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 Sabato, 16 Febbraio 2008 02:34 Host: host236-100-dynamic.11-87-r.retail.telecomitalia.it
Gabriella Tiralongo
La Disputa
Le trivellazioni nel Val Di Noto
Editori Associati Sampognaro & Pupi
Il testo Ë un dossier che fornisce uníapprofondita relazione riguardo alle dinamiche conflittuali generatesi tra soggetti giuridici, politici e istituzionali coinvolti,dopo la maturazione del silenzio assenso, nellíavvio della realizzazione del pozzo ìEureka estîda parte della compagnia texana Panther Oil, per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi allíinterno di alcuni territori dei paesi di Vizzini, Mazzarrone, Licodonia Eubea, Grammichele, Caltagirone, Avola, Noto, Rosolini, Buscemi, Modica, Giarratana, Comiso, Monterosso Almo, Chiaramente Gulfi e Ragusa.
Il lavoro, portato avanti con il doveroso rigore scientifico proprio dellíinchiesta giornalistica, compila un rapporto meticolosamente documentato su persone, avvenimenti, tesi, controversie, materie legislative che hanno generato la faccenda ì Trivellazioni nel Val di Notoî.
Líautrice evita sempre qualsiasi esegesi personale riguardo alla disputa: ì Trivellazioni si ì- ìTrivellazioni noî ma nonostante il suo riferire impersonale e analitico riesce benissimo a destare le coscienze di chi legge.
Chiudendo il libretto non ho potuto fare a meno di pensare, istintivamente, a Verga.
Si, proprio lui: Giovanni Verga.
Quello del movimento letterario del Verismo.
Quello del ciclo di Vinti.
Quello che, allíinterno di un ambiente sociale descritto, anonimo e non coinvolto nella vicenda, síimmedesimava nei suoi personaggi tanto da "vedere le cose con i loro occhi ed esprimerle con le loro parole" e che intendeva studiare il tema del progresso dell'umanit‡ da una prospettiva antipositivistica rendendo tutti gli uomini vittime della "fiumana del progresso".
Noi Siciliani che usciamo dallíinchiesta della Tiralongo non siamo ancora molto lontani dai Siciliani descritti dal VergaÖ.
Fatalisti, rassegnati, deleganti, staticiÖ.
Non sappiamo ancora che la Politica altro non puÚ essere che líinterprete dellíetica collettiva!
Ma si puÚ avere etica senza consapevolezza?
Ma la consapevolezza non Ë la condizione indispensabile per potere effettuare le scelte?
La Tiralongo lo suggerisce citando Popper, a pagina 72: î Il prezzo della libert‡ Ë líeterna vigilanzaî.
E la vigilanza, in uno stato democratico, spetta esclusivamente ai cittadini.
I cittadini devono sapere, informarsi, partecipare alle questioni díinteresse pubblico.
I cittadini devono assumersi líincarico della partecipazione diretta alle decisioni comuni.
I cittadini devono pretendere di fare sentire la propria voce tramite referendum per le questioni pi? pressanti.
Al di l‡ dei colloqui, incontri, vertici, riunioni dell'intera classe politica che discute su quali questioni approvare o legiferare, sono i cittadini che devono pretendere la possibilit‡ di potersi esprimere e dire la propria.
Norberto Bobbio in ì Il Futuro della Democraziaî scrive: ìEí assurdo o meglio inconcludente vagheggiare un modo diverso di fare politica con attori e mosse diverse senza tener conto che per farlo bisogna mutare le regole che hanno creato quegli attori e predisposto quelle mosse".
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