Indubbiamente una grande marcia |
19-06-2005 inserito da ciccio; categoria . ![]() Per prima cosa gli organizzatori. Da pi? di una settimana si sapeva che i principali "sponsor" erano il Cosep (Impresa privata), il Governo (anche se mai in forma espressa ed ufficiale), i dissidenti del Frente Sandinista e Partido Liberal Constitucionalista (Herty Lewites ed Eduardo C'erano molti dubbi su questa marcia. Per prima cosa gli organizzatori. Da pi? di una settimana si sapeva che i principali "sponsor" erano il Cosep (Impresa privata), il Governo (anche se mai in forma espressa ed ufficiale), i dissidenti del Frente Sandinista e Partido Liberal Constitucionalista (Herty Lewites ed Eduardo Montealegre) che lottano per una candidatura alla Presidenziali del 2006 o per formare una terza via, personaggi dell'attuale governo che aspirano alla stessa candidatura (Antonio Alvarado), vari partiti minori come il Partido Conservador, la Resistencia Nicaraguense (ex Contra), Camino Cristiano e il filo governativo Alianza por la Republica(Apre). A questi si erano poi aggiunte varie espressioni della societ‡ civile (la Coordinadora Civil alla fine ha deciso di non partecipare lasciando libert‡ di scelta alle centinaia di organizzazioni che la compongono) e personalit‡ varie come l'ex Ministro dell'istruzione durante il governo sandinista, Carlos Tunnerman, la ex magistrata del Consejo Supremo Electoral, Rosa Marina Zelaya (ancora famosa per come ha mal gestito le famose elezioni del 1996 in cui fu eletto Alem‡n e durante le quali si ricordano le migliaia di schede elettorali votate sparse per tutte le discariche di Managua) e la conduttrice televisiva Rhina Cardenal. Come secondo elemento era proprio questo insieme di soggetti ed entit‡ apparentemente senza grande capacit‡ di convocatoria e soprattutto quasi tutti uniti (tranne alcune eccezioni) nel non nominare il nome del Governo e del Presidente BolaÒos nella loro protesta. Il motto "Contro il Patto e la Corruzione", rivolto esclusivamente all'alleanza congiunturale tra liberali e sandinisti, aveva lasciato perplessi molti settori della societ‡ nicaraguense che comunque non possono non vedere il fallimento di questo Governo che ha promesso mari e monti ed Ë poi finito ad abbracciare tutti i voleri degli Organi finanziari internazionali e i colpi di testa degli Stati Uniti, mantenendo una posizione ostile e per nulla dialogante con le forze politiche che, indipendentemente dalle considerazioni che si possono avere nei loro confronti, restano le principali forze del paese, come lo hanno anche dimostrato nelle ultime elezioni del novembre scorso conquistando 144 dei 152 comuni nicaraguensi. Un terzo elemento era sicuramente il fatto di essere comunque abituati a pensare che solo il Frente Sandinista e in parte, il Partido Liberal, siano capaci di aggregare e mobilitare grosse masse di persone, sapendo che di solito la gente comune non si muove, annebbiata dall'enorme apatia che ha investito il paese da molti anni. Alla fine perÚ la gente ha risposto. La battaglia di cifre, che come sempre non trover‡ mai un accordo definitivo, attesta la presenza in non meno di 40-50 mila persone (gli organizzatori parlano di almeno 100 mila se non di pi?) ed era davvero impressionante vedere il serpentone di gente che arrivava da tutti gli angoli di Managua per poi concentrarsi lungo la Avenida Bolivar. Per chi conosce Managua, basta pensare che mentre si svolgeva l'atto conclusivo su un palco posto ai semafori della Asamblea Nacional (vicino alla Ciudadela del NemagÚn che Ë stata letteralmente invasa di persone), a perdita d'occhi si vedeva ancora la massa di gente che scendeva dalla Loma de Tiscapa a circa un chilometro di distanza e sembra, che dietro ci fosse ancora gente ferma ai semafori del Hospital Militar. Una manifestazione impressionante che non si vedeva da molto tempo e che ha stupito gli stessi organizzatori. Difficile stabilire le diverse componenti. Sicuramente spiccavano i visi slavati della borghesia criolla del paese. Capelli biondi, ampi cappelli di paglia, sorrisi smaglianti da apparecchi odontotecnici e molti stomaci rigonfi (soprattutto tra i ragazzi) non certo per denutrizione cronica. Molte anche le signore pitturate e con le rughe ben coperte da un pesante fondo tinta, per dar colore alla pelle bianchiccia non abituata al sole cocente di oggi. In mezzo a loro, gente di tutte le estrazioni ed Ë difficile, forse impossibile perchÈ nessuno lo avrebbe mai confessato, capire quanto siano venuti spontaneamente o quanto fossero stati "obbligati" dal proprio datore di lavoro o dallo "Stato". Molti i giovani, questi sÏ di classe medio alta, che hanno animato l'intero corteo al grido di "Que se vayan" rivolto ai deputati ed ai membri degli altri Poteri dello Stato (non certo al Governo). La percezione generale Ë perÚ che alla fine sia davvero arrivata tanta gente indipendentemente dal fatto che fosse una manifestazione che in modo indiretto porta acqua al molino del Governo. Molta gente che non ne puÚ pi? del disastro in cui si dibatte il paese e di continue lotte che alla fine beneficiano solo la classe politica. Gli stessi organizzatori hanno inoltre scelto una strategia che si Ë rilevata vincente. Praticamente tutti i politici e le personalit‡ sono state relegate in fondo al corteo e durante l'atto conclusivo hanno parlato solo tre persone, sconosciute, di cui due giovani che hanno letto i contenuti di un documento stilato dagli organizzatori, in cui si evidenzia la richiesta di elezioni libere per il 2006 con ampia partecipazione di tutti i partiti che vorranno partecipare, inizio di un vero dialogo in cui partecipi in modo diretto la societ‡ civile, elezioni primarie in tutti i partiti e fine delle ostilit‡ tra i Poteri dello Stato. La marcia si Ë svolta nella completa tranquillit‡ e anche i timori di scontri con gli studenti e altri settori legati al sandinismo per l'uso o meno della Avenida Universitaria, sono per fortuna rimasti solo timori. Indipendentemente da come siano arrivate cosÏ tante persone, di che estrazione siano o dalle mille altre considerazioni che si possano fare, bisogna riconoscere che Ë stato mandato un messaggio molto chiaro ai principali partiti del paese, ai deputati, ma in un certo senso anche allo stesso Enrique BolaÒos, il quale farebbe un grosso errore se in questo momento si sentisse pi? forte e maggiormente autorizzato a continuare nel muro contro muro con la Asamblea Nacional ed a trattare la Costituzione come carta straccia. Oggi probabilmente Ë suonato un primo campanello d'allarme per tutta la classe politica nicaraguense che, a poco pi? di un anno dalle prossime elezioni, farebbero bene ad ascoltarlo. (Testo e foto Giorgio Trucchi) | Invia ad un Amico | 402 letture |