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 Venerdì, 25 Marzo 2011 16:06 Host: net-188-153-64-117.cust.dsl.teletu.it
In occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia
Fino a poco tempo fa conoscevamo l’isola di Lampedusa come un pezzo di terra africana rimasta isolata nel mediterraneo a seguito della lacerazione dell’unico supercontinente un tempo esistente. Poco più di uno scoglio dove le tartarughe marine deponevano le uova, un gruppo di cittadini tiravano avanti a fatica le famiglie e parecchi altri cittadini, questi benestanti, utilizzavano per le vacanze al sole. Improvvisamente tutto è cambiato. La Tv ci fa vedere folle di uomini. In maggioranza giovani, donne e bambini provenienti dalle vicine coste africane i quali arrivano con ogni mezzo disponibile in quantità tali da far pensare alle antiche migrazioni dei popoli sempre periodicamente verificatesi nella storia dell’umanità. Senza scomodare l’homo erectus diffusosi sulla terra a partire, guarda caso, dalle savane africane possiamo ricordare l’invasione dei dori verso il mediterraneo al tempo della civiltà greca; passando poi per le invasioni barbariche del medioevo e, per finire, alle massicce emigrazioni di concittadini ed altri cittadini europei verso le americhe degli ultimi tempi. Osservando con attenzione e senza pregiudizi i volti che passano sulla tv vengono spontanee da fare un paio di osservazioni. La prima è che sono persone in tutto e per tutto uguali a noi anche nel colore della pelle. Non mostrano atteggiamenti di violenza ne di manifesta sofferenza. Non perché la sofferenza non c’è ma perché è pudicamente dissimulata. La seconda osservazione è che in maggioranza si tratta di giovani che portano negli occhi la promessa di un futuro. La riflessione ci porta ad osservare come mai niente e nessuno si è potuto opporre alla forza e vitalità delle migrazioni popolari. Nel terzo millennio ci sono ancora delle persone che pensano di poter chiudere le porte d’ingresso del loro paese a tutti quelli che , per un verso o per l’altro, non ci piacciono. La cosa grave è che costoro stanno attualmente al governo del paese. Mi riferisco ai padani che nessuno sa cosa significhi, non a tutti i padani per fortuna, ma a quelli che stanno sfruttando le più basse pulsioni delle masse per il loro interesse personale. Ci sono nei paesi del mediterraneo fenomeni nuovi e speranze di cambiamento che nessuno vuole cogliere e i nostri governanti non sanno fare altro che basse polemiche al loro interno con atteggiamenti ondivaghi che vanno dal baciamano ai peggiori dittatori al difficile equilibrismo politico in campo internazionale. Considerata la pochezza e povertà del panorama politico nazionale lancio una proposta. Perché non seguiamo l’esempio degli egiziani, tunisini , libici e altri che si stanno mettendo in moto e non facciamo anche noi qualcosa di utile per i nostri figli? E’ vero o no che gran parte dei componenti le assemblee parlamentari è costituita da personaggi che hanno o hanno avuto a che fare con la giustizia? Mi sembra che Beppe Grillo ne abbia confezionato un lunghissimo elenco. I giudici sono stati bloccati e possono funzionare solo per giudicare e condannare i ladri di polli e solo quelli. Allora mandiamoli tutti a casa, a calci nel sedere se occorre, senza riguardo alcuno o ripensamenti e cominciamo da zero a ricostruire una nuova società.
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