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118) Michele Mazzarino  Maschio
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Martedì, 15 Giugno 2010 14:42 IP: 93-46-46-127.ip106.fastwebnet.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Fare i conti con la storia

Noto sulle bacheche di Facebook una preponderanza di temi "intimistici" o di "intrattenimento".
Tralasciando questi ultimi, vorrei concentrarmi sui primi.
La loro caratteristica principale è che non hanno una fascia di età di riferimento. Tutte le età sono rappresentate. L'altra cosa è, che chi dà una particolare importanza a questi temi, non ha una precisa collocazione politica in senso lato. Vi si trovano persone di sinistra, altre di destra, altre senza alcuna preferenza (almeno secondo i loro profili).
La necessità di un rapporto con gli "altri" è forte e sentita.
Tutto ciò esprime una generale fragilità emotiva che in qualche caso arriva a una vera e propria richiesta di aiuto. I commenti e le risposte a questi quesiti sono, nella maggior parte dei casi, altrettanto fragili, per non dire inconcludenti. E' ovvio che tale situazione mostra una solitudine di fondo e un ripiegarsi dell'individuo esclusivamente in una sfera privata.
Questo è il dramma di oggi: la solitudine, che in quanto tale spesso fa perdere di vista l'esatto contrario.
Il social network per sua nature è globale e tutti apparteniamo a un gruppo più grande seppure indistinto.
Questa esigenza di privato è però forte e i marpioni dei vecchi "mass media" lo sanno enfatizzando questa voglia di privato attraverso trasmissioni generaliste che indagano spudoratamente nel privato (anche se poi la politica partorisce delle leggi farisaicamente a difesa della privacy, vedasi i vari grandi fratelli, isole dei famosi, ecc.).
L'esigenza di intimità diventa, guardare dal buco della serratura. Ci si crogiola nel piccolo mondo dei drammi personali rimestando i lati peggiori della persona.
E mentre tutti sono intenti a guardare e guardarsi l'ombelico, qualcuno da marpione traffica con il nostro didietro.

Questo è il problema che mi (e) pongo, se questo desiderio di rapporti umani non sia la medicina sbagliata, guarda caso il periodo di più esaltanti rapporti umani furono gli anni in cui tutto era per tutti.
Dovremmo allora riappropriarci di questa dimensione "pubblica", finire di piangerci addosso.
Il berlusconismo, secondo me ha capito questo meccanismo e lo usa alla grande. La sinistra no. Continua a piangersi addosso e non trova di meglio che continui compromessi che non la portano in nessun posto.
Qualche giorno fa in una intervista su "La7", baffetto di ferro (al secolo Massimo D'Alema) ha giustificato la sua posizione politica con in chiave di opportunismo: Visto che la sinistra non è maggioritaria, se si vuole mandare a casa Berlusconi è bene allearsi con l'UDC di Casini. Apparentemente il discorso sembra filare ma il bravo Massimo (che da sempre è stato un opportunisrta) dimentica che fu proprio un discorso simile di opportunismo che fece imbarcare il sig Mastella nel governo Prodi. E' stato un discorso di opportunismo a creare quel mostro informe che è il PD attuale.
Risultato: Mastella fece cadere Prodi perché è inutile cacciare la sporcizia sotto al tappeto, rimane sempre là. Il governo Prodi non seppe dare alcun segnale forte di svolta, dai PACS alla riforma della legge elettorale, alle liberalizzazioni (quelle vere), al problema del testamento biologico, ecc., bloccato com'era tra varie anime contrastanti e senza quel collante straordinario della destra che sono gli interessi di bottega.
Allora, secondo me, bisogna ripensare a una nuova sinistra completamente slegata dal passato, capace di analizzare (marxisticamente) l'oggi e il futuro. Una sinistra che rifugga dai compromessi soprattutto con il grande compromesso che è il concordato.
Bisogna recidere questo cordone ombelicale puzzolente che uccide la politica italiana e che impedisce alla nazione di essere laica e moderna.
Bisogna inoltre che finalmente la nazione faccia i conti con la storia. Mi riferisco al partito socialista e ai governi di quegli anni. Se Craxi riuscì a scappare, è perché tutti vollero farlo scappare, perché nessuno voleva veramente Craxi in galera, nessuno voleva che lui parlasse. Così assistiamo a Bobo a sinistra e sua sorella a destra insieme a tutti gli ex da Maroni a Frattini, passando per Brunetta e allo stesso Berlusconi. Massimo questo lo sa e secondo me è per questo che ha salvato più volte il culo a Silvio dalla bicamerale in poi. I soldi e le mazzette hanno da sempre intossicato la politica italiana. Questo è l'altro motivo per cui il mio essere a sinistra non vuol dire essere con questa sinistra.
Bisogna fare i conti con il passato, poi se necessario metterci una pietra sopra. Ma questi conti mai come ora sono necessari.

Michele Mazzarino
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