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Lunedì, 13 Marzo 2006 01:24 Host: host138-156.pool80104.interbusiness.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Corrieredaristofane n? 67

Lazzaroni, ciandal‡ e intoccabili

Benedetto Croce, che era uno storico leale, síappassionÚ tanto alla figura, anzi, alle cattive figure dei ìlazzaroniî, che gli dedicÚ studi e approfondimenti dotti, e scoprÏ aneddoti molto simpatici.



Benedetto Croce era uno studioso che non si fermava solo a leggere o a scoprire libri antichi per poi ricavarne nessi e congetture. Era uno storico che combatteva sul ìcampoî, nel senso che amava perdersi tra i vicoli di Napoli e scoprire i quartieri spagnoli cosÏ come li trovava nel suo tempo, cercava le ìpietreî o nomi di vie e viuzze, ricostruire i fatti in base alle leggende popolari o alle storie di quartiere, dipingendo in prosa la storia antica di Napoli sotto la dominazione spagnola, storie anche di gente che viveva alla giornata, cercando d'inventarsi un lavoro o semplicemente un'attivit‡ non legale. Spesso storie d'eroi popolari o immagini del tempo antico napoletano, dove nobili, mercanti e lazzaroni vivevano la loro sfida quotidiana. .



Síaggirava per scoprire lapidi o testimonianze oggettive di luoghi, di nomi, nomignoli, inseguire tenue traccia, per entrare nel mondo creato e lasciato, soprattutto a Napoli, dalle autorit‡ spagnole.



Lazzaroni: un nome che noi diamo, nel linguaggio corrente, ancora, a persone un poí canaglie che vivono fuori della legalit‡.



Lazzaroni, per Benedetto Croce, sono i lazzari del lazzaretto, laceri con vestiti bianchi, lebbrosi che suonavano il campanello per avvisare i passanti ignari ed occasionali, che potevano avvicinarsi o toccarli incidentalmente, in sostanza degli appestati dalla lebbra, gente da tenere lontano dagli occhi e anche dal cuore. Rifiuti umani viventi.



Lazzaroni, forse, assistiti per beneficenza nellíospizio dei poveri di San Lazzaro, esistente nel periodo della dominazione spagnola in Napoli.



Lazzarillos Ë termine spagnolo risalente al tredicesimo secolo, forse coniato al tempo della povert‡ e cattivit‡ angioina, o, parlato dopo la peste nera, che fece stragi nel mondo nel 1347.



Bisogna premettere che prima della rivoluzione francese, gli esseri umani, anche in occidente, erano divisi in ìcasteî o classi sociali; come accade fino ad oggi in India, anche se in quel paese per diverse volte síË tentato díabolire le ìcasteî. Gli usi e le consuetudini indiane, díogni giorno, sono forti, non sradicabili; le ìcasteî, in India, ancora oggi esistono di fatto.



Un esempio concreto, ma non il solo, Ë che per sposarsi, in India, i genitori cercano, ancora oggi e con avvisi pubblicati nei giornali quotidiani, giovani appartenenti alla stessa casta o sottocasta.



I bramini indiani o ìbramhanî potevano essere in occidente le genti appartenenti alla classe dei sacerdoti o delle persone dedite ad uffici pubblici e in ogni modo colta: la casta dei militari o ìKshtryaî in occidente diventa la nobilt‡ di spada, .i mercanti detti nei testi sacri indiani: îVaicyaî; la casta degli operai: cudra, e infine i fuori casta, tanto disprezzati tristemente noti con il nome díintoccabili.



Intoccabili non perchÈ sono cosÏ potenti che vanno rispettati al punto che non si possono neppure sfiorare, ma intoccabili in quanto il ìtoccarliî implica che una qualunque persona diventa ìimpuraî e quindi deve purificarsi con riti religiosi per riacquistare la perduta ìpurezzaî.



Agli intoccabili, in India, era proibito abitare vicino alle case dove risiedevano le altre caste, anzi, dovevano abitare fuori le mura della citt‡.



Gli intoccabili napoletani sono i lazzarillos!



La divisione in ìcasteî, di cui si sta scrivendo, nasce da una legge ìnaturaleî precisa e mai modificabile contenuta nei libri sacri degli ind?: Bhagavad gita, Rig veda, Upanisad.



Gli ìintoccabiliî come si chiamavano in Sicilia? (Non gli intoccabili potenti o mafiosi!).



Si potrebbe semplicemente rispondere: lazzaroni, come quelli napoletani. In questo senso sembra accennare il Benedetto Croce, in quelle belle pagine di prosa dotta dove cerca, con ingegno di storico, di spiegare il significato di lazzarone.



Scrive Benedetto Croce: ìIl regno di Napoli, un paradiso abitato da diavoliî

.

Da un libro, capitatomi per caso, tra le mani, edito nel 1849 (G, Massari, Dizionario politico, compilato ad uso della giovent? italiana, Ed.Pomba e c. Torino 1849, pag 148) leggiamo che i quartieri della bassa plebe, in occidente, erano abitati dai ciandal‡.



Ai Ciandal‡ era proibito abitare entro le mura della citt‡. Questo spiegherebbe perchÈ il quartiere di Catania: San Cristoforo Ë stato realizzato, nel tempo, aldil‡ delle mura cittadine.



Eí noto che le strade del quartiere San Cristoforo si trovavano e si trovano, fino ad oggi, di l‡ da via plebiscito, ex strada galluzza, strada che nellíottocento era a fondo naturale e correva lungo le mura antiche costruite nel periodo spagnolo. Mura spagnole, oggi, rimaste a ben poca cosa e che confermano líitinerario urbanistico della circonvallazione antica di Catania spagnola, e in altre parole, un itinerario, dalla porta di Jaci, in senso antiorario, per tutto lo stradale galluzza, fino alla ìcalaî di Catania (Alcal‡) dove si trovava il porto saraceno, in altre parole fino allíattuale Piazza Borsellino.



Ciandal‡ sembrerebbe un nomignolo díorigine araba, ma non azzardiamo in questíinterpretazione, perchÈ, nonostante ogni sforzo non siamo riusciti a spiegare líetimologia della parola dallíarabo, sembra pi? vicino il termine rumeno ciacar, che significa, appunto, bieco o losco, o la spagnola canaglia che si pronuncia canall‡, dove il finale del termine, in altre parole ñaglia- puÚ far pensare al dispregiativo latino.



Possiamo formulare uníaltra ipotesi: poichÈ collana in siciliano si dice anche ciannaca, il termine si lega al fatto reale che i lebbrosi o intoccabili, dovevano avvisare della loro presenza i passanti occasionali ed ignari, con il suono di campanelli, quindi il termine ciannaca puÚ essere stato modificato, nella parlata popolaresca, anche a chi portava detti campanelli ciondolanti, o ciandal‡.



Ciandal‡, forse, sono gli abitanti del quartiere San Cristoforo a Catania. Una zona che ha caratteristiche di quartiere spagnolo, come quelli di Napoli, dove si trovano ancora vicoli e cortili arabi.



InsommaÖintoccabili come potenti, prepotenti, mafiosi..sono sempre ..lazzaroni!



Santo Catarame
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