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Fulvio Maiello  |
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Referendum
Domenica e lunedì prossimi si vota e non su questioni di poco conto. Da coloro che sono alla guida del paese arrivano inviti a riflettere su come votare e se proprio non si riesce a capire come i referendum siano una perdita di tempo è meglio starsene lontani dai seggi elettorali e fare piuttosto una gita fuori porta. Ancora un anno fa, prima dello scandalo Ruby, gran parte degli elettori avrebbero raccolto l’invito e come un gregge si sarebbero dispersi per mari e per monti. Oggi è diverso, è finito un ciclo e se ne apre un altro: solo Berlusconi e la sua corte sembrano non accorgersene, ma forse se ne sono accorti e stanno rintanati, tremanti e pieni di paura, nei recessi dei loro bunker. Stiano tranquilli che sulle loro teste non arriveranno le bombe come stanno arrivando sul bunker di Gheddafi, ma, non meno devastanti, arriveranno certamente la condanna civile e morale degli italiani ai quali si sono aperti finalmente gli occhi e il disprezzo della gente comune che fa più male della riprovazione dei potenti. Non servirà a nulla mobilitare i servi e i bravi al servizio del califfo per recuperare consensi e salvare il sedere del principe. Un paio di secoli fa sempre a Milano esisteva un altro potente, corruttore e senza scrupoli, l’Innominato, ma anche se riuscì ad impedire le nozze di Renzo e Lucia fu solo temporaneamente e grazie alla pavidità di don Abbondio, povero e indifeso prete di campagna. La storia non insegna nulla? Sono sicuro che di don Abbondio se ne trovano sempre meno e i giovani sono ormai al riparo dell’imbonimento continuo della tv: oggi il web ha soppiantato la tv e i fatti non possono essere più manipolati come prima e l’esempio migliore ci viene dal Nordafrica. Se Berlusconi fosse furbo venderebbe subito le sue tv e scapperebbe in uno dei tanti paradisi fiscali dove, con i suoi soldi, potrebbe organizzare tutti i bunga-bunga che vuole, ma siccome non credo sia né furbo né intelligente finirà col ritrovarsi solo, senza familiari né amici a scontare la giusta punizione per il male che ha arrecato agli italiani.
Fulvio Maiello
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