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41) Salvatore Salemi  Maschio
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Sabato, 21 Novembre 2009 01:37 IP: 94.162.130.123 Scrivi un commento

Giovanni Stella
Memoria aggiunta
Libreria editrice Urso, Avola 2009, pp. 143, Euro 10,00



***



Memoria aggiunta Ë líultimo libro di Giovanni Stella, pubblicato, anchíesso come i precedenti, per i tipi della Libreria Editrice Urso di Avola, nel novembre 2009. Líopera, che raccoglie scritti gi‡ apparsi in diverse riviste tra il 2004 e il 2009, si aggiunge, come il titolo vuole suggerire, al volume Una vita, un corposo libro, questíultimo, di oltre milleduecento pagine pubblicato nel 2003, in cui Stella, avendo deciso di porre termine alla sua attivit‡ letteraria, volle riunire i suoi scritti composti tra il 1989 e quello stesso anno della pubblicazione. Da qui il titolo Una vita, a significare che quel ponderoso volume raccoglieva, e sigillava definitivamente, gli scritti di tutta una vita. Ma Stella fortunatamente, come prova questo nuovo libro, si Ë smentito, perchÈ quello di scrivere Ë un ìvizioî che difficilmente si abbandona. ìSi scrive per scrivere ñ sosteneva Stella in una delle sue opere, Il rigattiere e lí avventore, inserita nel macrotesto Una vita ñ, cosÏ come si vive per vivere. Scrivere come vivere, dunqueÖî. E allora diciamo che Stella, finchÈ avr‡ vita, continuer‡ di sicuro a scrivere, smentendosi ancora. CosÏ il nuovo volume, Memoria aggiunta, che ha tutte le caratteristiche di uníappendice al macrotesto Una vita (infatti, ha in comune con questo, nonostante la notevole diversit‡ dello spessore, lo stesso tipo di carta, uníanaloga copertina, le medesime dimensioni dei fogli e i caratteri tipografici identici ), potrebbe essere líappendice n? 1 a Una vita, cui seguiranno le appendici n? 2, n? 3 Ö, ovvero Memoria aggiunta n? 2, Memoria aggiunta n? 3Ö
Memoria aggiunta Ë un libro molto vario sotto il profilo degli argomenti trattati: annovera, infatti, ìricordi di personaggi degni e valorosiî (G. B·rberi Squarotti ) e recensioni di libri letti da Stella con particolare passione; ìappuntiî (racconti, descrizioni, impressioni e curiosit‡) di un viaggio a New York e riflessioni su problematiche di carattere esistenziale (vita e morte, amore); scritti polemici su questioni riguardanti la professione di dottore commercialista e poesie, tra le quali si distinguono quelle dedicate alla madre ammalata.
Numerosi sono gli scritti dedicati ai ìpersonaggi degni e valorosiî: pregevoli ìquadrettiî delineati con raffinata perizia artistica, ossia profili di uomini, morti o tuttíora in vita, stimati e noti per le loro virt? in tutto il mondo o in Italia o in terra di Sicilia. Ecco, allora, il ricordo commosso di Fabrizio De AndrË, colui che <<conosceva bene il valore delle cose e poetÚ provocatoriamente ìÖdai diamanti non nasce niente / dal letame nascono i fiorî il ricordo di Gandhi, ìrivoluzionarioî, ma che fu tuttavia líideatore della non violenza,î infatti ìera persuaso che la paura porta alla violenzaÖ e dunque si puÚ sconfiggere la violenza attraverso líeliminazione della paura,îe fu lui, ancora, a predire ìche líAsia avrebbe potuto conquistare líOccidente, che a sua volta ne sarebbe rimasto grato. E lo disse allora, quando dirlo, o solo pensarlo, era non solo utopia ma folliaî. Ecco, poi, lo scritto su Giulio Andreotti, colui che ìnon sempre dice ciÚ che pensa, seppur pensa bene ciÚ che deve dire, lasciando agli altri di interpretare quel che veramente intende direî; e ancora quello su Barack Obama, la cui elezione a Presidente degli USA Ë ìlíevento pi? importante del terzo Millennio, líatto di civilt‡ pi? eclatante e significativo realizzato dopo lunga macerazione, con democratica espressione del popolo americanoî. Ancor pi? commossi si presentano gli scritti di memoria dedicati ad alcuni siciliani ìdegni e valorosiî ormai scomparsi, e ciÚ a motivo di un sincero rapporto di amicizia che Stella ha saputo instaurare con loro: Antonio Caldarella, uno di quei ìpochi uomini che possono fregiarsi di essere vissuti nellíarte e per líarteî, il quale ìera anche e soprattutto un amico vero, di quelli che dellíamicizia fanno una sorta di religione e non tradisconoî; líaltro concittadino Paolo Montoneri, il magistrato che sapeva sempre essere ìpartecipe del processo, [Ö] pronto allíoccorrenza a ridare equilibrio alla discussione, supplendo allíeventuale grave carenza della parte debolmente difesa, perchÈ nel processo avesse ragione non chi meglio era assistito professionalmente, ma chi meritava [Ö] di ottenere giustiziaî; Piero Fillioley, per la cui dipartita ìlíavvocatura perde una delle sue toghe pi? illustri, [Ö] la Sicilia uno dei figli pi? ingegnosi, la letteratura una delle penne pi? apprezzate, la societ‡ civile una voce levata a difesa degli indifesiî, perchÈ egli ìportava impresse tre doti innate: líavvocatura, la letteratura, la lotta contro líingiustizia socialeî; Nino Zangara, maestro, per Stella, di professione e di vita, il quale ìin questa terra della quale ci innamorammo col primo vagito e che non finiremo mai díamare, si Ë prodigato con tutte le energie per dare il suo contributo in termini professionali, umani, culturali. Soprattutto per il rispetto della legalit‡ cui fu informata la sua vita, perchÈ la Sicilia non fosse considerata líultima regione díEuropa, ma viceversa la prima, come vuole anche líAtlante se osserviamo il vecchio continente dal basso verso líaltoî.
