A Paolo Caucci, Rettore della Confraternita di San Jacopo - Perugia
Alla Associazione Triveneta "Amici di Santiago sulle Antiche Vie dello Spirito",
A Oriano Rinaldo, curatore del sito Pellegrinibelluno.it
A Edo Pedron, curatore del forum Pellegrinipersempre.it
A Mauro Sala, curatore del sito Camminfacendo.it
A Ciccio Urso, curatore del Forum dei Pellegrini della Libreria Urso
(http://www.libreriaeditriceurso.com/escursioni/luciano_liliana.jpg)
Nella foto Luciano Callegari interviene a novembre del 2011
in un incontro organizzato a Vigevano del nostro Forum
Alcuni mesi fa mi ha scritto un pellegrino segnalandomi una iniziativa che lui definiva "truffaldina per spillare soldi per dare informazioni che sono alla portata di tutti e forse addirittura superflue". Ecco il link: http://napoles.cervantes.es/imagenes/File/santiago.pdf (http://napoles.cervantes.es/imagenes/File/santiago.pdf) <http://napoles.cervantes.es/imagenes/File/santiago.pdf> .
Di getto ho scritto alcune righe e le ho pubblicate nella home page del mio sito, nella sezione "news": http://compostela.pellegrinando.it/articoli.php?arid=40490 (http://compostela.pellegrinando.it/articoli.php?arid=40490) <http://compostela.pellegrinando.it/articoli.php?arid=40490>
Vi invito a leggere le pagine che ho segnalato prima di proseguire la lettura di questa email.
Quanto avvenuto mi ha stimolato alcune riflessioni: mi sono chiesto se la mia reazione sia stata equilibrata, se davvero posso arrogarmi il diritto di giudicare cosa sia aderente allo spirito del cammino e cosa no, se cioè non pecchi di presunzione giudicando iniziative che, sul piano dei contenuti, possono anche essere pienamente valide e condivisibili, ma da me stigmatizzate solo perché fatte a pagamento.
L'iniziativa alla quale mi riferisco si inserisce in un contesto caratterizzato dal continuo cambiamento del mondo che ruota attorno al Cammino. Inevitabile quindi interrogarsi su come mi debba porre davanti a questo continuo mutamento, quantomeno come valutare il tumultuoso e inarrestabile aumento dei pellegrini e l'inevitabile cambiamento "qualitativo" delle persone che decidono di fare questa esperienza. Dal mio punto di osservazione registro il sempre maggiore numero di approcci al Cammino solo alcuni anni fa rari o sconosciuti, improntati a richiami di tipo turistico, di pacchetto vacanza preconfezionato e solo da acquistare, di grande superficialità.
Tutti voi condividerete, credo, queste constatazioni e ognuno avrà un pensiero, se pure non necessariamente coincidente.
Mi chiedo però: si può fare qualcosa senza avere la pretesa di fermare la storia, di interrompere e dirigere un flusso che ovviamente cammina con le proprie gambe e del quale noi siamo in gran parte semplici spettatori?
Possiamo fare qualcosa evitando di ricorrere a risposte che ci portano a rinchiuderci nel nostro mondo ristretto, a dire che le cose non sono più come una volta, che non ci sono più i veri pellegrini .. e via così?
Ho pensato di mandare queste riflessioni alle realtà del Cammino che ritengo più rappresentative e che però possono essere distinti in due settori: da una parte la Confraternita di San Jacopo e Associazioni cattoliche che con questa collaborano; dall'altra i siti web informativi, i forum, gestiti, almeno i più frequentati, da laici.
Mondi incomunicabili? Verrebbe da pensarlo osservando come in questi miei anni di attività (12 sinora) ho visto pochissime (o forse nessuna) iniziativa comune fra questi due mondi. Diverse realtà, certo: da una parte Associazioni, dall'altra singole persone, che però dispongono di potenti strumenti di comunicazione e che arrivano a toccare una parte (non so quanta, ma sicuramente rilevante, di pellegrini che ogni hanno vanno o progettano di fare l'esperienza del cammino.
Dopo aver preso atto senza difficoltà delle diversità culturali e religiose, strutturali e di mission, di autorevolezza e di influenza, credo però che una caratteristica che accomuna tutti è la passione per il Cammino.
Ritorno a questo punto all'iniziativa alla quale accennavo all'inizio: un corso a pagamento che l'autorevole Istituto Cervantes organizza avvalendosi della consulenza di una persona definita esperta, "pellegrino e hospitalero". Mi chiedo: ma perché queste attività di informazione / formazione non vengono svolte dalle realtà che in Italia si occupano da anni del Cammino, si tratti di associazioni, confraternite, persone, gruppi, cattolici o laici?
Io ho svolto in questi anni attività di questo tipo: ho tenuto tre incontri a Sarzana, uno a Reggio Calabria, uno ad Oristano, ad Ameno, a Piacenza, a Carrara.
I partecipanti hanno variato dai 60 ai 100 per ciascun evento. A queste iniziative sono stato invitato. Non ho mai reso pubblica questa mia disponibilità perché, essendo una singola persona e svolgendo altre attività, non riuscirei a far fronte agli impegni conseguenti. Testimonio però, anche se non dovrei essere io a farlo, che queste iniziative hanno avuto un grande successo: sono state gradite dai partecipanti, come mi è stato confermato da molti degli interessati, sia a voce che per email.
Non l'ho resa pubblica anche per un altro motivo, più personale: mi sono sempre chiesto, nei 12 anni di attività per la promozione del Cammino, quale titolo avessi per autonominarmi "esperto" dato che la mia supposta "esperienza" da nessuno è stata certificata: la casualità con la quale sono arrivato a svolgere la mia attività è un tormentone che ogni tanto mi si ripresenta. Ma questo è un discorso mio personale ...
Comunque sia concludo proponendo a voi queste riflessioni che in breve, e forse in malo modo, ho cercato di sintetizzare, e che meriterebbero ben altri approfondimenti. Mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni sulla tesi di fondo che mi sta a cuore: la necessità e la possibilità di promuovere incontri che io definisco formativi / informativi, che diano cioè notizie e consigli utili, un orientamento a chi vuole realizzare l'esperienza del cammino ma che allo stesso tempo orientino verso un approccio "corretto", facendo chiarezza su alcuni equivoci molto diffusi, mettendo con forza l'accento sui punti fondamentali di questa esperienza così straordinaria.
Non mi dilungo: avremo tempo e possibilità di approfondire. Metto a disposizione la mia esperienza in queste iniziative e spero che questa mia proposta non cada nel vuoto.
Luciano