L'alternativa possibile di Mao Valpiana
07-06-2005 inserito da ciccio; categoria Accadi..menti. Accadi..menti
L'intervista. » ad Avola, ospite di Agire solidale, una delle figure pi? carismatiche della non violenza italiana
Da ''La Sicilia'' del 05-06-2005


L'alternativa possibile di Mao Valpiana

L'intervista. » ad Avola, ospite di Agire solidale,
una delle figure pi? carismatiche della non violenza italiana



Una delle figure pi? carismatiche della non violenza in Italia, che ha impostato il suo modo di intendere la vita attorno ad un'idea, che non Ë soltanto alternativa alla guerra e agli eserciti, ma che coinvolge ogni suo aspetto, dall'educazione, all'alimentazione, ai trasporti, al modo di rapportarsi con l'ambiente, la natura, le altre persone, a cominciare dalla nascita, col parto dolce, fino alla morte, in modo naturale quando Ë il momento.
» questo Mao (Massimo) Valpiana, nato a Verona dove vive ed opera come assistente sociale, presso l'USL 20 e giornalista, impegnato nel Movimento Non Violento da giovanissimo, forse poco pi? che bambino, quando nel 1968/69, un amico delle sue sorelle, Enzo Melegari, primo obiettore di coscienza cattolico di Verona viene arrestato.
´La cosa mi colpisce moltissimo, da lÏ comincia questa mia maturazione legata all'obiezione di coscienza per motivi etico-religiosi. Comincio a leggere Azione non violenta, entro in contatto con Pietro Pinna che mi consiglia delle letture. La prima Ë stata la lettera di Don Dilani ai cappellani militari, "L'obbedienza non Ë pi? una virt?" che ancora adesso considero il testo miglioreª.
Valpiana Ë ad Avola, invitato dall'associazione "Agire solidale", per testimoniare che non ci si puÚ limitare a dire solo no alla guerra, ma come sia necessario trasformare l'antimilitarismo in qualcosa di pi? specifico.
´Bisogna studiare, lavorare per individuare strumenti operativi alternativi agli eserciti, tipo i corpi civili di pace, perchÈ oggi abbiamo tutti i mezzi scientifici, politici per prevenire i conflitti che non scoppiano a casoª. Il responsabile della Casa della nonviolenza di Verona, grosso centro che non Ë solo sede della redazione della rivista mensile "Azione non violenta", ma anche centro di documentazione, biblioteca specializzata, emeroteca, lancia un appello: ´Bisogna modificare il modello di sviluppo, che noi chiamiamo conversione ecologica, perchÈ se pensiamo che sia giusto che 1/5 dell'umanit‡ viva utilizzando l'80% delle risorse mondiali, allora va bene fare la guerra infinita, come ha ammesso la stessa amministrazione americana. Diciamo, cerchiamo di prevenire oggi le guerre del futuro, investendo in questa direzione, dando credito anche scientifico, ma soprattutto politico agli strumenti alternativi. L'utopia Ë pensare che i conflitti si possano risolvere con le armiª.

Gabriella Tiralongo
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