VOGLIO PARLARVI DI UN LIBRO  
Scrivi il tuo commento all'autore di questa riflessione. Torna a VOGLIO PARLARVI DI UN LIBRO | Amministrazione
Lascia una tua riflessione:
51) Sonia Alia  Maschio
IP loggato Mozilla/4.0 (compatible; MSIE 7.0; Windows NT 6.0; GTB6.3; SLCC1; .NET CLR 2.0.50727; Media Center PC 5.0; .NET CLR 1.1.4322; InfoPath.2; .NET CLR 3.0.30618; .NET CLR 3.5.30729; OfficeLiveConnector.1.3; OfficeLivePatch.0.0)
Martedì, 24 Maggio 2011 17:15 Host: host247-100-dynamic.17-87-r.retail.telecomitalia.it Scrivi un commento

Giovanni Manna
Ombre di felicità
Libreria editrice Urso


La cattura della propria Vita è un dramma che non vorremmo mai incontrare ma è inevitabile. La penna rimane sempre un'ottima lama. Sandra Carresi

Chiuso il libro "Ombre di felicità”, a lettura terminata, ho spontaneamente ripensato alla frase di Sandra Carresi, su citata.
Ho considerato come Manna abbia composto il romanzo, utilizzando la scrittura quasi come mezzo che potesse permettergli di limare i contorni di una realtà avvertita come scenografia formata da puzzles di uomini e di cose, in cui i pezzi d’anima di ciascuno vagano, sospinti dal caso, lungo un percorso indecifrabile e senza meta stabilita. Il tempo, scandito dalla ripetitività e dalla uniformità dei personali riferimenti che, quando vanno perduti, perdono anche la scansione delle lancette, è uno dei protagonisti del romanzo, insieme alle 7 note musicali. Essi s’intrecciano alle persone di Mimmo, Barbara, Carlo, Sthephan, Lian, Graziella, Giuseppe, Chantal, Matteo, Luca, tutti “ombre di felicità” offuscata dalla malinconica percezione che: “è la casualità a determinare se al di là del muro c’è qualcuno che ride, (o soffre), o si commuove”. Gli ambienti in cui i protagonisti si muovono hanno nomi geografici e collocazione storica: Vicenza, Gela, ambiente scolastico, anni contemporanei, un ipotetico 2041. Ma le delimitazioni spazio-temporali sono relative nella visione dell’autore che interpreta l’esistenza come “un grande teatro che non ha posti a sedere per il pubblico ma in cui il pubblico è tutto sulla scena, tutto in tempo reale”. Concezione pirandelliana dell’esistenza anche se, a differenza di Pirandello, Manna vive in un’epoca in cui i ruoli sociali che gli individui interpretano non sono più così fissi e rigidi come quelli con cui il grande drammaturgo doveva fare i conti. Che la realtà di ognuno sia solo immaginaria: un insieme di rappresentazioni, di emozioni, di sensazioni e di fatti vissuti o solo sfiorati individualmente, attualmente può essere molto più liberamente affermato, sorretto, “interpretato”, rispetto ad una trentina di anni fa. I libri sono pensieri lanciati nello spazio astratto della mente che li ferma, definisce, elabora, accoglie e/o rifiuta. Ogni libro, quindi, proprio per il potere straordinario che ha di attivare l’ energia della mente, ha sempre un valore grande, anche a prescindere dal pregio artistico. Un libro, infatti, è sempre un contenitore in cui immergersi per confrontare la propria umanità con quella altrui che, in ultima analisi, è quella collettiva di identiche anime impegnate a realizzare la stessa epopea: vivere. E il romanzo di Giovanni Manna, quale contenitore di “comune vita”, è anch’esso luogo d’incontro e confronto.
Riflessioni con eventuali Commenti:
:-) :-( ;-)
:o :D :p
:cool: :rolleyes: :mad:
:eek: :confused: :lol:


I tag HTML permessi sono:
<b>...</b>
<i>...</i>
<u>...</u>
<center>...</center>
<br>...</br>
Nome:
Password: La password Ë libro
tag HTML abilitati
Smilies ON
AGCode OFF
Powered by Lazarus Guestbook from carbonize.co.uk