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12) Simona Ruta  Femmina
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Martedì, 7 Marzo 2006 04:00 Host: host57-156.pool80104.interbusiness.it Scrivi un commento

Patrick S¸skind, Il Profumo, 1992, pagine 266, Euro 7,80

ìIl Profumoî, di Suskind
Non conoscevo Suskind prima di leggere il suo bellissimo romanzo dal titolo ìIl profumoî e devo ammettere di esserne rimasta colpita sia dal punto di vista della tecnica narrativa e descrittiva adottata, sia per líoriginalit‡ della storia.
ComíË facilmente intuibile Suskind parla di fragranze.
Non di semplici odori, bensÏ di profumo come vera essenza, come ìanimaî delle cose.
Tale concetto puÚ certamente risultare ambiguo poichÈ parla di qualcosa di estremamente lontano dalla realt‡ di qualsiasi essere umano, di qualcosa di non concreto, che non si puÚ toccare con mano, di qualcosa di estremamente soggettivo.
Il romanzo parla di un uomo dotato della capacit‡, del dono, oserei dire, di captare gli odori pi? impercettibili.
Di un fiore, ad esempio, non sente ìil profumo del fioreî in sÈ, ma distingue nettamente líodore dello stelo, delle foglie e dei petali.
CosÏ succede per ogni oggetto o persona e impara in tal modo, da solo, a conoscere la realt‡ che lo circonda, perchÈ al nostro protagonista, Grenouille, nessuno spiegÚ mai nulla.
Da piccolo passava da una balia allíaltra.
Nessuno lo voleva: non lo volle la madre, non lo vollero i sacerdoti, non lo volle neppure la morte nel corso dei suoi anni, nonostante le gravi malattie che gli segnarono il corpo e le precarie condizioni in cui esso si trovava a vivere.
Non aveva ambizioni.
Viveva per arricchire la sua conoscenza del mondo degli odori e per imparare a distinguerne quanti pi? possibile.
Voleva creare un profumo straordinario, inebriante, che nessuno potesse non amare.
Voleva creare il ìsuoî profumo.
Grenouille, infatti, non emanava alcun odore. Credendo di essere, per questo, privo di una sua identit‡, decide di imparare le tecniche pi? innovative, adottate dai maestri profumieri francesi dellíepoca, per scindere le essenze dagli oggetti, comunemente fiori e piante e raggiungere cosÏ il suo scopo.
Ma egli non si limitÚ ai vegetali.
Non riconoscendo una differenza morale tra un oggetto e un essere vivente comincia a ìrubareî líodore di gattini, cagnolini e di esseri umani.
Diventa un assassino uccidendo le ragazze che riteneva ìolfattivamente interessantiî per raggiungere il suo scopo e, alla fine, vince. Crea il suo profumo che lo rende speciale, bellissimo agli occhi della gente, la stessa che avrebbe voluto vederlo morto per punire quei delitti.
Tutti lo adorano come un Dio e lui si lascia ìamareî finchÈ non lo sventrano, lo squartano per poter possedere un pezzo di quel corpo.
Il corpo di Jean Baptiste Grenouille.
Il genio di Suskind, a mio avviso, sta proprio nella capacit‡ di basare la rappresentazione di luoghi e personaggi sul fattore olfattivo.
Raramente si fa riferimento a colori, forme o a qualsiasi altro elemento ottico.
E man mano che si va avanti con la lettura non si puÚ fare a meno di ìsperimentareî, annusando, le ìessenzeî di ciÚ che ci sta intorno per concretizzare il concetto di profumo come anima delle cose trasformandosi in piccoli Grenouille.
Ruta Simona
Modica 29 dicembre 2005
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