Una sottile vena malinconica Ë come sottesa a questi quattro scritti; essa nasce, a mio parere, dalla coscienza di quanto grande sia stata, per la propria terra, la perdita per la scomparsa di uomini di elevate virt?: una perdita, aggiungo, che appare ancor pi? grave in uníet‡ di crisi dei valori e di uomini capaci di incarnarli.
Tra gli scritti sugli ìuomini degni e valorosiî vanno annoverati i due dedicati al prof. Ermanno Leo, ìil numero uno in Italia nel settore della chirurgia del colonî: in essi la gratitudine nei riguardi del grande chirurgo, che ha sottoposto Stella ad un delicato intervento, ridandogli la vita, si intreccia con il desiderio di esaltarne la grande maestria ñ egli infatti ìmaneggia il bisturi come Von Karajan maneggiava la bacchetta di direttore díorchestraî ñ e al contempo le qualit‡ di uomo ìsemplice, umile, sensibile, di cordiale umanit‡ come tutti i grandi uominiî.
Sparsi qua e l‡ nel libro senza un ordine ben preciso ñ ma avrebbero potuto avere una collocazione tale da costituire uníunica compatta sezione a sÈ stante ñ si presentano poi gli scritti che vogliono essere il resoconto di personali ìlettureî, in altre parole agili recensioni di libri vari: il libro di racconti La gatta di San Basilio di Nanni Di Giacomo, Spingendo la notte pi? in l‡ di Mario Calabresi, Il codice del potere di Franco Stefanoni, il romanzo di Benito Marziano Juliette cara, nonchÈ i libri di poesie Detto fra noi del compianto Antonio Caldarella, Sovente allíanima di Sebastiano Burgaretta, » sera di Annina Rizza, e Trionfo del tempo e del disinganno del gi‡ citato Nanni Di Giacomo.
» in relazione agli ultimi cinque testi citati, opere specificamente di letteratura, che Stella rivela il suo estro critico, e una spiccata finezza estetica nonchÈ una facilit‡ nellíintendere ed interpretare il testo letterario, in particolare quello poetico.
Il discorso, lungi dal risultare pesante e accademico, procede chiaro e accessibile, riportando delle diverse opere i passi pi? significativi che, sapientemente e con sperimentata perizia scelti da Stella, riescono a fornire al lettore líessenza del messaggio contenuto in quelle opere. Líaccenno a problematiche interessanti, come quelle riguardanti il ruolo del poeta o il senso della poesia, e riferimenti inediti alla vita di alcuni autori personalmente conosciuti da Stella, rendono ancor pi? mosso, vivace e articolato il discorso, cosÏ che il lettore si sente invogliato a leggere integralmente il volume di volta in volta presentato.
Tuttavia le pagine pi? belle del libro, le pi? personali e le pi? originali, sono quelle che si riferiscono ad un recente viaggio dellíautore a New York, gli ìAppunti di viaggio a New Yorkî, e quelle che accolgono otto commosse liriche dedicate alla madre.
Riguardo alla cosiddetta ìsezione americanaî il critico B·rberi Squarotti ha espresso un giudizio lusinghiero: ìÖ Ë davvero mirabile, alterna comíË di racconti e di descrizione, di curiosit‡ e di avventura, di stupore e di visioneî. Si tratta invero di sei scritti composti da Stella di getto, uno ogni sera, per documentare un suo breve soggiorno a New York, narrando intorno alle sue visite quotidiane ad alcuni tra i luoghi pi? significativi dellíimmensa metropoli statunitense, registrando personali impressioni, sensazioni, riflessioni. E riportando persino interessanti curiosit‡, come quella relativa alla gabbia di legno esposta al Museum of Modern Art, una cella, in cui Sam Hsieh si fece rinchiudere e trascorse, tra il 1978 e il 1979, un intero anno, facendosi scattare una foto al giorno ìper suggellare la metamorfosi lenta ma progressiva del voltoî: metafora della condizione dellíuomo moderno che ìa furia di velocizzare Ö il ritmo della propria vita, altro non ha fatto che realizzare una gabbia allíinterno della quale si Ë collocato, buttando via la chiaveî.
