PERIPATETICI DI ELORO  
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2) Emanuele Tiralongo  Maschio
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Martedì, 7 Febbraio 2006 02:24 Host: host17-154.pool80104.interbusiness.it Scrivi un commento

RIFLESSIONI SU UN BREVE CAMMINO
Si racconta che in tempi lontani, in un giorno d'estate, uno
scarafaggio, percorrendo una strada sterrata, giunto in prossimit‡ di un passaggio a livello con barriere abbassate, fu raggiunto da un gregge di pecore, che il pastore dovette fermare
prontamente in attesa che transitasse il treno, per poi proseguire fino alla meta stabilita.
L'immenso polverone sollevato dal camminare delle pecore,
imbiancÚ in modo uniforme il piccolo corpo dello scarafaggio.
A questo punto, impressionato dal singolare evento, rivolgendosi alle pecore che gli stavano vicino chiese: "Avete notato quanta polvere siamo riusciti a sollevare da terra?î. Una di esse lo guardÚ e gli domandÚ: "Anche tu riesci a sollevare polvere?î.
îCertamente!î rispose lo scarafaggio, "Non sono anch'io in
mezzo a voi?î.
Nel breve cammino fatto insieme a voi attorno al luogo, dove in
tempi remoti sorgeva l'antica citt‡ di Eloro, anch'io per certi versi, specie alla vista di quel cancello chiuso, che ne ostruiva l'entrata, ho provato la netta sensazione di somigliare a quello
scarafaggio, non nella presunzione, ma nel sentinni piccolo e
perciÚ incapace di sollevare polveroni, bensÏ di subire quelli sollevati da altri.
Da parte vostra, mi lusinga la facilit‡ con cui, tramite la
lettura di poche righe, scritte con molta saggezza da grandi pensatori, possiate riuscire a caricarvi di tanto
entusiasmo che facilmente perdiamo nel momento in cui una semplice buca si presenta improvvisa nel nostro cammino.
Tutto ciÚ Ë dovuto alla paura dell'uomo. Essa somiglia molto ai
bambini vivaci, l'uomo cerca in tutti i modi di tenerla addormentata, ma quando rare volte crede d'esserci riuscito, d'improvviso essa riapre gli occhi e cosÏ il suo risveglio sar‡ accompagnato dalla stessa prepotenza di sempre.
Molte sono le cose che da voi o da altri avrei voluto e vorrei
ancora imparare, come molti sono anche i perchÈ masticati e mai ingeriti perchÈ molto pi? grandi di me o se pi? piccoli poichÈ di sapore molto amaro.
Mi auguro perciÚ che queste mie riflessioni, non siano
interpretate da voi "miei amici" come espressioni di critica sul vostro comportamento, considerato da me sano ed istruttivo.
Detto questo aggiungo, che sar‡ per me un grande piacere
esservi sempre vicino, non per darvi, ma per ricevere saggi e mansueti insegnamenti, con la viva speranza che un giorno, finalmente, insieme riusciremo a capire chi siamo, da
dove veniamo e ancor pi? dove andremo. Nell'attesa io mi rifugerÚ nella fede, che Ë l'ombra di tutti i perchÈ.
Emanuele Tiralongo
Cassibile 22 aprile 2004
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