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Fulvio Maiello  |
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Il recupero delle ideologie
Il terzo millennio si apre con l’assenza nella politica mondiale delle ideologie; i muri e gli steccati non ci sono più, almeno per il mondo occidentale. Rimangono ancora nei confronti di quelli che chiamiamo i paesi terzi, dove vivono le popolazioni più povere del pianeta con le quali noi, evoluti, preferiamo non avere contiguità e rapporti. Guardiamo tutti a come si comportano gli americani e li scimmiottiamo non accorgendoci che ci stanno spingendo alla rovina. Il mondo globalizzato, inventato al di là dell’oceano non è altro che una ideologia che ci spinge a vivere senza nessuna ideologia. Ogni individuo è un mondo a sé che opera con proprie regole personali senza i limiti delle regole altrui. Non è una novità assoluta se pensiamo che, alcuni secoli fa, si teorizzava dell’uomo come predatore del suo simile. Il nostro premier incarna questa teoria nella sua pienezza. Egli ha accumulato ed accumula denaro in maniera esagerata ma non tollera che gli si facciano domande sulle modalità da lui attuate. I comunisti, che gli servono per sviare le domande, avevano una ideologia che abbiamo tutti ripudiato con troppa fretta. Non potevamo tollerare lo stalinismo ma abbiamo accettato la difesa del lavoro e le conquiste sociali che prima del comunismo non esistevano e ancora non esistono negli Stati Uniti. Quando comprenderemo che la globalizzazione porterà immancabilmente alla perdita degli ammortizzatori sociali, della sanità articolata come oggi per tutti e della scuola statale allora, forse rimpiangeremo di essere stati sordi e ciechi. Persino Obama ha iniziato, tra mille ostacoli, ad effettuare una retromarcia ma noi, schierati come marionette dietro il nostro premier andiamo avanti impavidi. E’proprio così disdicevole pensare che la proprietà privata è una offesa alla dignità degli uomini? E’ sbagliato pensare che gli uomini possono mettere insieme le proprie forze per assicurare a tutti i membri della società i beni essenziali per la sopravvivenza? Erriamo quando pensiamo che a tutti, senza distinzione di censo,colore della pelle e religione debba essere assicurata la possibilità della istruzione e conseguente avvio al lavoro? Se, come penso, la risposta è negativa, allora diamoci una mossa e mandiamo al diavolo Berlusca e la sua corte, forse siamo ancora in tempo per salvarci noi e i nostri figli.
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