cui il governo aveva trovato un accordo con Union Fenosa e le imprese generatrici di energia (Coastal Power e Enron Nicaragua) per riattivare la produzione, accettare gli aumenti per chi consuma pi? di 150 Kw e impedire i razionamenti nella distribuzione di energia elettrica. In questo modo, BolaÒos ha sospeso lo Stato d'emergenza ma ha mantenuto in vigore quello che gli permette di concedere gli aumenti alla multinazionale spagnola. Molto pi? probabile Ë che il Presidente BolaÒos si Ë visto spiazzato dalla immediata reazione da parte della societ‡ civile (che ultimamente aveva corteggiato affinchÈ lo appoggiasse nel famoso Dialogo Nazionale), che alla fine ha deciso di partecipare, anche se non tutta, alla seduta della Asamblea Nacional contro lo Stato d'Emergenza e gli aumenti alle tariffe, sfidando apertamente le imposizioni del Presidente. Non Ë nemmeno da escludere che abbia temuto che la situazione gli scappasse di mano, visto che i deputati avrebbero, come in effetti hanno fatto, eletto immediatamente i direttori della nuova Superintendenza dei Servizi Pubblici che dovr‡ sostituire le Imprese pubbliche che fino ad oggi dipendevano direttamente dal Potere Esecutivo e che fungevano da regolatrici di tutta la tematica legata ai servizi basici (luce, telefonia e acqua). L'annuncio della sospensione dello Stato d'Emergenza Ë stato salutato con un boato e da un lungo applauso e il deputato sandinista, Edwin Castro, ha annunciato l'immediata nomina della nuova Superintendenza dei Servizi Pubblici (Sisep) e l'inizio di una nuova lotta per impedire gli aumenti decisi da BolaÒos. Ha quindi invitato tutta la popolazione a presentare esposti alla Corte Suprema de Justicia affinchÈ dichiari illegale il Decreto presidenziale che concede a BolaÒos la facolt‡ di poter modificare e applicare tariffe ai servizi basici. Il deputato sandinista Roberto Gonzalez ha rincarato la dose dicendo che impediranno gli aumenti e se le imprese straniere inizieranno nuovamente con la sospensione della produzione di energia e con il razionamento, chiederanno la sospensione delle licenze e dei contratti di concessione. Dopo la discussione, i deputati hanno quindi proceduto alle nomine dei nuovi Intendenti che a partire da oggi, venerdÏ 3 giugno, saranno a tutti gli effetti i nuovi titolari degli istituti regolatori dei servizi basici. Mentre in Parlamento avvenivano le nomine, il governo mandava immediatamente i corpi speciali della Polizia a proteggere gli edifici degli stessi Enti regolatori (Ine, Inaa e Telcor), temendo azioni di forza da parte dei simpatizzanti dei principali partiti politici. Nei prossimi giorni, quindi, il Nicaragua rischia di trovarsi in una situazione mai vissuta prima. Il Parlamento, nelle sue piene facolt‡ legittimate dalla Costituzione, riconoscer‡ il nuovo Istituto e i direttori di ogni area (Energia elettrica, telefonia, acqua e difesa del consumatore) e disconoscer‡ i vecchi istituti e gli attuali direttori. Il Presidente della Repubblica e il suo governo, al contrario, hanno gi‡ detto che non riconoscono queste nomine e nemmeno la nuova Superintendenza e si corre il rischio di trovarsi in una situazione di stallo totale, di reciproco disconoscimento di autorit‡ tra Poteri dello Stato e di possibili scontri dove, alla fine, chi ne trarr‡ vantaggio saranno solo le multinazionali che gestiscono questi settori. (foto e testo Giorgio Trucchi) A breve, per chi fosse interessato, potr‡ trovare le registrazioni della Dichiarazione di Stato d'Emergenza e l'annuncio in diretta dalla Asamblea della sua revoca sul sito www.itanica.org | Invia ad un Amico | 421 letture |