Forum dei pellegrini - Libreria Editrice Urso
OLTRE IL CAMMINO... => Testimonianze dei pellegrini - Diari => Topic aperto da: primo - 12 Settembre 2008, 16:18
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La tappa di oggi, da Pamplona, Ë una di quelle "topiche" e tradizionali del Cammino di Santiago. NË lunga, nË breve e neanche particolarmente impegnativa, Ë perÚ di quelle che restano nel cuore e nella mente per diverso tempo. Per quale ragione? Probabilmente perchË il vento che costantemente ci accompagna lungo i 24 Km circa, vuole ricordarci che siamo in Navarra, terra di grandi cavalieri e di antiche storie che forse il vento cerca di far giungere ai pellegrini che l'attraversano.
Andiamo con ordine. L'uscita da Pamplona Ë abbastanza lunga e non proprio segnalatissima, ma basta fare attenzione alle amiche frecce e ci ritroviamo presto nella parte nuova della citt‡, dove sorge il complesso universitario. Di lÏ, su asfalto e sul lato destro della carreggiata, arriviamo rapidamente a Cizur Menor, dove vale la pena visitare l'antica chiesa e dare un'occhiata all'ottimo albergue de peregrinos. Cizur puÚ essere una buona meta alternativa a Pamplona, semprechË ce la sentiamo di fare cinque Km in pi?.
DopodichË abbandoniamo l'asfalto per incamminarci su un sentiero sterrato, ampio e leggermente in salita, che procede a versi alterni in un lungo ed un pÚ noioso zigzag.
Possiamo fermarci per una sosta al bar, prendere acqua fresca ed, alzando lo sguardo noteremo distintamente le grandi pale eoliche che segnano la cresta del monte PerdÚn.
Questa antica vetta, sulla quale si sono raccontate antiche leggende e storie di cavalieri cristiani, domina tutta la vallata ed accedervi, nel periodo invernale, puÚ risultare anche problematico.
Un pellegrino torinese, anni or sono, mi raccontÚ della sua disavventura sul PerdÚn, quando insieme ad altri cinque pellegrini, fu colto da una vera tormenta, tanto da non trovare pi? la strada segnata perchË coperta dalla neve. Grazie alla intuizione di una anziana signora tedesca, perÚ, se la cavarono tutti semplicemente...scavando nella neve alla ricerca delle preziose frecce gialle!
Ma nel resto dell'anno, salire su questa montagna Ë facile e divertente, fino a trovarvi di fronte alle "statue" in metallo che rappresentano un gruppo di viandanti verso Santiago, scenografia pluriimmortalata da tutte le guide e da milioni di macchine fotografiche e cellulari...
Pochi, perÚ, hanno notato che il vento, quello che come detto ci ricorda dove ci troviamo, cessa di colpo, quasi inspiegabilmente, sul lato occidentale della montagna, cioË quello a scendere. Sono stato sul PerdÚn tre volte ed Ë sempre andata cosÏ, non chiedetemene la ragione.
Dall'Alto del PerdÚn, come correttamente si dice, inizia una delle discese pi? impegnative, lunga e particolarmente sassosa. Attenzione alle distorsioni, se avete tolto gli scarponi rimetteteli. In particolare evitate di forzare sulle unghie dei piedi e cercate di scendere con ampie curve, evitando la direttissima. Ho esperienza di persone che hanno preso brutte infezioni a causa del sanguinamento delle unghie, costrette poi a fermarsi per diversi giorni e curarsi con antibiotici.
Finalmente, la discesa termina in un'ampia vallata dove, tra l'altro, bisogna sempre fare attenzione alle frecce. PerchË lo dico? Neanche un mese fa, per seguire distrattamente una signora spagnola che sembrava conoscere perfettamente la direzione, ci siamo ritrovati in due nel mezzo di un vitigno, fortunatamente senza fango.
A parte le risate ed il paio di Km che abbiamo dovuto ripercorrere al contrario, mi sono domandato come ho fatto a non vedere una freccia gialla grande come una casa, dipinta su un sasso ad un incrocio. Non fidatevi "ciecamente" di chi vi precede, seguite sempre e per vostro conto la correttezza della strada che fate ed, ovviamente, correte ad avvisare quelli che sono avanti se vi accorgete che hanno preso un'altra direzione.
