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All’onorevole Santanchè  |
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 Sabato, 7 Maggio 2011 17:56 IP: 93-46-47-3.ip106.fastwebnet.it
Lettera aperta all’onorevole Santanchè
Egregia onorevole,
mi permetta di rivolgerle due righe in qualità di Suo datore di lavoro non soddisfatto delle Sue prestazioni. Come dice il Silvio nazionale il popolo è sovrano ed io sono un componente del popolo, quindi posso pretendere da Lei comportamenti virtuosi e moralmente ineccepibili. Vorrei preliminarmente essere informato delle sue origini: i suoi studi, i lavori svolti in precedenza, i suoi scritti se ne ha, le sue frequentazioni, i suoi hobbys, il suo curriculum vitae insomma, perché anche se è stata scelta, per l’incarico che ricopre. in altissime sfere, vorrei essere anch’io più tranquillo circa il denaro che ci costa. Se, insomma, è denaro speso bene. Come prima cosa dovrebbe spiegarmi i suoi disinvolti passaggi da un raggruppamento politico all’altro, perché, anche se è vero che San Paolo si convertì sulla via di Damasco, per Lei si conosce solo la conversione sulla via di Arcore ed è, al confronto, misera cosa. E’ vero che si presenta ancora bene, seppure leggermente appassita, ma non può pretendere di essere osannata come una velina e nei confronti delle sue colleghe Prestigiacomo e Garfagna ha tutto da perdere. Allora non le resta che mettere in campo la cultura, l’intelligenza e l’equilibrio dell’età. Possiede questi requisiti? Per la cultura non so cosa dire: non si conoscono suoi saggi su nessun argomento né interventi in convegni culturali o scritti che spieghino le sue visioni della vita. Se ci sono abbia la bontà di farceli conoscere. Per l’intelligenza non deve essere molto dotata visto che inveisce contro i burka e non sa fare altro che indicare il dito medio a chi la critica. Per l’equilibrio forse ci sarebbe qualche speranza, considerando la sua età, che svanisce presto sentendola dire che a Berlusconi non la darà mai mentre è lui che non la vuole preferendo e ottenendo, beato lui, roba più giovane.
Per quanto fin qui esposto e in virtù dei miei poteri di cittadino, detentore di una quota di sovranità, La invito a rassegnare le dimissioni dalla carica di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e dall’incarico di parlamentare. Se proprio non trovasse di meglio da fare potrebbe chiedere di lavorare alle dipendenze dell’impresa appaltatrice delle pulizie alle camere che, attualmente, non brillano certo per la pulizia.
Un cittadino italiano disgustato
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