E che dire poi, a proposito di un altro scritto della sezione americana, della grande umanit‡ che Stella scopre tra le bancarelle e le pizzerie di Harlem? In mezzo a tanta gente di colore, egli solo uomo bianco, non ha motivo di sentirsi un intruso, poichÈ nessuno lo mette a disagio. CosÏ la visita di Harlem diventa uníoccasione per calarsi nellíanima di un popolo attraverso ìun bagno umano di dialogoî e per sfatare un luogo comune foriero di chiss‡ quali rischi: ìMai soli ad Harlemî.
Non voglio riportare altri dettagli, per non togliere al lettore il piacere di scoprirli da sÈ, ma qui mi preme sottolineare il valore della sezione americana del libro, che costituisce un piccolo capolavoro. I sei componimenti sono strettamente collegati tra di loro per il fatto di riferirsi ad una stessa esperienza, eppure ciascuno di essi ha una sua individualit‡ e autonomia, costituisce un grazioso ìquadrettoî tracciato con arte Ë in sÈ concluso: piccolo spaccato del mondo newyorkese filtrato attraverso gli occhi e líanimo di un visitatore attento, curioso e colto.
Per quanto riguarda, infine, le poesie dedicate alla madre, sono convinto che non ci sar‡ persona che non possa commuoversi nel leggerle, cosÏ autenticamente sentite si presentano; Ë significativo, in tal senso, il giudizio espresso dal critico Giorgio B·rberi Squarotti: ìÖ sono profondamente commosse e, al tempo stesso, pudicamente dolci e luminose, pur nel dolore che dura. » un bel dono díamore e di fedelt‡ del cuoreî. Ed anche, aggiungerei, di autentica piet‡ filiale verso una madre che, ormai vecchia e sempre pi? di raramente in grado di attingere un barlume di coscienza, va lentamente spegnendosi, relegata in un letto ìdi dolore, di sofferenza, di ricordiî.
» questa visione pietosa che sta fondamentalmente alla base dellíispirazione delle otto liriche, insieme ad un intimo turbamento che deriva dal contrasto tra il presente doloroso, vigilia della fine dellíesistenza della cara madre, e il passato luminoso di lei: quando, ancora ragazza, era ìfra le pi? belle / e ammirate in Avolaî, e poi, da madre, fu ìuna montagna / nella forza e nel rigore moraleî che seppe trasmettere ai figli. » significativo che queste liriche, cosÏ grondanti di dolore e di commozione, siano precedute da un lungo componimento, quasi una sorta di lauda, ìIl venerdÏ di Ges? Nazarenoî, in cui Stella con autentica sentita partecipazione ripercorre le fasi salienti della passione di Cristo-Uomo: forse a voler significare come la sofferenza renda la madre, e cosÏ ogni uomo che soffre, simile a Ges? di Nazaret.
» questo il punto pi? elevato cui pervenga líesperienza umana di Stella quale Ë espressa nelle pagine di Memoria aggiunta, che Ë opera di profonda e sentita umanit‡ nella sua interezza. Al centro del libro, infatti, sta líuomo, e Stella si pone come ìesploratoreî dellíanimo umano, nella misura in cui sa rivelarci, nelle pagine di poesia, il proprio personale mondo di affetti; riesce a fare emergere, negli scritti di recensione, pensieri, idee e sentimenti contenuti nei libri che sono stati oggetto di sue attente letture; sa mettere in risalto, nelle pagine dedicate a personaggi ìdegni e valorosiî e ad alcuni grandi uomini della storia, le loro nobili virt? e il loro impegno per un mondo pi? giusto; sa cogliere in un viaggio da turista allíestero, a New York, ogni opportunit‡ per ampliare la sua esperienza di conoscenza dellíanimo umano e delle diverse societ‡ umane.
In una sua opera precedente, Il rigattiere e líavventore, Stella si chiedeva, nello scritto díapertura, per quale motivo si scrive, e ricordando le risposte che nei secoli hanno dato alcuni scrittori, citava anche quella di Thomas Mann: si scrive ìper lavarsi il cuoreî. E veramente Stella ìsi Ë lavato il cuoreî anche con questo nuovo libro, rivelando attraverso tanti personaggi gli aspetti pi? nobili dellíanimo umano. Per tale motivo Memoria aggiunta costituir‡ ñ ne sono convinto ñ uníoccasione ìper lavarsi il cuoreî anche per il lettore, che non potr‡ non sentirsi migliorato dalla lettura di scritti che, in fin dei conti, invogliano ad avere fiducia nellíuomo e a coltivare quei valori e quegli ideali che fanno progredire líumanit‡: scritti, quindi, che fanno tanto bene al cuore e allíanima.

Salvatore Salemi
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