Siamo, dunque, arrivati alla deviazione per Eunate, isolata chiesa a forma ottagonale che sorge in un punto talmente strano che, giustamente, le sono state attribuite origini antichissime e particolari virt? esoteriche derivanti, si dice, dai Templari.
In assenza di prove certe, perÚ, mi Ë bastato constatare de visu che il pavimento che circonda la chiesa Ë fatto di piccole pietre messe verticalmente ad incastro. Un tipo di pavimentazione tipica dell'Ordine di San Giovanni, visibilissimo a Rodi, che come Ë noto costituiva il ramo "hospitaliero" dei Cavalieri del Tempio.
Un posto particolare, Eunate, che vale la piccola deviazione e che ha il suo fascino misterioso. Mentre, invece, consiglio di evitare l'albergue "naif" che si trova poco distante, assolutamente privo di acqua e luce, gestito da un gruppo dei soliti "santoni" del Cammino.
Dico subito che non ho nulla da dire a coloro che decidono di vivere il Cammino in modo, come dire, un pÚ estremo....ma dovrebbero evitare di dare ospitalit‡, a meno che non si avverta prima delle carenze strutturali del posto. Il che non vuol dire che non sia una scelta possibili e simpatica (sono personalmente amico di Jato che al suo Ave Fenix la pensa proprio cosÏ..). PerÚ chi Ë stanco e sudato, ha fame e vuole riposarsi, preferisce una buona doccia calda, un letto pulito e comodo, un posto dove potersi lavare gli indumenti e stenderli al sole...vi pare molto?
La Via riprende e la stanchezza si fa sentire. La salita a Obanos Ë pesante. Ogni volta ho pensato con simpatia a questo posto, Obanos, che la gran parte dei pellegrini invece trascurano e forse odiano. PerchË? PerchË Ë su una collinetta e, si sa, la fatica inasprisce. Vorremmo riposarci, stenderci un pÚ ed invece....ci mancava pure questo posto...Obanos...ma dove sono...ma quando arrivo?...
Sfido chiunque a non aver avuto, magari una volta, un pensiero simile. Povero Obanos, che Ë pure un posto graziosissimo pieno di testimonianze del passato, dove c'Ë un antico convento di suore.
Non facciamo in tempo a scendere dalla collinetta che incrociamo la famosa statua di metallo del pellegrino con bordon e zucca, emblema stilizzato del Cammino. Il punto Ë segnato perchË Ë la congiunzione del "francese" e "aragonese", come giustamente dice la frase "AquÏ el Camino se hace uno solo...", posta sotto la statua.
Subito una scritta: albergue, ma Ë quella di un hotel privato dove spenderete un bel pÚ e dove molti credono d'essere arrivati.
A pochi metri, invece, sulla sinistra eccoci al tradizionale e molto ben tenuto Albergue de los padre Reparadores, dove l'hospitalero che ho sempre incontrato vi accogliera con simpatia e con una caramella, chiedendovi solo cinque euro per un posto. Non gli ho mai chiesto il nome, anche se ci salutiamo con cordialit‡. L'ultima volta ha notato il santino di Padre Pio che porto nel portafoglio e gli ho chiesto "Lo conosci?". Ha riso ed ha detto forte "certo!".
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ciao ragazzi ce un bellissimo albergue dopo il ponte 300mt in salita 8 euro con piscina .
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ciao ragazzi ce un bellissimo albergue dopo il ponte 300mt in salita 8 euro con piscina .
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ciao ragazzi ce un bellissimo albergue dopo il ponte 300mt in salita 8 euro con piscina .
l'albergue di obanos è molto carino,pulito,ospitalero gentilissimo al solo costo di 6 euro + 3 per la colazione ricchissima se si vuolo.anche il paese è molto pulito accogliente con persone che ti danno informazione e ti fanno passare avanti nei negozi alimentari,insomma èda prendere in considerazione per la sosta.
passato di là il 25 agosto 2010