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Mercoledì, 7 Luglio 2010 14:36 IP: 89-190-177-129.ip.bkom.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Il fallimento dei partiti
Ai nostri giorni le ideologie hanno perso la forza vitale che avevano fino a qualche decennio fa e di conseguenza i partiti, non avendo più il supporto degli ideali e della passione, non ricoprono più il loro ruolo costituzionale ma si limitano a sopravvivere come semplici congreghe di interessi. Ha ragione Michele Mazzarino quando dice che il forte collante che rende maggioranza il berlusconismo è il denaro, il bisogno di trovare complicità e l’interesse comune ad avere una rete di protezione efficace contro le curiosità dei magistrati e la disapprovazione dei pochi onesti rimasti in questo paese. Ci vorrebbe un partito nuovo dove sia bandito il desiderio di potere e del denaro ma con la vocazione al servizio degli altri, a cominciare dai più umili, ma poi mi accorgo che esiste già ed è il partito di San Francesco che opera su un’altra dimensione non proponibile nella nostra attuale società. Purtroppo non esiste alternativa quindi è giocoforza tornare alla scelta tra i partiti attuali. Chi si oppone o almeno dichiara di essere antitetico all’attuale governo è il Partito Democratico. Ma una sinistra come quella attuale non serve al paese almeno fino a quando non si renderà conto che il muro di Berlino è caduto e che, se vuole tornare a governare, deve rappresentare tutte le classi della società compresi anche i ricchi e trovare anch’essa un collante efficace come quello di Berlusconi. Alla difesa del grande capitale e dei propri servi e alleati quando incappano nelle maglie della giustizia si può tranquillamente opporre la difesa dei meno abbienti, dei malati e degli onesti senza appellarsi a maestri più o meno illustri. Di fronte alle difficoltà economiche del momento una sinistra che si rispetti, per esempio, dovrebbe pretendere, senza se e senza ma, un’imposizione straordinaria sui grandi patrimoni. Sono convinto che gli italiani, pur con i loro individuali egoismi e i difetti culturali, che sono molti, premierebbero questo atteggiamento. Per il momento non mi resta che sognare il momento in cui la sinistra, in un solo giorno di governo, riesca a sottoporre a un giusto giudizio Berlusconi e tutti i corruttori suoi simili e restituisca ai legittimi proprietari la grande ricchezza dagli stessi accumulata. Gli antichi dicevano che lavorando onestamente non si diventa ricchi e bisogna credere all’esperienza dei padri.
Fulvio Maiello
fulviomaiello@tele2.it
Trento
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