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OLTRE IL CAMMINO... => Poesie => Topic aperto da: Francesco Urso - 21 Febbraio 2011, 19:05

Titolo: Peregrino, di Luis Cernuda
Inserito da: Francesco Urso - 21 Febbraio 2011, 19:05
Peregrino

Tornare? Torni chi ha
dopo lunghi anni, dopo un lungo viaggio,
stanchezza del cammino e una gran voglia
della sua terra, della sua casa, dei suoi amici,
dell'amore che al ritorno fedele lo aspetta.

Piuttosto, e tu? tornare? non pensi a tornare,
ma a proseguire libero avanti,
disponibile per sempre, giovane o vecchio,
senza un figlio che ti cerchi, come Ulisse,
senza un'Itaca che aspetti e senza Penelope.
Prosegui, vai avanti e non tornare indietro,
fedele fino alla fine del cammino e della tua vita.
Non sentire nostalgia di un destino più facile,
i tuoi piedi sopra la terra non calpestata prima,
i tuoi occhi di fronte a ciò che non hai mai visto prima.

(http://i9.tinypic.com/6ktm04l.jpg)

Nato a Siviglia il 21 febbraio del 1904, Cernuda a Siviglia trascorre l’infanzia e la prima giovinezza; all’Università ha per maestro il grande poeta Pedro Salinas. Più tardi è lettore in Francia e allo scoppio della guerra civile, nel ‘36, torna a Madrid per partecipare alla lotta. La tragedia che strazia la Spagna è sofferta intensamente da Cernuda; non diversamente da Antonio Machado, e dallo stesso Neruda, egli vede nella lotta lo scontro di due mondi sostanzialmente diversi: da una parte l’eterna, l’immortale reazione spagnola, che vive sempre, tra ignoranza, superstizione e intolleranza, in un suo "medioevo", dall’altra le forze di una Spagna nuova e giovane, aperta alla vita, la cui ora sembra esser giunta.
Dopo la guerra la vita di Cernuda si consuma in un tormentoso esilio, dapprima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti e in Messico, dove muore nel 1963. La sua opera poetica, tormentata da una struggente nostalgia della patria perduta e da un raggelante sentimento di orfanezza, segna uno dei momenti più alti della lirica spagnola. Da Perfil del aire, a La realidad y el deseo che, nelle sue varie edizioni, raccoglie tutta la sua produzione poetica, fino al 1956, a Desolaciòn de la quimera, ultima raccolta, pubblicata nel 1962, si esprime una grande passione umana, il tormento di una problematica che accentua il clima di solitudine, al segno, tuttavia, della tenerezza. I grandi temi che scuotono l’uomo, le sottili inquietudini del nostro vivere, le permanenti presenze sentimentali che allontanano la " poesia pura", vivono nella poesia di Cernuda di una loro vita autonoma e originale, che dà tono inconfondibile alla sua creazione.